giovedì 31 marzo 2022

HO IMPARATO

 HO IMPARATO



Ho imparato che vivere non è solo respirare

Nemmeno solo mangiare e dormire,

conoscere l’Anima e renderla pura

per continuare senza paura.

Ho imparato che essere liberi non è solo camminare per strada

Nemmeno viaggiare su aerei nel cielo,

ma restare confinata nelle mie convinzioni

dove non trovano spazio le costrizioni.

Ho imparato che gli occhi non guardano soltanto

Ma sanno osservare per poi meditare,

con mente leggera senza ipocrisia

e non accettare qualunque cosa sia.

Ho imparato che posso volare anche chiusa in una stanza

Dove le pareti non esistono e spesso si danza,

sentirmi leggera anche se sono sovrappeso

perché  so da me cosa sia vero.

Ho imparato a cantare a squarciagola

Anche quando il nodo stringe nel petto,

non conta essere ansiosi e adagiarsi nel letto

ma correre fuori e farlo per dispetto.

Ho imparato ad amare anche un bocciolo di fiore

Non mi serve molto per accogliere l’amore,

essere libera, correre e cantare

perché so che nessuno mi può incatenare.

Ho imparato a non ascoltare nessuno

Troppa gente è falsa e ti mira nel cerchio,

per poi portarti dove sta la sua ragione

ma quella non sarà mai la mia prigione.

Ho imparato a sopravvivere senza codici e dna snaturato

In ristrettezze che non avrei mai immaginato,

ho trovato il senso del mio essere interiore

e lì nessuno potrà arrivare a colpire.

Ho imparato che la vita non è stare con tutti

Ma essere se stessi anche costo di lutti,

mentre il mondo impazzisce senza ritegno

sento di essere senza nessun segno.

Ho imparato, sì, e imparerò ancora

A difendere la dignità della mia persona,

nessuno riuscirà a travasare il mio essere

sarò sempre la stessa con o senza tessere.

Non si impara soltanto vivendo

Devi nascere con qualcosa che ti imprime dentro,

pecora o lupo non c’è differenza

tutto sta nella coscienza.

Non si impara a obbedire per stare in pace

Ma a fare di tutto perché sia luce,

posso vivere o morire restando in una stanza

ma rimango sincera, sempre, a oltranza.

Ho imparato abbastanza ma ancora non del tutto

Per questo dell’esperienza traggo ancora il frutto,

mi guardo intorno e vedo un cielo di stelle

e ancora arriveranno, si ancora cose belle

scritto da Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati - immagine da web

giovedì 17 marzo 2022

CIAO EMETIADES

 Ciao Emetiades,


 

C’è una domanda che mi frulla in testa e che avrebbe bisogno di una risposta. Spero che tu mi possa aiutare. In tutte le mie vite precedenti che ricordo, e anche in questa, mi ritrovo sempre dalla parte delle minoranze, di quelle che non riescono a schierarsi col gregge e, che per questo devo soffrire, e mi sembra di soffrire inutilmente. Sono passata dal rogo in quanto strega ed eretica, sono passata dai camini dei campi di sterminio e ne sono uscita fumo, e queste sono solo quelle vite che ricordo nitidamente. Ma ora? Ora che senso ha che io sia qui, proprio in questo contesto? Non riesco a capire e preferirei essere già oltre il velo e poter avere la spiegazione che merito. Lo so che se sono qui è perché ho voluto esserci, ma mi sfugge la ragione. “Cara Umana/Aliena, a distanza di tempo lo hai capito da sola il motivo per il quale sei finita sul rogo, tu non cedi a nessuna lusinga, non riesci a piegarti nemmeno a costo della vita; credi in ciò che è giusto e per la Giustizia sei disposta a perdere anche la vita. Per quanto riguarda il tuo essere passata dal fumo del camino è molto semplice: non avresti mai sopportato di far parte di quelli che avevano in mano il potere e che torturavano e uccidevano senza coscienza, tu una coscienza ce l’hai e hai preferito rimanere integra e andare col fumo e con la cenere. E ora, mi chiedi? Ora che senso ha la mia vita qui? Vieni con me, ti porto lassù, in alto nel cielo e ti mostro cosa sei venuta a fare in questo contesto sulla Terra.” Mi prende per mano e mi sento leggera come una piuma bianca di cigno. Il buio è totale, niente stelle, niente luna, solo il nero più nero. “Apri gli occhi e non avere paura, lo so che non ne hai. Ora guarda giù e dimmi cosa vedi.”

E’ una bella sensazione sentirsi sospesa nel niente, una delle più belle in assoluto che a volte, troppo poche purtroppo, ritrovo nei sogni e nei voli astrali. Guardo e vedo il Pianeta immerso nelle Tenebre e molte piccole luci che brillano nel buio, un buio che io non ho mai visto, sembra vivo e con le fauci aperte pronto a sbranare e inghiottire chiunque. Non capisco.

