martedì 16 luglio 2019

MALLY


MALLY

PAGINA TRENTACINQUE


La vita riprese ed io mi godevo i miei figli e la mia famiglia. Nella Tenuta Corsara c’era sempre un gran movimento, i lavori, tanti lavori procedevano con i canti tipici dell’isola che anche i nostri uomini avevano imparato. La gente del luogo era sempre allegra e imparammo che anche nelle situazioni più tristi non perdevano mai il sorriso, avevano un modo ben diverso da quello che avevo sempre conosciuto perfino di festeggiare un funerale, era impossibile non amare quelle usanza e divennero quelle di tutti noi.
Daniel aveva imparato a camminare e Liz era una bambina bellissima. Era agosto e il sole picchiava come solo lì succedeva. Robert doveva andare in città, al porto e gli chiesi se potevo accompagnarlo, i piccoli sarebbero rimasti con le tate. Davvero vuoi sobbarcarti un viaggio con questo caldo? Mi fermerò solo un paio di giorni. Non avevo ancora visto niente oltre la nostra tenuta. E’ ora che Nivaria conosca la corsara ed io conosca lei.
Ci accompagnò Alec, che aveva diciassette anni ed era un ragazzo bellissimo. Aveva mantenuto il suo comportamento serio e diventava ogni giorno più importante per tutti i lavori che gli venivano dati, su di lui si poteva contare sempre, discreto ed efficiente. Molte ragazze gli ronzavano intorno ma lui non le degnava di uno sguardo. Eravamo seduti di fronte. Alec, ti sei fatto proprio un gran bel ragazzo, e se ne sono accorte tutte a Tenuta Corsara. Tu hai qualcuna che ti piace particolarmente? Magari Anna? Alzò i suoi occhi e mi sorrise. Quello che c’è fra me e Anna è qualcosa di diverso, ci vogliamo molto bene e senza di lei, senza i suoi consigli, senza la sua presenza non sarei riuscito a superare i miei sensi di colpa. Non siamo innamorati, siamo amici e per me conta molto di più. Il mio affetto per lei non finirà mai, nemmeno il suo. Io ho lei e lei ha me, per sempre, questo non cambierà mai.
Eravamo giunti a destinazione. Il nostro magazzino al porto era quello che avevamo aperto per primo, Robert aveva cominciato a commerciare con le imbarcazioni che arrivavano, scambiava le nostre merci o comprava per rivendere negli altri magazzini tutto quello che mancava sull’isola, e mancava molto. Entrammo e fummo accolti dai nostri commessi. Non ci consideravamo i loro padroni, non erano schiavi, erano persone che lavoravano per noi e ricevevano il giusto salario. Eravamo diventati famosi per la nostra onestà e c’erano tante persone che ci chiedevano lavoro.
Il magazzino era un po’ caotico, troppe merci alla rinfusa ma fresco e accogliente. Vedevo Alec che osservava con estrema attenzione e mi chiesi cosa gli passasse per la mente. Robert aveva un paio di appuntamenti di lavoro e Alec gli chiese se poteva andare a visitare gli altri magazzini e io decisi di accompagnarlo.
Prendemmo un calesse e partimmo. Ero proprietaria con Robert e gli altri di altri quattro magazzini e li visitammo tutti. Fummo accolti sempre calorosamente e tornammo che la sera era già calata. Robert ci aspettava alla locanda e cenammo insieme. Passammo anche il giorno successivo insieme, io ed Alec e visitammo la città, lui la conosceva per esserci già stato e mi parlava di quello che aveva scoperto. Si vedeva che gli piaceva. Sei felice, Alec? Il ragazzo sorrise e gli occhi già splendidi brillarono. Lo sono molto, non potrei esserlo di più. Il capitano e voi, signora (non ero riuscita a farmi trattare da amica) avete dato un senso alla mia vita e vi sarò riconoscente per sempre. Ero felice per lui. E dimmi, cosa pensi della nuova vita di tua madre? Dell’uomo che ha scelto per compagno? Alec non si distrasse. Ha diritto ad essere felice, ne ha passate tante nella sua vita, le mie sorelle sono serene e spero che trovino anche loro uomini che le possano amare come meritano. Sì, sono felice qui a Nivaria.
Rientrammo a Tenuta Corsara e corsi ad abbracciare i miei figli.
Mi sorprese, la mattina dopo veder entrare Alec e chiedere di parlare con Robert e me, lo invitammo a fare colazione con noi ma si vedeva che era nervoso. Possiamo parlare qui, o preferisci andare nello studio? Gli chiese Robert. Vorrei andare nello studio. E capimmo che si trattava di qualcosa di serio.
Eravamo tutti seduti sulle poltroncine, aspettavamo che Alec parlasse. Prese un grosso respiro, alzò il viso e fece la sua richiesta. Capitano, ho visitato con te e la signora i vostri magazzini ed ho notato una gran confusione. Vorrei che mi dessi il compito di metterli in sesto. Aveva le mani sudate, si vedeva che era una cosa che gli stava a cuore. E cosa vorresti fare? Spiegalo anche a noi. Passò quasi mezz’ora a descriverci le sue idee, i suoi cambiamenti e capimmo finalmente quale era il suo vero talento. Voi, oggi nel vostro mondo lo chiamereste esperto di logistica, noi non conoscevamo questa parola ma era quello che era Alec.
Robert ed io ci guardammo per alcuni secondi, non c’era bisogno di pensarci molto, Alec era stato molto persuasivo e godeva della nostra massima fiducia.
Quando vuoi iniziare? Gli dissi sorridendo. Il suo viso, la sua espressione non erano mai stati tanto felici. Sono pronto, da tempo ho fatto i progetti, aspettavo solo il coraggio per sottoporveli. La sua felicità mi allargò il cuore. Portami i progetti, prepara quello che ti serve ed io farò il resto. Gli rispose Robert.
Iniziò così la nuova vita di Alec e cambiò radicalmente il modo fino ad allora usato di gestire qualsiasi tipo di magazzino, di granaio, perfino delle dispense della grande casa. Fu sempre molto impegnato, molto richiesto e la sua vita cambiò.
Alla prossima, amiche mie.

illustrazione di Tiziana Gissi - romanzo pubblicato su e book

Nessun commento:

Posta un commento