venerdì 28 giugno 2019

MALLY


MALLY  

PAGINA VENTIDUE


Distesi sul carro insieme ad altri uomini faticavo a prendere sonno. Il rumore del mare, con le sue onde a volte dolci a volte ruvide pareva un canto ammaliatore. Mi rigiravo sperando di non disturbare il sonno degli altri, poi decisi di alzarmi.
Robert mi chiese se mi doveva accompagnare ma rifiutai.
Le braci dei fuochi che avevamo acceso sembravano lo specchio delle stelle che a miliardi si vedevano in cielo. Terra e cielo sembravano unirsi, perfino le grida degli uccelli notturni facevano da eco al fragore delle onde. Una vera fusione celestiale.
Mi incamminai alla spiaggia. La luna era talmente grande e luminosa che mi chiesi se fossi ancora sulla terra o su di un pianeta sospeso fra terra e cielo.
Mi fermai al limite della spiaggia e rimasi a piedi nudi. Faceva fresco ma era piacevole quella brezza che arrivava dal mare. La spuma delle onde sembrava d’argento mentre rifletteva il riverbero della luna.
Volevo sentire la vita di quel posto, volevo che mi parlasse, volevo che sapesse che io già l’amavo e che mai più me ne sarei andata.  Durante la traversata il mare era stato tranquillo e lo avevo preso come buon presagio: lui mi amava ed io avevo imparato ad amare lui, mi ero trasformata in una corsara e avrei imparato a nuotare e tuffarmi senza paura, io e il mare stringemmo un patto: lui avrebbe tenuto lontano i nemici e noi avremmo reso quel posto un meraviglioso luogo e ci saremmo rispettati a vicenda.
Un’onda più dispettosa delle altre riuscì a lambirmi i piedi che sprofondarono leggermente nella sabbia bagnata.
Questa è la risposta al nostro patto, sono qui come imprigionata ma libera come lo sei tu, niente ci tiene incatenati e tutto sarà fatto nel nome della prosperità e dell’amore, e per dimostrarti il mio attaccamento a questa terra, fra pochi mesi ti offrirò la nascita di mio figlio e lo bagnerò nelle tue acque come riconoscimento della tua forza e della tua ricchezza e del mio onore. Lo bisbigliai soltanto, ancora nessuno sapeva della mia gravidanza e non lo avrebbero saputo fino a che potevo tenerlo nascosto, anche a mio marito, non volevo che mi trattassero diversamente da come avevano imparato a fare.
Rimasi lì, in piedi davanti a quella distesa imponente con i piedi che affondavano nella sabbia, fino a che due braccia che ben conoscevo mi strinsero, costringendomi a guardare negli occhi l’uomo che avevo sposato, l’uomo che amavo. Ci baciammo consci delle onde che osservavano e tacevano. Poi mi trascinò sulla rena asciutta e lì’, davanti al mare, sotto le stelle e alla luce della luna facemmo l’amore in un modo che ancora non avevo mai conosciuto.
Il mio seno risplendeva catturando i raggi dell’astro brillante e le stelle sembravano essere entrate nei nostri occhi, c’era magia in quel posto, era tutto talmente nuovo e inaspettato che solo la magia poteva renderlo tale.
Puoi imbrogliare chi vuoi, mia cara, ma il tuo seno gonfio mi dice che porti dentro di te mio figlio.
Mi accarezzò il ventre, eravamo completamente nudi. Non mi stupii del fatto che lo avesse capito, non passava sera che i nostri corpi non si unissero e non poteva non aver visto il cambiamento.
Ci rivestimmo, la brezza si era fatta più fredda. Avrei imparato a conoscere il clima di Nivaria, la mia nuova Terra, la terra alla quale stavo già donando il frutto del nostro amore.
Questa sarà la nostra casa. Gli bisbigliai nell’orecchio.
Mi sedetti stretta fra le sue braccia e aprii il medaglione che mia nonna mi aveva regalato. Estrassi il diamante più grande e glielo diedi
Pensavi che fossi partita senza una dote? Allora non conosci nonna Grace. Questo è per noi, e intendo tutti noi, compresi gli uomini che hanno deciso di restare. Compra questo posto, la Tenuta Corsara e fa in modo di renderla la nostra reggia.
La pietra brillava sul palmo della sua mano e la ripose nel medaglione.
E’ più al sicuro lì, al momento opportuno ne faremo buon uso, grazie amore mio, ora posso dormire sonni più tranquilli.
Guardammo il cielo stellato e tornammo al carro, ero in pace con me stessa, per come ero davvero, per come ero sempre stata e per come sarei diventata: Nivaria, terra di neve e di sole e da oggi anche d’Amore.
Alla prossima, amiche mie.

