giovedì 30 dicembre 2021

UOMO SUL TRONO DORATO

 UOMO SUL TRONO DORATO


 



C’è nebbia lì fuori che copre il colore

Bestemmie nel cuore per assenza di amore,

Il sole nascosto non ha voglia di scaldare

Fiumane di persone senza desiderio di fare.

Case silenti e bimbi imbronciati

Con giochi inusati e abbandonati,

mancano coccole, moine e sorrisi

davvero in tanti cercano i paradisi.

Cos’è questa angustia che stilla nei cuori?

Voglia di andare e lasciare i languori.

Si può essere tristi con gli occhi piangenti

Ma fuori cos’è che lascia sgomenti?

Maschere e odor di paura

Hanno ormai superato ogni misura.

Un vecchio seduto sotto alberi spogli

Ti chiede un sorriso e tu non raccogli,

un cane affamato capisce il dolore

e posa il suo muso scaldandogli il cuore.

Uomo che hai fatto ammalare tutto il mondo

Ti chiedi mai fin dov’è arrivato l’affondo?

Ridi beffardo sul tuo trono dorato

Sicuro e felice dalla tua gente attorniato.

Niente ti turba o ti rende infelice

Tu sei superiore anche alla fenice,

spargi veleno, disperazione e paura

e ancora non colmi la tua misura.

Sul trono dorato resti fermo e sicuro

Niente e nessuno può abbattere il muro,

circondato da denaro e robot consenzienti

non hai capito che non puoi possedere tutte le menti.

Sul trono dorato e il sorriso negli occhi

Cominci a tremare e cerchi soccorsi,

un granello di sabbia è bastato a guastare

tutto il progetto che hai fatto iniziare.

Ti alzi dal trono e guardi il mondo dall’alto

Ti senti forte, sicuro e cos’altro?

Sei solo un piccolo rettile che striscia

E sarai presto inghiottito da una più grande biscia.

Non hai scampo, uomo sul trono dorato

Sarai deriso, giudicato e incatenato,

il mondo soffre, ma non dura per sempre

avrai anche tu il rapimento della mente.

Sei solo un piccolo vigliacco domatore

Che alla fine ha trovato un più grande inquisitore.

Il male non vince su uomini sinceri

Su chi non cede e crede nei valori,

non servono armi  o rivolte sanguinose

basta l’unione di Anime sincere.

Non sei più un grande uomo sul trono dorato

Ma un misero scheletro in un universo stregato,

solo il perdono potrà darti la sollievo

ma il dolore che hai dato è stato un grande allievo.

Passerà il tempo come sempre è successo

e la vita riprende senza il tuo permesso.   

scritto da Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati - immagine dal web

mercoledì 10 novembre 2021

E' UN AUTUNNO DIVERSO

 E’ UN AUTUNNO DIVERSO.





I vetri della finestra bagnati di pioggia,

guardo attraverso con lo sguardo appannato.

Sento sul cuore le striature dell’acqua

Mentre il cielo si oscura e si ingrossa.

Gocce di pioggia che sembrano urlare

Mentre dal vetro scendono come cascate

Alberi ormai spogli e foglie strappate

È un autunno diverso, l’aria è più fredda.

Autunno bagnato con uccelli silenti

Nidi abbandonati in attesa del sole

E’ un autunno diverso, il respiro annaspa

I pugni sono stretti come l’ansia nel petto.

Appoggio le mani sui vetri vibranti

Altre gocce si uniscono e disegnano un viso

Riesco a specchiarmi e non mi riconosco

I disegni dei rivoli sono cicatrici sul volto

Il cuore mi canta una ninnananna scordata

Quanto tempo è passato dal calore del seno

Mia madre mi stringe e mi asciuga le lacrime

E mi dice che la vita è lì che mi aspetta

Devo solo imparare a vivere nella pioggia.

Ricordi lontani nella pioggia scrosciante

Temporali passati, superati e scordati

Anni che la pioggia mi canta col vento.

E’un autunno diverso, un altro che arriva

Per passare col vento e le foglie cadenti

I colori dell’alba sulle foglie rimaste

Ricordano che il giorno riprende i colori.

La pioggia si fa intensa come i pensieri nel cuore

Ripasso i miei anni e ci ritrovo il colore

La vita è passata fra gioie e dolori

E questo è un autunno che riporta un amore.

Una gazza distratta sbatte sul vetro

Guarda sorpresa il mio viso distorto

E’ autunno, ragazza, sussurra nel vento

Vola con me e non darti tormento.

