giovedì 26 settembre 2019

KATRIN, LA SUA STORIA


KATRIN , la sua storia

PARTE UNO


Da Due giorni le urla di lady Harriet sembravano gli unici rumori del castello. Era il suo terzo parto in cinque anni e mai nessun bambino era sopravvissuto. Lord Richard Semple aveva rinunciato a tutto ciò che veramente amava per sposare quella insignificante donna e per avere da lei un erede. Harriet era la figlia unica di un ricchissimo lord e lui voleva, a tutti i costi voleva i suoi possedimenti e le sue ricchezze. Aveva stipulato un contratto matrimoniale e aveva accettato che soltanto alla nascita di un erede avrebbe avuto tutti i beni dopo la morte del suocero. Harriet aveva portato in dote terre e denaro ma lui, lord Semple voleva tutto e non ci avrebbe rinunciato per niente, non dopo quello che aveva sopportato in quei cinque anni!
Era seduto con la coppa di vino in mano nella sua camera e, finalmente un po’ di silenzio gli alleggerì lo stato d’animo. Ricordò quando aveva dovuto allontanare lady Susan, l’unica donna che avesse davvero amato prima di sposare Harriet. Aveva fatto una scelta, e aveva preferito terre, denaro e potere all’amore. L’aveva cancellata dalla sua mente, ma il suo cuore, anche se indurito e cattivo non era riuscito a dimenticarla, e questo lo faceva imbestialire ancora di più.
Le urla di sua moglie ripresero, quasi attutite e non capiva se fossero lontane o fosse lui stesso a non volerle più ascoltare.
Sentì bussare ed entrò la vecchia Eloine che era stata la nutrice di sua moglie. Gli fece un piccolo inchino e tenendo gli occhi bassi osò parlare.  Lord Semple, credo che anche stavolta non ce la faccia, il bambino si è presentato coi piedi e lady Harriet non ha più la forza. Lei non si arrende ma deve prendere una decisione: o sua moglie o il bambino.  Gli disse senza osare alzare lo sguardo.
L’uomo la osservava come se la colpa fosse di quello sgorbio che sua moglie si era portata in dote. Il bambino. Disse soltanto.
Miss Eloine tornò dalla sua padrona, l’aveva vista nascere e crescere, l’amava come se fosse sua figlia e non aveva cuore di fare quello che il suo padrone le aveva chiesto. Al capezzale della signora del castello c’erano altre tre donne che aiutavano la loro padrona. Capirono dallo sguardo della vecchia quello che dovevano fare.
Eloine prese la mano sudata della sua padrona e se la portò alle labbra. Ci fu un urlo tremendo e, inaspettatamente il bambino venne alla luce, ma era evidente a tutte che era morto.
Con un filo di voce lady Harriet sussurrò: il mio bambino, voglio vedere il mio bambino. Poi, perse i sensi.
Le quattro donne si guardavano sgomente, era la terza volta che si trovavano in quella situazione e sapevano con certezza che non ce ne sarebbe stata una quarta, nessuna aveva il coraggio di andare dal loro padrone e informarlo. Presero il corpicino e lo lavarono, lo vestirono e lo misero nella culla, mentre la madre giaceva in un limbo dove nessun dolore poteva penetrare.
Vado io. Disse Eloine mentre le altre sospiravano di sollievo.
Ritornò dal suo padrone che era in piedi. Maschio o femmina? Chiese soltanto.
La vecchia deglutì a vuoto prima di alzare lo sguardo. Maschio e…morto. Sospirò.
Ci vollero solo pochi attimi a lord Semple per capire quello che aveva appena udito. Si avvicinò alla vecchia e la colpì con un manrovescio che la fece cadere a terra. La donna tentava di non urlare, ma non riuscì a trattenere le lacrime dal dolore.
Ti avevo dato un ordine e tu, come sempre hai scelto lei. Non vedo l’ora che tutto sia finito e che tu te ne vada! Non voglio più vedere la tua faccia non appena mia moglie sarà sepolta! Urlò fuori di sé.
Lady Harriet non morirà, non oggi e non stavolta e lei non si avvicinerà più a lei col pretesto di avere un erede o io informerò suo padre e la farò tornare da lui. Non aveva niente da perdere, ma la vita della sua padrona era più importante di qualsiasi cosa potesse succedere a lei.
Lord Semple capì l’implicita minaccia. Prendi il corpo del bambino e sotterralo fuori dalle mura. Non dirai niente a mia moglie fino a quando non tornerò. Fa attenzione se non vuoi finire fatta a pezzi nel pozzo. E uscì come una furia.
Eloine lo guardò allontanarsi e sospirò di sollievo, aveva rischiato tanto. Ritornò dalle altre e disse loro di non parlare con nessuno. Prese il corpicino del piccolo, lo osservò e calde lacrime bagnarono quel piccolo viso angelico che non aveva voluto stare in quella vita. Gli baciò la fronte e lo avvolse nella sua coperta.
Mentre usciva dalle mura vide il suo padrone cavalcare come una furia e si chiese cosa avesse in mente. Trovò un posto sotto un giovane albero e sotterrò quel piccolo essere.
Aveva un forte mal di testa dovuto alla caduta ma non poteva farci niente. Andò nella camera della sua padrona e si sedette in attesa di capire cosa sarebbe successo quando si fosse svegliata. Non meritava un marito così.
Era una ragazza ordinaria, non bella ma dolce e si era innamorata di lord Semple dopo una corte serrata che lui le aveva fatto. Tutti sapevano che era al suo patrimonio che mirava, per questo il padre di Harriet aveva stipulato un contratto matrimoniale piuttosto chiaro: la dote per il matrimonio era una cosa, ma tutto il resto solo agli eredi, e se non ce ne fossero stati sarebbe andato tutto a suo fratello e ai suoi figli, il patrimonio doveva restare in famiglia.
In quel tempo lord Semple aveva una relazione con lady Susan e suo suocero gli aveva imposto di allontanarla.
In quei cinque anni, Eloine aveva avuto modo di conoscere il suo padrone e di capire di che pasta fosse fatto. Aveva accolto molte volte fra le sue braccia lady Harriet quando aveva scoperto di non essere amata, per questo desiderava ardentemente dargli un erede, aveva la speranza di poterlo riconquistare, ma non sarebbe servito a niente. Era un uomo che aveva venduto l’anima e non gli interessava altro che la ricchezza.

  
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