venerdì 28 giugno 2019

MALLY


MALLY  

PAGINA VENTIDUE


Distesi sul carro insieme ad altri uomini faticavo a prendere sonno. Il rumore del mare, con le sue onde a volte dolci a volte ruvide pareva un canto ammaliatore. Mi rigiravo sperando di non disturbare il sonno degli altri, poi decisi di alzarmi.
Robert mi chiese se mi doveva accompagnare ma rifiutai.
Le braci dei fuochi che avevamo acceso sembravano lo specchio delle stelle che a miliardi si vedevano in cielo. Terra e cielo sembravano unirsi, perfino le grida degli uccelli notturni facevano da eco al fragore delle onde. Una vera fusione celestiale.
Mi incamminai alla spiaggia. La luna era talmente grande e luminosa che mi chiesi se fossi ancora sulla terra o su di un pianeta sospeso fra terra e cielo.
Mi fermai al limite della spiaggia e rimasi a piedi nudi. Faceva fresco ma era piacevole quella brezza che arrivava dal mare. La spuma delle onde sembrava d’argento mentre rifletteva il riverbero della luna.
Volevo sentire la vita di quel posto, volevo che mi parlasse, volevo che sapesse che io già l’amavo e che mai più me ne sarei andata.  Durante la traversata il mare era stato tranquillo e lo avevo preso come buon presagio: lui mi amava ed io avevo imparato ad amare lui, mi ero trasformata in una corsara e avrei imparato a nuotare e tuffarmi senza paura, io e il mare stringemmo un patto: lui avrebbe tenuto lontano i nemici e noi avremmo reso quel posto un meraviglioso luogo e ci saremmo rispettati a vicenda.
Un’onda più dispettosa delle altre riuscì a lambirmi i piedi che sprofondarono leggermente nella sabbia bagnata.
Questa è la risposta al nostro patto, sono qui come imprigionata ma libera come lo sei tu, niente ci tiene incatenati e tutto sarà fatto nel nome della prosperità e dell’amore, e per dimostrarti il mio attaccamento a questa terra, fra pochi mesi ti offrirò la nascita di mio figlio e lo bagnerò nelle tue acque come riconoscimento della tua forza e della tua ricchezza e del mio onore. Lo bisbigliai soltanto, ancora nessuno sapeva della mia gravidanza e non lo avrebbero saputo fino a che potevo tenerlo nascosto, anche a mio marito, non volevo che mi trattassero diversamente da come avevano imparato a fare.
Rimasi lì, in piedi davanti a quella distesa imponente con i piedi che affondavano nella sabbia, fino a che due braccia che ben conoscevo mi strinsero, costringendomi a guardare negli occhi l’uomo che avevo sposato, l’uomo che amavo. Ci baciammo consci delle onde che osservavano e tacevano. Poi mi trascinò sulla rena asciutta e lì’, davanti al mare, sotto le stelle e alla luce della luna facemmo l’amore in un modo che ancora non avevo mai conosciuto.
Il mio seno risplendeva catturando i raggi dell’astro brillante e le stelle sembravano essere entrate nei nostri occhi, c’era magia in quel posto, era tutto talmente nuovo e inaspettato che solo la magia poteva renderlo tale.
Puoi imbrogliare chi vuoi, mia cara, ma il tuo seno gonfio mi dice che porti dentro di te mio figlio.
Mi accarezzò il ventre, eravamo completamente nudi. Non mi stupii del fatto che lo avesse capito, non passava sera che i nostri corpi non si unissero e non poteva non aver visto il cambiamento.
Ci rivestimmo, la brezza si era fatta più fredda. Avrei imparato a conoscere il clima di Nivaria, la mia nuova Terra, la terra alla quale stavo già donando il frutto del nostro amore.
Questa sarà la nostra casa. Gli bisbigliai nell’orecchio.
Mi sedetti stretta fra le sue braccia e aprii il medaglione che mia nonna mi aveva regalato. Estrassi il diamante più grande e glielo diedi
Pensavi che fossi partita senza una dote? Allora non conosci nonna Grace. Questo è per noi, e intendo tutti noi, compresi gli uomini che hanno deciso di restare. Compra questo posto, la Tenuta Corsara e fa in modo di renderla la nostra reggia.
La pietra brillava sul palmo della sua mano e la ripose nel medaglione.
E’ più al sicuro lì, al momento opportuno ne faremo buon uso, grazie amore mio, ora posso dormire sonni più tranquilli.
Guardammo il cielo stellato e tornammo al carro, ero in pace con me stessa, per come ero davvero, per come ero sempre stata e per come sarei diventata: Nivaria, terra di neve e di sole e da oggi anche d’Amore.
Alla prossima, amiche mie.

immagine dal web - romanzo pubblicato su e book

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