Tornerà il sole e la bella stagione

Ma adesso riposa e non darti pensiero.

Raccolgo una piuma staccata dal vento

La tengo con me, e scaccio il tormento.

E’ un autunno diverso penso ancora in silenzio

Vado avanti serena, e la pioggia si placa.  

testo di Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati - immagine dal web

martedì 2 novembre 2021

SIAMO IN TANTE ANIME IMMORTALI

SIAMO IN TANTE ANIME IMMORTALI.




Ho vissuto tante vite e tante le ricordo, per questo mi sento Aliena, soprattutto perché la mia provenienza è Andromeda. Sono stata bruciata sul rogo, e più di una volta, e sono anche stata messa nel forno finché sono uscita come fumo dal camino, per posarmi, ormai cenere su vasti campi incolti. La mia essenza non è mai stata bruciata, la mia Anima si è sempre rigenerata e ha imparato dall’esperienza quello che è giusto e quello che è sbagliato. Si impara molto nella sofferenza, il corpo soffre e muore ma i ricordi e i bagagli di molte vite si portano sempre appresso e formano quello che veramente siamo, che sono. Sì, potrei essere considerata una privilegiata, perché ho molti ricordi di quello che ho passato nelle vite precedenti, eppure non so nemmeno quante siano state, chissà dov’ero quando la Vita su questo Pianeta è iniziata! Forse su Andromeda ad imparare quello che serviva e che dovevo portare, proprio qui. Chissà perché racconto tutto questo e proprio adesso. Che sia giunto il momento di rilasciare le antiche memorie? Che servano a qualcosa, a qualcuno? Lo scoprirò nella prossima reincarnazione, che spero sia il più lontana possibile, sono stanca di essere bruciata e maledetta da esseri che si ritengono superiori a Dio.

Ritorno nel vicino passato, osservo con gli occhi dell’Anima il fumo del mio corpo bruciato insieme a tanti altri uscire dal camino. Dove sono non esistono lacrime o dolore, quelli li ho lasciati sulla Terra, insieme alla paura e alla speranza. La mia Essenza, quella che davvero conta non potrà mai essere bruciata o distrutta, quella è immortale e si arricchisce ogni volta che torno sul Pianeta Terra.  Quel fumo uscito dal camino ora osserva il mondo attuale e vede altri camini che stanno sorgendo. Sono diversi da quelli di quel tempo che, invano cercano di cancellare, ma molte Anime, come me sono tornate e sanno distinguere il bene dal male. Noi, Anime ritornate in corpi di esseri umani stiamo piangendo, tutto si sta ripetendo e ogni volta milioni di esseri umani soffrono e muoiono per mano di pochi. Nel tempo del fumo dai camini dicevano che una razza era il male assoluto, io facevo parte di questa e mi misero una stella gialla sul petto. Eppure ero una donna come quelle che portavano divise nere e griffate da un simbolo che mai si è perso. Siamo fatti tutti di polvere di stelle, è dall’Universo immenso che proveniamo, tutti quanti. Ma c’è una cosa che in troppi non conoscono: l’eterna lotta fra il bene e il male che è COME IN CIELO COSI’ SULLA TERRA. Razze Aliene di diverse provenienze hanno preso possesso dell’Anima di esseri umani, sempre e in ogni epoca hanno cercato il potere assoluto su questo Pianeta, e mai come ora ci sono vicini. Non sono gli esseri umani ad essere cattivi, nemmeno i peggiori che conosciamo in tutto il Pianeta, sono le razze aliene che ne hanno preso possesso, così come si dice che Giuda si sia venduto per trenta denari, questi uomini e donne si sono venduti per il potere, il denaro e il dominio del mondo.

Poveri illusi! Perfino Davide sconfisse Golia, e sarà sempre così.

Molta cenere gira ancora nel vento, cenere che non si è mai posata e si illumina ogni volta che l’alba bacia questo meraviglioso Pianeta. E’ lì a ricordare, a far ricordare che il male è sempre stato sconfitto, ma quanto dolore prima di rinascere. Nemmeno le scie chimiche possono oscurare questa cenere, nessun siero malefico potrà sconfiggere l’Amore, niente può rubare tutte le Anime, ci sarà sempre qualcuno che non muore o che ritorna, c’è un futuro migliore che aspetta l’Umanità, già ma quale Umanità sarà rimasta? Quella è una scelta personale, ognuno di noi è sulla Terra per uno scopo scelto in precedenza, e sarà quello che avrà. Quanti morti ci saranno prima di capire? Questo lo scopriremo, in questa vita o nell’altra, dove chi avrà lasciato le spoglie mortali su questo Pianeta potrà riprendersi ed essere fiero di aver portato a termine la sua missione.

