MALLY
PARTE UNO
Questo
racconto è nato in una torrida stagione estiva. Nato per combattere la noia di
giornate chiusa in casa, come avviene ogni anno con l’afa padana.
Il mio
intento era di scrivere qualcosa di “piccante” ed infatti così è nelle prime
pagine ma, non mi sembrava il caso di continuare come avevo in mente, altro che
se l’avevo in mente! Visto che lo pubblicavo su facebook.
Ho coinvolto
alcune amiche di fb e sono sicura che anche altri e altre lo abbiano letto,
come succede spesso senza mai nemmeno cliccare un “mi piace” ma così funziona
questo social, dove tutto è pubblico ma molti hanno il timore a palesarsi.
Ringrazio le
AMICHE DI MALLY che mi hanno dato l’impulso
e la voglia di continuare a scriverlo. Era nato così, tanto per far passare il
tempo, poi si è trasformato in qualcosa che, come mi succede sempre quando
scrivo mi trascina nella storia e non riesco ad uscirne fino alla parola FINE
che mi mette sempre grande tristezza. Sì, sono così. Soffro quando abbandono i
miei personaggi che con me hanno vissuto in casa mia, e stavolta anche in casa
vostra, nelle vostre menti, nelle vostre emozioni, in compagnia di Mally e di
me. Grazie per seguirmi con simpatia e con affetto, vi garantisco che è
reciproco.
16 maggi
1720
Caro Diario,
sono scioccata!
Le mani mi
tremano nello scrivere e sono ancora tanto agitata.
Ieri sono
uscita in carrozza col mio futuro marito, il conte Wils. I miei genitori mi
hanno fatto un sacco di raccomandazioni e non volevano lasciarmi andare da sola
con lui, troppo sconveniente ma, dopotutto presto saremo sposati ed io lo
conosco poco.
E’ un gran
bell’uomo, ha 26 anni, otto più di me, un viso che sembra scolpito nel marmo
più fino e gambe lunghe e magre, non somiglia ai mariti delle amiche di mia
madre con pancioni enormi e gambe storte, dio com’è bello!
Ha ordinato
al cocchiere di portarci non so dove prima di sedere sulla sua bella carrozza
di fronte a me. Siamo usciti dal viottolo della mia residenza e non so che
direzione abbia preso. Io tenevo gli occhi bassi, ero timorosa a guardare in
viso il conte, era la prima volta che stavamo da soli ed io ero molto
imbarazzata.
Si mi è
messo al mio fianco, mi ha preso la mano e mi ha tolto il guanto. Io tenevo lo
sguardo abbassato e lui mi ha alzato dolcemente il viso e ci siamo guardati
negli occhi, lui mi ha sorriso ed io sono arrossita. Ha portato la mia mano
alle labbra ed ha baciato una ad una la punta delle mie dita, io mi sentivo il
viso in fiamme. Poi ha cominciato a succhiarmi i polpastrelli e sentivo la sua
lingua che si muoveva mentre dentro di me sentivo un brivido caldo sconosciuto.
Mi sembrava
che la mia mano non mi appartenesse e che fosse impossibile provare simili
brividi, per un momento ho pensato di essere una poco di buono, ma ero molto
emozionata.
Poi ha
smesso di succhiarmi le dita ed ha posato la mia mano proprio là, oddio! Muoveva
la mia mano sulle sue parti intime ed io sentivo qualcosa che si muoveva, che
si ingrossava, ero impaurita da quel gesto.
Si è messo comodo,
con la schiena poggiata e gambe aperte. Aveva chiuso gli occhi e gemeva
sottovoce.
“Continua da
sola, devi imparare.” Mi ha detto, ed ha lasciato la mia mano che si è fermata.
“Avanti, mia cara, è solo l’inizio della nostra conoscenza, imparerai tante
cose prima del matrimonio, o non ci sarà matrimonio!”
Questo mi ha
spaventata, gli accordi fra le nostre famiglie sono già stati presi ed io non
posso mandare tutto a monte, sarebbe un grande scandalo. Così ho ripreso a
muovere la mia mano, su e giù come mi aveva detto di fare e sentivo un grande
languore anche dentro di me e non capivo cosa mi stava succedendo.
“Ora puoi
smettere, o non sarò presentabile quando ti riaccompagnerò a casa. Sei stata
brava e la prossima volta toccherà a me. Cerca di riprenderti, fra poco saremo
di ritorno e nessuno deve sapere quello che abbiamo fatto.”
Ho cercato
di calmarmi e di riprendere il respiro normale sotto lo sguardo divertito del
conte. Mi ha accompagnata in casa ed ha salutato i miei genitori.
Io sono
salita nella mia camera, avevo paura che leggessero sul mio viso quello che
avevo fatto, ma nessuno si è accorto di niente ed io sto qui, col cuore in gola
ad aspettare la prossima passeggiata in carrozza.
Che Dio mi
perdoni, ma mi è piaciuto.
A presto,
Mally.
illustrazione gentilmente offert da Tiziani Gissi - romanzo pubblicato su e-book
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