Buon
compleanno dalle stelle.
Era domenica
e faceva caldo. Era l’ 11 agosto 1957.
Una
ragazzina di appena 16 anni da due giorni era in travaglio. La sua piccolina
non voleva saperne di uscire nel mondo che aveva scelto di visitare e tenne
duro per ben 48 ore.
Il dolore
della ragazza, il sudore che le impregnava i capelli, gli occhi iniettati di
sangue e le labbra che mordeva quando non urlava era il quadro che vedeva il
ragazzo diciannovenne in attesa di diventare padre.
Sedici anni
lei, diciannove lui, e avevano creato quel mostriciattolo che presto avrebbe
visto la luce.
La ragazza
era senza forze e non riusciva più a spingere, quelle ultime spinte che
servivano per dare la vita alla sua creatura. Chissà perché quell’esserino non
ancora nato stava già dando tanti problemi. Pareva volesse mettere in chiaro
già da allora che non avrebbe seguito la logica di quel tempo, che lei non
voleva stare in quel posto.
Fu allora
che intervennero i suoi fratelli alieni. Dovettero discutere parecchio con la
loro sorella aliena-umana che non ne voleva sapere di vedere la luce. Le
trasmisero quello che loro avrebbero fatto per lei e che le sarebbero sempre
stati al suo fianco, e le promisero che sarebbero venuti a prenderla per
riportarla sul suo Pianeta quando fosse giunta l’ora. Quel piccolo
mostriciattolo di più di quattro chili non aveva voglia di impegnarsi e mettere
la testa finalmente fuori da quel tunnel e lasciare che i dolori
abbandonassero, finalmente la donna che la stava mettendo al mondo. Ci
pensarono i suoi amici invisibili
quelli fatti di Luce e di Amore a convincerla, confermandole che oltre ai suoi
fratelli alieni anche loro l’avrebbero sempre protetta.
Il minuscolo
mostriciattolo sapeva che era giunto il momento per decidersi, era ben conscia
di quello che sarebbe stata la famiglia che aveva scelto e di quanto avevano
bisogno di lei. Cominciò a sentire il peso di mani forti che premevano sulla
pancia e si accorse che il dolore della donna che la stava presentando alla
vita si era fatto troppo intenso. Fu costretta a prendere la via è uscì.
Dio mio
quanto era brutta! Suo padre ebbe questo pensiero quando la vide. Le troppe ore
di travaglio avevano pesato anche su di lei, ma per fortuna, dopo tutto si
risolse.
Cominciò a
piangere e pianse ininterrottamente per due anni, esasperando i giovani
genitori che non ne potevano più.
Nacque bella
cicciona ma dopo un anno cominciò a deperire. Se ne stava andando, non voleva
più stare in questo mondo, ma ormai non poteva più tornare indietro e i suoi
protettori trovarono il modo per farla rimanere.
Fin dal suo
primo vagito fu tenuta per mano dai suoi fratelli delle stelle e la sua Anima
fu nutrita da tanti esseri invisibili che l’amavano immensamente. Entrambe queste
figure avevano preparato per lei qualcosa di straordinario e anche qualcosa di
doloroso, quello che per tutti è la vita.
Da allora
sono passati ben sessantaquattro anni e tutto è filato proprio come le era
stato promesso: gioie, dolori, amori, delusioni, solitudine, incomprensioni,
rabbia, rancori e molto altro, la vita non le ha risparmiato proprio niente. Doveva
imparare a gestire le sue esperienze per evolvere, le fu regalata la telepatia,
l’intelligenza, la generosità, la voglia di lavorare, di imparare ma le fu
precluso il suo desiderio più grande: quello di studiare e colmare parte della
sua ancora immensa ignoranza. Fu una delusione che non superò mai, e ancora le
brucia ma ebbe tante soddisfazioni in campo lavorativo, letterario e solo per
la sua grande caparbietà e la forza di non volersi mai arrendere.
Sa comunicare
coi suoi Fratelli Alieni, i suoi Spiriti Guida e Angeli Custodi, che spesso l’hanno
protetta mantenendo la promessa fatta quel fatidico undici agosto 1957, quando,
alle sedici esatte aprì gli occhi sul mondo e ancora non li ha chiusi.
Ora, suo
padre e sua madre le stanno sorridendo, ricordando quel fatidico giorno, non lo
scorderanno mai, hanno avuto una vita dura ma non hanno mai dimenticato che la
vita si dona sempre e comunque e sono fieri di quello che la loro figlia ha
compiuto nella sua vita, e gliel’hanno detto entrambi prima di partire e
aspettarla oltre il velo.
Se potessi
tornare indietro vorrei rivivere i primi minuti della mia venuta al mondo per
osservare l’espressione sconfortata di mio padre e poter asciugare il sudore di
mia madre. Da lì in poi, è solo la mia vita, e non è ancora finita.
Grazie a
tutti voi che vi siete ricordati di me in questo giorno, grazie ai miei
genitori che hanno deciso di darmi la vita, grazie a quello che mi hanno
insegnato, tanto o poco era quello che potevano darmi.
Grazie ai
miei Fratelli delle Stelle che hanno mantenuto la promessa, e grazie ai miei
angeli invisibili che spesso sono intervenuti senza farsi notare, ma io li ho
sentiti. Grazie alla Vita che va vissuta sempre, e grazie anche alla morte,
quando verrà, perché so che sarà solo un altro inizio meraviglioso.
scritto da Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati
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