KATRIN, la sua storia
parte quattordici
Lord Semple
meditava da tempo sul fatto di essere stato imbrogliato e non teneva conto,
invece, di quanto generoso fosse stato suo suocero. Quando aveva scoperto che
il grosso dell’eredità sarebbe stata solo di Katrin si era arrabbiato come non
gli era mai successo. Quella figlia di nessuno non aveva alcun diritto a tale
ricchezza e lui avrebbe escogitato qualcosa, anche se ancora non sapeva cosa
per entrarne in possesso.
Bevve un
altro boccale di vino, da un po’ di tempo ne abusava ma non riusciva a tenere sotto
controllo l’ira che gli ribolliva dentro. Ogni volta che vedeva la bambina
provava istinti omicidi nei suoi confronti e se non fosse stato per quello che
avrebbe ottenuto mantenendola in vita l’avrebbe fatta sparire da tempo.
Al contrario
di suo padre, Katrin era molto felice. Alfred le aveva procurato abbigliamento
adatto e una spada di legno giusta perla sua piccola figura, un arco e frecce
ben fatto montato appositamente per lei.
Fu Sara ad
accompagnarla nel grande salone dove avrebbe svolto l’allenamento con la spada,
mentre per l’arco sarebbero andati nel grande cortile dove anche le guardie si
allenavano.
La bambina
era emozionata mentre assimilava i primi rudimenti del duello, doveva
rinforzare le braccia e le gambe e Alfred diede a Sara un programma da seguire
perché si potesse irrobustire a dovere.
Era metà
luglio e faceva molto caldo ma l’allenamento continuava facendo sudare maestro
e allieva.
Sara vide
arrivare Helen che si fermò vicino a lei. E’
assolutamente inopportuno, tutto questo! Disse arricciando le labbra e
andando via come se fosse lei stessa offesa.
Alfred aveva
presentato a lord Semple il suo calendario di allenamenti ed era stato
approvato.
Tre giorni
alla settimana, Katrin doveva passarli con Helen ma gli altri erano dedicati a quello
che più le piaceva, poteva sopportare la sua istitutrice senza sforzo.
Furono
settimane e mesi di intensa attività. Il corpo di Katrin si era irrobustito e
il suo viso sempre triste aveva assunto il colorito e lo sguardo di una bambina
felice.
Aveva
imparato a tenere ben salda la spada, a parare colpi, a tenersi in equilibrio
mentre duellava, e cominciava a imparare alcuni colpi particolari. Amava la
spada ma era l’arco la sua vera passione. Alfred non aveva fatto fatica ad
insegnarle i rudimenti, a parte la forza necessaria, che ancora non era al
massimo aveva un talento innato per calcolare la traiettoria e una mira che
faceva invidia a molti soldati.
Era ottobre,
Katrin e Alfred stavano galoppando veloci nella boscaglia. Ora miss Katrin! Le disse il soldato. La bambina prese l’arco e la
freccia, senza diminuire la velocità di Vento incoccò l’arco e scagliò la
freccia che si piantò nel tronco di un albero. Correva col cavallo in cerca
dell’altro albero da colpire, aveva un cerchio sul tronco, stavolta più piccolo
ma lei non sbagliò. Urlò come una selvaggia dalla gioia mentre spronava Vento e
distanziava Alfred che la inseguiva col cuore colmo di fierezza.
Galoppava
con la sua spada di legno legata al fianco e l’arco sulla spalla, aveva i
capelli sciolti e sembrava una vera guerriera. Alfred la raggiunse e si
sorrisero, c’era una forte intesa fra i due che lasciavano trasparire solo
quando erano soli, sapevano, senza esserselo mai detti che il loro affiatamento
non doveva essere scoperto. Il soldato eseguiva gli ordini e la bambina
obbediva al suo maestro, nient’altro che un rapporto freddo e formale, questo
doveva essere.
Sono molto fiero di lei, miss Katrin.
Le disse con gli
occhi che gli brillavano.
Grazie, Alfred, è tutto merito suo. Le rispose educata.
Cominciava a
scendere l’umidità del pomeriggio che stava morendo e rientrarono lentamente al
castello.
Katrin
consegnò Vento allo stalliere non prima di averlo accarezzato e ringraziato e
raggiunse la sua stanza.
Sara
l’aspettava con l’acqua pronta per il bagno.
Con
l’inverno fu impossibile uscire a cavallo ma Katrin non rinunciò mai ad
allenarsi.
L’inverno e
la primavera non portarono niente di nuovo, la bambina era felice e suo padre
non l’aveva più mandata a chiamare.
Si
avvicinava il suo nono compleanno e lei sperava ardentemente di poterlo
trascorrere ancora da suo nonno. Da mesi non parlava con suo padre ma non aveva
intenzione di chiederglielo, evitava in tutti i modi di incontralo.
Con l’arrivo
del bel tempo aveva cominciato a duellare nel cortile con altri ragazzini. Era
ancora un po’ piccola ma la sua muscolatura si era rafforzata e la sua
determinazione la faceva andare oltre le sue stesse capacità.
Alfred aveva
organizzato una gara con l’arco fra lei altri ragazzini, aveva spiegato loro le
regole e aveva messo anche un premio finale.
Alcune
guardie stavano ai bordi ad osservare quella disputa e furono sorpresi quando
anche lord Semple li raggiunse.
Erano in sei
a gareggiare con vari bersagli da colpire. La gara iniziò e fu davvero molto combattuta
e, alla fine il punteggio più alto fu quello di Katrin.
Alfred
raggiunse i ragazzi e consegnò loro della frutta tenendo Katrin sulle spine. Si
allontanò e tornò tenendo le mani dietro la schiena.
Intorno a
loro c’era una gran silenzio. Questo è il
premio per miss Katrin, con tanti auguri di buon compleanno e tanti complimenti
per la sua bravura. Tutti applaudirono mentre Alfred consegnava a Katrin
una spada fatta apposta per lei. Sull’elsa era inciso il suo nome. Il soldato
prese il fodero e lo legò ai fianchi della bambina che aveva gli occhi lucidi
di commozione.
Soltanto suo
padre era rimasto serio e zitto e si allontanò senza dire nemmeno una parola.
Nessun commento:
Posta un commento