lunedì 28 ottobre 2019

KATRIN, la sua storia


KATRIN, la sua storia

parte ventitre






Entrò come una furia nella sua stanza. Sara la stava aspettando con gli occhi ancora gonfi di lacrime.
L’espressione di Katrin era terribile, lei non l’aveva mai vista così e si chiese cosa fosse successo con suo padre. Rimase in silenzio ad osservarla mentre si cambiava di abito e indossava i suoi indumenti da cavallerizza.
Dove va, miss Katrin? Le chiese timidamente l’istitutrice.
Vado da mio nonno. Non so quanto starò assente. Le rispose mentre usciva come una saetta.
Raggiunse le stalle e sellò Lampo. Arco e spada come consuetudine e uscì dal castello senza avvisare nessuno.
Il capitano delle guardie la osservò allontanarsi e si chiese cosa dovesse fare, ma lui doveva semplicemente obbedire agli ordini del suo padrone e non ce n’erano stati.
Katrin galoppava come se avesse il fuoco che la inseguiva. Nella mente un miliardo di pensieri le esplodevano ma non sapeva come affrontarli. Possibile che suo padre avesse detto la verità? Non aveva motivo di dubitarne ma non sapeva, proprio non sapeva perché lo avesse fatto. Ma ancora poco e avrebbe scoperto ogni cosa.
Impiegò tre ore ad arrivare al castello di suo nonno, un’ora in meno del solito. Lampo era sudato e assetato.
Oltrepassò il portone e si diresse all’entrata principale. Lasciò il cavallo libero il quale si diresse alle stalle, in cerca di acqua e di sollievo.
Lei entrò come una furia. Una cameriera stava sistemando qualcosa all’ingresso e si spaventò sentendosi apostrofare così rudemente.
Dov’è Eloine? In quale ala del castello si trova? Aveva occhi spiritati e la cameriera le indicò la strada.
Non conosceva tutto il castello di suo nonno e dovette chiedere ad altre due cameriere prima di arrivare alla stanza della sua vecchia nutrice.
Spalancò la porta che ancora aveva il fiato corto. Avrebbe voluto aggredire quella vecchia bugiarda ma dovette trattenersi. Eloine era stesa sul suo letto e stentava a respirare, si vedeva che stava molto male. Le si avvicinò. Apri gli occhi, Eloine, sono Katrin e sono venuta per conoscere la verità! Disse con tono più calmo possibile.
La vecchia aprì faticosamente gli occhi e uno striminzito sorriso le rallegrò il vecchio viso rugoso quando si rese conto di chi aveva di fianco al letto. Due grosse lacrime le scesero mentre cercava di alzare la mano per prendere quella della ragazza, che non gliela porse. Mio padre mi ha detto che mi ha comprata e che tu sei sua complice, dimmi la verità! Urlò quasi senza rendersene conto.
Katrin! Suo nonno era comparso sulla porta e la guardava con sguardo severo. Vieni nel mio studio! Le ordinò.
Non vengo da nessuna parte se prima questa donna non dice a me e anche a te la verità! Le rispose senza allontanarsi dal letto.
Io conosco la verità! Ora vieni con me. Ribadì di nuovo battendo il bastone con nervosismo sul pavimento. La ragazza era disorientata, guardò il viso della vecchia bagnato di lacrime e quello di suo nonno dall’espressione truce. Si decise a seguirlo.
Non dissero una parola fino a che non fu chiusa la porta dietro di loro.
Siediti Katrin. Le ordinò suo nonno in modo più gentile possibile.
Spettinata e sudata, con la spada al fianco e l’arco in spalla sembrava una selvaggia, suo nonno la osservava ma riusciva ancora a vedere in lei tanto di sua figlia, nonostante tutto lui amava quella ragazza.
Lei si sedette cercando di riprendere fiato e calma. Sto aspettando, nonno. Disse soltanto.
Il vecchio sospirò, aveva saputo ogni cosa soltanto da poco, Eloine stava morendo e si era voluta liberare dal suo segreto.
Sei grande ora, Katrin, e ti dirò la pura verità, verità che conosco da poco anch’io. Nessuno conosce la tua provenienza, soltanto tuo padre. Mia figlia partorì il suo terzo figlio già morto e lui aveva un piano per ottenere la firma sul contratto prematrimoniale. La ragazza fece per ribattere ma lui la fermò. Per me non cambia niente, tu sei mia nipote, la figlia amatissima di mia figlia. Hai succhiato il latte dal suo seno, l’hai resa felice e, soprattutto hai reso vivibile gli ultimi anni della sua vita. Il suo amore per te è stato il motivo stesso della sua ripresa. Sarebbe morta senza di te. Eloine lo sapeva ed ha accettato lo scambio per amore di Harriet.  Alla sua morte lord Semple l’ha scacciata minacciandola di fare del male a te se avesse parlato e lei per amore tuo ha accettato di abbandonarti, ha sofferto terribilmente per questo. Ti amava, ti ama e tu dovresti saperlo questo. Terminò il vecchio lord.
Katrin rimase silenziosa per un po’. Mio padre non mi ha mai amata, nemmeno accettata, per quale motivo mi ha tenuta con sé? Volle sapere.
Suo nonno la osservava e vedeva quanti dubbi e sofferenza passavano in quegli occhi meravigliosi che contro ogni logica erano lo specchio di quelli di sua figlia. Cercò di non commuoversi. Per soldi, mia cara, solo per denaro. Rispose in un soffio, quasi con vergogna.
Katrin scosse la testa, aveva bisogno di tutta la verità. Devo sapere tutto, nonno, o impazzirò!



 immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti

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