MALLY
Le luci
dell’alba ci svegliarono tutti. Tomas, il cuoco stava già rimestando qualcosa
su un improvvisato fuoco. Ci riunimmo intorno alle fiamme e ingurgitammo
quell’intruglio del quale non volli sapere niente.
Liam e Ted
erano usciti a pesca e avrebbero portato il pesce per il pranzo.
La luce del
sole, che arrivava così diversa che in Inghilterra metteva in mostra quella
grande tenuta, della quale ancora non conoscevo i confini ma che era davvero
messa male. Il mio sguardo era eloquente, per un attimo i miei occhi
catturarono quella desolata realtà ma mi ripresi subito e, nella mia mente la
vidi come sarebbe diventata, e rivolsi un sorriso a quelle facce truci che
osservavano me, il loro capitano e la loro futura casa.
Sarà la nostra casa, questa è la
nostra nuova Terra e voi siete tutto ciò che abbiamo.
Sorrisero
alle mie parole, ben consci del duro lavoro che li aspettava.
Decisero di
sistemare provvisoriamente la grande casa per poterla usare tutti mentre si
svolgevano i lavori che servivano. Venti uomini, il loro capitano e la loro
corsara non si sarebbero tirati indietro.
Robert li
radunò intorno a sé. Oggi parto con Sam
ed Eddy. Andremo a contrattare la vendita e conoscere i confini di questa
proprietà. Vi affido mia moglie, non staremo via più dello stretto necessario.
Cercate di comportarvi bene, qui siamo forestieri e potremmo essere considerati
nemici, dobbiamo avere il tempo di ambientarci e vi raccomando di non combinare
guai, o la nostra permanenza qui sarà alquanto breve. Non devo aggiungere
altro, sapete bene quello che mi aspetto da voi.
Poi chiamò
il suo secondo e mi volle al suo fianco.
La Sirena grigia è tua se accetti un
patto: per dieci anni avrò diritto al trenta per cento dei guadagni e ti
rivedrò qui almeno una volta all’anno, sia che tu mi debba dare il dovuto o
anche solo per sapere che sei vivo. Che ne dici?
Non ci fu
bisogno di parlare, bastò la loro stretta di mano e, insieme agli uomini che
volevano tornare a navigare partirono con Robert, al quale avevo affidato il
diamante.
Senza il
loro capitano quegli uomini sembravano bambini allo sbando e capii che toccava
a me prendere in mano la situazione.
Alec non mi
mollava un istante e divenne il mio fac totum, su di lui potevo contare
ciecamente, lo avevo capito da tempo.
Liam e Ted
rientrarono con parecchio pesce e cominciai a dare ordini, chi lo doveva
pulire, chi doveva cercare legna senza allontanarsi troppo, chi doveva
cominciare a ripulire la grande casa e ad ognuno detti un compito. Io stessa mi
diedi da fare, non volevo passare ancora molte notti sul carro, volevo avere un
tetto sulla testa.
Lavoravamo
di lena con la certezza di essere osservati. Non perdevo di vista i miei uomini
nemmeno quando si allontanavano per i loro bisogni corporali, era troppo
importante non commettere sciocchezze.
Ero sudata
ed avevo arrotolato i pantaloni sopra le ginocchia, la camicia era intrisa di
sudore e il fazzoletto che mi copriva i capelli era sudicio di polvere e
ragnatele. Mi ero fermata alla botte per rinfrescarmi quando scorsi una
ragazzina che mi osservava. Mi immobilizzai non sapendo cosa fare, la lingua
era ancora un ostacolo e non volevo che si spaventasse. Le sorrisi e lei rispose al mio sorriso. La
invitai a gesti a raggiungermi e mi sedetti all’ombra della palma, era il mio
primo incontro con qualcuno del posto ed ero curiosa di conoscere tutto su
quella che sarebbe diventata la mia proprietà. La ragazzina si avvicinò e si
sedette accanto a me. Era bellissima, i capelli e gli occhi scuri come la notte
e la pelle di una brillantezza da sembrare finta.
A fatica,
con le poche parole che conoscevo le chiesi il nome, dicendole per prima il
mio. Mally ripetè lei, e sembrava
avere un suono diverso, più dolce. Anna
disse poi indicando se stessa. Avrei voluto stringerle la mano ma non sapevo
come comportarmi. Sei davvero bella
le dissi, ma non so capì, mi sorrise e sparì fra la vegetazione.
Ripresi il
lavoro, ero stanca ma non mi sarei fermata prima dei miei uomini. Tomas stava
preparando il fuoco per arrostire i pesci, era ora di fermarci, di darci una
ripulita e riposare, come avevamo imparato, il sole tramontava senza lasciare
il tempo alla luce di abituarsi al buio.
Ero seduta,
mi ero ripulita e ricomparve Anna. Aveva una cesta di frutta e di altre cose
che lasciò al mio fianco. Mi salutò con la mano e sparì di nuovo.
Torna presto
Robert, mi manchi da morire.
Alla
prossima, amiche mie.
illustrazione di Tiziana Gissi - romanzo pubblicato su e book
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