sabato 28 agosto 2021

FINCHE' AVRO' VITA

 FINCHE’ AVRO’ VITA



 

Finchè avrò vita guaderò oltre gli orizzonti,

troverò spazi per aprire le ali,

non rimarrò ad aspettare il tempo

ma correrò incontro al destino.

Finchè avrò vita ascolterò il mio cuore,

il suo battito che esploderà come il fulmine

ascolterò i tuoni e calpesterò le pozzanghere

mentre l’uragano passerà sorridendomi.

Finchè avrò vita non mi piegherò,

ascolterò i miei Angeli e i Fratelli delle Stelle,

arriverò fino dove mi spingerà la gioia

in cerca della verità e della felicità.

Finchè avrò vita non smetterò di imparare,

cercherò certezze e verità nascoste,

ascolterò il mormorio del fiume

e lascerò il mio corpo invecchiare.

Finchè avrò vita cercherò ovunque l’amore,

avrò rispetto delle pietre e dei sassi,

mentre i capelli diventeranno bianchi e radi

e le rughe disegneranno il mio viso.

Finchè avrò vita inseguirò la vita

E cercherò la dimora dove posare il corpo stanco,

lascerò fluire la mia essenza colorata

mentre abbraccerò l’ignoto, e dormirò fra le braccia di chi ho amato. 

Testo di Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati

mercoledì 25 agosto 2021

DIO HA CHIUSO GLI OCCHI SUL MONDO?

 

DIO HA CHIUSO GLI OCCHI SUL MONDO?




 

Com’è che Dio ha chiuso gli occhi sul mondo,

sulla terra che, arida non sente più la brezza

mentre pecore al pascolo brucano calme erba secca.

Dove sta l’Umanità che ha creato e forgiato come se stesso?

E’ proprio qui, sulla Terra che lotta senza sapere contro cosa o contro chi.

Passi silenziosi e lotte furiose,

menti in subbuglio e pensieri spaventosi.

Urla, grida a volte che spezzano le orecchie

E spesso silenziose fanno sgorgare lacrime di sangue.

Dove sei dio mentre l’Umanità trema?

Vecchi ricordi di guerre e carneficine,

di lotte razziali di fratello contro fratello,

carestie e pestilenze che hanno decimato uomini e donne

mentre tanti bambini non sono mai cresciuti.

Dove sei Dio mentre l’Umanità trema?

In una siringa colma di veleno

Che mani umane stringono e iniettano

Nelle armi che distruggono senza sparare

E nella fame di gente che chiede solo pane.

Nella cattiveria di uomini e donne che si scagliano contro i fratelli

Che ridono e godono delle libertà perdute.

Dove sei Dio mentre l’Umanità trema?

In mezzo ai lebbrosi non si sente una benedizione

Le preghiere sono vane perché non sincere

I lazzaretti ora sono moderne camere di ospedale

Dove si muore soli per mancanza di umanità.

Veli pietosi su bare ammucchiate

E pianti disperati di sopravvissuti e spaventati.

Dio, perché hai chiuso i tuoi occhi sul mondo?

Questo mondo che cammina a testa bassa

E si rinchiude dentro casa e sbarra porte e finestre.

Una vita appesa al filo di chi decide i destini

Pollice verso perché così a loro aggrada.

Miliardi di persone che aspettano un gesto

Un segno per tornare a scoprire la Fede

E anch’io sono qui fra loro e con loro

E mi chiedo se tu senti ancora il nostro dolore

Battaglie di Angeli contro Demoni perversi

Eroi senza paura e con l’Onore nel petto

Non giungono le mani in preghiere silenziose

Ma alzano la spada e lottano impavidi.

Dio, perché hai chiuso i tuoi occhi sul Mondo?

Siamo in tanti a guardare oltre il cielo,

ad aspettare una tua mossa e la tua difesa

siamo in ginocchio ma non ancora vinti

non siamo disposti a strisciare

vogliamo vivere da Esseri Umani come tu ci hai creati.

Pioggia leggera che bagna il Pianeta

Che lava la pelle di chi sta in preghiera

Dio, ma tu stai piangendo!

Che cosa ti ha fatto l’Umanità?

Ora capisco, hai chiuso gli occhi sul Mondo

Per trattenere il dolore che ti abbiamo inflitto nel cuore

Ma è giunta l’ora di asciugare le lacrime

Di darci la forza per combattere il Male

Al fianco dei tuoi Angeli che abbattono i Demoni.

