domenica 26 agosto 2018

LO STAMBECCO INNAMORATO



LO STAMBECCO INNAMORATO

Lo stambecco stava ritto sullo spontone di roccia. Il vento freddo ed il nevischio turbinava intorno a lui facendolo sembrare una scultura della roccia. A scatti muoveva il muso in ogni direzione cercando di annusare ogni odore che gli riusciva. Il suo cuore pulsante e indomito batteva ad una velocità supersonica. “Dove sei? Perché non torni?” Erano questi i suoi pensieri. Il freddo aumentava ma lui, rimaneva immobile ed in attesa, incurante delle fitte che gli aghi di ghiaccio turbinante gli infliggevano perfino negli occhi.
La poca luce rimasta sembrava sparire e a tratti ritornare. Erano passate parecchie ore da quando si era messo in attesa su quello spuntone di roccia. Non aveva mangiato, non aveva bevuto e aveva perfino ignorato ogni stimolo corporeo. Solo una cosa gli interessava: che tornasse!
Nemmeno gli uccelli più temerari volavano in quella tempesta di neve e di ghiaccio, ma lui, da molte ore, impavido, rimaneva immobile e deciso a non spostarsi fino a quando…
Fino a quando la stambecca dagli occhi dorati non fosse ritornata. “Perché l’ho lasciata andare da sola? Perché non l’ho seguita? Ora non starei qui a soffrire per lei; se non fossi stato così cocciuto solo perché sono un maschio!” 
Lo stambecco era un capo branco, abituato ad essere rispettato, temuto e nessuno nel suo branco osava mettersi contro di lui. Non aveva mai perso uno scontro, una battaglia, era il primo a intervenire in ogni disputa. Ogni femmina bramava per lui, e lui non aveva nessuna remora a soddisfarle tutte.
Ma quegli occhioni dorati! Non aveva mai immaginato di avere un cuore sognante per una semplice femmina, non lui, e invece…
Piccoli sbuffi di fiato condensato dal freddo apparirono e lui non resistette oltre. Abbandonando ogni dignità prettamente da capo maschio corse verso di lei, stanca e affamata. Insieme si riunirono agli altri in quella grotta scavata dalla natura, e questi capirono di aver perso il loro capo, che non era più interessato a comandare ma soltanto ad amare una semplice, piccola insignificante stambecca che gli aveva rubato il cuore.

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