immagine dal web - romanzo pubblicato su e book

giovedì 27 giugno 2019

MALLY


MALLY

PARTE VENTUNO


La Sirena grigia attraccò al porto, l’isola più grande di Nivaria. Io ero sul ponte, non volevo perdermi nemmeno un istante, volevo vedere, osservare, capire. Mi tenevo in disparte e lasciavo che i marinai svolgessero il loro compito.
Robert era davvero un abile capitano e per un attimo temetti che la vita sulla terra ferma, quella che ci aspettava potesse non piacergli. Avevo sentito i discorsi di alcuni marinai e dicevano che il mare ti entra nel cuore e non puoi più toglierlo. Scacciai la preoccupazione, non volevo intristirmi e gravare il mio viso di nuove rughe. Avevo preso il colore scuro, indossavo pantaloni e camicia, e per un attimo pensai a mia madre, se mi avesse vista così conciata: non mi avrebbe riconosciuta. Sorrisi al ricordo della mia vita passata, ora ero Mally la Corsara, pronta a tutto.
Robert mi raggiunse. Mally, io devo scendere, vado a cercare un mezzo di trasporto, ad informarmi su quello che si può comprare, sulle leggi e le regole di quest’isola. Non posso portarti con me, non ancora. Sarai al sicuro finchè starai a bordo, io prendo quattro uomini fidati e gli altri saranno qui, a vegliare su di te. Fino a quando non avrò le idee chiare non faremo niente, non vorrei dover salpare di corsa. Ho alcune indicazioni e so dove dirigermi e ti giuro che tornerò il più presto possibile. Ho fatto portare a bordo del cibo fresco, so quanto ti è mancato. Sei tu al comando fino al mio ritorno.
Non avrei voluto lasciarlo andare, avrei voluto seguirlo ma sapevo che aveva ragione. Era una terra ancora sconosciuta per noi e dovevamo essere prudenti.
Non farmi aspettare un minuto più del dovuto o ti giuro che vengo a cercarti!
Lo abbracciai e lo guardai lasciare il veliero insieme ai suoi uomini.
Il resto dell’equipaggio trasportò le ceste con la frutta e altre cose. Alcuni iniziarono a ripulire il veliero, a sistemare le vele e non mi perdevano mai di vista.
Passarono ben sei giorni prima che Robert tornasse, ed io ero molto preoccupata.
Quando lo vidi salire la scaletta il mio cuore si allargò. Lo abbracciai e lui mi sussurrò all’orecchio ho novità, amore mio.
Salutò il suo equipaggio e scendemmo nella nostra cabina.
Ho trovato quello che fa per noi, domani ti porto a vedere il posto. E’ un grande appezzamento di terra con bananeti e altre coltivazioni, ha uno sbocco sul mare e ci può permettere di pescare. C’è una casa piuttosto ampia e altre più piccole, è tutto da sistemare, è abbandonato da tempo ed è in vendita. Dovrò fare bene i conti, non so se avrò abbastanza denaro a disposizione. Prima voglio che tu e tutti gli altri lo vediate, voglio sapere quanti di loro rimarranno e quanti no, è il momento della scelta.
Partimmo la mattina successiva, uno scomodissimo carro trainato da due cavalli per noi e altri quattro uomini seguito da altri tre carri con il resto dell’equipaggio.
Impiegammo tutta la giornata e avevo le ossa a pezzi ma non mi lamentai mai, Mally la Corsara era di tempra dura.
Siamo arrivati.
Vidi una serie di catapecchie che sembravano crollare da un momento all’altro, ma quello che mi conquistò fu l’immensità di frutteti, di fiori, di verde, di vigne e una splendida spiaggia.
Mi piace, questa è casa nostra.
Non è così semplice, ora devo chiedere ai miei uomini quanti si vogliono unire a noi, devo dare loro la paga e una parte della Sirena grigia e questo posto è piuttosto costoso.
Radunò gli uomini e chiese se avevano deciso cosa fare. In tutto erano ventotto, di tutte le età. Alec fu il primo a dire che voleva restare. Alla fine venti decisero di restare con noi e gli altri di riprendere il mare alla prima occasione.
Farò i conti e venderò il veliero, dividerò l’incasso con voi.
Si fece avanti il suo secondo. Se ti fidi di me, lasciami il veliero ed io ti porterò quanto pattuiremo, prenderò con me gli uomini che vogliono tornare in mare e ti giuro che manterrò la mia parola.
Robert era preoccupato, il denaro scarseggiava e quella tenuta era davvero troppo bella per lasciarcela scappare.
Domani parlerò col mediatore e vedrò come fare. Avete visto che c’è molto lavoro da fare, siete disposti a cambiare la vostra vita?
Ormai il buio era sceso, veloce come non avevo mai visto e ci accampammo. Accendemmo il fuoco ed io mi ritirai sul carro, stanca ma felice, avevo in serbo grosse sorprese per mio marito e mi addormentai cercando di contare le stelle.
Ah che splendida tenuta sarebbe diventata la Tenuta Corsara.
Alla prossima, amiche mie.


illustrazione di Tiziana Gissi - romanzo pubblicato in e book

mercoledì 26 giugno 2019

MALLY


MALLY

PAGINA VENTI


Il nuovo giorno iniziò con la mia nuova vita, ero una nuova Mally e se avessi potuto avrei cambiato anche il mio nome. Dovevo dimenticare il passato e dovevo imparare il futuro.
Alec mi portò la colazione e dei calzoni e una camicia della mia misura, seppi poi che erano i suoi e che lui era rimasto senza ricambio di abiti.
Robert mi guardava mentre sorseggiava il tè. Indossai quei calzoni che puzzavano di mare e di pesce e li strinsi in vita con una ruvida corda. La camicia era a quadri gialli e rossi e mi stava a pennello. Mi rimboccai le maniche e mi misi a gambe divaricate davanti a mio marito. Alzò il sopracciglio e sorrise sotto i suoi splendidi baffi.
Vedo che sei pronta per il tuo nuovo ruolo. Non immagini nemmeno quanto ti servirà quando saremo a Nivaria. Mi serve una moglie che sappia stare al mio fianco in ogni situazione, e là non so davvero cosa troveremo.
Lo guardai dritto negli occhi e feci il gesto di sfoderare una sciabola mettendomi in posa per duellare.
Io sono pronta, so che oggi mi aspetta la cambusa ma ricordati sempre che io sono la tua corsara.
Robert rise e rovesciò parte del tè che stava sorseggiando.
Da oggi sarai per me e per tutti Mally la Corsara.
Fu così che iniziai ad imparare i rudimenti della cucina. Mai in tutta la mia vita avevo pensato a quanta fatica ci fosse nella preparazione del cibo, specialmente su un veliero in mezzo al mare e con poche provviste a disposizione. Il cuoco, se così si può definire aveva una folta barba e la bocca nascosta in mezzo a quei lunghi peli ruvidi e incolti e, quando raramente sorrideva mostrava una serie di denti mancanti. Teneva immancabilmente in bocca una pipa e ogni tanto la cenere cadeva nel cibo che cucinava. Parlava poco se non per darmi ordini: patate e cipolle, cavoli con vermi, carne secca o conservata in salamoia, farina per farne gallette o pane, niente era come immaginavo e il mio stomaco, quel giorno faticò a trattenere il vomito.
Passai alcune ore e il sudore mi colava fin nei mutandoni. Ero assorta nel mio compito e volevo solo finire in fretta per darmi una rinfrescata.
Fu solo l’inizio. Poi imparai ad accendere un fuoco, poi a maneggiare un pugnale, mentre il veliero continuava tranquillo la traversata che ci avrebbe portati alla nostra nuova vita.
Molto difficile fu imparare alcune parole della nuova lingua.
Ero talmente impegnata ogni giorno che ormai non mi si distingueva dal resto dell’equipaggio.
Erano passate due settimane, ne mancavano altrettante prima dell’arrivo ed io non vedevo l’ora di rimettere i piedi sulla terra ferma, di conoscere la mia nuova terra, e di prendere in mano il nostro futuro.
Ora conoscevo i nomi di tutti quegli uomini e loro conoscevano me, non ero solo la moglie del capitano, ero Mally la Corsara e mi sentivo piena di vita e di energia.
La sera, nella nostra cabina era tutta un’altra storia. La nostra cuccetta scricchiolava a lungo mentre il mare cullava i nostri amplessi e la nostra passione.
Sei felice, amore mio?
Non potrei esserlo di più!
Robert rise divertito. Non avrei mai immaginato che lavorare duramente su un veliero ti rendesse così felice, darò ordine ai miei uomini di darti altri compiti!
Fu così che i giorni passarono senza scossoni e la terra, finalmente baciava l’orizzonte.
Ero sul ponte e Robert mi passò il binocolo.
Guarda, amore mio, siamo quasi arrivati. E’ lì che cominceremo, è lì che vivremo, è lì che moriremo, è lì che il nostro amore fiorirà.
Ero emozionata, per la prima volta realizzavo che Mally era diventata Mally la Corsara, la moglie del capitano, la sguattera di cambusa, ero semplicemente una vera donna.
Nivaria, isole di neve e di sole, e con noi sarete anche isole d’Amore.
Alla prossima, amiche mie, e conosceremo Nivaria e quello che ci ha riservato.


