venerdì 27 settembre 2019

KATRIN, la sua storia


KATRIN, la sua storia

parte due





Il tempo passava scandito dal respiro della lady addormentata. Eloine non chiudeva occhio da tre giorni ma rimaneva vigile, non sapeva cosa avesse in mente il suo padrone e non si fidava. Prese la mano della sua protetta e la strinse fra le sue. Appoggiò la schiena alla poltrona e cercò di riposare.
Lord Semple galoppava da sembrare indemoniato. Aveva tanta rabbia in corpo che se fosse esplosa avrebbe fatto molto danno.
Aveva percorso diverse miglia e, finalmente raggiunse un piccolo villaggio di contadini e pescatori. Sapeva dove andare, stavolta si era premunito. Una piccola casupola fatta di fango e legno con un piccolo recinto per le capre. Fermò il cavallo e ne discese senza nemmeno legarlo.
All’interno una coppia e tre bambini, un quarto era al seno della donna. Quando quella lo vide le si inumidirono gli occhi. Sapeva di aver fatto un accordo ma ora se ne pentiva. Maschio o femmina? Chiese il lord. Femmina. Rispose la donna che stringeva la neonata al petto. Preparala! Le ordinò. Estrasse una borsa di monete e la lanciò sul tavolo. I tre bambini si erano ritirati in un angolo, spaventati da quell’uomo grande e grosso che incuteva paura solo a guardarlo.
La donna, con le lacrime agli occhi preparò la sua bambina e la consegnò al suo padrone dopo averle dato un ultimo bacio sulla fronte.
Ora dovete sparire, gli accordi li conoscete, se vi ritrovo sulla mia proprietà vi faccio sparire io, tutti quanti. Nessuno osava fiatare.
Lord Semple uscì senza voltarsi tenendo ben salda la piccina, non l’aveva ancora degnata di uno sguardo, non gli interessava gli serviva soltanto.
Galoppò veloce verso il castello e nessuno notò il fagotto che teneva sotto il mantello. Raggiunse la camera di sua moglie e Eloine balzò dalla poltrona quando sentì la porta aprirsi.
L’uomo diede un’occhiata alla moglie che dormiva e che non si era ancora svegliata. Non si avvicinò nemmeno. La vecchia vide il fagotto che teneva fra le braccia e andò a prenderlo. Un visino dolce e paffuto catturò irrimediabilmente il suo cuore.
Questa è nostra figlia. Guai a te se dirai una sola parola di tutto questo. E uscì senza aggiungere altro.
Eloine spogliò la piccola e osservò la sua perfezione. Lei già l’amava e altrettanto avrebbe fatto la sua padrona. Sapeva che le intenzioni del suo padrone avevano un fine ma ora c’era questo esserino che aveva bisogno di crescere.
La piccola cominciò a strillare e, come per magia lady Harriet si risvegliò. Aveva gli occhi lucidi e allungò le braccia per vedere sua figlia. E’ una femmina. Le disse la vecchia. Ed è perfetta.
Lady Harriet baciò la sua bambina mentre il suo cuore scoppiava di felicità. Mio marito l’ha vista?  Chiese senza staccare gli occhi dalla piccola. Certo signora, ed è felice che stiate bene entrambe. Le rispose con un nodo in gola.
Eloine guardava la sua padrona che allattava la piccola.
Ha scelto il nome, mia signora? Volle sapere la vecchia.
Katrin, la mia piccola Katy. Rispose senza distogliere lo sguardo.
Finì di allattarla e la ridiede alla vecchia nutrice. Era stanca e felice e si riaddormentò serena.
La sistemò nella culla e raggiunse la camera del lord.
Come stanno mia moglie e mia figlia? Chiese appena entrò.
Stanno bene, signore, ha ordini per me? Volle sapere.
L’ha chiamata Katrin, vero? Bene. Dopo che sarà battezzata andrò da mio suocero e lo informerò personalmente della nascita di sua nipote. Niente deve succedere a quella bambina o ne pagherai le conseguenze. Mi sono spiegato? Il suo tono non era piacevole.
Certo, mio signore. E le donne che hanno assistito al parto? Gli chiese.
Non ti devi preoccupare, se ne sono andate. E non aggiunse altro.
Eloine lasciò la stanza e andò a dare istruzioni alle cameriere personali della padrona, aveva bisogno di riposare. Finalmente anche lei, in quel giorno di inizio estate, ventiquattro giugno potè dormire.
Katrin aveva fatto un miracolo con la sua mamma, lady Harriet sembrava rinata e amava quella bambina più di ogni altra cosa. Erano passati due mesi e la piccola cresceva sana e vivace e lord Semple si sforzava di essere contento ma il fuoco che divorava il suo cuore non accennava a diminuire.
Era quasi la fine dell’estate, un settembre caldo e piacevole quando organizzò la visita da suo suocero. Aveva mandato dei messaggi e lo teneva al corrente della salute della figlia e della nipote, e ora, finalmente avrebbe rivisto sua figlia e fatto la conoscenza con sua nipote. E il contratto matrimoniale poteva essere onorato in tutti i suoi punti.
La carrozza più grande era solo per lui e sua moglie ma lei aveva voluto che sua figlia e Eloine viaggiassero insieme a loro. Dovette far buon viso e accontentarla, le prossime due settimane sarebbero state tremende da passare nel castello del suocero, ma non poteva sottrarsi.
Partirono di prima mattina.
L’uomo era di fronte a sua moglie e la osservava di sottecchi, si vedeva che era felice e lui lo era ancora di più ora che non doveva più andare nel suo letto, avrebbe potuto scegliere chi voleva per sollazzarsi nella sua dependance pronta per l’uso, fuori dalle mura e non vedeva l’ora di poter iniziare un nuovo capitolo della sua vita.
Sua moglie era felice, suo suocero lo sarebbe stato e lui sarebbe diventato ricco, molto ricco, era un costo che pagava con piacere. Sorrise fra sé. Poggiò la schiena e si immerse nelle sue fantasticherie.

immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti

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