KATRIN, la sua storia
parte ventitre
Entrò come
una furia nella sua stanza. Sara la stava aspettando con gli occhi ancora gonfi
di lacrime.
L’espressione
di Katrin era terribile, lei non l’aveva mai vista così e si chiese cosa fosse
successo con suo padre. Rimase in silenzio ad osservarla mentre si cambiava di
abito e indossava i suoi indumenti da cavallerizza.
Dove va, miss Katrin? Le chiese timidamente l’istitutrice.
Vado da mio nonno. Non so quanto
starò assente. Le
rispose mentre usciva come una saetta.
Raggiunse le
stalle e sellò Lampo. Arco e spada come consuetudine e uscì dal castello senza
avvisare nessuno.
Il capitano
delle guardie la osservò allontanarsi e si chiese cosa dovesse fare, ma lui
doveva semplicemente obbedire agli ordini del suo padrone e non ce n’erano
stati.
Katrin galoppava
come se avesse il fuoco che la inseguiva. Nella mente un miliardo di pensieri
le esplodevano ma non sapeva come affrontarli. Possibile che suo padre avesse
detto la verità? Non aveva motivo di dubitarne ma non sapeva, proprio non
sapeva perché lo avesse fatto. Ma ancora poco e avrebbe scoperto ogni cosa.
Impiegò tre
ore ad arrivare al castello di suo nonno, un’ora in meno del solito. Lampo era
sudato e assetato.
Oltrepassò
il portone e si diresse all’entrata principale. Lasciò il cavallo libero il quale
si diresse alle stalle, in cerca di acqua e di sollievo.
Lei entrò
come una furia. Una cameriera stava sistemando qualcosa all’ingresso e si
spaventò sentendosi apostrofare così rudemente.
Dov’è Eloine? In quale ala del
castello si trova? Aveva
occhi spiritati e la cameriera le indicò la strada.
Non
conosceva tutto il castello di suo nonno e dovette chiedere ad altre due
cameriere prima di arrivare alla stanza della sua vecchia nutrice.
Spalancò la
porta che ancora aveva il fiato corto. Avrebbe voluto aggredire quella vecchia
bugiarda ma dovette trattenersi. Eloine era stesa sul suo letto e stentava a
respirare, si vedeva che stava molto male. Le si avvicinò. Apri gli occhi, Eloine, sono Katrin e sono venuta per conoscere la
verità! Disse con tono più calmo possibile.
La vecchia
aprì faticosamente gli occhi e uno striminzito sorriso le rallegrò il vecchio
viso rugoso quando si rese conto di chi aveva di fianco al letto. Due grosse
lacrime le scesero mentre cercava di alzare la mano per prendere quella della
ragazza, che non gliela porse. Mio padre
mi ha detto che mi ha comprata e che tu sei sua complice, dimmi la verità! Urlò
quasi senza rendersene conto.
Katrin! Suo nonno era comparso sulla porta e
la guardava con sguardo severo. Vieni nel
mio studio! Le ordinò.
Non vengo da nessuna parte se prima
questa donna non dice a me e anche a te la verità! Le rispose senza allontanarsi dal
letto.
Io conosco la verità! Ora vieni con
me. Ribadì di nuovo
battendo il bastone con nervosismo sul pavimento. La ragazza era disorientata,
guardò il viso della vecchia bagnato di lacrime e quello di suo nonno
dall’espressione truce. Si decise a seguirlo.
Non dissero
una parola fino a che non fu chiusa la porta dietro di loro.
Siediti Katrin. Le ordinò suo nonno in modo più gentile
possibile.
Spettinata e
sudata, con la spada al fianco e l’arco in spalla sembrava una selvaggia, suo
nonno la osservava ma riusciva ancora a vedere in lei tanto di sua figlia,
nonostante tutto lui amava quella ragazza.
Lei si
sedette cercando di riprendere fiato e calma. Sto aspettando, nonno. Disse soltanto.
Il vecchio
sospirò, aveva saputo ogni cosa soltanto da poco, Eloine stava morendo e si era
voluta liberare dal suo segreto.
Sei grande ora, Katrin, e ti dirò la
pura verità, verità che conosco da poco anch’io. Nessuno conosce la tua
provenienza, soltanto tuo padre. Mia figlia partorì il suo terzo figlio già
morto e lui aveva un piano per ottenere la firma sul contratto prematrimoniale.
La ragazza fece per
ribattere ma lui la fermò. Per me non
cambia niente, tu sei mia nipote, la figlia amatissima di mia figlia. Hai
succhiato il latte dal suo seno, l’hai resa felice e, soprattutto hai reso
vivibile gli ultimi anni della sua vita. Il suo amore per te è stato il motivo
stesso della sua ripresa. Sarebbe morta senza di te. Eloine lo sapeva ed ha
accettato lo scambio per amore di Harriet. Alla sua morte lord Semple l’ha scacciata
minacciandola di fare del male a te se avesse parlato e lei per amore tuo ha
accettato di abbandonarti, ha sofferto terribilmente per questo. Ti amava, ti
ama e tu dovresti saperlo questo. Terminò il vecchio lord.
Katrin
rimase silenziosa per un po’. Mio padre
non mi ha mai amata, nemmeno accettata, per quale motivo mi ha tenuta con sé? Volle
sapere.
Suo nonno la
osservava e vedeva quanti dubbi e sofferenza passavano in quegli occhi
meravigliosi che contro ogni logica erano lo specchio di quelli di sua figlia.
Cercò di non commuoversi. Per soldi, mia
cara, solo per denaro. Rispose in un soffio, quasi con vergogna.
Katrin
scosse la testa, aveva bisogno di tutta la verità. Devo sapere tutto, nonno, o impazzirò!
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