Niente è per caso, e se è la morte fisica quello che mi tocca, che ci tocca l’affronteremo come quando ci hanno messo sul rogo o nei forni, fieri di non esserci fatti sottomettere e di aver capito la nostra missione qui e ora.

Torneremo a viaggiare con la nostra essenza e la nostra Anima arricchita, e riusciremo perfino a tendere una mano a chi, maledetto da stirpi aliene senza coscienza ha ridotto il Pianeta a Terra Bruciata.

Non dobbiamo avere paura, non dobbiamo odiare, non dobbiamo insultare, ma non dobbiamo nemmeno arrenderci. Non siamo in pochi, siamo sempre di più. I cattivi hanno le armi, tanti tipi di armi, ma noi, NOI ABBIAMO LA CONSAPEVOLEZZA E L’ANIMA IMMORTALE. E DALLA NOSTRA PARTE ABBIAMO L’UNIVERSO E ALIENI CHE CI AMANO E CHE CI AIUTANO. Per chi ha fede, ha Dio dalla sua parte.

IO NON MOLLO, non l’ho mai fatto, e la mia cenere di corpo bruciato così tante volte e mai arreso, sta ancora danzando nell’aria di questo Pianeta, e si poserà soltanto quando l’Amore, la Giustizia, la Vita saranno nel cuore e nell’Anima dei superstiti.

E NOI SAREMO I VINCITORI.

testo di Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati - immagine dal web

mercoledì 20 ottobre 2021

PROVA A IMMAGINARE

 PROVA A IMMAGINARE.



Siediti, e prova a immaginare. Ti hanno iniettato un siero sperimentale genetico e ti hanno premiato con una tessera. Hai imparato molto bene ad esibirla in tutti quei luoghi dove prima non serviva. Eri libera di andare dove volevi, serviva solo il tuo sorriso e la voglia di sperimentare. Ora non è più così: perfino per prendere un caffè ti serve il permesso del tuo governo. Ti hanno detto che è per il tuo bene e ci hai creduto ma non ti hanno detto cosa ti hanno iniettato e hai firmato per prendere su di te la responsabilità di qualsiasi evento avverso potesse accaderti, perfino la morte.

In tante vi siete abituate ad usare la tessera che ormai fa parte della vostra vita e vi sentite amate e protette dal vostro governo.

Ecco, ora provate a immaginare qualcos’altro.

Questa magica tessera sostituirà quella sanitaria. Nascerai con un budget di spesa che ti servirà fino a quando morirai. Ti faccio un esempio per capire meglio: nasci sana e ti accreditano cento mila euro di spese sanitarie, se sei fortunata e non ti ammali ti lasciano vivere, ma se ti dovessi ammalare e aver bisogno di cure non potrai oltrepassare l’importo che ti hanno assegnato. E tu mi chiedi, e allora cosa succede? Succede che la tecnologia è la loro scienza e tu, che nel tuo corpo, a tua insaputa hai delle nano particelle che rispondono a segnali esterni non ti accorgerai nemmeno che sarai “terminata”, sì, a loro piacimento. Hai firmato tu per avere tutto questo.

Questa tessera magica diventerà il tuo bancomat, non per poter spendere i tuoi soldi, ma quelli del reddito universale, tanto amato da questo pseudo papa. I tuoi risparmi saranno già stati cancellati con un click. Anche in questo caso ti faccio l’esempio. Il tuo amato governo ti mette a disposizione, che so cinquecento euro al mese, e te li devi far bastare, altrimenti sono cazzi tuoi, dopotutto tu stessa hai firmato per avere tutto questo. Il contante sarà proibito e il baratto tornerà di moda ma fatto di nascosto.

E la tua casa? Non l’avrai più! Eh sì. Il tuo amato governo ti cura, ti sfama e ti dà pure un alloggio, ma quello che dice lui, è tutto registrato sulla tessera magica, hai firmato tu per avere tutto questo.