illustrazione di Tiziana Gissi - romanzo pubblicato in e book

martedì 25 giugno 2019

MALLY


MALLY

PARTE DICIANNOVE


Per alcuni giorni la navigazione fu tranquilla, il mare era calmo ma avvertivo uno strano nervosismo in tutto l’equipaggio. Quando ero sul ponte a respirare quell’aria salmastra così diversa da quella al profumo di rose alla quale ero abituata, sentivo su di me i loro sguardi e non riuscivo a capire cosa stessero pensando.
Fu un pomeriggio che presi il coraggio e chiesi a Robert cosa stesse succedendo.
I miei uomini sono preoccupati, sono marinai e non sanno cosa aspettarsi dopo questo viaggio. Amano il mare, le battaglie, le burrasche da domare e la vita che questo mestiere comporta. Oggi parlerò con loro e vorrei che tu fossi al mio fianco.
Non avevo capito molto e speravo di diventare migliore di quello che ero, non potevo più essere soltanto una damigella aristocratica servita e riverita, questo lo avevo capito da sola ma, quello che ancora non capivo era quello che tutti quanti si aspettavano da me.
Robert mi prese per mano. Tutto l’equipaggio era radunato in attesa, Alec li aveva avvisati.
Robert ed io ci mettemmo su un punto più alto. Osservai quegli uomini e vidi per la prima volta i loro volti, capii che avrei dovuto imparare a conoscerli da subito, avevo commesso un errore di ingenuità e non lo avrei mai più ripetuto, dovevo imparare a considerare ognuno di loro, ogni uomo e donna come esseri umani con le loro necessità: nessuno me lo aveva mai insegnato. Io sapevo solo pensare a me stessa, alle mie necessità che erano sempre state esaudite da altri, dovevo imparare l’umiltà se volevo riuscire a farmi amici quegli uomini così valorosi.
Alzai il mento, finalmente nella mia consapevolezza e prestai la massima attenzione alle parole di mio marito.
So che molti di voi nutrono dubbi, ed io sono qui per parlarvi chiaramente, come sempre ho fatto, e voi mi conoscete bene. Questo, per me sarà l’ultimo viaggio sulla Sirena grigia, ho intenzione di approdare a Nivaria e stabilirmi là. Voi siete uomini liberi e potrete scegliere se seguirmi in questa nuova avventura o prendere di nuovo il mare con altri capitani. Una volta giunti al porto sarete pagati e venderò il veliero, dividendo fra tutti noi il ricavato, sì, se questo veliero è ancora intero e ha qualche valore è solo per merito vostro e del vostro lavoro. So che molti di voi sono titubanti e pensano che mi sia rammollito, che questa donna mi abbia rammollito, ma vi garantisco che non è così: questa donna mi ha semplicemente rubato il cuore e l’anima ed io voglio passare con lei il resto della mia vita, e la mia speranza è che tutti voi possiate essere al nostro fianco. Ho intenzione di comprare un pezzo di terra e di farlo fruttare e mi servono uomini fidati, e di voi mi fido ciecamente. Non vi nascondo che sarà una nuova avventura tutt’altro che facile, non saremo accolti molto bene dagli indigeni, sarà nostro compito farci accettare e, per fare che questo avvenga dovremo comportarci in modo irreprensibile. Mia moglie ed io saremo i primi a farlo, so che ci sono molte cose nuove che lei ed io dobbiamo imparare e vorremmo, davvero vorremmo farlo con tutti voi. Non pretendo che decidiate ora, abbiamo ancora lunghe settimane di navigazione prima di arrivare. Pensateci e fatemi sapere, io accetterò qualsiasi decisione.
Si sentiva solo lo sciabordio delle onde che si infrangevano sui lati del veliero mentre le vele spiegate accompagnavano con musica diversa.
Mi feci coraggio (non so dove lo presi) e parlai a loro.
Sono la moglie del vostro capitano e ho molte cose da imparare, vorrei conoscervi uno per uno, conoscere i vostri nomi, aiutarvi se posso, ma ho l’impressione che sono io ad avere più bisogno di voi. Vorrei che il cambusiere mi insegnasse i rudimenti della cucina, vorrei che chi tra voi ha la pazienza possa insegnarmi a maneggiare un’arma, vorrei che mi insegnaste i rudimenti della nuova lingua che si parla su quelle isole, semplicemente vorrei essere una di voi, non solo la moglie snob del vostro capitano.
Tenevo lo sguardo fisso su tutti loro, ma mi tremavano le gambe. Stavo prendendo coscienza che la vecchia Mally doveva morire per lasciare il posto alla nuova Mally, e la prima ad esserne sorpresa ero proprio io. Robert mi prese la mano e se la portò alle labbra.
Questa è la mia donna! Urlò per sovrastare la brezza che si era levata.
Ci furono lunghi istanti di silenzio, poi non capii cosa successe.
Quella ciurma composta e silenziosa si fiondò intorno a Robert e me a battere pacche sulle spalle e baciarmi la mano. Qualcuno portò un barile di vino e festeggiamo tutti insieme. Nessuno portò alle labbra il boccale fino a che non bevvi io per prima, e per la prima volta ne sentii il sapore.
Hip hip urrà per il capitano e la sua signora.
Oddio, pensai in che cosa mi sono incamminata?
Ma non avevo rimpianti, ero pronta a ricominciare tutto da capo.
Alla prossima, la vostra coraggiosa e impavida Mally.



