giovedì 11 luglio 2019

MALLY


MALLY

PAGINA TRENTUNO


Mano a mano che il tempo passava, Tenuta Corsara prendeva forma. L’estate era arrivata quasi improvvisa per noi che ancora non conoscevamo bene com’erano lì le stagioni. Giugno arrivò con una bella notizia. Alcuni dei nostri uomini chiesero di poter disporre delle casette per poter vivere con le loro nuove famiglie. La felicità che si spandeva nell’aria nutriva di sicuro gli spiriti buoni di quel posto. Robert era un capitano che manteneva la parola e a nessuno mancava mai niente. C’erano ancora poche merci da vendere o da barattare ma avevamo tutto quello che ci serviva e stavamo cominciando ad ingrandire la proprietà e le attività.
Ogni giorno c’erano carri di merci che arrivavano e partivano con prodotti della nostra tenuta, non erano sufficienti per pagare ogni cosa e vedevo la preoccupazione negli occhi di mio marito.
Ero sulla spiaggia e mi raggiunse, si sedette accanto a me e Daniel che aveva quasi cinque mesi, mi abbracciò in silenzio e restammo a guardare il mare per alcuni minuti. Ti vedo preoccupato. Lui sospirò. Lo sono, amore mio, lo sono. Sto finendo tutto il denaro che avevamo a disposizione e siamo ancora lontani da quello che vogliamo fare. Era giunto il momento. Aprii il medaglione e gli consegnai il secondo diamante, un bellissimo diamante di notevoli dimensioni. Questo ti servirà, io voglio Tenuta Corsara come l’abbiamo sognata. Rimanemmo in silenzio poi lo guardai. Voglio che venga costruito un piccolo porto, le imbarcazioni che verranno a prelevare le nostre merci non dovranno fermarsi nel porto principale, voglio che tu trovi un magazzino al porto principale dove trattare i nostri affari, voglio che Nivaria prosperi insieme a noi. Robert scoppiò in una risata. Vedo che hai le idee molto chiare, amore mio, hai tutta la mia ammirazione. Provvederò ad esaudire ogni tuo desiderio, perché è anche il mio e ti prometto che riusciremo a far diventare Tenuta Corsara la più grande compagnia di commercio di tutta l’isola e anche oltre. Mi baciò e bacio Daniel. Non ho ancora finito, ho un’altra cosa da dire. Aspettiamo un altro figlio e spero che sia femmina, e lo sarà. Robert aveva gli occhi che gli brillavano, la sua felicità era palpabile e mi strinse così forte che Daniel si lamentò. E che una femmina sia. Mi disse fra i capelli.
Liana mantenne la parola e mi insegnò ad onorare gli spiriti buoni del mare, mi insegnò ad onorare tutti gli spiriti buoni dell’isola con alcuni riti che svolgevamo nel mio piccolo santuario. Quella del 1721 fu un’estate caldissima per noi che non eravamo abituati, ma la gente del posto sembrava nemmeno se ne accorgesse.
Era giunto il momento di fare nuovi progetti. Robert aveva accanto uomini che lo aiutavano nelle varie incombenze, alcuni erano i suoi marinai ma altri erano indigeni del posto, tutti rigorosamente presentati da Liana, nei quali avevamo cieca fiducia.
Li riunì e spiegò loro quello che doveva essere fatto. Era una mole di lavoro incredibile ma nessuno si tirò indietro. Dovevano essere costruiti magazzini per le varie merci da commerciare, le casette dovevano essere ultimate, serviva un grande dormitorio con annessa cucina per chi non aveva una famiglia e viveva alla tenuta, la grande casa doveva essere ultimata solo per noi e i nostri figli e molte altre cose.
Voi, amiche mie, non potete immaginare quante persone lavoravano indefessamente senza mai risparmiarsi. Le culture cominciavano a dare frutti, la canna da zucchero, il grano, il mais, frutta e formaggi e carni che non potevano essere mantenuti a lungo, per questo trovammo in fretta un magazzino al porto della città dove esporre la nostra merce e venderla o barattarla. Iniziammo con poco ma non ci volle molto perché progredissimo. Avevamo una regola alla quale nessuno poteva derogare: nessun imbroglio e prezzi ragionevoli.
Tenuta Corsara cominciava ad essere conosciuta anche nelle altre zone e parecchie persone si presentavano a chiedere lavoro ma solo Liana dava il consenso, questo fatto non piaceva molto a Robert, ma visti i risultati non si oppose mai.
Daniel cresceva sano e bellissimo, e anche la mia pancia cresceva. Sapevo che stavolta sarebbe stata una femmina, volevo Elizabet e così sarebbe stato e sarebbe nata nello stesso mese di suo fratello che somigliava sempre di più a suo padre.
Arrivò l’inverno e tante cose erano migliorate, ora avevamo la grande casa tutta per noi e alcune donne che mi aiutavano. Venivano con i loro figli e si fermavano spesso a giocare con loro, non esistevano padroni e servi, non in casa mia, io ero come loro ospite nella loro terra. Robert era sereno, a parte gli intoppi tecnici i lavori proseguivano. Sul Teide la neve era tornata abbondante e questo era un buon segno, avremmo avuto acqua dolce a disposizione per tutta l’estate.
Daniel avrebbe compiuto un anno e io ero prossima al parto. Non mi stupii di vedere entrare Liana, ormai ci conoscevamo bene. Una ragazza si prese cura del mio bambino mentre le doglie mi devastavano, erano ben diverse dalle altre e furono molto lunghe, ma alla fine Elizabet venne alla luce più bella che mai.
Piansi di gioia quando me la mise fra le braccia, in lei rivedevo il viso tondo di nonna Grace e, non so se per la debolezza o altro iniziai a piangere pensando a quella vecchia alla quale dovevo tutto quello che avevo in questa nuova vita.
Non piangere, Mally. Devi essere forte, grandi novità sono in arrivo e gli spiriti mi hanno parlato. Avrai una prova molto dura da superare ma loro saranno sempre vicino a te, ricordalo, sempre vicino a te.
Mi addormentai con Liz fra le braccia mentre Robert usciva con Liana.
Alla prossima, amiche mie.


immagine dal web - romanzo pubblicato su e book

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