Ti chiederai “sarò almeno libera di respirare”! No mia cara, non lo sarai, perché mentre tu espiri inquini e tutto sarà registrato da quei nano congegni che hai dentro di te e trasmesso alla sede centrale che tutto vede e dove a tutto si provvede. E se oltrepassi i limiti concessi sarai costretta a cedere qualcosa per continuare a respirare. Hai firmato tu per avere tutto questo.

E se tu volessi mangiare qualcosa che viene considerato non sano per il tuo corpo? Non lo potrai comprare, perché la tessera magica non autorizzerà il pagamento. Non solo, dovrai fare esercizio fisico per mantenerti in salute se vorrai avere la possibilità di qualche bonus. Hai firmato tu per avere tutto questo.

E per fare sesso? Concepire dei figli? Nessun problema, sarà sempre il tuo amato governo che ti dirà quando lo potrai fare: se a loro servono nuove vite ti calcoleranno il periodo fertile, per le altre riceveranno autorizzazioni e se non le rispetteranno verrà loro tolto qualsiasi cosa dalla tessera magica. Hai firmato tu per avere tutto questo.

Ritornerà la delazione, le denunce perché per ottenere qualche aggiunta sulla tessera magica le tue informazioni su qualsiasi persona non rispetti le regole sono per loro preziose, ma se si accorgeranno che li stai prendendo in giro, con un click ti termineranno. Hai firmato tu per avere tutto questo.

Facciamo un riassunto? Avrai una tessera sanitaria a termine, un bancomat pre caricato, un alloggio obbligato e avrai perso quello che avevi di più importante: la tua libertà e la tua Anima, eh sì! Perché mi sono scordata di dirti che si saranno appropriati anche della tua Anima, che è la cosa che a loro più serve, è il loro nutrimento e ti cancelleranno dalla memoria tutto ciò che può fare di te una ribelle. Hai firmato tu per avere tutto questo.

Dici che ho esagerato? Io non credo, anzi ci sono altre cose che ti succederanno una volta che avrai dentro di te quei nano processori che ti fanno di loro proprietà, e non ci sono solo nel siero sperimentale genico, ma in tanti di quei posti che nemmeno puoi immaginare. Lo sapevi che un certo signore ha brevettato il corpo umano? Mi dirai che non è permesso, ed è così, ma la spiegazione è stata che una volta che nel tuo corpo c’è questa modifica genetica che la casa farmaceutica ti ha iniettato non sei più umana come prima, sei modificata e di conseguenza sei di loro proprietà. Adesso capisci perché possono fare di te ciò che vogliono? Perché non sei più l’essere umano originale, ma un organismo geneticamente modificato e come tale appartiene a chi detiene il brevetto.

Dici che sono esagerata? Pensa ciò che vuoi, io so chi sono e cosa fare, ma tu? Sai, c’è solo un augurio che posso farti che la tua benedetta ignoranza ti accompagni per tutta la vita, perché quelli che vedono oltre, come me, soffrono come cani nell’osservare quello che succede senza poter reagire, perciò ti auguro una buona continuazione di vita, io la mia la fermerò quando voglio e non quando saranno loro a decidere.

Dici che c’è speranza che tutto ciò non avvenga? Certo, ma se tu continui a dormire e non ti togli dall’ipnosi cosa vuoi che faccia la speranza da sola, serve la reazione non la passività e la sottomissione, ma non c’è più molto tempo, dentro di te è già iniziata la metamorfosi.

Non vado oltre, già mi sono dilungata. Siediti e prova a immaginare un mondo migliore di quello che ti ho descritto, esiste ma per quello non hai ancora firmato per averlo.

scritto da Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati - immagine dal web

martedì 19 ottobre 2021

UN MONDO CHE E' FATTO DI NIENTE

 UN MONDO CHE E’ FATTO DI NIENTE



In questo mondo io non sono niente

Rifugge in me ogni pensiero dalla mente,

seguo il cielo e i movimenti lenti

e qui sulla Terra nemmeno i miei parenti.

In questo mondo io non sono niente

Lacrime di gioia e spesso di passione

Colano nel mio animo trovando compassione

Recitando preghiere nel vuoto dell’incomprensione.

In questo mondo io non sono niente

Solo un’anima sveglia aggredita dal profano

Circondata da ira e rabbia incontrollata

Che vorrebbe fare di me una donna lapidata.

In questo mondo io non sono niente

Ma so alzare gli occhi al cielo e vedere la luce

Come  preghiere che trafiggono e mi insegnano

A trovare arcobaleni che l’Anima di colori impregnano.

