KATRIN, la sua storia
parte ventisei
Per alcuni
minuti nessuno parlò. Katrin assimilava le notizie che aveva appena ricevuto e
gli altri rimanevano in attesa che lord Sheppard riprendesse il discorso.
Erano tutti
seduti davanti alla grande scrivania del nonno, Katrin li osservò bene e una volta
di più li sentì legati come solo una vera famiglia lo era, e lei ne faceva
parte.
Continua, nonno. Gli disse.
La famiglia Sheppard gli ha dato
terreni e dell’oro, non mi importa di quello che è stato ma quello che voglio,
che noi vogliamo è che non possa avere quello che di diritto spetta a te. Non
sappiamo, non siamo riusciti a scoprire cosa ha in mente per ottenerlo ma tu
sei il mezzo per arrivarci e non si farà scrupoli a usarti. Abbassò un attimo lo sguardo prima di
proseguire. Dopotutto ti ha comprata per
non perdere quello che voleva, ed ho paura che sia disposto a molto altro pur
di completare il suo piano. Ho parlato con un informatore che è presso il suo
castello e sembra che tuo padre non ricordi il vostro ultimo incontro, o almeno
non tutto, dovrai riuscire a convincerlo che non sei a conoscenza del segreto
della tua nascita. Quando tornerai a casa lo dovrai scoprire come prima cosa,
dopo di che potremo mettere in atto il nostro piano. Pensi di riuscirci, mia
cara? Le chiese.
Katrin posò
la sua mano su quella del vecchio lord. Nonno,
era talmente ubriaco che sono sicura non ricordi molto. Io ho fatto un
giuramento, voglio che paghi per come mi ha trattata, per come ha trattato i
miei veri genitori e per non aver amato mia madre. E’ un uomo senza scrupoli,
ed ora che so di non avere niente in comune con lui mi sento meglio. Continua
nonno.
La cosa migliore sarebbe riuscire a
trovare la sua copia del contratto matrimoniale e distruggerla, senza quella
non ha niente altro per dimostrare la sua autorità su di te quando sarai
maggiorenne o sposata. Tu hai idea di dove possa essere? Le chiese.
Non di preciso. So che ha una
cassaforte nel suo studio, ma potrebbe aver depositato il documento presso un
notaio o una persona di fiducia, anche se non ci credo molto. Non si fida mai
di nessuno. Rimase
assorta per qualche attimo. La cercherò e
se è là la troverò. Secondo te, nonno quando arriveranno miss Susan e suo
figlio? Volle sapere.
Miss Susan sta ultimando la vendita
della loro residenza poi dovrà saldare i debiti di gioco di suo figlio. Credo
che possa arrivare entro la fine dell’estate, o davvero dovranno andare a
passare l’inverno sotto un ponte. Le disse convinto.
E poi, nonno, quando avrò trovato i
documenti, cosa faremo? Volle sapere.
I tre uomini
si scambiarono uno sguardo sfuggente che però non passò inosservato a Katrin.
Tu cosa vorresti, Katrin? Le chiese il nonno.
Non ci pensò
nemmeno per un attimo prima di rispondere. Io
voglio andarmene da quel posto, vorrei che non fosse mio padre agli occhi della
gente, vorrei vivere con te, vorrei trovare qui le mie radici, siete voi la mia
famiglia. Disse tutto d’un fiato.
Suo nonno le
sorrise. Tu sarai sempre parte di questa
famiglia. Facciamo un passo alla volta, ci muoveremo mano a mano. Se ti
sentirai in pericolo ricorda che ci sono persone, sia fra il personale che fra
le guardie che sono al mio servizio, puoi rivolgerti a loro in qualsiasi
momento. Le riconoscerai per una voglia scura sotto l’orecchio destro. Di loro
ti puoi fidare sempre. Le disse stringendole la mano.
Anche lei
sorrise. Nonno, so usare molto bene la
spada e l’arco, ed ho imparato la lotta corpo a corpo, sarà difficile per
chiunque riuscire a farmi del male.
Rimasero
assorti qualche minuto. C’erano ancora molte cose da dire ma prima dovevano
iniziare la ricerca del contratto, e c’era sempre l’incognita di miss Susan,
questo preoccupava molto il vecchio lord ma non lo disse a Katrin, ci sarebbe
stato tempo, ogni cosa a suo tempo, sospirò.
Domani torno a casa, nonno. Scoprirò
subito come stanno le cose con mio padre (faticò a dire la parola padre, ma
doveva continuare così) e mi metterò subito alla ricerca del documento. Mi
piacerebbe avere Alfred al mio fianco ma so che non è possibile, sceglierò un
istruttore con la voglia sotto l’orecchio. Gli rispose sorridendo.
Paul si alzò
e preparò quattro bicchieri di vino. Era un giovane uomo, stranamente non
ancora sposato ma sembrava non importasse a nessuno. Katrin li osservò e mille
pensieri le passavano nella mente, uno doveva esporlo ma lo avrebbe fatto solo
a suo nonno. Brindarono e zio e nipote uscirono, lasciandoli soli per l’ultimo
giorno al castello Sheppard.
Cosa ti passa per la testa, mia cara?
Le chiese sfiorandole
la mano. Lei sospirò, quello che voleva sapere non era molto etico. Nonno, se tu, zio Donald e Paul moriste, chi
erediterebbe tutto il vostro patrimonio? Lord Sheppard capì la sua preoccupazione, era
anche una sua preoccupazione, non l’aveva palesata ma lei l’aveva colta al
volo, non era una ingenua. Sarebbe tutto
tuo, Katrin. Le rispose tranquillamente il nonno.
Questo è molto pericoloso, nonno,
molto pericoloso, e ingiusto. Gli rispose con sguardo accigliato.
Era come se
un macigno le si fosse posato sulla schiena. Lei amava quelle persone, avrebbe
fatto di tutto per loro.
Io sono pronta, nonno. Lo abbracciò a lungo prima di uscire.
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