venerdì 5 luglio 2019

MALLY


MALLY

PAGINA VENTISEI


Ero immersa nei miei pensieri e guardavo il mare. Era rilassante e avevo imparato ad amarlo, soprattutto perché mi aveva portato Robert e mi aveva allontanata dalla mia famiglia. Già, la mia famiglia, chissà cosa stava succedendo da quelle parti? Feci un sorriso e volsi il mio pensiero al bimbo che mi cresceva dentro.
Sentii distintamente i passi leggeri di Anna sulla sabbia, subito seguiti da Alec. Mi raggiunsero e rimasero in silenzio accanto a me. Mi sembrava di avere due angeli custodi, molto protettivi e che avevo imparato ad amare.
Che mi dici, Alec, ti piace questo posto? Era un ragazzo di quindici anni e parlava poco. Anna aveva dodici anni ed era esattamente il suo contrario.
Sì, signora, mi piace molto. Non aggiunse altro ed insistetti. Da dove vieni, Alec? Ma lui non rispondeva. Aveva il viso abbassato e, delicatamente lo costrinsi a guardarmi negli occhi. Dio quanta pena ci vidi! Perché non me ne ero accorta prima? Che peso portava nel cuore? Presi le sue ruvide mani nelle mie. Cosa ti è successo, Alec? Anna osservava in silenzio.
Sono scappato da casa, signora. La mia famiglia era una famiglia normale, povera, con un padre violento ed ubriacone e picchiava spesso mia madre. Ho due sorelle più piccole. Una sera non ho resistito, mio padre prendeva a pugni mia madre e le mie sorelle erano spaventate. Dalla bocca di mia madre non usciva un lamento, non voleva spaventare oltre noi figli. Quando ho visto tutto quel sangue non ci ho più visto, ho preso un coltello ed ho ammazzato mio padre, gli ho quasi reciso il collo. Mia madre aveva perso i sensi e le mie sorelle si erano barricate nella loro stanza, ed io sono scappato, vigliaccamente scappato e mi sono imbarcato sul veliero del capitano Nell che era in partenza. Sono un ricercato per omicidio, un fuggiasco, ecco quello che sono. Le sue lacrime silenziose si mescolarono alle mie e lo tenni stretto aspettando che i suoi singhiozzi cessassero. Anna gli posò una mano sulla spalla e rimanemmo in silenzio davanti al mare che cullava le barche sul bagnasciuga.
Tu sei un ragazzo coraggioso e meraviglioso. Non dimenticarlo mai, e qualunque cosa ti accada io sarò sempre al tuo fianco, insieme al tuo capitano.
Una idea bizzarra mi girava nella mente e decisi che ne avrei parlato con Robert alla prima occasione.
Che ne dite se ci facciamo un bagno? Chiesi ai due ragazzi. Loro non ci pensarono nemmeno un attimo e si spogliarono entrando in quelle acque ancora calde del sole di settembre. Ancora cinque o sei mesi e il mio bambino sarebbe nato, non riuscivo a non pensarci.
La giornata trascorse spensierata. Tomas aveva cucinato solo per noi e ci ritrovammo tutti e quattro a ridere per delle sciocchezze, a mangiare pesce fresco, uova e frutta a volontà.
Liana aveva coltivato un pezzo di terra a vigne e frutta varia e non ce ne faceva mai mancare. Fummo sorpresi di sentire altri passi e, come evocata dai miei pensieri Liana si sedette con noi, eravamo immersi in un’atmosfera rilassata e felice.
E’ una bella sorpresa, Liana. Sono felice che tu sia venuta fin qui.
Aveva un bellissimo sorriso e somigliava a sua figlia in modo impressionante, chissà chi era il padre di Anna, se aveva un marito, non sapevo niente di loro.
Prese la mia mano e mi guardò fissa negli occhi. Avrai un maschio, bello e forte. Rimasi sorpresa dalle sue parole e guardai Anna in cerca di una spiegazione. Mamma è una curandera. E mi spiegò cosa faceva la donna per vivere. Era una donna molto rispettata in tutto quel vasto territorio, curava tutti quelli che si rivolgevano a lei, interpretava i sogni, faceva incantesimi, aveva intrugli e pozioni per tanti tipi di malanno, ma era soprattutto capace di parlare con gli spiriti.
Mi sovvenne delle dicerie che Robert aveva riportato su quel posto e le chiesi spiegazione.
Non esistono spiriti maligni in questo posto, ma spiriti che vogliono essere rispettati, per questo ti insegnerò come onorarli e come richiedere la loro protezione. Non temerli, non offenderli e loro veglieranno su di te e su di voi.
Io non avevo mai sentito di queste cose e il mio viso doveva riflettere quello che provavo.
Imparerai, Mally. Distese sul tavolo un rozzo disegno. Devi costruire questo santuario per gli spiriti, proprio nel posto che ho indicato. Io ti porterò il resto e, insieme chiederemo la loro protezione. Guardai quel pezzo di carta. Lo farò, te lo prometto.
Liana mi salutò col suo abbraccio e, presa per mano sua figlia se ne andò.
Caro Robert, pensai, un altro lavoro da fare subito.
A presto amiche mie.



illustrazione di Tiziana Gissi - romanzo pubblicato su e book

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