LO SPECCHIO
E’ davvero
incredibile sostare davanti allo specchio e osservare il mio viso. Non so se
dipenda dal fatto che sia ancora sotto incantesimo, ma quello che vedo riflesso
non è il viso di una vecchia signora ma il sorriso di una bambina scatenata col
dente scheggiato. Di due occhi verdi, vispi e sempre attenti, di un viso
paffutello su un corpo mingherlino che non riusciva a stare fermo. Si
riflettono entrambe, la bambina e la vecchia signora, si osservano e si parlano. “Sono proprio io?” sussurra la
bambina osservando le mie rughe e i capelli freschi di tinta. “Già, piccola
peste, sei proprio tu.” Mi sorride e mette in mostra la fessura fra gli
incisivi da latte. “Cosa ti passa per la testa?” Le chiede la vecchia signora.
I suoi occhi verdi e vispi ridono prima delle labbra. “Ecco, non immaginavo che
sarei diventata così! Mi piace quello che vedo.” Per un attimo ho pensato che
mi avrebbe dato una delle sue risposte irriverenti ma sempre intelligenti. Tiro
un sospiro di sollievo. “Vorresti ritornare ancora bambina?” Mi chiede. Già,
bella domanda! Ognuno di noi ha dei ricordi, delle speranze mai avverate,
nostalgia di quello che erano i sogni che, fatalmente la vita manda in
frantumi. Ripianti? Oh sì, col senno del poi tutto appare diverso, ma davvero
vorrei tornare indietro? Ripenso a quanti sogni avevo, alla voglia di emergere,
volevo perfino essere un maschio e come tale mi vestivo e comportavo. E mentre
gli anni mi portavano verso l’adolescenza e il corpo prendeva le forme giuste e
i ragazzi cominciavano a guardarmi in un modo diverso, beh, tutto è cambiato. La
vecchia signora ricambia il sorriso, soltanto le rughe intorno alle labbra
fanno notare la differenza. “Piccola peste, non voglio tornare indietro, tu non
te ne sei mai andata, sei sempre qui, dentro di me e tieni vispa la mia mente,
non mi permetti di invecchiare, di peggiorare, riesci a mantenere sempre il mio
animo di bambina, coi sogni e le avventure che inventavi fin da quando sei
nata. Facciamo un patto: tu non mi lascerai mai ed io non lascerò mai te.” Un
grande immenso sorriso ha rischiarato lo specchio. Mi sono ripresa le mie
rughe, il mio corpo invecchiato ed ho chiuso nel cuore la piccola peste,sarà
sempre lei a tenermi accesa la fiamma della voglia di vivere.
racconto di Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati
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