MALLY
PAGINA QUARANTACINQUE
Mi lasciai
cadere esausta sulla poltrona. Mi mancavano le forze. Ora che tutto era
concluso mi misi a piangere. Piansi per i miei cari, per il dolore che avevo
loro causato, su un punto Katrin aveva ragione li avevo abbandonati e loro
erano morti senza sapere niente della loro figlia. Non avevo mai scritto
nemmeno una riga a loro, ero talmente arrabbiata per quello che volevano
costringermi a fare sposando il conte che non ebbi mai il desiderio di farmi
viva. Volevo dimenticarmi della mia vita prima che fossi la Corsara e forse avevo sbagliato. Robert
si inginocchiò e mi prese le mani fra le sue. Sapeva quanto dolore avevo
passato, quanta disperazione ogni volta che ricevevo le notizie da Mister King.
Lasciò che sfogassi il mio pianto mentre in disparte, il giudice e Jeremy
attendevano in silenzio. Mi feci forza e mi asciugai gli occhi. Mi faceva male
tutto quello che era successo, ma non ero stata io a cercarlo.
Signora Nell, entro pochi giorni le
pratiche per le sue proprietà saranno pronte. C’è altro che posso fare per lei? Guardai quel piccolo uomo che aveva
nelle sue mani ogni giorno il destino di tante persone e vidi lo sguardo di un
uomo senza timori. Voglio solo che sia
fatta giustizia. Mi salutò e se ne andò, l’impagabile Jeremy aveva
provveduto a chiamare le carrozze per tutti. Rimanemmo soltanto noi tre. Vuoi fare un giro per la casa, amore mio?
Lo avrei tanto desiderato, ma il dolore sarebbe stato troppo forte e risposi di
no. Poi ci ripensai, congedammo Jeremy con l’accordo che avrebbe seguito tutte
le procedure necessarie e poi sarebbe partito per Nivaria, per raggiungerci.
Robert ed io
rimanemmo soli nella grande casa della mia infanzia. Salii al piano superiore
ed entrai in quella che era stata la mia camera e trovai sul letto, ben disteso
il completo rosso, Katrin era stata puttana fino in fondo. Gli armadi erano
vuoti, sapevo che aveva venduto tutto quello che poteva per tirare avanti.
Sentimmo dei passi su per le scale, ci eravamo dimenticati della cameriera che
si affacciò timorosa. Le dissi che avrebbe ricevuto il suo salario e che poteva
tornare a casa. Entrammo nella camera dei miei genitori e, vedendo il grande
letto disfatto non riuscii a trattenermi e scoppiai in un pianto dirotto. Avevo
il petto squassato dai singhiozzi, mi passarono davanti agli occhi gli anni che
i miei cari avevano vissuto senza mie notizie, mi sembrò di sentire il loro
dolore, la loro disperazione per la mia fuga e per mio padre anche la scomparsa
di mio fratello.
Andiamo via, questa non è più casa
mia. Riportami a casa, amore mio, riportami a Nivaria il più presto possibile.
Lasciammo
quella che non era altro che un insieme di mura per me, non era altro che un
ricordo, a volte brutto a volte bello che dovevo lasciare lì, non volevo
portare niente con me a Nivaria, invece me ne andavo con una grande ricchezza
che avrei volentieri diviso con mio fratello se solo fosse stato ancora vivo.
Robert mi
sorreggeva, mi aiutò a salire in carrozza e mi allontanai da quella che una
volta era casa mia senza mai voltarmi indietro. Avrei voluto ripartire subito
ma il veliero di Mister King non era pronto per prendere il largo, doveva
completare il carico e ci sarebbe voluta un’altra settimana.
Robert mi
mise in mano la lettera di mio padre. Non
vuoi leggerla, amore mio? Mi tremavano le mani mentre la aprivo.
Mally, dolce figlia mia, sono felice
che tu te ne sia andata e spero che sia felice. Ho capito troppo tardi il male
che stavi subendo e ti prego di perdonare questo povero vecchio che ti stava
dando in pasta ad un lupo famelico. Se solo ne avessi la forza e lo stesso
coraggio che hai avuto tu ti raggiungerei all’istante ma so che se solo mi
allontanassi perderei ogni proprietà. E’ un mondo per chi non ha scrupoli ed
io, dopo la scomparsa di tuo fratello ho iniziato a capire tante cose. Sappi
che ti amo più di ogni altra cosa e spero nel tuo perdono. Tuo padre.
Era tipico
di mio padre essere breve e conciso. Le mie lacrime bagnavo la pergamena e
soffocai il pianto fra le braccia di mio marito. Sarebbero state le ultime
lacrime, poi avrei voltato pagina e continuato la mia vita, quella vera, quella
che io mi ero scelta.
La notizia
dell’arresto di Katrin si diffuse in tutta la città. Il processo si sarebbe
tenuto entro pochi giorni e il giudice Millor era tenuto in gran considerazione
da tutti, anche stavolta Jeremy aveva scelto al meglio.
Fu una
settimana terribile e non volli uscire dalla stanza. Sentivo i rumori in
piazza, stavano issando il patibolo per l’impiccagione, Katrin non sarebbe
stata l’unica ad essere impiccata, c’erano altri condannati. Sapevo che il
processo si era concluso con la condanna ma noi, finalmente potevamo salpare e
mettere davvero la parola fine.
La
traversata del nostro ritorno a casa fu tranquilla ed ebbi il tempo per
ricompormi e per prepararmi a rivedere tutto quello che amavo. Alcuni delfini
danzavano ed io ringraziai gli spiriti buoni del mare e dell’isola per avermi
accolta e resa felice, e chiesi loro di farmi dimenticare il dolore che portavo
nel cuore.
Ero
finalmente a casa, ed ero felice.
Io la
guardo, qui sotto il salice, e il succo di ananas si è scaldato e non si può
più bere. Aspetto che le lacrime sul suo viso si asciughino, non ha resistito
al pianto mentre mi raccontava del suo ritorno sulla terra ferma. Sento dei
passi e mi giro. C’è Robert che le si avvicina e le asciuga le lacrime col suo
fazzoletto. Un uomo dal portamento regale, dal viso cotto dal sole. Rincuora
sua moglie e si gira verso di me. Chiedo
scusa signora se le ho girato le spalle, sono Robert Nell e sono felice di fare
la sua conoscenza. Mia moglie mi ha parlato di lei e delle sue amiche, quelle
del futuro, quelle che hanno letto la sua, anzi la nostra storia. Le saluti
tutte da parte mia e le ringrazi. Ora ci deve lasciare, il portale spazio tempo
si sta chiudendo e lei deve tornare al suo mondo. Mi bacia la mano. Guardo
Mally che mi sorride e per un attimo mi viene la voglia di rimanere, di non
tornare indietro. Robert mi accompagna e senza sapere come mi ritrovo qui, a
scrivere il finale di questa storia.
Ah Mally, abbiamo
imparato a volerti bene, grazie per averci rese partecipi della tua vita, qui
ora è molto diverso dal 1720 a Nivaria. Un bacio, dolce Corsara, un abbraccio
da me e da tutte le Amiche di Mally.
FINE
illustrazione di Tiziana Gissi - romanzo pubblicato su e book
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