“Cara Umana/Aliena, vedi quelle piccole luci? Una di quelle sei tu, e come vedi non sei sola. Ognuna di quelle piccole luci tiene lontane le tenebre, è più giusto dire che le fa sparire, le annienta. E’ vero, le Tenebre sono in maggioranza e tentano di sconfiggere le piccole luci ma non possono riuscirci, perché come si avvicinano alla fiammella vengono dissolte. Ecco, vedi? Se ne sono accese delle altre, e continuano ad aumentare di numero. Lo so che pensi che sono ancora in minoranza e che il Buio le attacca senza paura. Il Buio non ha paura, per questo è destinato a perdere, non crede di poter essere sconfitto, eppure quando si avvicina anche ad una singola fiammella, questa prende il suo posto e quello nemmeno se ne accorge. Ora prova a pensare a quando le fiammelle diventeranno grandi falò, perché succederà, di questo puoi starne certa. Che fine faranno le Tenebre e chi le ha create? Non te lo devo spiegare io, è già tutto dentro di te, da quando avevi sette anni e hai visto  il futuro.” Mi avvolgo in questo mantello fatto di niente e sorrido, mentre le stelle cominciano ad accendersi e uno spicchio di luna sembra volermi deridere. Cosa farei senza i miei Fratelli delle Stelle, senza le mie Guide. Cosa sarei senza di voi, penso.

“Tu non potresti esistere senza di noi, per questo siamo qui, tu sei noi e noi siamo te, soltanto in Dimensioni diverse, ma molto vicini. Tieni accesa la tua luce e diffondila, e accendine altre, ora lo sai a cosa servi, c’è chi ti seguirà e chi ti abbandonerà, ognuno ha il proprio destino in questa Vita, un percorso che deve affrontare: può essere Luce o essere Tenebra, tu hai deciso per il tuo.”   

racconto scritto da Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati - immagine dal web

lunedì 7 marzo 2022

CI VUOLE CORAGGIO

 CI VUOLE CORAGGIO.




Il veleno è nell’aria e infarcisce i polmoni,

il cuore che salta ai botti dei cannoni,

ci vuole coraggio per vivere in piedi

ma tanta gente che striscia è lì, e la vedi.

Ci vuole coraggio per informarsi e capire

Che tutto quello che ascolti è solo un vago dire,

strisciare sull’erba mentre il sole ti scalda

sembra essere l’ultima goccia che rinsalda.

Ci vuole coraggio per porgere la mano

Al tuo nemico che è un essere umano,

uno sguardo truce di disprezzo e di pianto

a chi ci governa e ci porta senza onore nel fango.

Ci vuole coraggio ad alzare la testa

Cercare ogni giorno un poco di festa,

trovare una canzone un ballo, una danza

e stare confinati da tempo in una stanza.

Ci vuole coraggio ad uscire allo scoperto,

mentre dentro si sente solo deserto,

una mina vagante di sogni e di gloria

sembra essere ormai solo lontana storia.

Ci vuole coraggio a guardare il cielo e stelle

Mentre intorno non ci sono più cose belle,

una fila infinita di pianti e rigore

che a tanti ha fatto fermare il cuore.

Ci vuole coraggio, forza e tanto amore

Per combattere il colpevole di tanto livore,

una mano protesa e una carezza sul viso

ti fa pensare che ti serve un sorriso.

Ci vuole coraggio mentre esci dall’ombra,

è molto forte il peso che ingombra,

una finta vita con la paura negli occhi

mentre i bimbi cercano i loro balocchi.

Ci vuole coraggio e dobbiamo trovarlo

O resteremo per sempre solo a covarlo,

ci serve un’Anima limpida e pura

e la useremo per scacciare la paura.

Ci vuole coraggio e bisogna insegnarlo

L’esempio serve se vogliamo provarlo,

alziamo le spalle, lo sguardo e troviamo la forza

per togliere a tutti la mente stretta nella morsa.

Si può avere coraggio, paura e tremare

Ma l’emozione  è il sentimento che facciamo vibrare,

una musica nuova, un inno convinto

da alzare per smorzare la paura di chi è vinto.

Non serve coraggio per rispettare la vita

Soltanto da noi dipende se è finita,

basta un gesto, una parola uno sguardo

e finalmente arriveremo insieme al traguardo.

Non serve coraggio per lasciar andare

Chi fin’ora ci ha fatto solo del male,

chiudiamo una porta su un mondo malvagio

ed apriamo le mani anche a un cane randagio.

Ci vuole coraggio, sì molto coraggio

Per non farsi trascinare da un falso miraggio,

uniamo le mani, i pensieri e il cuore

e tutti insieme formeremo l’Amore.

C’è tanta gente che cerca il coraggio

Ma trova solo vuote scatole per imballaggio,

riempiamo le scatole e gli scatoloni

di Amore fraterno, siamo in milioni.

scritto da Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati - immagine dal web