venerdì 12 luglio 2019

MALLY


MALLY

PAGINA TRENTADUE



Erano giorni di tormenta e di freddo. Coni miei bambini restavo chiusa in casa. Daniel aveva cominciato a tenersi dritto e serviva una persona per stargli dietro. Liz aveva un mese di vita e sarebbe stata sottoposta allo stesso rito di suo fratello. Ora ero consapevole di quanta importanza avesse, ma lo avrei scoperto molto dopo, il vero significato. Gli spiriti buoni dell’isola e del mare erano vicini a noi ed io, con l’aiuto e l’insegnamento di Liana cominciavo a sentirli.
Quell’aprile 1722 iniziò come se fosse giugno. Il caldo era troppo per noi che ancora non ci eravamo abituati del tutto al clima di Nivaria.
Ogni giorno c’erano carri che andavano e venivano e avevamo provveduto a segnare un nuovo sentiero che raggiungeva i magazzini, per questo mi sorpresi quando sentii un carro fermarsi davanti alla grande casa. Robert era fuori, così uscii io a vedere di chi si trattava. Fui sorpresa e felice di rivedere Mister King, ma dal suo sguardo, capii che non aveva buone notizie.
Lo feci entrare e gli offrii da bere. Sembrava a disagio. Gli mostrai Liz e Daniel che lo afferrò per i pantaloni per essere preso in braccio. Chiamai una delle ragazze e le affidai i miei figli. Ora, Mister King, devi parlare con me.
L’uomo era riluttante ma io non demordevo. Le sue parole mi colpirono come un pugno nello stomaco. Il conte Wils è in viaggio per Nivaria, sta venendo qui. Sono riuscito ad anticiparlo, volevo che voi lo sapeste, dovete fare qualcosa, approderà al porto entro una o al massimo due settimane. Ero senza parole. Come ha saputo? Qualcuno doveva pur averglielo detto. Quell’uomo è tutt’altro che stupido ed ha molto potere, ho l’impressione che abbia tenuto d’occhio le navi che tornavano in porto ed abbia interrogato marinai e capitani, e non ci andava molto per il sottile. Voi cominciate ad essere famosi, era solo questione di tempo. Ero pensierosa e preoccupata. Cosa mi dici della mia famiglia? E non girarci intorno, voglio la verità! L’uomo sospirò. Tua nonna è morta poco dopo che sei partita e ti ha lasciata unica erede dei suoi averi, nessuno li può toccare ma se tu venissi condannata per i reati che ti sono addebitati perderesti tutto. Sento che c’è dell’altro. Sì, purtroppo, e non ti piacerà. Tuo padre sta con Katrin e lei vuole la tua eredità. Qualcosa non mi tornava. E mia madre? Mio fratello? Mister King era sempre più riluttante. Tua madre giace in un letto ridotta ad un vegetale, e la sua fine potrebbe essere già arrivata. Tuo fratello è sparito e nessuno sa dove si trova. E’ rimasto o rimarrà solo tuo padre che ha molte proprietà e ricchezze e, se le cose non cambiano Katrin si prenderà tutto. Grande puttana, pensai. E in tutto questo cosa c’entra il conte Wils? Il capitano rise amaramente. Davvero non ci arrivi, Mally? Sei troppo sveglia per non capirlo.
Già, non ci voleva molto a capire che Katrin e il conte erano in combutta. Maledetti. Cosa avevano fatto alla mia famiglia? Come poteva mio padre essere così stolto? So che pensi a tuo padre, e non credi che possa fare una cosa del genere, ma devono avergli somministrato o fatto qualcosa, sembra un altro uomo. Mi dispiace, Mally, ma la tua famiglia, come la conoscevi tu non esiste più e quella coppia di demoni ha architettato anche di togliere di mezzo te, che sei l’unico ostacolo alla loro libertà e ricchezza, e tu lo sai di quanta ricchezza sto parlando.
Dovevo trattenere la rabbia ma era molto difficile. Qualcuno doveva aver avvisato Robert che arrivò ed abbracciò il capitano. Lo mise al corrente di tutto. Il silenzio era palpabile.
Cosa intendi fare? Gli chiese Mister King. Ammazzarlo. Gli rispose mio marito. Non commettere sciocchezze, sei un padre e un marito e non puoi permetterti gesti inconsulti. Robert si alzò in piedi e battè un pungo contro il muro. Credi che lascerei andare via mia moglie? Credi che la metterei nelle sue sporche mani? Dovrà passare sul mio corpo! Metterò degli uomini a guardia della casa e se mette piedi nella mia proprietà, giuro su dio che lo infilzo come un pollo! Non avevo mai visto Robert così arrabbiato e mi avvicinai. Io non me ne andrò da qui, e tu lo sai, e nemmeno Alec. Ora dobbiamo informarlo, deve sapere, parlo io con sua madre. Voglio che ti informi quale autorità può reclamare su quest’isola, non siamo a Londa ma a Nivaria.
Mister King riprese a parlare. Basta che riesca a portare te e Alec sulla sua nave e nessuno potrà più fare niente. E, credimi, ci sono molti modi perché ci riesca.
Lo sapevo anch’io, era senza scrupoli ma io lo avrei affrontato, dovevo farlo per i miei figli, per la Tenuta Corsara, per Nivaria. Maledetto bastardo e maledetta puttana, dovrete penare per riuscire a portare a termine il vostro progetto, su questo ero assolutamente sicura.
Il nervosismo e la paura cominciò ad insinuarsi a Tenuta Corsara. Gli spiriti buoni lo sentivano, perché il vulcano cominciò a brontolare. Liana non tardò a venire e la misi al corrente di tutto.
Tu sei protetta dagli spiriti buoni dell’isola e del mare. Ti avevo avvisata che saresti stata messa a dura prova, ma ti dissi anche che nessuno avrebbe lasciato l’isola se non di propria volontà, e così è! Vai al santuario e chiedi aiuto agli spiriti buoni, sai come fare ormai e loro ti ascolteranno.
Ci sarei andata l’indomani, ma ora sapevo anche usare spada e pugnale e anche queste cose mi sarebbero state molto utili, avevo una famiglia da proteggere e un’isola da far prosperare.
Alla prossima amiche mie.

illustrazione di Tiziana Gissi - romanzo pubblicato su e book

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