lunedì 30 settembre 2019

KATRIN, la sua storia


KATRIN, la sua storia

parte tre





La carrozza procedeva con prudenza, le strade non erano delle migliori e le buche, prese all’improvviso potevano spezzare una ruota senza difficoltà.
Arrivarono al castello di lord Liam Sheppard nel primo pomeriggio. Il padrone era sulla porta principale ad aspettarli, dopo che era stato avvisato del loro arrivo.
La carrozza si fermò e lord Semple scese per primo dando gentilmente la mano a sua moglie che corse ad abbracciare il padre. Padre, hai una nipote meravigliosa! Gli disse mentre lo baciava.
Eloine li raggiunse con la piccola che dormiva beatamente. Entrarono tutti e raggiunsero il grande salone apparecchiato con piatti di cibo e bevande. Harriet prese la piccola e la mostrò orgogliosa a suo padre. Padre, ti presento tua nipote Katrin. Gli occhi del vecchio signore brillavano dall’emozione. Katrin era il nome della sua defunta moglie e questa piccina avrebbe portato in famiglia l’allegria e la felicità che da tempo mancava.
Harriet mostrava orgogliosa la sua bambina mentre lord Semple rimaneva in disparte, in attesa di parlare col suocero e definire, finalmente gli accordi del contratto matrimoniale.
Si sedettero e mangiarono fino a quando Katy non richiese la sua dose di pappa e le due donne uscirono per permettere alla madre di allattare la sua piccola.
I due uomini rimasero per un brandy parlando del più e del meno. Lord Semple faticava a trattenere la sua fretta ma doveva controllarsi, aveva aspettato tanto e ora il traguardo era lì, e lui non se lo sarebbe lasciato sfuggire.
E’ stanco, lord Semple? Vuole riposarsi?  Chiese gentilmente il padrone di casa.
No, lord Sheppard. Sto bene. Rispose.
Allora mi segua nel mio studio. Posarono i bicchieri e il nuovo venuto lo seguì.
Lo studio del lord era molto ampio, il classico studio di un uomo ricco: libreria alle pareti, grande scrivania con comoda poltrona, un tavolo rotondo con quattro sedie in un angolo, una grande stufa e una vetrata immensa che dava luce a tutta la stanza e dalla quale si poteva ammirare una piccola parte del grande giardino e parco che circondava il castello.
Il padrone di casa aprì la cassaforte e prese dei fogli. Si sedette dietro la sua scrivania e fece cenno all’altro di sedersi di fronte. Non lo stava certamente mettendo a proprio agio, il vecchio signore non aveva mai nascosto che la scelta di sua figlia non gli piaceva, ed ora avevano una figlia: l’erede che avrebbe cambiato tutto.
Questi sono i documenti che sanciscono il passaggio di tutte le mie proprietà e dei miei beni a lei, lord Semple, e di conseguenza a mia nipote. Io li conosco e li ho firmati, glieli lascio così da studiarli con calma e restituirmeli firmati. Gli disse consegnando al genero una cartella.
Lord Semple teneva in mano la cartella ed era assorto. Mi fido della sua parola, lord Sheppard, sono disposto a firmare subito. Voleva dimostrare a quell’uomo che aveva davanti un galantuomo, come lo era il suo interlocutore.
Molto bene, questo mi lusinga. Mando a chiamare mio fratello e mio nipote per fare da testimoni e poi potremo brindare insieme. Disse il vecchio lord.
Ci vollero alcuni minuti prima che i due giungessero. Vennero messi a conoscenza della faccenda (che già sapevano) e aspettarono che lord Semple firmasse i fogli per poi apporre a loro volta la firma come testimoni che tutto si era svolto nel modo corretto. Uscirono dopo aver salutato con un cenno della testa.
Lord Sheppard separò i fogli e ne consegnò una copia al genero, mentre l’altra la riponeva in cassaforte. Prese un altro foglio e lo consegnò al genero. Questo è il regalo che faccio a mia figlia e mia nipote, nonché a lei che dovrà gestirlo. So che le è sempre piaciuto questo terreno ricco di cave, da oggi è vostro. Sorrise vedendo l’espressione sorpresa dell’altro.
Grazie, lord Sheppard. Non riusciva ad aggiungere altro.
Brindarono agli accordi. Spero che il soggiorno al castello sia di suo gradimento, io avrò la possibilità di passare un po’ di tempo con mia figlia e mia nipote ma lei, lord Semple si senta libero di andare dove vuole, si faccia accompagnare da alcune guardie se esce dalle mura. Ci vediamo stasera a cena. E lo congedò.
Il vecchio lord rimase assorto per alcuni istanti. Tolse i documenti firmati dalla cassaforte e li ripose in un nascondiglio sicuro. Soltanto lui e il fratello Donald ne erano a conoscenza. Lui non si era mai fidato di suo genero, non avrebbe cominciato ora, soprattutto se avesse letto i documenti che aveva firmato ad occhi chiusi. Sapeva che non li avrebbe letti, e comunque alcuni codicilli non erano alla portata della sua intelligenza. Aveva scommesso che avrebbe firmato subito, conosceva la sua bramosia di diventare il padrone, anche se doveva aspettare la sua dipartita, per questo gli aveva fatto quel generoso regalo, perché non gli venissero strane idee.
Alzò il calice e brindò. Al tuo futuro, Katrin, lungo e felice con tua madre. Uscì per raggiungere le sue donne con un sorriso soddisfatto.



immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti

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