In questo mondo io non sono niente

Ma guardo dentro me stessa e fuori dall’Universo

E trovo un mondo di aria tersa

È lì la mia casa dove un giorno mi sono persa.

In questo mondo io non sono niente

Solo un’anima di luce e d’Amore

Quella che fa la differenza

Perché sa usare il cuore.

In questo mondo io sono tutto

Perfetta umana nata dalle stelle

Amata da dio e nata contraria

Volo libera e leggera come piuma nell’aria.

Io non voglio vivere in un mondo calpestato

Vengo da un tempo ormai dimenticato

So cosa voglio e so bene chi sono

E me ne andrò sulla mia stella aspettando il perdono.

scritto da Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati - immagine dal web 

giovedì 14 ottobre 2021

ASPETTANDO LA FENICE

 ASPETTANDO LA FENICE




 

Nuvole nere, bianche e ambrate dal sole

Navigano in un cielo che ha perso il colore

Strami di corvi e avvoltoi luccicanti

Volano rapaci affamati e gracchianti.

L’aria è ferma e nessuna foglia si muove

Resta un riflesso di qualcosa che muore

Rimbalza nell’etere un filo d’argento

Che rimembra la vita di un tempo contento.

Uomini e donne, piante e animali

Si muovono in cerca dei resti virtuali

Aspettano un fiato che disegna su un vetro

Per capire che il cuore batte ancora concreto.

Tutto è codice e robot riciclati

Su corpi perfetti e sentimenti placati

Anime nere e corrose dal tempo

Hanno acceso i camini dei fumi nel vento.

Tempi passati, attuali e futuri

Hanno tolto di mezzo anche i più puri

Resta soltanto una luce nel cielo

Che accoglie le Anime oltre il lembo del velo.

Sembra la fine di un’epoca d’oro

Di un Pianeta che un tempo aveva un tesoro

Un tesoro non fatto di pietre preziose

Ma di sentimenti e carezze affettuose.

Tutto sembra perso nel mondo del nulla

Ma  poi dal cielo scende una culla

Un’Anima nuova, che apre la strada

A eserciti azzurri muniti di spada.

Spada di fuoco che estirpa le tenebre

E alza il fuoco lasciando la cenere

Una fenice rinasce luminosa e tranquilla

E lascia il seme di una scintilla.

Tutto è nuovo e colorato di luce

E la scintilla si ingrossa e produce

Una nuova vita di sole e di Amore

Fa ricominciare a battere il cuore.

Niente si perde di quello che è stato

L’Amore non muore se è ben impiantato

Una scintilla, una culla, una stella e un sorriso

E il mondo nuovo rinasce Paradiso.

Scritto da Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati - immagine dal web 

lunedì 20 settembre 2021

RIFLESSIONI DI FABIUS AUREO

 ALCUNE RIFLESSIONI DI FABIUS AUREO


 



Vivere significa migliorarsi ogni giorno, ogni giorno avere almeno un pensiero positivo e riuscire a trovare la chiave che apre al sorriso.

Vivere significa cercare l’arcobaleno, avvolgerselo intorno e trascinare dentro ai colori chi ti è vicino, e a sua volta avvolgerà chi lo circonda, si creerà una spirale di luci e colori dentro i quali ci si può cullare.

Vivere significa innalzarsi sopra il male e tuffarsi nell’Amore.

Vivere è la cosa più semplice che esista, ma che ora, purtroppo in tanti hanno disimparato.

Vivere è lasciare una scia dorata e profumata, alla quale chiunque può aggrapparsi.

Vivere è un eterno cambiamento che ci fortifica o ci distrugge nel compimento del nostro destino.

Vivere è come un’altalena che va usata con delicatezza se non si vuole cadere, e non importa le altezze che puoi raggiungere, saranno sempre a un palmo dal cielo e dalle terra.

Vivere è il nostro punto fermo, lasciamo che sia l’anima a guidarci, è lei che conosce la strada, per questo non dobbiamo avere paura.

Vivere per tutto il tempo che abbiamo è la nostra gioia o il nostro tormento: bisogna scegliere e ognuno di noi sa che vive come ha deciso. 

testo di Milena Ziletti- diritti e proprietà a lei riservati - immagine dal web

lunedì 13 settembre 2021

CERTE COSE NON SI RACCONTANO

 CERTE COSE NON SI RACCONTANO.





