KATRIN , la sua
storia
PARTE UNO
Da Due
giorni le urla di lady Harriet sembravano gli unici rumori del castello. Era il
suo terzo parto in cinque anni e mai nessun bambino era sopravvissuto. Lord
Richard Semple aveva rinunciato a tutto ciò che veramente amava per sposare quella
insignificante donna e per avere da lei un erede. Harriet era la figlia unica
di un ricchissimo lord e lui voleva, a tutti i costi voleva i suoi possedimenti
e le sue ricchezze. Aveva stipulato un contratto matrimoniale e aveva accettato
che soltanto alla nascita di un erede avrebbe avuto tutti i beni dopo la morte
del suocero. Harriet aveva portato in dote terre e denaro ma lui, lord Semple
voleva tutto e non ci avrebbe rinunciato per niente, non dopo quello che aveva
sopportato in quei cinque anni!
Era seduto
con la coppa di vino in mano nella sua camera e, finalmente un po’ di silenzio
gli alleggerì lo stato d’animo. Ricordò quando aveva dovuto allontanare lady
Susan, l’unica donna che avesse davvero amato prima di sposare Harriet. Aveva
fatto una scelta, e aveva preferito terre, denaro e potere all’amore. L’aveva
cancellata dalla sua mente, ma il suo cuore, anche se indurito e cattivo non
era riuscito a dimenticarla, e questo lo faceva imbestialire ancora di più.
Le urla di
sua moglie ripresero, quasi attutite e non capiva se fossero lontane o fosse
lui stesso a non volerle più ascoltare.
Sentì
bussare ed entrò la vecchia Eloine che era stata la nutrice di sua moglie. Gli
fece un piccolo inchino e tenendo gli occhi bassi osò parlare. Lord
Semple, credo che anche stavolta non ce la faccia, il bambino si è presentato
coi piedi e lady Harriet non ha più la forza. Lei non si arrende ma deve
prendere una decisione: o sua moglie o il bambino. Gli disse senza osare alzare lo sguardo.
L’uomo la
osservava come se la colpa fosse di quello sgorbio che sua moglie si era
portata in dote. Il bambino. Disse
soltanto.
Miss Eloine
tornò dalla sua padrona, l’aveva vista nascere e crescere, l’amava come se
fosse sua figlia e non aveva cuore di fare quello che il suo padrone le aveva
chiesto. Al capezzale della signora del castello c’erano altre tre donne che
aiutavano la loro padrona. Capirono dallo sguardo della vecchia quello che
dovevano fare.
Eloine prese
la mano sudata della sua padrona e se la portò alle labbra. Ci fu un urlo
tremendo e, inaspettatamente il bambino venne alla luce, ma era evidente a
tutte che era morto.
Con un filo
di voce lady Harriet sussurrò: il mio
bambino, voglio vedere il mio bambino. Poi, perse i sensi.
Le quattro
donne si guardavano sgomente, era la terza volta che si trovavano in quella
situazione e sapevano con certezza che non ce ne sarebbe stata una quarta,
nessuna aveva il coraggio di andare dal loro padrone e informarlo. Presero il
corpicino e lo lavarono, lo vestirono e lo misero nella culla, mentre la madre
giaceva in un limbo dove nessun dolore poteva penetrare.
Vado io. Disse Eloine mentre le altre sospiravano
di sollievo.
Ritornò dal
suo padrone che era in piedi. Maschio o
femmina? Chiese soltanto.
La vecchia
deglutì a vuoto prima di alzare lo sguardo. Maschio
e…morto. Sospirò.
Ci vollero
solo pochi attimi a lord Semple per capire quello che aveva appena udito. Si
avvicinò alla vecchia e la colpì con un manrovescio che la fece cadere a terra.
La donna tentava di non urlare, ma non riuscì a trattenere le lacrime dal
dolore.
Ti avevo dato un ordine e tu, come
sempre hai scelto lei. Non vedo l’ora che tutto sia finito e che tu te ne vada!
Non voglio più vedere la tua faccia non appena mia moglie sarà sepolta! Urlò fuori di sé.
Lady Harriet non morirà, non oggi e
non stavolta e lei non si avvicinerà più a lei col pretesto di avere un erede o
io informerò suo padre e la farò tornare da lui. Non aveva niente da perdere, ma la
vita della sua padrona era più importante di qualsiasi cosa potesse succedere a
lei.
Lord Semple
capì l’implicita minaccia. Prendi il
corpo del bambino e sotterralo fuori dalle mura. Non dirai niente a mia moglie
fino a quando non tornerò. Fa attenzione se non vuoi finire fatta a pezzi nel
pozzo. E uscì come una furia.
Eloine lo
guardò allontanarsi e sospirò di sollievo, aveva rischiato tanto. Ritornò dalle
altre e disse loro di non parlare con nessuno. Prese il corpicino del piccolo,
lo osservò e calde lacrime bagnarono quel piccolo viso angelico che non aveva
voluto stare in quella vita. Gli baciò la fronte e lo avvolse nella sua
coperta.
Mentre
usciva dalle mura vide il suo padrone cavalcare come una furia e si chiese cosa
avesse in mente. Trovò un posto sotto un giovane albero e sotterrò quel piccolo
essere.
Aveva un
forte mal di testa dovuto alla caduta ma non poteva farci niente. Andò nella
camera della sua padrona e si sedette in attesa di capire cosa sarebbe successo
quando si fosse svegliata. Non meritava un marito così.
Era una
ragazza ordinaria, non bella ma dolce e si era innamorata di lord Semple dopo
una corte serrata che lui le aveva fatto. Tutti sapevano che era al suo
patrimonio che mirava, per questo il padre di Harriet aveva stipulato un
contratto matrimoniale piuttosto chiaro: la dote per il matrimonio era una
cosa, ma tutto il resto solo agli eredi, e se non ce ne fossero stati sarebbe
andato tutto a suo fratello e ai suoi figli, il patrimonio doveva restare in
famiglia.
In quel
tempo lord Semple aveva una relazione con lady Susan e suo suocero gli aveva
imposto di allontanarla.
In quei
cinque anni, Eloine aveva avuto modo di conoscere il suo padrone e di capire di
che pasta fosse fatto. Aveva accolto molte volte fra le sue braccia lady
Harriet quando aveva scoperto di non essere amata, per questo desiderava
ardentemente dargli un erede, aveva la speranza di poterlo riconquistare, ma
non sarebbe servito a niente. Era un uomo che aveva venduto l’anima e non gli
interessava altro che la ricchezza.
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