illustrazione di Tiziana Gissi - romanzo pubblicato su e book

domenica 23 giugno 2019

MALLY


MALLY

PAGINA DICIOTTO



Il viaggio proseguiva ed io ancora non sapevo dove mi avrebbe condotta.
Robert era chino su una grande mappa.
Vieni qui, Mally, voglio mostrarti qualcosa.
Io non ci capivo niente di quelle linee e disegni ma mi misi obbediente alle sue spalle.
Vedi questo gruppo di isole? E’ qui dove siamo diretti a Nivaria. Sono ancora molto selvagge ma c’è terra, piantagioni di banane e molto da inventarsi se qualcuno lo vuole. Che ne dici?
Che potevo dire? Io volevo solo stare con lui, mai nessuno aveva chiesto il mio parere fino ad ora. Io voglio stare con te, tutto il resto lo lascio alla tua decisione.
Sentimmo bussare furiosamente. Il suo secondo entrò trafelato.
Capitano, deve salire subito in coperta, è stata avvistata una imbarcazione sospetta!
Non avevo mai visto nessuno muoversi così velocemente.
Resta in cabina.  E sparì col suo vice. (Prima o poi avrei imparato anche i loro nomi).
Entrò Alec e si sedette al posto che prima aveva occupato Robert.
Cosa sta succedendo, Alec? Il ragazzino sembrava a disagio ma io insistetti.
Abbiamo paura che sia una imbarcazione di pirati, ce ne sono molti in queste acque.
Il mio cuore cominciò a galoppare e nella mia mente cominciarono a formarsi le più terribili immagini di battaglie, morti e, d’un tratto mi colpì la consapevolezza che non sapevo nuotare.
Sentivo un concitato movimento sopra la testa e mi accorsi che anche il giovane Alec aveva una sciabola legata ai fianchi. Si avvicinò ad un cassetto ed estrasse un lungo pugnale. Lo tenga con lei signora, e lo usi se necessario.
La lama tremava nelle mie mani, io con un arma in mano! No questo andava oltre ogni mia immaginazione. Era in gioco il mio futuro, il nostro futuro e la nostra vita, sì non avrei esitato ad usarlo, ero la moglie del capitano Robert Nell e sarei stata all’altezza della situazione.
Il veliero (seppi dopo che si trattava di un veliero) ondeggiò paurosamente ed io finii contro la cuccetta facendomi male alla schiena. Guardai Alec. Ci hanno sparato una cannonata ed è caduta molto vicina ma non ci hanno presi.
Caddi di nuovo, il veliero aveva virato improvvisamente ed io non riuscivo a mantenermi in equilibrio.
Credo che si stiano avvicinando, il capitano ha invertito la rotta e cerca di allontanarsi ma se dovessero raggiungerci dovremo combattere. Stia tranquilla, signora, il nostro cannoniere ha una buona mira e sono sicuro che li affonderà!
Passarono alcuni minuti concitati e ancora caddi contro la cuccetta.
Questo è il nostro cannone che ha sparato.
Altri due colpi a distanza ravvicinata mi costrinsero ad aggrapparmi al bordo della cuccetta. Poi fu calma.
Passò del tempo ed io avrei voluto salire in coperta ma Alec me lo impediva.
Finalmente sentii i passi di qualcuno e Robert entrò. Aveva il viso sporco e uno sguardo che non conoscevo.
E’ tutto finito. Stavolta siamo riusciti ad affondare la nave dei pirati ma non sarà sempre così facile. Puoi andare Alec.
Si sedette e si versò da bere.
Mi fissava e non parlava, cominciavo ad essere più agitata.
Dovrò insegnarti parecchie cose, mia cara, e non solo dentro il letto!
Mi sorrise ed io gli volari fra le braccia, lo strinsi a me e per la prima volta potei sentire l’odore della battaglia.
Tutto stava cambiando per me, care amiche.
Sarei rimasta la dolce Mally?
Alla prossima.
p.s. per chi non lo sapesse Nivaria è l’antico nome delle Canarie.

immagine dal web - romanzo pubblicato su e book

venerdì 21 giugno 2019

MALLY


MALLY

PARTE DICIASSETTE


Passò del tempo prima che lasciassimo la cuccetta, minuscola e stretta, lì dove avevo donato la mia verginità all’uomo che avevo amato fin dal primo momento, era stato il mio cuore a sceglierlo, non i miei genitori o le convenzioni. Sapevo che ero immorale, fuori da ogni schema, ma ero felice e niente mi importava.
La tavola era ancora imbandita e mangiammo con gusto facendo brindisi alla nostra felicità, al nostro futuro, alla vita che sarebbe venuta e che, ne ero sicura bella o brutta, corta o lunga che il signore ci avrebbe mandato, noi l’avremmo goduta fino in fondo.
Il sole stava tramontando e Robert mi condusse sul ponte. I suoi marinai erano ognuno impegnati nei propri compiti. Dovevano aver bevuto parecchio ma nessuno era con le mani in mano.
Non avevo mai visto un simile spettacolo: il sole che lentamente, con i suoi colori fiammeggianti si lasciava scivolare nel mare. Ci fu un momento, un lungo momento che quella palla dorata sembrò tentennare se tuffarsi o rimanere, io lo pensai come il suo saluto alla nostra nuova vita. Poi calò nelle onde leggere e alcuni delfini iniziarono a danzare.
Avevo la bocca aperta e gli occhi spalancati, io non avevo mai messo nemmeno la punta del mio aristocratico piede nel mare, ed ora ne ero circondata.
Imparerai ad amare tutto questo. Mi bisbigliò mio marito all’orecchio. Mio marito! Finalmente prendevo coscienza che ora ero sposata, legata anima e cuore ad un uomo meraviglioso e, quello che era successo nella nostra cabina e le gocce di sangue sulle ruvide lenzuola erano a lì a dimostrarlo.
Mi girai a guardarlo, lo spettacolo del sole che si inabissava nelle onde del mare era niente rispetto a quello che leggevo negli occhi di mio marito, nel suo sorriso, e le sue labbra erano davvero invitanti. Lui capì il mio desiderio e il mio pudore, ma lui era il capitano e non aveva timore di nessuno. Mi strinse fra le braccia e mi baciò, un bacio lungo, languido che mi provocava emozioni che non avevo ancora conosciuto del tutto.
Hip hip urrà per il capitano e la sua signora. Lunga vita e tanti figli
E la sera calò illuminando il cielo con una luna splendida e talmente vicina che potevo sfiorarla solo se avessi allungato la mano, ma la mia mano e la mia anima erano incatenate a Robert, il capitano della mia nuova vita.
Iniziò così la nostra avventura.
Con i colori del tramonto ancora negli occhi, la danza dei delfini e la luna che disegnava un alone giallo e misterioso mentre miliardi di stelle sembravano cantare insieme alle onde del mare.
Lo so, una inguaribile romantica ma voi potete capirmi: ho stravolto tutte le convenzioni per seguire l’incognita del mio futuro e non me ne sono mai pentita.
Con tanta felicità nel cuore, e che arrivi anche a voi, amiche di Mally.
Alla prossima.