La mente ancora nessuno la conosce del tutto, e mai potrà essere così. Il tempo e la vita scorrono come un fiume che non si ferma e raccoglie ricordi ed esperienze così come il fiume raccoglie i detriti. A volte la mente si apre ai ricordi, così come il fiume va in secca o in piena, e quel pertugio che si apre fa affiorare istanti ed emozioni che credevi perduti. Tante cose non si raccontano e non si sono mai raccontate, eppure fanno parte della vita di tutti, e mentre rivedi il film della tua vita, sorridi al ricordo così languido e segreto.

Tutti ci siamo approcciati alla conoscenza del corpo, a sfiorare quello che le mutandine nascondevano, osservare quello che era diverso da noi e parlare sottovoce per non essere scoperti dai grandi. La scoperta della vita partiva tutta da lì. Frasi ascoltate e rubate che infiammavano la curiosità, baci spiati fra amanti facevano intendere che erano baci diversi. La curiosità di provare e cercare qualcuno con cui dividere l’esperienza, sempre in silenzio, sempre di nascosto. Sono cose che non si raccontano.

Nessuno può dire di non aver mai avuto queste curiosità, e in pochi possono ammettere di non averlo mai fatto. Ma certe cose che non si raccontano, si tengono segrete anche se non passano inosservate.

E poi impari a mantenere il segreto e lo sguardo sfuggente al tuo complice  per poi abbassare gli occhi, nessuno deve sapere, è una nostra scoperta, e certe cose non si raccontano, nemmeno fra chi li ha vissute e sperimentate.

Il corpo, splendido sconosciuto a tutte le età. I giochi a nascondino fatti di sera, e il respiro affannoso mentre le mani sembravano di fuoco, gli anni passati a capire come siamo fatti, a provare quel tenue piacere senza capire. Si impara presto a mantenere i segreti, come se non fossero cose fatte da sempre, la paura di essere scoperti in giochi incompresi, mentre è solo esperienza che cresce, sono cose che non si raccontano.

Vedere il proprio corpo cambiare mentre la voce tradisce quel che stai diventando. Le mani sono più grandi, il seno sembra qualcosa di sconosciuto qualcosa nei pantaloni si gonfia, e quelle mani che toccano e ti fanno ansimare. A volte scappi perché non capisci cos’è quel languore e non sai a chi chiedere, sono cose che non si raccontano.

Le prime uscite e gli sguardi rubati, mani che si fanno più audaci e baci che infiammano. Ora conosci il sapore dell’altro e capisci quanto vorresti che durasse o che finisse presto. Con gli occhi chiusi e le labbra incollate mentre la lingua esplora e ti succhia, se ti piace il ragazzo non resisti e lo abbracci, oppure scappi con il cuore che scoppia. Sono cose che non si raccontano.

I pettegolezzi e le invidie fra giovani, ragazzi che fanno i bulli per mettersi in mostra e ragazze che vogliono essere notate e fare esperienze che ancora non sanno. Ci vuole coraggio per farsi avanti e provare, ora si è grandi e le emozioni tradiscono. Mani che sembrano tentacoli scoprono e toccano mentre le labbra restano incatenate. Sono cose che non si raccontano.

Far finta di niente quando si torna a casa, con le guance in fiamme e la paura di essere scoperti, è da lì che si impara a mentire, quello che è mio deve essere solo mio, sono cose che non si raccontano.

E poi capire che è il corpo che tradisce, basta uno sguardo, uno sfiorarsi di mani e si sente il cuore che accelera e il fiato che cresce. Mano nella mano cerchi un posto tranquillo è il momento per capire cosa si prova a fare sesso. La prima volta nessuno la racconterà, è troppo unica, intima, nascosta, è proprio una delle cose che mai si raccontano.

Non è amore o innamoramento, non lo è quasi mai, è solo scoperta, lezione, apprendimento, è quando si impara l’importanza del corpo. Con gli occhi chiusi le mani si allungano e impari cosa significa unirsi e godere. Ma sono cose che non si raccontano.

La vita è così, una continua scoperta fino a quando incontri l’amore, quello vero e dai tutto quello che hai, che sai, ma con un sapore diverso: è qui che entra in scena il vero sconvolgimento e capisci che quello che è successo fino a quel momento non gli somiglia nemmeno lontanamente, ma è una cosa che non si racconta.

I sentimenti, sentire il cuore che cambia frequenza, coinvolge qualcosa che non sapevi di avere, non si tratta più solo del corpo o del mero piacere, si tratta di unirsi con amore e tutto è diverso, coinvolgente e spaventoso allo stesso tempo. Vuoi essere l’unico ad entrare nel cuore e il corpo risponde come fosse senza freni, ma sono cose che non si raccontano.

