KATRIN, la sua storia
parte due
Il tempo
passava scandito dal respiro della lady addormentata. Eloine non chiudeva
occhio da tre giorni ma rimaneva vigile, non sapeva cosa avesse in mente il suo
padrone e non si fidava. Prese la mano della sua protetta e la strinse fra le
sue. Appoggiò la schiena alla poltrona e cercò di riposare.
Lord Semple
galoppava da sembrare indemoniato. Aveva tanta rabbia in corpo che se fosse
esplosa avrebbe fatto molto danno.
Aveva
percorso diverse miglia e, finalmente raggiunse un piccolo villaggio di
contadini e pescatori. Sapeva dove andare, stavolta si era premunito. Una
piccola casupola fatta di fango e legno con un piccolo recinto per le capre.
Fermò il cavallo e ne discese senza nemmeno legarlo.
All’interno
una coppia e tre bambini, un quarto era al seno della donna. Quando quella lo
vide le si inumidirono gli occhi. Sapeva di aver fatto un accordo ma ora se ne
pentiva. Maschio o femmina? Chiese il
lord. Femmina. Rispose la donna che
stringeva la neonata al petto. Preparala!
Le ordinò. Estrasse una borsa di monete e la lanciò sul tavolo. I tre
bambini si erano ritirati in un angolo, spaventati da quell’uomo grande e
grosso che incuteva paura solo a guardarlo.
La donna,
con le lacrime agli occhi preparò la sua bambina e la consegnò al suo padrone
dopo averle dato un ultimo bacio sulla fronte.
Ora dovete sparire, gli accordi li
conoscete, se vi ritrovo sulla mia proprietà vi faccio sparire io, tutti
quanti. Nessuno
osava fiatare.
Lord Semple
uscì senza voltarsi tenendo ben salda la piccina, non l’aveva ancora degnata di
uno sguardo, non gli interessava gli serviva soltanto.
Galoppò
veloce verso il castello e nessuno notò il fagotto che teneva sotto il
mantello. Raggiunse la camera di sua moglie e Eloine balzò dalla poltrona
quando sentì la porta aprirsi.
L’uomo diede
un’occhiata alla moglie che dormiva e che non si era ancora svegliata. Non si
avvicinò nemmeno. La vecchia vide il fagotto che teneva fra le braccia e andò a
prenderlo. Un visino dolce e paffuto catturò irrimediabilmente il suo cuore.
Questa è nostra figlia. Guai a te se
dirai una sola parola di tutto questo. E uscì senza aggiungere altro.
Eloine
spogliò la piccola e osservò la sua perfezione. Lei già l’amava e altrettanto
avrebbe fatto la sua padrona. Sapeva che le intenzioni del suo padrone avevano
un fine ma ora c’era questo esserino che aveva bisogno di crescere.
La piccola
cominciò a strillare e, come per magia lady Harriet si risvegliò. Aveva gli
occhi lucidi e allungò le braccia per vedere sua figlia. E’ una femmina. Le disse la vecchia. Ed è perfetta.
Lady Harriet
baciò la sua bambina mentre il suo cuore scoppiava di felicità. Mio marito l’ha vista? Chiese senza staccare gli occhi dalla piccola.
Certo signora, ed è felice che stiate
bene entrambe. Le rispose con un nodo in gola.
Eloine
guardava la sua padrona che allattava la piccola.
Ha scelto il nome, mia signora? Volle sapere la vecchia.
Katrin, la mia piccola Katy. Rispose senza distogliere lo sguardo.
Finì di
allattarla e la ridiede alla vecchia nutrice. Era stanca e felice e si
riaddormentò serena.
La sistemò
nella culla e raggiunse la camera del lord.
Come stanno mia moglie e mia figlia? Chiese appena entrò.
Stanno bene, signore, ha ordini per
me? Volle sapere.
L’ha chiamata Katrin, vero? Bene.
Dopo che sarà battezzata andrò da mio suocero e lo informerò personalmente
della nascita di sua nipote. Niente deve succedere a quella bambina o ne
pagherai le conseguenze. Mi sono spiegato? Il suo tono non era piacevole.
Certo, mio signore. E le donne che
hanno assistito al parto? Gli chiese.
Non ti devi preoccupare, se ne sono
andate. E non
aggiunse altro.
Eloine
lasciò la stanza e andò a dare istruzioni alle cameriere personali della
padrona, aveva bisogno di riposare. Finalmente anche lei, in quel giorno di
inizio estate, ventiquattro giugno potè dormire.
Katrin aveva
fatto un miracolo con la sua mamma, lady Harriet sembrava rinata e amava quella
bambina più di ogni altra cosa. Erano passati due mesi e la piccola cresceva
sana e vivace e lord Semple si sforzava di essere contento ma il fuoco che
divorava il suo cuore non accennava a diminuire.
Era quasi la
fine dell’estate, un settembre caldo e piacevole quando organizzò la visita da
suo suocero. Aveva mandato dei messaggi e lo teneva al corrente della salute
della figlia e della nipote, e ora, finalmente avrebbe rivisto sua figlia e
fatto la conoscenza con sua nipote. E il contratto matrimoniale poteva essere
onorato in tutti i suoi punti.
La carrozza
più grande era solo per lui e sua moglie ma lei aveva voluto che sua figlia e
Eloine viaggiassero insieme a loro. Dovette far buon viso e accontentarla, le
prossime due settimane sarebbero state tremende da passare nel castello del
suocero, ma non poteva sottrarsi.
Partirono di
prima mattina.
L’uomo era
di fronte a sua moglie e la osservava di sottecchi, si vedeva che era felice e
lui lo era ancora di più ora che non doveva più andare nel suo letto, avrebbe
potuto scegliere chi voleva per sollazzarsi nella sua dependance pronta per
l’uso, fuori dalle mura e non vedeva l’ora di poter iniziare un nuovo capitolo
della sua vita.
Sua moglie
era felice, suo suocero lo sarebbe stato e lui sarebbe diventato ricco, molto
ricco, era un costo che pagava con piacere. Sorrise fra sé. Poggiò la schiena e
si immerse nelle sue fantasticherie.
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