KATRIN, la sua storia
parte quattro
Harriet era
felice di poter trascorrere un po’ di tempo al castello, quello che considerava
la sua casa. Non lo avrebbe mai confessato a suo padre ma era lì che avrebbe
voluto restare.
Eloine era
impegnata con la piccola Katy e l’amava alla follia. Non le importava chi fosse
e da dove venisse quello che era importante era la felicità che aveva portato
alla sua padrona.
Le due
settimane volarono e la carrozza era pronta per riprendere il viaggio di
ritorno.
Lord
Sheppard abbracciò sua figlia e baciò la nipote. Di qualunque cosa tu abbia bisogno ricordati che io sono qui. Le
disse mentre la salutava.
Il viaggio
di ritorno fu silenzioso, rotto solo dal pianto della piccola, e fu un sollievo
quando giunsero a casa.
La piccola
non aveva smesso di piangere, come se anche lei soffrisse nell’abbandonare la
casa del nonno. Harriet la cullava mentre entravano e ognuno si ritirava nelle
proprie stanze.
Era solo
l’inizio dell’autunno ma le giornate si erano accorciate e di molto
rinfrescate. Harriet e la piccola Katy uscivano solo nelle ore più calde e per
pochi minuti, presto sarebbero rimaste in casa, l’inverno era sempre gelido e
Harriet aveva il terrore che sua figlia si potesse ammalare.
Le
settimane, i mesi passavano e si rincorrevano. La piccola cresceva sana e robusta
ed era la gioia di tutto il castello. Lord Semple andava a trovarla un paio di
volte alla settimana e rimaneva con moglie e figlia per il tempo di un tè
pomeridiano, non avevano più diviso lo stesso letto ed erano entrambi felici
della situazione.
I primi tre
anni di vita di Katy furono i più felici. Ogni estate, insieme alla madre e ad
Eloine trascorreva un mese dal nonno ed era impossibile non innamorarsi di lei.
Per il
quarto compleanno della piccola, Harriet invitò suo padre e suo zio Donald al
castello. Katrin era meravigliosa: educata e gentile, sempre sorridente ma
temeva suo padre, non aveva mai legato con lui. Lord Semple cercava di simulare
i suoi sentimenti ma la piccola li captava e solo Eloine se ne rendevano conto.
Ci fu una
grande festa. Tutta la servitù fu invitata al pomeriggio danzante con giochi e
dolci in abbondanza.
Posso parlarle in privato, lord
Semple? Chiese il
vecchio lord.
Certamente. E lo precedette nel suo studio facendolo
accomodare.
Sono davvero soddisfatto di vedere
mia figlia e mia nipote così felici, le sono davvero grato. Per dimostrarle la
mia riconoscenza le ho portato qualcosa che le piacerà, chiamo mio fratello. Aspettarono l’arrivo di sir Donald
che non si fece attendere. Mise sulla scrivania un cofanetto e consegnò la
chiave al padrone di casa.
Lo apra, e mi dica se è di suo
gradimento. Lo
incitò lord Sheppard.
L’altro girò
la piccola chiave e sollevò il coperchio. Parecchie monete d’oro erano
ordinatamente impilate e brillavano di luce propria. Lord Semple trattenne il
fiato alla vista di quel tesoro. Alzò lo sguardo luccicante su suo suocero. Non so cosa dire. Non c’era bisogno di un
regalo così prezioso solo per ringraziarmi di svolgere il mio dovere di marito
e di padre. Non posso accettare! Disse cercando di essere convincente.
Le prenda lord Semple, sono solo un
anticipo di quello che avrà al momento opportuno. Sono felice di farle questo
dono, se lo merita. Gli
rispose il suocero.
Lord Semple
chiuse il coperchio e girò la chiave. Lei
è molto generoso, la ringrazio e le prometto che farò sempre di tutto per
rendere felice la mia famiglia. Disse portandosi la mano sul cuore.
Katy
cresceva come un fiore amato e coccolato, poi quando compì sei anni, qualcosa
cominciò a cambiare.
Avevano
festeggiato da poco il suo sesto compleanno quando sua madre si ammalò.
All’inizio non sembrava niente di grave ma, dopo alcune settimane Eloine si
rese conto che la faccenda era seria.
La vecchia
nutrice bussò alla porta dello studio del suo padrone, ed entrò con la testa
bassa. Inevitabilmente le venne alla mente l’ultima volta che ci era stata e lo
schiaffo che aveva preso, ma cercò di non pensarci, era acqua passata.
Hai chiesto di vedermi? Le chiese il lord.
Sì, mio signore. La salute di lady
Harriet peggiora ogni giorno, ho paura che soffra di qualcosa di grave, vorrei
chiamare il medico di lord Sheppard e farla visitare. Gli disse cercando di non alzare lo
sguardo.
Cos’ha il mio medico che non va? Rispose sgarbatamente l’uomo.
Nulla, mio signore, ma l’altro
conosce la signora fin da quando è nata. Aggiunse la donna.
Ho la massima fiducia nel mio medico
e non andrò di certo a cercarne un altro. Rivolgiti a lui giorno e notte se
necessario ma a nessun altro. Mi sono spiegato? Le disse.
Certamente, mio signore, lo chiamo
subito. E uscì senza
aver mai sollevato il viso sul suo padrone.
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