Il tempo passa, la clessidra è quasi rotta a forza di essere rivoltata. E quel giorno che la mente si è aperta ai ricordi un sorriso ti sfiora e vorresti ripetere ogni cosa. Quelle emozioni non sono più ritornate, sono rimaste lì a giacere fino a che le hai fatte riemergere. I tempi sono cambiati, le mode sono cambiate, le regole sono cambiate, e osservi i ragazzi che non hanno le stesse inibizioni e capisci i loro sguardi come se fossero i tuoi. Rimane la dolcezza di questi segreti, perché anche se il mondo, le mode, le regole sono cambiate certe cose ancora non si raccontano.   

Racconto di Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati - immagine dal web

martedì 7 settembre 2021

IMPARARE A VIVERE

IMPARARE A VIVERE







 “Hai bisogno di me?” Mi chiede Emetiades. “Io ho sempre bisogno di te.” “Avanti, fammi le domande che ti girano in quella testa più aliena che umana.” “Mi chiedo e ti chiedo come sia possibile uscire da questa situazione e rimanere sana di mente.” I suoi grandi occhi mi osservano come solo lei sa fare. “Tu non ci devi uscire, tu devi imparare a viverci dentro a questa situazione.”  La sua logica mi stupisce sempre. “E’ molto difficile, sorella aliena, troppo difficile quando intorno a me percepisco solo rabbia, odio, risentimento per non dire la voglia di vedere morta me e tutti quelli che la pensano come me.” Percepisco la sua dolcezza, e succede raramente. “Ora dammi la mano e vieni con me, facciamo il nostro viaggio e forse capirai qualcosa di più, chiudi gli occhi, sono io al timone di quello che vedrai.” Faccio spesso di questi viaggi e so come funziona. “Ora dimmi cosa vedi, e non temere, la tua mano è ben stretta nella mia.” Partiamo per questo viaggio ad occhi chiusi e la meravigliosa sensazione di sentire aria di casa mia mi assale subito. La stretta della sua gelida mano mi trasmette sicurezza, come sempre. Saliamo in alto e comincio a osservare. Vedo la Terra in subbuglio, è stato così anche in vite precedenti, è successo raramente di vedere gli abitanti del Pianeta in armonia e serenità, è come se ci fosse una maledizione. Come spiegare a parole quello che sto vedendo? Io ci provo. Ma riuscirci è un altro discorso. Vedo la Terra suddivisa in tante sezioni, ognuna abitata da persone diverse, impossibile che possano unirsi e parlarsi essendo state divise da sempre. Vedo la cattiveria, ecco la parola che mi mancava, la cattiveria unita alla perversione di quelle persone che hanno il potere, quel potere che a loro tutto permette. Mi sembra di assistere ad uno spettacolo di marionette, tenute da fili che possono essere recisi in ogni istante, e le marionette hanno una paura fottuta che il prossimo filo tagliato sia proprio il suo. Hanno paura: paura di ammalarsi, di morire, di soffrire e sono disposte a tutto pur di rimanere aggrappate a quel filo. Il burattinaio ha una maschera demoniaca e si diverte a tenere le sue marionette (sì, le sue) sospese al suo volere e al suo potere. Ai piedi di queste marionetta c’è l’intera umanità. Umanità che si aggrappa alle marionette e cerca di raggiungere il filo per potersi aggrappare ed avere la possibilità di sopravvivere, e non sanno che nessuno, nemmeno quelli legati al filo hanno questa certezza. Cresce la paura e la rabbia, il terrore e il furore e porgono il braccio per ricevere la magia e l’illusione di vivere ancora. Un sospiro di sollievo che dura ben poco, perché l’illusione di aver superato il pericolo passa molto presto, e di conseguenza aumenta la rabbia e l’odio verso chi non si è piegato.

“Ora vieni qui, e dimmi cosa vedi.” Mi trasmette telepaticamente come sempre, Emetiades.

Vedo una lunghissima scala a chiocciola che dalla Terra sale fino oltre il cielo e una marea di gente che sale quegli scomodi gradini. Oltre la scala ci sono un paio di corde dalle quali, ogni tanto qualcuno ridiscende e sospira di sollievo quando i suoi piedi toccano la Terra.

“Cosa significa tutto questo?” Chiedo impressionata.