Questo mondo non è pronto a soccombere

E potrà risollevarsi e risorgere solo col tuo aiuto

E la preghiera è una sola

Fa che l’Anima non muoia,

fa che il destino che ci hai dato si compia.

 

 Pensiero di Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati - immagine dal film Blade runner

 

lunedì 23 agosto 2021

SOGNO, INCUBO O REALTTA'?

 

SOGNO, INCUBO O REALTA’?




 

Mi ritrovo in questo posto e ancora non mi capacito di come sia successo. Fino a qualche settimana fa abitavo nella mia bella casa, costruita con tanti sacrifici, con mio marito e il mio cane. Certo la situazione era di quelle pesanti: il virus, il vaccino e un’oppressione dei media e dei politici da sfiancare anche un bue in piena salute.

Le vaccinazioni forzate, prima consigliate e poi tenacemente volute avevano prodotto la quasi totalità delle persone vaccinate. Resistevano, come me alcune decine di migliaia di persone che non si volevano arrendere. Avevamo rinunciato a tutto, o quasi pur di mantenere il nostro equilibrio di esseri umani, poi…

Iniziò togliendoci la possibilità di frequentare tutto ciò che era sempre stato accessibile, senza tessera non potevamo uscire dal nostro comune, e la spesa solo una volta ogni quindici giorni, accompagnati da personale preposto, spesso gli stessi vicini di casa o persone comuni insignite di un potere che malvagiamente usavano su di noi.

Mentre in tutto il mondo la gente moriva nonostante il vaccino nessuno si preoccupava di questo ma di noi, miserabili ignoranti che preferivano l’auto segregazione nelle proprie case e con i propri cari.

Poi non bastò più nemmeno questo. Arrivarono all’alba. Una camionetta con dieci uomini in divisa che non avevo mai visto. Mio marito ed io stavamo ancora dormendo e fummo svegliati dall’abbaiare del cane. Sfondarono la porta e, per prima cosa spararono al cane per poi salire le scale e venire a prenderci. Ci diedero dieci minuti per vestirci e prendere quello che riuscivano a prendere in quel breve lasso di tempo.

Ci spinsero sulla camionetta e, silenziosi come erano arrivati se ne andarono portandoci con loro.

Non so quanto tempo viaggiammo, tenevo le mani strette in quelle di mio marito, ci parlavamo con gli occhi. Avevamo sempre sostenuto che niente poteva farci del male fino a quando saremmo stati insieme, ma avevamo davvero paura. Ripensando al mio cane a terra in un bagno di sangue non riuscii a trattenere le lacrime. Non dovevo farmi vedere impaurita e, coraggiosamente mi asciugai gli occhi e ripresi il controllo.

Era pieno giorno quando arrivammo in questo posto. Quando ci fecero scendere il sole ci ferì gli occhi e fummo spinti verso una costruzione diversa dalle altre. Ancora non ero riuscita a guardarmi intorno.

Ci fecero sedere davanti ad un tavolo con sopra dei documenti e, dopo pochi minuti entrò un uomo in divisa e si sedette davanti a noi. Aprì una cartella e ci lesse un documento che, vado a memoria diceva così: “Voi, nome e cognome nostri, avendo rifiutato di obbedire ad un ordine diretto e avendo ignorato tutti i solleciti bonari per il vaccino dovete subire la pena comminata.” Ci presentò dei documenti per il passaggio di proprietà della nostra casa, erano già pronti per la nostra firma, la password per il conto bancario era facoltativa, l’avrebbero comunque avuta anche senza il nostro aiuto. Avevamo perso ogni bene materiale e la nostra libertà, non possedevamo più niente. Dovemmo obbedire quando due uomini estrassero la pistola e ci fecero scegliere se firmare o morire subito.

Noi non dicemmo una sola parola. Ci fecero alzare e ci portarono dove siamo ora. Ci viviamo da tre settimane. E’ un campo di, come lo chiamano loro? Un villaggio per dementi, così lo chiamano. Ci sono vari piccoli alloggi, tutti uguali, un tavolo, due sedie, un letto e un piccolo mobile. Non possiamo fare niente, niente di niente, siamo qui ad aspettare che la morte ci liberi da questa prigionia. Certo possiamo uscire e sgranchirci le gambe, possiamo anche parlare con gli altri, ma le giornate sono davvero lunghe da passare in ozio. Non abbiamo notizie di quello che avviene fuori dal recinto di filo spinato, siamo prigionieri nel nostro stesso Paese, quello che con tanto lavoro abbiamo contribuito a rendere grande, per poi vederlo sprofondare nell’abisso. Chissà dove sono i miei cari, dove li avranno portati, se sono ancora vivi. Sono queste le cose che mi fanno stare male, il non sapere cosa stia succedendo e non avere notizie dei miei parenti e amici.

