KATRIN, la sua storia
parte tre
La carrozza
procedeva con prudenza, le strade non erano delle migliori e le buche, prese
all’improvviso potevano spezzare una ruota senza difficoltà.
Arrivarono
al castello di lord Liam Sheppard nel primo pomeriggio. Il padrone era sulla
porta principale ad aspettarli, dopo che era stato avvisato del loro arrivo.
La carrozza
si fermò e lord Semple scese per primo dando gentilmente la mano a sua moglie
che corse ad abbracciare il padre. Padre,
hai una nipote meravigliosa! Gli disse mentre lo baciava.
Eloine li
raggiunse con la piccola che dormiva beatamente. Entrarono tutti e raggiunsero
il grande salone apparecchiato con piatti di cibo e bevande. Harriet prese la
piccola e la mostrò orgogliosa a suo padre. Padre,
ti presento tua nipote Katrin. Gli occhi del vecchio signore brillavano
dall’emozione. Katrin era il nome della sua defunta moglie e questa piccina
avrebbe portato in famiglia l’allegria e la felicità che da tempo mancava.
Harriet
mostrava orgogliosa la sua bambina mentre lord Semple rimaneva in disparte, in
attesa di parlare col suocero e definire, finalmente gli accordi del contratto
matrimoniale.
Si sedettero
e mangiarono fino a quando Katy non richiese la sua dose di pappa e le due
donne uscirono per permettere alla madre di allattare la sua piccola.
I due uomini
rimasero per un brandy parlando del più e del meno. Lord Semple faticava a
trattenere la sua fretta ma doveva controllarsi, aveva aspettato tanto e ora il
traguardo era lì, e lui non se lo sarebbe lasciato sfuggire.
E’ stanco, lord Semple? Vuole
riposarsi? Chiese gentilmente il padrone di casa.
No, lord Sheppard. Sto bene. Rispose.
Allora mi segua nel mio studio. Posarono i bicchieri e il nuovo
venuto lo seguì.
Lo studio
del lord era molto ampio, il classico studio di un uomo ricco: libreria alle
pareti, grande scrivania con comoda poltrona, un tavolo rotondo con quattro
sedie in un angolo, una grande stufa e una vetrata immensa che dava luce a
tutta la stanza e dalla quale si poteva ammirare una piccola parte del grande
giardino e parco che circondava il castello.
Il padrone
di casa aprì la cassaforte e prese dei fogli. Si sedette dietro la sua
scrivania e fece cenno all’altro di sedersi di fronte. Non lo stava certamente
mettendo a proprio agio, il vecchio signore non aveva mai nascosto che la
scelta di sua figlia non gli piaceva, ed ora avevano una figlia: l’erede che
avrebbe cambiato tutto.
Questi sono i documenti che
sanciscono il passaggio di tutte le mie proprietà e dei miei beni a lei, lord
Semple, e di conseguenza a mia nipote. Io li conosco e li ho firmati, glieli
lascio così da studiarli con calma e restituirmeli firmati. Gli disse consegnando al genero una
cartella.
Lord Semple
teneva in mano la cartella ed era assorto. Mi
fido della sua parola, lord Sheppard, sono disposto a firmare subito. Voleva
dimostrare a quell’uomo che aveva davanti un galantuomo, come lo era il suo
interlocutore.
Molto bene, questo mi lusinga. Mando
a chiamare mio fratello e mio nipote per fare da testimoni e poi potremo
brindare insieme. Disse
il vecchio lord.
Ci vollero
alcuni minuti prima che i due giungessero. Vennero messi a conoscenza della
faccenda (che già sapevano) e aspettarono che lord Semple firmasse i fogli per
poi apporre a loro volta la firma come testimoni che tutto si era svolto nel
modo corretto. Uscirono dopo aver salutato con un cenno della testa.
Lord
Sheppard separò i fogli e ne consegnò una copia al genero, mentre l’altra la
riponeva in cassaforte. Prese un altro foglio e lo consegnò al genero. Questo è il regalo che faccio a mia figlia e
mia nipote, nonché a lei che dovrà gestirlo. So che le è sempre piaciuto questo
terreno ricco di cave, da oggi è vostro. Sorrise vedendo l’espressione
sorpresa dell’altro.
Grazie, lord Sheppard. Non riusciva ad aggiungere altro.
Brindarono
agli accordi. Spero che il soggiorno al
castello sia di suo gradimento, io avrò la possibilità di passare un po’ di
tempo con mia figlia e mia nipote ma lei, lord Semple si senta libero di andare
dove vuole, si faccia accompagnare da alcune guardie se esce dalle mura. Ci
vediamo stasera a cena. E lo congedò.
Il vecchio
lord rimase assorto per alcuni istanti. Tolse i documenti firmati dalla
cassaforte e li ripose in un nascondiglio sicuro. Soltanto lui e il fratello
Donald ne erano a conoscenza. Lui non si era mai fidato di suo genero, non
avrebbe cominciato ora, soprattutto se avesse letto i documenti che aveva
firmato ad occhi chiusi. Sapeva che non li avrebbe letti, e comunque alcuni
codicilli non erano alla portata della sua intelligenza. Aveva scommesso che
avrebbe firmato subito, conosceva la sua bramosia di diventare il padrone,
anche se doveva aspettare la sua dipartita, per questo gli aveva fatto quel
generoso regalo, perché non gli venissero strane idee.
Alzò il
calice e brindò. Al tuo futuro, Katrin,
lungo e felice con tua madre. Uscì per raggiungere le sue donne con un
sorriso soddisfatto.
Nessun commento:
Posta un commento