immagine dal web - romanzo pubblicato su e book

giovedì 20 giugno 2019

MALLY


MALLY

PARTE SEDICI


Erano bastati pochi minuti per diventare la moglie del capitano Robert Nell ma i marinai festeggiavano con grandi bevute e schiamazzi che io non avevo mai udito. Il ragazzino che era venuto a prendermi si avvicinò.
Ti presento Alec. Alec ti presento la signora Nell. Da ora in poi sarai la sua ombra e cercherai di esaudire le sue richieste.
Sarò molto felice di occuparmi della signora. Disse ad occhi bassi. Nella vostra cabina è tutto pronto. Così dicendo si unì agli altri a festeggiare le nozze del loro capitano.
Robert mi teneva per un braccio, il lieve rollio della nave sembrava voler farci danzare. Avrei imparato che non sempre il mare è così dolce, ma il giorno del mio matrimonio anche lui fu quieto e discreto.
Nella cabina era apparecchiato con alcuni piatti e boccali di vino. Era il mio pranzo di nozze. Mi misi a ridere così forte che mi vennero perfino le lacrime e la mia risata contagiò anche Robert che, senza saperne il motivo iniziò a ridere con me.
Mi ripresi. Se penso a come doveva essere il banchetto delle mie nozze mi viene da ridere. Non oso pensare cosa stiano passando a casa mia, e sai una cosa? Non me ne importa niente!
Anche Robert smise di ridere, si avvicinò (ma eravamo già molto vicini in quella minuscola cabina) e puntò i suoi occhi dritti nei miei. Li sondò come se avesse un binocolo e stesse osservano lontano. Io mi irrigidii non capendo cosa volesse.
Sei mia moglie e io ti amo. Non prendere alla leggera questa mia dichiarazione, io sono un uomo di parola e prometto di amarti e rispettarti per tutta la vita, sempre e comunque. Queste parole non sono scritte su nessun documento ma le incido nel tuo cuore, da me non avrai altro che amore, rispetto, lealtà e sono sicuro che tu non sarai da meno.
Posò la sua mano sul mio cuore ed io la mia sul suo. I nostri occhi erano incatenati e le nostre bocche si unirono in un lungo bacio, sigillammo la nostra dichiarazione d’amore lontano da tutti, senza testimoni, anche questo era andare contro corrente.
Vuoi mangiare? Mi sussurrò all’orecchio.
No. Risposi nel suo.
Mie care amiche, quello che è successo cercate di immaginarlo, io questa volta non ve lo racconto.
Alla prossima. Vostra felicissima Mally

illustrazione di Tiziana Gissi - romanzo pubblicato in e book

mercoledì 19 giugno 2019

MALLY


MALLY

PARTE QUINDICI


Mi tremavano le mani mentre aprivo il baule per indossare qualcosa di decente. Alzai il pesante coperchio e rimasi di sasso: steso in bella mostra c’era il mio abito nuziale, come avesse fatto ad arrivare lì potevo solo sospettarlo. Un foglietto posato sopra, lo presi e, con mani tremanti cominciai a leggerlo:
Mia adorata Mally, non potevo lasciarti partire senza il tuo abito da sposa, indossalo e vai incontro al tuo destino. Nonna Grace.
Timide lacrime bagnarono il foglietto, lo baciai sentendo il profumo della nonna e, senza altri indugi lo indossai.
Faticai parecchio, non ero abituata a fare tutto da sola, cosa che avrei scoperto dovevo invece imparare.
Non c’era che un piccolo specchio, tutto era minuscolo in quella cabina, e anche a questo non ero abituata. Bussarono alla porta e una voce a me sconosciuta mi chiese Il capitano vuole sapere se ha indossato l’abito da sposa, dovrebbe seguirmi in coperta.
Non ero riuscita a raccogliere i miei lunghi capelli, presi un laccio che c’era sulla scrivania e, con mosse da esperte li intrecciai. Non sapevo come fosse il mio aspetto, sapevo solo che il mio cuore voleva risentire il battito dell’altro cuore, dell’uomo che amavo.
Aprii la porta e un ragazzino mi squadrò e la sua espressione mi fece ridere. Fu la mia risata che sentirono sul ponte, ancora prima di vedermi.
Parecchi uomini erano ben allineati e sembravano in attesa proprio di me. Cercavo Robert con lo sguardo ma non lo vedevo. Un anziano marinaio si avvicinò, fece un ridicolo inchino e mi porse il braccio. Vi poggiai la mano mentre i miei occhi passavano in rassegna tutti quegli uomini così composti e così fuori posto.
Fu quando si separarono che lo vidi e il mio cuore perse un colpo mentre i miei occhi si riempivano di lacrime di orgoglio e felicità. Era bellissimo nella sua divisa di capitano, i capelli ben pettinati e trattenuti in una corta coda, la barba ben disegnata e lo sguardo, oh lo sguardo! Non lo dimenticherò mai! I suoi occhi sembravano rapiti mentre mi avvicinavo, ed io non sapevo se camminavo o volavo, sapevo solo che lui era lì e mi aspettava.
Il mio accompagnatore mi consegnò a Robert. Ecco la tua sposa. Disse semplicemente.
Io ero meravigliata, come potevo essere la sua sposa?
Robert prese la mia mano e mi condusse davanti ad un barbuto marinaio dagli occhi neri come la pece.
Questo è il mio secondo, officerà le nostre nozze, qui e subito e diventerai la signora Nell.
Il vice capitano non tergiversò.
Nel pieno delle mie facoltà io vi dichiaro marito e moglie.
Nient’altro.
Ci furono due documenti da firmare e tutto era compiuto. Non era così che avevo sempre sognato il giorno del mio matrimonio ma era così che era stato.
I marinai esplosero in tanti hip hip urrà per il capitano e la signora.
Cominciarono a passarsi bottiglie e brindare, cantare, ballare mentre io cominciavo a conoscere quella ciurma che tanto presto avrei imparato ad amare.
Avresti voluto qualcosa di diverso, amore mio?
Ho avuto un matrimonio che non avrei immaginato, uno sposo che non conoscevo fino a poco tempo fa, una nuova vita da vivere e una nuova terra da scoprire. Ho te, ho l’amore, la nostra vita.
Davanti a tutto l’equipaggio, il capitano Robert Nell mi prese fra le braccia e mi baciò, un bacio che pareva non finire mai.
Questa è mia moglie, e voi darete la vita per lei se ce ne sarà bisogno.
Viva il capitano. Viva la signora. Hip hip urrà.
Chi di voi può dire di aver avuto un matrimonio a sorpresa?
A presto, amiche di Mally.