Emetiades mi tiene stretta. “Tutte quelle persone che stanno salendo la scala a chiocciola possono, se lo vogliono aggrapparsi alla corda e ridiscendere sulla Terra, ma lo fa solo chi ha capito veramente cosa sta succedendo.  Tutti gli altri stanno raggiungendo il posto quieto dove deporre la loro Anima. In quel posto tutte le Anime sono uguali e ritorneranno ad amarsi senza divisioni. Ci sono le Anime che appartengono a persone che sulla Terra si sono odiate, uccise, ma qui, qui tornano ad essere solo Anime piene d’Amore. Sono Anime di persone acerbe, traviate che non sono riuscite a capire l’importanza di amarsi, sempre e comunque.”

“E quelle che l’Anima non ce l’hanno? Quei malvagi che hanno provocato tutto questo, a loro cosa succederà?” Le chiedo.

Emetiades alza la mano e mi indica un punto poco lontano. “Vedi quella nave aliena? Quella che voi terrestri chiamate con vari nomi, altro non è una delle tante che sta qui ad aspettare che salga uno di quelli senza Anima, quelli colpevoli di atrocità. Lo preleva, lo porta all’interno e lo imprigiona nella capsula dei morti viventi. Eh sì, mia cara, anche questi personaggi hanno l’Anima, solo che non è come la vostra e per questo, anch’essa è immortale, e come tale non la possono distruggere. Perciò la rinchiudono in una capsula e la spediscono in una Galassia lontana, e stai certa che non farà più ritorno sulla Terra.”

“Mi sembra un film di fantascienza quello che sto scoprendo. Ma ancora non capisco: se si può prelevare l’anima nera di queste persone malvagie, perché non lo fate a tutti, prima che compiano questi atti disumani?”

Emetiades mi guarda e scuote la testa. “Quante volte mi hai fatto questa domanda? Ormai non le conto più, ma la risposta è sempre la stessa: gli Alieni stanno combattendo da tempo immemorabile per aiutarvi, ma se voi non sapete distinguere il bene dal male, l’Amore dall’odio, la fratellanza e la condivisione fra voi stessi fratelli terrestri, dimmi, cosa possono fare i nostri fratelli alieni? E ricorda che anche qui non tutti stanno dalla stessa parte, c’è chi lavora per i malvagi e noi li stiamo combattendo, e sono molto forti, difficili da sconfiggere, ma noi non ci arrendiamo.”

Rimango in silenzio, non sono queste le risposte che mi aspettavo. Avrei preferito che mi desse una soluzione o che mi riportasse da dove sono venuta e non che mi dicesse che devo imparare a vivere dentro questa situazione. “Vivere.” La osservo e nei suoi grandi occhi si accende quella luce che conosco così bene. E’ davvero così semplice la risposta che mi è venuta spontanea? Lei annuisce e mi lascia la mano. Plano come fossi un airone e ritorno da dove sono partita. Vivere è questo che abbiamo dimenticato di fare e  come vivere dipende solamente da noi.

Grazie Emetiades.  

racconto scritto da Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati - immagine dal web

sabato 28 agosto 2021

FINCHE' AVRO' VITA

 FINCHE’ AVRO’ VITA



 

Finchè avrò vita guaderò oltre gli orizzonti,

troverò spazi per aprire le ali,

non rimarrò ad aspettare il tempo

ma correrò incontro al destino.

Finchè avrò vita ascolterò il mio cuore,

il suo battito che esploderà come il fulmine

ascolterò i tuoni e calpesterò le pozzanghere

mentre l’uragano passerà sorridendomi.

Finchè avrò vita non mi piegherò,

ascolterò i miei Angeli e i Fratelli delle Stelle,

arriverò fino dove mi spingerà la gioia

in cerca della verità e della felicità.

Finchè avrò vita non smetterò di imparare,

cercherò certezze e verità nascoste,

ascolterò il mormorio del fiume

e lascerò il mio corpo invecchiare.

Finchè avrò vita cercherò ovunque l’amore,

avrò rispetto delle pietre e dei sassi,

mentre i capelli diventeranno bianchi e radi

e le rughe disegneranno il mio viso.

Finchè avrò vita inseguirò la vita

E cercherò la dimora dove posare il corpo stanco,

lascerò fluire la mia essenza colorata

mentre abbraccerò l’ignoto, e dormirò fra le braccia di chi ho amato. 

Testo di Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati