giovedì 31 ottobre 2019

KATRIN, la sua storia



KATRIN, la sua storia

parte ventisei





Per alcuni minuti nessuno parlò. Katrin assimilava le notizie che aveva appena ricevuto e gli altri rimanevano in attesa che lord Sheppard riprendesse il discorso.
Erano tutti seduti davanti alla grande scrivania del nonno, Katrin li osservò bene e una volta di più li sentì legati come solo una vera famiglia lo era, e lei ne faceva parte.
Continua, nonno. Gli disse.
La famiglia Sheppard gli ha dato terreni e dell’oro, non mi importa di quello che è stato ma quello che voglio, che noi vogliamo è che non possa avere quello che di diritto spetta a te. Non sappiamo, non siamo riusciti a scoprire cosa ha in mente per ottenerlo ma tu sei il mezzo per arrivarci e non si farà scrupoli a usarti. Abbassò un attimo lo sguardo prima di proseguire. Dopotutto ti ha comprata per non perdere quello che voleva, ed ho paura che sia disposto a molto altro pur di completare il suo piano. Ho parlato con un informatore che è presso il suo castello e sembra che tuo padre non ricordi il vostro ultimo incontro, o almeno non tutto, dovrai riuscire a convincerlo che non sei a conoscenza del segreto della tua nascita. Quando tornerai a casa lo dovrai scoprire come prima cosa, dopo di che potremo mettere in atto il nostro piano. Pensi di riuscirci, mia cara? Le chiese.
Katrin posò la sua mano su quella del vecchio lord. Nonno, era talmente ubriaco che sono sicura non ricordi molto. Io ho fatto un giuramento, voglio che paghi per come mi ha trattata, per come ha trattato i miei veri genitori e per non aver amato mia madre. E’ un uomo senza scrupoli, ed ora che so di non avere niente in comune con lui mi sento meglio. Continua nonno.
La cosa migliore sarebbe riuscire a trovare la sua copia del contratto matrimoniale e distruggerla, senza quella non ha niente altro per dimostrare la sua autorità su di te quando sarai maggiorenne o sposata. Tu hai idea di dove possa essere? Le chiese.
Non di preciso. So che ha una cassaforte nel suo studio, ma potrebbe aver depositato il documento presso un notaio o una persona di fiducia, anche se non ci credo molto. Non si fida mai di nessuno. Rimase assorta per qualche attimo. La cercherò e se è là la troverò. Secondo te, nonno quando arriveranno miss Susan e suo figlio? Volle sapere.
Miss Susan sta ultimando la vendita della loro residenza poi dovrà saldare i debiti di gioco di suo figlio. Credo che possa arrivare entro la fine dell’estate, o davvero dovranno andare a passare l’inverno sotto un ponte. Le disse convinto.
E poi, nonno, quando avrò trovato i documenti, cosa faremo? Volle sapere.
I tre uomini si scambiarono uno sguardo sfuggente che però non passò inosservato a Katrin.
Tu cosa vorresti, Katrin? Le chiese il nonno.
Non ci pensò nemmeno per un attimo prima di rispondere. Io voglio andarmene da quel posto, vorrei che non fosse mio padre agli occhi della gente, vorrei vivere con te, vorrei trovare qui le mie radici, siete voi la mia famiglia. Disse tutto d’un fiato.
Suo nonno le sorrise. Tu sarai sempre parte di questa famiglia. Facciamo un passo alla volta, ci muoveremo mano a mano. Se ti sentirai in pericolo ricorda che ci sono persone, sia fra il personale che fra le guardie che sono al mio servizio, puoi rivolgerti a loro in qualsiasi momento. Le riconoscerai per una voglia scura sotto l’orecchio destro. Di loro ti puoi fidare sempre. Le disse stringendole la mano.
Anche lei sorrise. Nonno, so usare molto bene la spada e l’arco, ed ho imparato la lotta corpo a corpo, sarà difficile per chiunque riuscire a farmi del male.
Rimasero assorti qualche minuto. C’erano ancora molte cose da dire ma prima dovevano iniziare la ricerca del contratto, e c’era sempre l’incognita di miss Susan, questo preoccupava molto il vecchio lord ma non lo disse a Katrin, ci sarebbe stato tempo, ogni cosa a suo tempo, sospirò.
Domani torno a casa, nonno. Scoprirò subito come stanno le cose con mio padre (faticò a dire la parola padre, ma doveva continuare così) e mi metterò subito alla ricerca del documento. Mi piacerebbe avere Alfred al mio fianco ma so che non è possibile, sceglierò un istruttore con la voglia sotto l’orecchio. Gli rispose sorridendo.
Paul si alzò e preparò quattro bicchieri di vino. Era un giovane uomo, stranamente non ancora sposato ma sembrava non importasse a nessuno. Katrin li osservò e mille pensieri le passavano nella mente, uno doveva esporlo ma lo avrebbe fatto solo a suo nonno. Brindarono e zio e nipote uscirono, lasciandoli soli per l’ultimo giorno al castello Sheppard.
Cosa ti passa per la testa, mia cara? Le chiese sfiorandole la mano. Lei sospirò, quello che voleva sapere non era molto etico. Nonno, se tu, zio Donald e Paul moriste, chi erediterebbe tutto il vostro patrimonio?  Lord Sheppard capì la sua preoccupazione, era anche una sua preoccupazione, non l’aveva palesata ma lei l’aveva colta al volo, non era una ingenua. Sarebbe tutto tuo, Katrin. Le rispose tranquillamente il nonno.
Questo è molto pericoloso, nonno, molto pericoloso, e ingiusto. Gli rispose con sguardo accigliato.
Era come se un macigno le si fosse posato sulla schiena. Lei amava quelle persone, avrebbe fatto di tutto per loro.
Io sono pronta, nonno. Lo abbracciò a lungo prima di uscire.



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