MALLY
PAGINA QUARANTA
Sorseggiamo
in silenzio il succo di ananas col limone. Per i miei gusti è un po’ aspro, ma
si adatta benissimo al clima torrido di Nivaria. Aspetto paziente che Mally si
riprenda dal dolore causato al ricordo di Alec. Anche lei sorseggia la sua
bibita alla quale ha aggiunto del ghiaccio. Sospira e alza lo sguardo.
Vuoi sapere di Liz? Con lei fu tutto molto facile, amava
poche cose nella vita. I suoi genitori, i suoi fratelli (e preferiva Daniel) e
i cavalli, un amore smisurato per i cavalli. Andò con suo padre ad una fiera,
aveva da poco compiuto sei anni, e se ne innamorò. Mi raccontò Robert che passò
in rassegna tutti i recinti e si fermò ad uno in particolare. C’erano una
cavalla col suo puledro e, attratta da quei due splendidi animali, scavalcò il
recinto. Madre e piccolo le si avvicinarono, lei era piccola e suo padre ebbe
paura. Si bloccò quando vide quel grande splendido animale allungare il muso
per farsi accarezzare. Scoccò un amore incondizionato. Naturalmente fummo costretti
a comprare entrambe le bestie. Chiamò la cavalla Sirena e il puledro Spirit.
Fu suo compito prendersi cura di loro, nel limite delle sue giovani
possibilità. Facemmo costruire una stalla con dei box, sì cominciammo anche ad
allevare cavalli, e devo dire che fu un’ottima idea. Liz e Sirena furono
inseparabili. La felicità di mia figlia era legata più alla cavalla che alla
sua famiglia, avevano un attaccamento incredibile.
Non era
inusuale vederle sfrecciare sulla spiaggia. Aveva costruito degli ostacoli e
passavano ore ad allenarsi, Liz voleva partecipare ad un torneo, ma era troppo
giovane.
Quando
Daniel si imbarcò con Miste King pianse per settimane, aveva nove anni e soffrì
atrocemente per la sua mancanza. Amava anche Ramon ma non aveva mai ben accettato
i suoi modi scanzonati.
Non crebbe
come una signorina in modo convenzionale e noi la lasciammo libera di decidere
per se stessa. Era interessata più ai
cavalli che ai ragazzi. Nel tempo divenne una vera esperta e il nostro
allevamento di cavalli e puledri rendeva bene e lei era felice.
Studiò tutto
quello che trovava sugli equini ed era assidua frequentatrice della casa di
Liana che le insegnava tutti i metodi di cura che lei conosceva per quegli
animali che tanto amava.
Crebbe
felice, faceva ciò che le piaceva e riuscì perfino a convincere il comitato di
un torneo a farla gareggiare fuori ruolo: femmina e giovane non avrebbe potuto
farlo senza l’autorità che riconoscevano alla nostra famiglia.
Fu il giorno
in cui la vidi più felice. Superò tutte le gare e lasciò i giudici a bocca
aperta, se fosse stata in gara avrebbe sbaragliato tutti i concorrenti.
La sua vita
era così: cavalli, cavalli, cavalli ma poi trovò anche l’amore.
Non avevo
mai ben capito quali fossero i gusti di Liz in fatto di ragazzi, lei stessa era
un maschiaccio e curava poco il suo aspetto femminile. Aveva vent’anni, molti a
quel tempo per una ragazza non accasata e la vedemmo scendere dalla sua stanza
elegantemente vestita. Suo padre ed io sgranammo gli occhi, meravigliati
chiedendole dove fosse diretta vestita in quel modo. C’era una festa per il
compleanno del figlio di un altro allevatore, si conoscevano da tempo ed era
stata invitata e, siccome era piuttosto distante si sarebbe fermata anche per
la notte. Sembrava imbronciata e non era particolarmente felice della cosa ma
non aveva potuto sottrarsi. La facemmo accompagnare augurandole di divertirsi.
Fu lì che
conobbe Lorenzo, uno dei figli dell’allevatore, l’unico che non ne capiva
niente di cavalli e che nemmeno gli piacevano, non potevano essere più diverso
lui e Liz. Ma, come ben sai l’amore arriva per vie tortuose e spesso
sconosciute. Lorenzo si stava annoiando e si allontanò sulla spiaggia, era un
solitario, uno che amava studiare, scrivere, leggere, cosa piuttosto inusuale
per un uomo in quell’epoca. Liz lo raggiunse, anche lei annoiata dalla festa,
si conoscevano di vista. Lorenzo era rivolto verso il mare e non si era accorto
della presenza di Liz. Lei si fermò ad ascoltare quello che lui stava dicendo.
Il ragazzo, che aveva solo diciotto anni stava declamando al mare un sonetto
che aveva composto. Gesticolava, si muoveva interpretando col corpo quello che
declamava. Liz rimase in silenzio fino alla fine, poi lo applaudì. Lorenzo si
girò di scatto, non sapeva di essere stato ascoltato. Liz gli fece i
complimenti e non tornarono alla festa che a giorno inoltrato. Non ci disse mai
dove fossero stati e cosa avessero fatto. Tornò a casa e chiese a suo padre di
trovarle una casetta perché aveva trovato l’amore della sua vita. Vi si trasferirono
dopo poche settimane, uno scandalo che una ragazza sposasse un ragazzo più
giovane di lei, ma nessuno l’avrebbe fermata, aveva la cocciutaggine di
qualcuno di famiglia, perciò io nemmeno ci provai.
Lei continuò
ad occuparsi dei cavalli ed a gestire tutto il business degli allevamenti, lui
continuò a scrivere e, alcune commedie vennero messe in scena con un certo
successo.
La loro vita
fu una vita lineare, ognuno coltivava la propria grande passione e si amavano.
Ebbero due figli, Nanà e Sebastian. Furono felici ed io lo fui per loro.
Non c’è
altro sulla vita di Liz, aveva bisogno di indipendenza e libertà, gliel’abbiamo
lasciata e lei ha fatto il resto. Lei era felice e noi lo eravamo con lei.
Il sorriso è
dolce, il viso di Mally rispecchia l’amore per i suoi figli e i suoi nipoti.
La riporto
al presente.
E com’è andata con la tua eredità?
Ecco, il suo
viso cambia espressione e il suo sguardo si fa duro, credo che sarà un racconto
interessante.
Alla
prossime, amiche di Mally.
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