illustrazione di Tiziana Gissi - romanzo pubblicato su e book

martedì 18 giugno 2019

MALLY


MALLY

PARTE QUATTORDICI


Ebbene è successo. Si è aperto il varco nel portale verso l’Universo dove Mally si trova e, sono partita, purtroppo sono già anche ritornata.
Non mi sono resa conto di quanto sono stata via, a me è sembrato tanto tempo ma devono essere stati pochi secondi qui sulla Terra, perché nessuno se n’è accorto: ORA CONOSCO TUTTA LA STORIA.
Innanzi tutto Mally mi ha ringraziata per aver portato alla luce il suo diario e ringrazia voi che lo avete letto sostenendo le sue decisioni e i suoi sentimenti.
Dice che nel 1720 le cose erano molto diverse da come sono ora, e lei, guardando come vanno le cose ora si scandalizza ma capisce che i tempi cambiano e che niente rimane immutato.
E’ un pochino perplessa dal fatto che voi vogliate leggere la sua storia, ora potreste considerarla banale e questo a lei farebbe male.
Per me è stata una bella emozione e mi ha detto anche perché ha scelto proprio me. Dice di aver letto tutto quello che ho scritto e le piace molto il modo che ho di raccontare, perché io trasmetto sentimenti ed emozioni e non solo parole.
Sono arrossita quando me l’ha detto e lei mi ha fatto uno dei suoi splendidi sorrisi. Eravamo sotto un alto salice piangente del suo splendido parco-giardino e prendevamo tè e pasticcini. Mi ha fatto portare via il cellulare e tutto è cominciato.
Ecco cosa succede ad essere aliena. Ora sono parecchio incerta, dopo i complimenti che mi ha fatto sarò all’altezza e non deluderla?
Una carezza mi sfiora il viso, è il suo modo per farmi sentire la sua vicinanza. Una frase che mi ha toccato nel profondo e che non dimenticherò mai: “sei speciale, ragazza di campagna, io e te siamo la stessa Anima, pensaci!”
Bene, la prossima volta inizierò a raccontare ed è stata lei a scegliere il titolo “Mally” semplicemente “Mally”.
A presto.



Avevo il cuore in gola mentre, tenendomi sul bordo del viale raggiungevo il cancello che mi avrebbe portato verso la mia nuova vita. Non c’era la luna a rischiarare e gli alberi mandavano ombre spaventose mentre gli uccelli notturni lanciavano le loro grida al cielo stellato.
Per la prima volta indossavo indumenti maschili e i miei lunghi capelli erano strettamente raccolti sotto un floscio cappello. La meta si avvicinava e il mio cuore mi sussurrava non voltarti indietro, corri in braccio al tuo amore.
Non avevo rimpianti, solo una forte emozione per quello a cui andavo incontro.
Due uomini tenevano socchiuso il cancello e la mano di Robert era lì. Un frettoloso abbraccio mentre il profumo della sua barba già mi alterava i sensi.
“Dobbiamo andare in fretta.” Percorremmo un tratto tenendoci ai bordi fino a quando salimmo su una carrozza senza simboli. I due uomini erano armati e non smettevano di guardare in ogni direzione. A cassetta il conducente aveva il volto nascosto da una sciarpa nera: sembravamo briganti pronti ad assaltare poveri passanti ignari, ma non incontrammo nessuno.
Sentii dall’odore nell’aria che il porto era vicino. I due uomini armati scesero guardinghi e poco dopo fecero cenno che potevamo scendere anche noi.
Il cocchiere legò il cavallo e lasciò la carrozza. Alcune torce rendevano l’oscurità meno impenetrabile. Il braccio di Robert mi teneva stretta in vita e sentivo soltanto i nostri respiri nel silenzio stellato.
Salimmo su un ponticello traballante e, con una perizia a me fino allora sconosciuta provvidero a toglierlo e sparirono tutti dalla mia vista.
“Vieni, ti accompagno nella mia cabina, ti lascio solo per poco, devo dare gli ordini per prendere il mare e la direzione da seguire. Sdraiati e riposa, non siamo ancora al sicuro ed io non vedo l’ora di allontanarmi in fretta da qui.”
Mi posò un frettoloso bacio sulle labbra ed uscì.
Mi addormentai nonostante fossi elettrizzata da tutto quello che stava succedendo, dovevo essere molto stanca, erano alcune notti che non riuscivo a prendere sonno e, il mare mi cullò per la prima volta.
Furono i rumori e le grida degli uomini che mi svegliarono. Aprii gli occhi e per un attimo non capii dove mi trovassi. Fu il sorriso di Robert, seduto alla sua piccola scrivania che mi riportò alla realtà. Gli sorrisi e lui si avvicinò. Mi accarezzò il viso e i capelli spettinati. “Sei bellissima” mi disse ma lui lo era ancora di più.
“Ho una sorpresa per te, appena ti sarai sistemata verrai sul ponte a conoscere i miei uomini e i nostri piani. Fatti bella, c’è tutto ciò che cerchi là fuori.”
Lo abbracciai e sentii il suo cuore battere all’unisono al mio. Fu in quel momento che capii di aver fatto la cosa giusta, fu il suo cuore che parlò col mio e niente altro contava.
Iniziò così tutta la mia avventura.
Amiche di Mally, alla prossima puntata. Vi aspetto.