Sono seduta con mio marito e assaporo il dolce calore dell’ultimo sole autunnale, è il 2022, e tutto è arrivato come una valanga che squarcia una diga.

“Davvero non puoi fare niente?” Mi chiede mio marito. So cosa intende. “Stanotte ci provo.” Gli rispondo. C’è un grande silenzio qui, nessuno si fida di nessuno, invece dovremmo essere più solidali. Ogni giorno entra una ambulanza e si ferma per un paio d’ore, e chi vuole farsi iniettare il siero lo può fare e poi tornare al di là del filo spinato. Ce ne sono stati parecchi che si sono arresi, e mi chiedo cosa faranno una volta di là senza un posto dove andare, senza niente per sopravvivere.

“Ci hai mai pensato, tesoro ad arrenderti?” Mi chiede di nuovo mio marito. “Proprio no!” Rispondo categorica. Mi stringe le mani, sa che non cederò e lui sarà al mio fianco fino alla fine, per mantenere quel giuramento che ci siamo fatti tanti anni prima “Ci ameremo per sempre e un giorno ancora.”

Il sole tramonta e stria di rosso il cielo che ha mantenuto la sua bellezza. Dobbiamo ritirarci nel nostro alloggio, la porta non sarà chiusa, non lo è mai stata e nessuno, in queste tre settimane ha mai tentato di fuggire.

“Ci proverai stanotte, amore?” Mi richiede bisbigliando. Sappiamo benissimo di essere spiati anche dentro al bagno. E gli faccio cenno di sì con la testa.

Il buio è sopraggiunto presto, fuori non c’è la luna. Dal piccolo oblò sul soffitto riesco a intravedere alcune lontane stelle tremolanti. Mando una silenziosa preghiera a chi, lassù mi può aiutare e mi immergo in un sonno profondo. Non so quanto tempo rimango così profondamente addormentata e poi, poi ci riesco e faccio quello che mi ha chiesto mio marito.

La mia essenza eterica si alza dal corpo fisico e rimane per qualche istante a guardare il corpo adagiato sul piccolo letto con espressione serena. Mio marito è seduto in un angolo, per non disturbare il mio viaggio astrale. Nessuno può vedermi e nessuno può fermarmi. Dio come sono leggera! Come uno spettro fatto di niente esco e mi innalzo nella notte scura e piena di suoni. Entro in un’altra dimensione e qui, tutto mi appare.

Il Pianeta è avvolto da un vortice di fumo grigio e maleodorante. Solo la natura non ha smesso di essere se stessa. “Volo” e cerco di capire e incontro altre entità identiche a me, abbiamo una cosa in comune: uno sguardo esterrefatto. Possiamo comunicare telepaticamente ma non ne abbiamo bisogno. Abbiamo già capito, se siamo in questa dimensione è proprio perché conosciamo quello che stiamo vedendo, e lo conosciamo da diverso tempo.

Ci sono altre costruzione uguali a quella dove sta il mio corpo fisico, su tutto il Pianeta, il che significa che siamo in tanti a non aver ceduto.

Si avvicina una ragazza e mi prende per mano. Siamo due fantasmi fatti di niente che viaggiano insieme.

Veleggiamo insieme e, se in questa dimensione potessimo piangere avremmo già inondato di lacrime la Terra intera.

E sono qui, a vedere quello che sta succedendo oltre il filo spinato.

Enormi costruzioni adibite a forni crematori per disfarsi dei milioni di morti. Le fiamme accolgono dieci cadaveri alla volta, li bruciano e con un raggio laser pensato apposta distruggono anche l’ultima briciola di cenere. Nemmeno il fumo esce dai camini di non troppa antica memoria.

Rivedo la mia vita precedente, quando anch’io sono uscita come fumo dal camino di un campo di rieducazione ed ora sono qui, ancora una volta ad osservare la stessa cosa. Qualcuno lo scrisse che l’uomo non avrebbe mai imparato a vivere senza ammazzare, ma io so che non è così. Non sono gli uomini che sono cattivi, solo alcuni esseri che sembrano umani lo sono, ma non hanno l’Anima, non hanno Coscienza, si sono venduti al vero tiranno, a chi ha creato tutto questo per il solo fatto di divertirsi a farlo perché lo poteva fare. Sono gli stessi che hanno manipolato il Pianeta fin da tempi antichi, razze venute da altri universi, sconfitte e schiacciate e indotte a vagare nel multiverso, ma poi hanno trovato questo posto e si sono vendicati.

