mercoledì 26 giugno 2019

MALLY


MALLY

PAGINA VENTI


Il nuovo giorno iniziò con la mia nuova vita, ero una nuova Mally e se avessi potuto avrei cambiato anche il mio nome. Dovevo dimenticare il passato e dovevo imparare il futuro.
Alec mi portò la colazione e dei calzoni e una camicia della mia misura, seppi poi che erano i suoi e che lui era rimasto senza ricambio di abiti.
Robert mi guardava mentre sorseggiava il tè. Indossai quei calzoni che puzzavano di mare e di pesce e li strinsi in vita con una ruvida corda. La camicia era a quadri gialli e rossi e mi stava a pennello. Mi rimboccai le maniche e mi misi a gambe divaricate davanti a mio marito. Alzò il sopracciglio e sorrise sotto i suoi splendidi baffi.
Vedo che sei pronta per il tuo nuovo ruolo. Non immagini nemmeno quanto ti servirà quando saremo a Nivaria. Mi serve una moglie che sappia stare al mio fianco in ogni situazione, e là non so davvero cosa troveremo.
Lo guardai dritto negli occhi e feci il gesto di sfoderare una sciabola mettendomi in posa per duellare.
Io sono pronta, so che oggi mi aspetta la cambusa ma ricordati sempre che io sono la tua corsara.
Robert rise e rovesciò parte del tè che stava sorseggiando.
Da oggi sarai per me e per tutti Mally la Corsara.
Fu così che iniziai ad imparare i rudimenti della cucina. Mai in tutta la mia vita avevo pensato a quanta fatica ci fosse nella preparazione del cibo, specialmente su un veliero in mezzo al mare e con poche provviste a disposizione. Il cuoco, se così si può definire aveva una folta barba e la bocca nascosta in mezzo a quei lunghi peli ruvidi e incolti e, quando raramente sorrideva mostrava una serie di denti mancanti. Teneva immancabilmente in bocca una pipa e ogni tanto la cenere cadeva nel cibo che cucinava. Parlava poco se non per darmi ordini: patate e cipolle, cavoli con vermi, carne secca o conservata in salamoia, farina per farne gallette o pane, niente era come immaginavo e il mio stomaco, quel giorno faticò a trattenere il vomito.
Passai alcune ore e il sudore mi colava fin nei mutandoni. Ero assorta nel mio compito e volevo solo finire in fretta per darmi una rinfrescata.
Fu solo l’inizio. Poi imparai ad accendere un fuoco, poi a maneggiare un pugnale, mentre il veliero continuava tranquillo la traversata che ci avrebbe portati alla nostra nuova vita.
Molto difficile fu imparare alcune parole della nuova lingua.
Ero talmente impegnata ogni giorno che ormai non mi si distingueva dal resto dell’equipaggio.
Erano passate due settimane, ne mancavano altrettante prima dell’arrivo ed io non vedevo l’ora di rimettere i piedi sulla terra ferma, di conoscere la mia nuova terra, e di prendere in mano il nostro futuro.
Ora conoscevo i nomi di tutti quegli uomini e loro conoscevano me, non ero solo la moglie del capitano, ero Mally la Corsara e mi sentivo piena di vita e di energia.
La sera, nella nostra cabina era tutta un’altra storia. La nostra cuccetta scricchiolava a lungo mentre il mare cullava i nostri amplessi e la nostra passione.
Sei felice, amore mio?
Non potrei esserlo di più!
Robert rise divertito. Non avrei mai immaginato che lavorare duramente su un veliero ti rendesse così felice, darò ordine ai miei uomini di darti altri compiti!
Fu così che i giorni passarono senza scossoni e la terra, finalmente baciava l’orizzonte.
Ero sul ponte e Robert mi passò il binocolo.
Guarda, amore mio, siamo quasi arrivati. E’ lì che cominceremo, è lì che vivremo, è lì che moriremo, è lì che il nostro amore fiorirà.
Ero emozionata, per la prima volta realizzavo che Mally era diventata Mally la Corsara, la moglie del capitano, la sguattera di cambusa, ero semplicemente una vera donna.
Nivaria, isole di neve e di sole, e con noi sarete anche isole d’Amore.
Alla prossima, amiche mie, e conosceremo Nivaria e quello che ci ha riservato.


illustrazione di Tiziana Gissi - romanzo pubblicato in e book

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