illustrazione di Tiziana Gissi- romanzo pubblicato sue book

lunedì 17 giugno 2019

MALLY


MALLY

PARTE TREDICI






31.08.1720

Caro Diario,

Nonna Grace ha avuto una brillante idea a fasciarmi la caviglia, così non sono uscita col mio fidanzato, siamo rimasti in salotto a prendere il tè e non mi ha neppure sfiorata, non so dove nonna prenda queste idee.
Io sono letteralmente terrorizzata: FRA TRE GIORNI PARTIRO’ CON ROBERT E NON TORNERO’ PIU’.
Questi ultimi giorni sono stati molto pesanti, io non sono brava a fingere o mentire. Il mio abito da sposa è quasi finito e devo dire che è bellissimo, ma non ho il minimo rimpianto per quello che succederà.
Ogni giorno che passa sento il mio cuore traboccare d’amore per Robert. Nella mia vita tutta programmata dai miei genitori MAI avrei immaginato questo finale, che non è un finale ma il mio nuovo vero inizio alla vita. Potrò essere me stessa, amare ed essere riamata, rispettata e non so dove Robert ha intenzione di portarmi, non mi interessa, quello che conta è che saremo insieme.
Nonna Grace mi ha fatto un altro regalo. Mi ha donato un medaglione con il suo ritratto in miniatura. Questo è il mio regalo per te. Dentro ci sono tre grossi diamanti, il tuo lasciapassare per qualsiasi cosa tu possa avere bisogno. Nessuno lo deve sapere, nemmeno Robert. Tutto quello che ti chiedo è di farne buon uso. Tuo nonno era un gran mascalzone ma mi ha resa molto ricca. Quando morirò tu non ci sarai, perciò questa è la tua eredità!
Piangevo come una fontana, non vorrei lasciarla e le ho chiesto di venire con noi. Si è messa a ridere e mi ha risposto: sono troppo vecchia per questo e non voglio perdermi la baraonda che ci sarà qui quando scopriranno quello che deve succedere.
Rideva e sembra proprio che la cosa la diverta e mi ha risollevato il morale.
Il piano per la mia fuga è pronto. La notte prima indosserò abiti maschili e uscirò dalla porta che immette alle cucine. La parte più difficile e che mi spaventa è che dovrò percorrere da sola il lungo viottolo che conduce al cancello d’entrata, ma là troverò Robert e i suoi uomini ad attendermi. Saremo veloci come il vento a raggiungere il veliero, tutto sarà pronto per lasciare il porto.
Già mi sembra di sentire il sapore della salsedine sulle labbra mentre Robert mi bacia dopo aver dato gli ordini per salpare, indicherà la rotta e poi… devo smettere di sognare e attenermi al piano. Dio come vorrei che fossimo già in alto mare!
Manca ancora poco, davvero poco e non mi volterò indietro, sarò al fianco dell’uomo che amo e ci ameremo finchè morte non ci separi.
Caro diario, lascio che la nonna custodisca i nostri segreti, non porto niente con me, niente che mi possa ricordare la mia vita fino ad oggi, tutto deve essere nuovo, tutto deve essere diverso.
Voglio che le braccia che mi stringeranno, la bocca che mi bacerà, l’uomo che sarà mio marito ami solo me come io amerò solo lui, questo è l’amore vero non quello che ho conosciuto qui fatto di tradimenti e sotterfugi, io voglio solo l’Amore e sono sicura che con Robert lo avrò.
Nessuna lacrima, nessun tentennamento, addio.
Tua felicissima Mally

illustrazione di Tiziana Gissi - romanzo pubblicato su e book

domenica 16 giugno 2019

LIBERTA'


LIBERTA’






E’ molto difficile apprezzare la libertà. Per apprezzare una cosa bisogna almeno conoscerla, ma nella società in cui nasciamo, in qualunque parte del mondo, essa ci viene tolta fin dal primo vagito.
Nello stesso giorno sono nati Gioia e Alex, da famiglie di estrazione sociale diversa, la prima molto ricca e potente, il secondo in una famiglia di lavoratori semplici.
Avranno sicuramente vite diverse, orizzonti differenti che li attendono, ma ognuno di loro porta impressi i sigilli che la società, cioè altri, hanno scelto per loro.
Gioia è stata battezzata, come pure Alex, la prima ha frequentato scuole prestigiose, pure il secondo non se l’è cavata male alla scuola pubblica.
Entrambi hanno ricevuto i sacramenti, certo i festeggiamenti sono stati molto diversi.
Sono cresciuti portando impressi i simboli della religione, del ceto sociale, dell’educazione scolastica che altri hanno deciso per loro.
Gioia ha frequentato l’università, si è laureata, ha girato il mondo e sta per entrare a far parte del mondo del lavoro, lei ha scelto di continuare la tradizione di famiglia.
Alex si è fermato alle superiori, si è trovato un posto di lavoro noioso e ripetitivo e si è pure fidanzato.
E’ stato il destino (o il fato) a farli incontrare. Una festa dove entrambi non avevano nessun desiderio di andare.
Gioia, col suo bicchiere in mano si guarda intorno. Tanti ragazzi e ragazze della sua età (è una festa di classe), c’è allegria, musica. Alex la osserva, la conosce da quando giocavano insieme ai giardinetti, anche se è durata poco. Osserva il suo abito firmato e l’espressione annoiata. Posa il suo bicchiere e la raggiunge.
Ti ricordi di me? le chiede. Lei lo guarda fisso in cerca di ricordare qualcosa. Impossibile, non frugare nei ricordi, tu sei quella che vive nella villa, ti conoscono tutti, io sono solo un dipendente della tua fabbrica. Mi chiamo Alex. Vieni, usciamo sul terrazzo, c’è un bellissimo tramonto a quest’ora.
Lei lo segue. In effetti il tramonto è davvero uno spettacolo, lei non ci aveva mai pensato. Prende il cellulare e scatta alcune foto.
Stanno silenziosi appoggiati alla ringhiera, mentre il rumore del traffico arriva attutito dalla distanza e dalla musica che esce dalla grande porta finestra.
Cosa fai di bello nella vita? Le chiede Alex.
Lei lo guarda alzando il suo sopracciglio perfetto. Mi sto mettendo in prigione con le mie mani. Gli risponde. Domani inizio a lavorare per mio padre. Aggiunge. E non sei felice? Sapessi in quanti vorrebbero essere al tuo posto. Le dice lui.
Lei poggia la schiena alla ringhiera e lo guarda come se avesse detto una bestemmia. Non è questo che avrei voluto. Io avrei scelto altro se ne avessi avuto la possibilità. Tu no? Gli dice.
Io sono nato povero, non ho avuto molte possibilità di scelta, ma tu sì, cosa te lo impedisce? Le risponde.
Gioia e Alex si confidano, quante cose hanno in comune. Nessuno dei due ama essere costretto a rispettare una religione imposta, per fortuna ora che sono cresciuti si possono comportare più autonomamente. Lei avrebbe voluto fare altri studi, nessuno glielo avrebbe proibito ma gli interessi di famiglia hanno preso il sopravvento. Lui avrebbe voluto studiare tutte le lingue del mondo e partire senza sapere quando tornare, ma la sua famiglia aveva bisogno di lui, del suo lavoro, e perfino la sua fidanzata non è quello che lui vorrebbe.
Entrambi a volte si sono sballati, hanno provato cose proibite, fatto sesso con sconosciuti/e, ma alla fine, sono lì, in balia di quello che gli altri, a volte chiaramente a volte più velatamente li hanno costretti a fare.
Cosa faresti se fossi libera di scegliere? Lei lo guarda. E tu? Gli risponde.
Seguirei il mio grande sogno. Viaggerei per conoscere il mondo, senza legami, senza costrizioni, senza limiti. Purtroppo vivo in catene e morirò incatenato. Le risponde.
Io me ne andrei in Africa. Amo quel continente, l’ho studiato e ci sono stata alcune volte. Lì nessuno dà peso al vestito firmato e lavorerei per qualcosa che ha senso. Purtroppo anch’io sono incatenata, proprio come te. Gli dice.
Rimangono in silenzio ad osservare il traffico che scorre veloce sotto di loro mentre le luci della città si accendono e il tramonto è sparito.
Una coppia esce ridendo e si baciano sotto uno spicchio di luna ancora tremolante. Alex li guarda e sorride, almeno loro sono felici. Si lascia sfuggire. Ne sei proprio sicuro? Lo pensavi anche di me, ma non si conoscono mai gli altri. Gli fa presente.
Un giorno saremo liberi di seguire i nostri sogni. La consola lui. Abbiamo troppe catene che ci trattengono, e poi cos’è la libertà? Gli risponde.
Buttarsi di sotto, sarebbe libertà. Mormora Alex. Ma non lo faresti mai, nemmeno se lo desiderassi con tutto te stesso. Gli dice ancora.
Alex sospira. Gioia ha capito più di lui e si è adattata più di lui. Una parvenza di ribellione è ancora dentro di lui, ma ormai è troppo tardi.
Lei lo prende per mano. Vieni, usciamo di qui. Ti faccio provare la mia auto nuova, il regalo di mio padre per aver deciso di lavorare per lui.
Lui la porta su in collina dove le luci della città sembrano un presepe felice.
Se tu non fossi la figlia del ricco padrone ti bacerei. Le sussurra senza nemmeno guardarla.
Non spezzeremo mai le nostre catene. Gli risponde prendendo l’iniziativa e baciandolo sulla bocca.

 innagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti





sabato 15 giugno 2019

MALLY


MALLY

PARTE DODICI






15.08.1720

Caro diario,

Finalmente mia madre si è resa conto che sto male e mi ha mandata per tre giorni in campagna dalla nonna ma, purtroppo sono dovuta tornare. Gli ospiti e i parenti invitati al mio matrimonio cominciano ad arrivare ed io devo essere qui a riceverli.
Non ho resistito all’insistenza di nonna Grace, è troppo arguta e intelligente ed ha capito subito che qualcosa non andava, sono troppo dimagrita, ho lo sguardo spento e lei è sempre riuscita a leggermi dentro.
Non ha battuto ciglio al racconto di quello che ho visto fare al mio fidanzato ed a Katryn, a quello che mi ha costretta a fare. A nonna Grace si sono inumiditi gli occhi quando le ho parlato di Robert, del mio immenso amore per lui e del desiderio di scappare insieme. Ora è qui e rimarrà fino al mio matrimonio che si celebrerà il 15 ottobre. Io sono disperata, non voglio sposarmi, odio il conte Wils e odio Katryn. Odio mia madre che mi costringe e il silenzio di mio padre. Soltanto mio fratello è allegro e gioviale come al solito e se ne va a spasso con Robert ogni volta che può.
Robert! Dio quanto lo amo! Colgo spesso il suo sguardo su di me ma non abbiamo più avuto occasione di parlarci.
Ci ha pensato nonna Grace, gli ha chiesto di accompagnarci per un giro in carrozza, adducendo la scusa dell’acquisto di un nuovo cappello.
Il silenzio in carrozza era imbarazzante, la nonna scrutava Robert e sembrava volesse leggergli l’anima, come fa con me. Ad un certo punto ha sorriso, ha allungato la mano guantata ed ha preso quella di Robert. Ami mia nipote? Gli ha chiesto. Lui non si aspettava che lei sapesse, ma da bravo capitano quale è non ha esitato e l’ha fissata senza creanza negli occhi. Sì! La amo, e farei di tutto per portarla via da qui! Si vede che è un uomo aduso al comando e senza timori. Nonna Grace lo ha osservato a lungo senza lasciar andare la sua mano e il suo sorriso si illuminava sempre di più. Per quando è pronto il tuo veliero? Quando può salpare? Gli occhi di Robert hanno avuto un guizzo. Entro quindici giorni sarà pronto, e può salpare con l’alta marea del tre di settembre.
Parlavano come se io non fossi presente, non mi perdevo una parola.
Nonna ha preso la mia mano e l’ha messa in quella di Robert. Un’emozione che non avevo mai provato mi ha trafitto il cuore.
Puoi baciarla, ha diritto ad avere un vero uomo che la ami, è una ragazza dolce ma molto determinata e saprà rendere molto movimentata la vostra vita insieme. Io vi aiuterò.
Ha aperto la sua piccola borsa e ha estratto un sacchetto di seta. Qui ci sono venti diamanti, il mio regalo di nozze per Mally, prendilo, mia nipote non verrà con te come una poveraccia, questa è la sua dote. Dovrete continuare come se tutto procedesse normalmente. Io sarò pronta quando servirà.
Io piangevo e stringevo la mano della nonna. Mi ha costretta ad alzarmi dal suo fianco e sedermi accanto a Robert che mi ha stretta fra le braccia e, ancora una volta ha asciugato le mie lacrime stringendomi forte a sé. Ci siamo baciati a lungo mentre nonna guardava fuori dal finestrino.
Quando siamo rientrate sono corsa in camera ma lei mi ha seguita e si è seduta sul letto. A te non succederà quello che hanno fatto a me, tu seguirai il tuo cuore ed avrai una vita meravigliosa. Non preoccuparti per quello che succederà qui quando tu sarai partita, ci sarò io a sistemare le cose.
Mi ha accarezzata e mi ha osservata a lungo. Vivi la tua vita anche per me e sii felice. Ora cerca di ricomporti e fa tutto quello che ti chiede tua madre, nessuno deve sospettare e sai quanto è arguta Katryn, ma a lei ci penso io.
Mi sento scoppiare il cuore dalla felicità e dall’emozione, ma domani devo uscire col mio fidanzato e non so cosa farò.
Grazie nonna Grace.
Devo scendere per il tè con le amiche di mamma, mi lavo il viso e cerco di sorridere, ora posso farlo e lei sarà felice, ma io lo sono di più.
Tua Mally.


illustrazione di Tiziana Gissi - romanzo pubblicato in e book