Nessun essere umano avrebbe mai fatto del male a così tanti suoi fratelli, ma su questo bellissimo Pianeta sono arrivati loro, e hanno deciso di divertirsi. Su questo non posso dirvi altro, non tutti sono pronti per conoscere.

La mia compagna mi accarezza, sente il mio dolore che è anche il suo. Veleggiamo verso il mare che desidero vedere da anni ma non mi va di arrivarci. Mi fermo e mi metto di fronte a lei. Ci guardiamo negli occhi e ci capiamo. La storia non finisce in questo modo, alla fine tutto cambierà, e chi ha saputo resistere e lottare capirà.

Devo rientrare in fretta nel mio corpo, non so quanto tempo sia trascorso, sento il dolce respiro di mio marito e capisco che devo fare in fretta. Un cenno del capo e mi separo dalla mia compagna. Se non fosse per l’amore immenso che provo per mio marito me ne starei qui e non tornerei più, ma ho una promessa da mantenere ed io mantengo sempre le promesse.

Vedo il mio corpo disteso sul letto e con estrema grazia ci rientro. Ho la fronte che scotta ma fra poco mi passerà.

“Come sta andando là fuori, amore mio?” Mi chiede con gli occhi stanchi. “Tutto come ti ho detto tanti anni fa, si sta preparando un mondo nuovo, un mondo per pochi, ma non è ancora l’ora.”

Chiudo gli occhi e cerco di riposare, la giornata sarà uguale a tutte le altre. E’ ora di uscire, le regole vanno rispettate ma io comincio a sorridere a tutti quelli che incontro, da tanto troppo tempo non lo facciamo. Metto in atto la mia telepatia e mando messaggi nella loro mente. Abbiamo tutto il tempo per distruggere il male che ci circonda, nessuno può tenerci prigionieri se la nostra Anima è libera, e noi l’Anima l’abbiamo.

racconto scritto da Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati - immagine dal web

 

 

 

 

domenica 15 agosto 2021

SCINTILLE DI VITA


SCINTILLE DI VITA

 




 E’ vero, le tenebre stanno prendendo il sopravvento su questo Pianeta. Secoli di lavoro da parte dei senza-Anima stanno riuscendo nella loro impresa. Ci saranno avvenimenti che è meglio non conoscere in anticipo, ma una cosa è certa: anche avvolti dal buoi delle tenebre ci saranno sempre scintille di luce alle quali aggrapparsi. Scintille che sono lì per chi ha voglia di lottare, scintille che sono la vera speranza per la sopravvivenza, scintille che sono fatte di Amore Eterno e che non possono spegnersi. Sono lì per aiutarci, per tenere viva la fiamma della Vita, a bucare quelle tenebre che i malvagi, con la complicità di molte altre persone che hanno potere e denaro stanno cercando di spegnere. Riusciranno a spegnerle? Per tante, troppe persone sono già spente perchè non riescono a vedere più la luce, perchè sono immersi nella menzogna e credono a quello che sentono e vedono. Per altre persone, poche o tante ancora non si sa, queste scintille sono Scintille Divine, scintille da incorporare e far crescere per aiutare chi ancora non è perduto del tutto. Aggrappiamoci a queste scintille dorate, che sono lì, inviate da chi ci ama veramente, da chi ci sta aiutando e vuole solo la nostra salvezza.

pensiero di Milena Ziletti - immagine dal web - diritti a lei riservati

mercoledì 11 agosto 2021

BUON COMPLEANNO DALLE STELLE

 

Buon compleanno dalle stelle.



 

Era domenica e faceva caldo. Era l’ 11 agosto 1957.

Una ragazzina di appena 16 anni da due giorni era in travaglio. La sua piccolina non voleva saperne di uscire nel mondo che aveva scelto di visitare e tenne duro per ben 48 ore.

Il dolore della ragazza, il sudore che le impregnava i capelli, gli occhi iniettati di sangue e le labbra che mordeva quando non urlava era il quadro che vedeva il ragazzo diciannovenne in attesa di diventare padre.

Sedici anni lei, diciannove lui, e avevano creato quel mostriciattolo che presto avrebbe visto la luce.

