LE PECORE MASCHERATE
SARANNO SALVATE.
Passeggiare in
campagna, viaggiare in posti lontani, visitare musei, sciare col vento che ti
fischia tutto intorno o nuotare in mare mentre le onde ti solleticano con la
loro spuma.
Io mi
ricordo tutto questo. Questo e molto altro. Come quando si usciva per ritrovarsi
in pizzeria, e cantare la canzone di buon compleanno mentre le risate e l’allegria
facevano da contorno.
Io mi
ricordo quando prendevamo l’aereo e partivamo per le vacanze, un’isola baciata
dal mare e dal sole, dove la gente era sempre allegra, i ristoranti sempre
pieni e si gustava il pesce fresco pescato la mattina.
Io mi
ricordo le serate sotto le stelle, seduti sulla spiaggia ad ascoltare la canzone
della risacca mentre stavamo abbracciati. E se c’era la luna piena aspettavamo
che si specchiasse nel mare per esprimere un desiderio.
Io mi
ricordo quanto tempo passavamo sulla sdraio rubata al bagnino mentre il cielo
si scuriva e il tramonto colorava di mille colori ogni piccola nuvola, gelosa
del fatto che il mare il giorno dopo avrebbe rivisto il nuovo giorno mentre lei
era sparita nel cielo.
Io mi
ricordo quando incontravo gli sconosciuti e sorridevo loro perché il viso
ispirava solo belle cose e felicità. E le volte che abbracciavo un’amica che
non vedevo da tempo, la tenevo stretta e respiravo la sua energia scambiandola
con la mia.
Io mi
ricordo quando ho imparato ad amare l’arte, la prima volta che sono entrata in
un museo, i miei occhi spalancati e meravigliati davanti a tanta bellezza e a
tanta storia. Avrei voluto accarezzare le opere che osservavo mentre i miei
occhi si inumidivano dall’emozione che provavo.
Io mi
ricordo quando nella sala buia di un cinema affollato ci scambiavamo dolcezze e
baci rubati, un incontro di mani e di corpi nel buio e nel fragore del film,
mentre io sentivo solo i nostri respiri e le nostre emozioni.
Io mi
ricordo quando mi fermavo ad osservare i bambini giocare nella sabbia, e altri
che rincorrevano il loro cane mentre le mamme rimanevano sulla panchina a
scambiarsi pettegolezzi. Le farfalle sembravano effetti speciali colorati che
facevano dispetti.
Io mi
ricordo un mondo diverso. Un mondo dove la vita, nel bene e nel male era
libertà, libertà dopo guerre e carestie superate con fatica e tanta forza. Un mondo
nel quale la gente lottava per i propri ideali, per la giustizia e per i propri
figli. Un mondo che si è perso, un mondo che non si può dimenticare e che
bisogna tenere vivo.
Poi quel
mondo è finito. E’ arrivata la grande paura e la maggior parte della gente non
ha saputo reagire. Non c’è stata la violenza delle guerre, delle invasioni, ma
soltanto una malattia che ha portato morte e disperazione. Non è arrivata da
sola, mia dolce nipotina, qualcuno l’ha pianificata, l’ha programmata e ben
eseguita e il mondo si è inginocchiato e ha perso le forze. C’è chi ha lottato
ed ha perso, chi ha lottato e non si è piegato ed ora, mia cara sai come siamo
arrivati a questo punto.
Io
continuerò a raccontarti di un mondo diverso, sicuramente imperfetto ma che
lasciava vivere e lavorare, e tu lo racconterai ai tuoi figli, è storia che non
deve essere dimenticata. Non essere triste mia cara, tu sei fortunata, non fai
parte di quel gregge di pecore mascherate, io non te lo permetterò. Tu fai
parte di quei bambini nati proprio per riportare l’ordine e la rinascita in
questo mondo. Lo so, non sarà facile ma, da dove vengo io mi hanno assicurato
che sono pronti ad aiutare la tua generazione, voi siete il futuro, la libertà,
le grandi menti col grande cuore e con l’anima meravigliosa. Siete quelli che
sconfiggerà la paura anche per chi ancora vive nel terrore, siete l’esempio che
porterà a rialzare la testa da tutto quello che ha ammorbato le menti delle
pecore mascherate. I miei amici, da quassù provvederanno ad un grande blackout che
toglierà l’essenza vitale ai colpevoli di tale massacro.
Tu sei qui
per riparare ad un grande danno, troverai tanti come te, persone senza la
maschera e non pecore mascherate, vi riconoscerete e senza parlare saprete
quello che dovrete fare.
Nessuno potrà
fermarvi questa volta, i recinti di filo spinato verranno recisi e non avrete
bisogno di armi, sarà con la vostra Luce, con la vostra Anima che vincerete su
quegli esseri senza sentimenti che vivranno la loro fine e non capiranno
nemmeno il perché.
Io sono
Emetiades, e parlo per tua nonna che ora ti sorride da Andromeda. Partirà proprio
dalla sua Galassia il raggio laser che vi dirà che è giunto il momento di
ricominciare.
Racconto di Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati - immagine di Andromeda presa dal web
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