MALLY
PAGINA VENTISEI
Ero immersa
nei miei pensieri e guardavo il mare. Era rilassante e avevo imparato ad
amarlo, soprattutto perché mi aveva portato Robert e mi aveva allontanata dalla
mia famiglia. Già, la mia famiglia, chissà cosa stava succedendo da quelle
parti? Feci un sorriso e volsi il mio pensiero al bimbo che mi cresceva dentro.
Sentii
distintamente i passi leggeri di Anna sulla sabbia, subito seguiti da Alec. Mi
raggiunsero e rimasero in silenzio accanto a me. Mi sembrava di avere due
angeli custodi, molto protettivi e che avevo imparato ad amare.
Che mi dici, Alec, ti piace questo
posto? Era un
ragazzo di quindici anni e parlava poco. Anna aveva dodici anni ed era
esattamente il suo contrario.
Sì, signora, mi piace molto. Non aggiunse altro ed insistetti. Da dove vieni, Alec? Ma lui non
rispondeva. Aveva il viso abbassato e, delicatamente lo costrinsi a guardarmi
negli occhi. Dio quanta pena ci vidi! Perché non me ne ero accorta prima? Che
peso portava nel cuore? Presi le sue ruvide mani nelle mie. Cosa ti è successo, Alec? Anna osservava
in silenzio.
Sono scappato da casa, signora. La
mia famiglia era una famiglia normale, povera, con un padre violento ed
ubriacone e picchiava spesso mia madre. Ho due sorelle più piccole. Una sera non
ho resistito, mio padre prendeva a pugni mia madre e le mie sorelle erano
spaventate. Dalla bocca di mia madre non usciva un lamento, non voleva
spaventare oltre noi figli. Quando ho visto tutto quel sangue non ci ho più
visto, ho preso un coltello ed ho ammazzato mio padre, gli ho quasi reciso il
collo. Mia madre aveva perso i sensi e le mie sorelle si erano barricate nella
loro stanza, ed io sono scappato, vigliaccamente scappato e mi sono imbarcato
sul veliero del capitano Nell che era in partenza. Sono un ricercato per
omicidio, un fuggiasco, ecco quello che sono. Le sue lacrime silenziose si mescolarono alle mie e
lo tenni stretto aspettando che i suoi singhiozzi cessassero. Anna gli posò una
mano sulla spalla e rimanemmo in silenzio davanti al mare che cullava le barche
sul bagnasciuga.
Tu sei un ragazzo coraggioso e
meraviglioso. Non dimenticarlo mai, e qualunque cosa ti accada io sarò sempre
al tuo fianco, insieme al tuo capitano.
Una idea
bizzarra mi girava nella mente e decisi che ne avrei parlato con Robert alla
prima occasione.
Che ne dite se ci facciamo un bagno? Chiesi ai due ragazzi. Loro non ci
pensarono nemmeno un attimo e si spogliarono entrando in quelle acque ancora
calde del sole di settembre. Ancora cinque o sei mesi e il mio bambino sarebbe
nato, non riuscivo a non pensarci.
La giornata
trascorse spensierata. Tomas aveva cucinato solo per noi e ci ritrovammo tutti
e quattro a ridere per delle sciocchezze, a mangiare pesce fresco, uova e
frutta a volontà.
Liana aveva
coltivato un pezzo di terra a vigne e frutta varia e non ce ne faceva mai
mancare. Fummo sorpresi di sentire altri passi e, come evocata dai miei
pensieri Liana si sedette con noi, eravamo immersi in un’atmosfera rilassata e
felice.
E’ una bella sorpresa, Liana. Sono
felice che tu sia venuta fin qui.
Aveva un
bellissimo sorriso e somigliava a sua figlia in modo impressionante, chissà chi
era il padre di Anna, se aveva un marito, non sapevo niente di loro.
Prese la mia
mano e mi guardò fissa negli occhi. Avrai
un maschio, bello e forte. Rimasi sorpresa dalle sue parole e guardai Anna
in cerca di una spiegazione. Mamma è una
curandera. E mi spiegò cosa faceva la donna per vivere. Era una donna molto
rispettata in tutto quel vasto territorio, curava tutti quelli che si rivolgevano
a lei, interpretava i sogni, faceva incantesimi, aveva intrugli e pozioni per
tanti tipi di malanno, ma era soprattutto capace di parlare con gli spiriti.
Mi sovvenne
delle dicerie che Robert aveva riportato su quel posto e le chiesi spiegazione.
Non esistono spiriti maligni in
questo posto, ma spiriti che vogliono essere rispettati, per questo ti
insegnerò come onorarli e come richiedere la loro protezione. Non temerli, non
offenderli e loro veglieranno su di te e su di voi.
Io non avevo
mai sentito di queste cose e il mio viso doveva riflettere quello che provavo.
Imparerai, Mally. Distese sul tavolo un rozzo disegno. Devi costruire questo santuario per gli
spiriti, proprio nel posto che ho indicato. Io ti porterò il resto e, insieme
chiederemo la loro protezione. Guardai quel pezzo di carta. Lo farò, te lo prometto.
Liana mi
salutò col suo abbraccio e, presa per mano sua figlia se ne andò.
Caro Robert,
pensai, un altro lavoro da fare subito.
A presto
amiche mie.
illustrazione di Tiziana Gissi - romanzo pubblicato su e book
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