ASPETTANDO LA FENICE
Nuvole nere,
bianche e ambrate dal sole
Navigano in un
cielo che ha perso il colore
Strami di
corvi e avvoltoi luccicanti
Volano rapaci affamati
e gracchianti.
L’aria è ferma
e nessuna foglia si muove
Resta un
riflesso di qualcosa che muore
Rimbalza
nell’etere un filo d’argento
Che rimembra
la vita di un tempo contento.
Uomini e donne,
piante e animali
Si muovono in
cerca dei resti virtuali
Aspettano un
fiato che disegna su un vetro
Per capire che
il cuore batte ancora concreto.
Tutto è codice
e robot riciclati
Su corpi perfetti
e sentimenti placati
Anime nere e corrose
dal tempo
Hanno acceso i
camini dei fumi nel vento.
Tempi passati,
attuali e futuri
Hanno tolto di
mezzo anche i più puri
Resta soltanto
una luce nel cielo
Che accoglie le
Anime oltre il lembo del velo.
Sembra la fine
di un’epoca d’oro
Di un Pianeta che
un tempo aveva un tesoro
Un tesoro non fatto
di pietre preziose
Ma di sentimenti
e carezze affettuose.
Tutto sembra perso
nel mondo del nulla
Ma poi dal cielo scende una culla
Un’Anima nuova,
che apre la strada
A eserciti azzurri
muniti di spada.
Spada di fuoco
che estirpa le tenebre
E alza il fuoco
lasciando la cenere
Una fenice rinasce
luminosa e tranquilla
E lascia il seme
di una scintilla.
Tutto è nuovo e
colorato di luce
E la scintilla
si ingrossa e produce
Una nuova vita
di sole e di Amore
Fa ricominciare
a battere il cuore.
Niente si perde
di quello che è stato
L’Amore non muore
se è ben impiantato
Una scintilla,
una culla, una stella e un sorriso
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