La ragazza era senza forze e non riusciva più a spingere, quelle ultime spinte che servivano per dare la vita alla sua creatura. Chissà perché quell’esserino non ancora nato stava già dando tanti problemi. Pareva volesse mettere in chiaro già da allora che non avrebbe seguito la logica di quel tempo, che lei non voleva stare in quel posto.

Fu allora che intervennero i suoi fratelli alieni. Dovettero discutere parecchio con la loro sorella aliena-umana che non ne voleva sapere di vedere la luce. Le trasmisero quello che loro avrebbero fatto per lei e che le sarebbero sempre stati al suo fianco, e le promisero che sarebbero venuti a prenderla per riportarla sul suo Pianeta quando fosse giunta l’ora. Quel piccolo mostriciattolo di più di quattro chili non aveva voglia di impegnarsi e mettere la testa finalmente fuori da quel tunnel e lasciare che i dolori abbandonassero, finalmente la donna che la stava mettendo al mondo. Ci pensarono i suoi amici invisibili quelli fatti di Luce e di Amore a convincerla, confermandole che oltre ai suoi fratelli alieni anche loro l’avrebbero sempre protetta.

Il minuscolo mostriciattolo sapeva che era giunto il momento per decidersi, era ben conscia di quello che sarebbe stata la famiglia che aveva scelto e di quanto avevano bisogno di lei. Cominciò a sentire il peso di mani forti che premevano sulla pancia e si accorse che il dolore della donna che la stava presentando alla vita si era fatto troppo intenso. Fu costretta a prendere la via è uscì.

Dio mio quanto era brutta! Suo padre ebbe questo pensiero quando la vide. Le troppe ore di travaglio avevano pesato anche su di lei, ma per fortuna, dopo tutto si risolse.

Cominciò a piangere e pianse ininterrottamente per due anni, esasperando i giovani genitori che non ne potevano più.

Nacque bella cicciona ma dopo un anno cominciò a deperire. Se ne stava andando, non voleva più stare in questo mondo, ma ormai non poteva più tornare indietro e i suoi protettori trovarono il modo per farla rimanere.

Fin dal suo primo vagito fu tenuta per mano dai suoi fratelli delle stelle e la sua Anima fu nutrita da tanti esseri invisibili che l’amavano immensamente. Entrambe queste figure avevano preparato per lei qualcosa di straordinario e anche qualcosa di doloroso, quello che per tutti è la vita.

Da allora sono passati ben sessantaquattro anni e tutto è filato proprio come le era stato promesso: gioie, dolori, amori, delusioni, solitudine, incomprensioni, rabbia, rancori e molto altro, la vita non le ha risparmiato proprio niente. Doveva imparare a gestire le sue esperienze per evolvere, le fu regalata la telepatia, l’intelligenza, la generosità, la voglia di lavorare, di imparare ma le fu precluso il suo desiderio più grande: quello di studiare e colmare parte della sua ancora immensa ignoranza. Fu una delusione che non superò mai, e ancora le brucia ma ebbe tante soddisfazioni in campo lavorativo, letterario e solo per la sua grande caparbietà e la forza di non volersi mai arrendere.  

Sa comunicare coi suoi Fratelli Alieni, i suoi Spiriti Guida e Angeli Custodi, che spesso l’hanno protetta mantenendo la promessa fatta quel fatidico undici agosto 1957, quando, alle sedici esatte aprì gli occhi sul mondo e ancora non li ha chiusi.

Ora, suo padre e sua madre le stanno sorridendo, ricordando quel fatidico giorno, non lo scorderanno mai, hanno avuto una vita dura ma non hanno mai dimenticato che la vita si dona sempre e comunque e sono fieri di quello che la loro figlia ha compiuto nella sua vita, e gliel’hanno detto entrambi prima di partire e aspettarla oltre il velo.

Se potessi tornare indietro vorrei rivivere i primi minuti della mia venuta al mondo per osservare l’espressione sconfortata di mio padre e poter asciugare il sudore di mia madre. Da lì in poi, è solo la mia vita, e non è ancora finita.

Grazie a tutti voi che vi siete ricordati di me in questo giorno, grazie ai miei genitori che hanno deciso di darmi la vita, grazie a quello che mi hanno insegnato, tanto o poco era quello che potevano darmi.

Grazie ai miei Fratelli delle Stelle che hanno mantenuto la promessa, e grazie ai miei angeli invisibili che spesso sono intervenuti senza farsi notare, ma io li ho sentiti. Grazie alla Vita che va vissuta sempre, e grazie anche alla morte, quando verrà, perché so che sarà solo un altro inizio meraviglioso.

scritto da Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati