MISHA
parte trentotto
La ragazza
si fermò e gli si mise di fronte. Lo osservava attentamente, corrucciando la
bellissima fronte e gli occhi blu penetravano in quelli di lui.
Si portò la
mano al centro del petto. “C’è qualcosa qui che mi preme, a volte mi manca il
respiro e mi sembra di soffocare nel fumo di un incendio. Cerco di raggiungere
le sensazioni ma svaniscono prima che le raggiunga. A te non succede mai?” Gli
chiese.
Anche il re
si portò la mano al centro del petto. “Sì, mi succede ogni volta che penso ad
una ragazza speciale, bellissima, generosa al punto da avermi rubato il cuore.”
Le rispose.
“Ora dov’è
quella ragazza?” Volle sapere.
“La sto
cercando.” Le rispose.
“Come vorrei
essere io quella ragazza!” Sospirò.
“Perché
Michelle vorresti essere tu?” Le chiese.
“Perché da
quando ti guardo questo peso si alza e si abbassa, come se seguisse i battiti
del mio cuore e poi, poi c’è qualcosa che non capisco.” Gli rispose.
In quel momento
l’elfo arrivò e disse che dovevano rientrare. Per quel giorno era sufficiente.
“Ci vediamo
presto, Michelle.” La salutò il re prima di allontanarsi con l’elfo.
La ragazza
continuò per la sua strada mentre l’elfo accompagnava il re da Moliniana.
“Che cosa mi
dice, sire?” Chiese la strega.
“Che voglio
assolutamente riportarla da me.” Le rispose.
“Stanotte
Salena entrerà nei suoi sogni e cercherà di far risalire alla memoria quello
che lei oggi ha stuzzicato. Dovremo lavorare in questo modo, ci vorranno giorni
ma sono fiduciosa. Ora si riposi, domani vedremo come andrà.” E senza che lui
se ne accorgesse si addormentò dolcemente.
Il re si
risvegliò e trovò acqua per lavarsi e la colazione. Appena ebbe terminato
Moliniana lo raggiunse.
“Le porto
buone notizie, sire. Salena è riuscita a far emergere alcuni ricordi sotto
forma di sogni, la sua mente cerca ardentemente qualcosa a cui aggrapparsi, e
appena quella piccola apertura nel blocco dell’anima che sente si allargherà
tutto le tornerà alla mente come fossero sogni che poi io e le mie sorelle
potremo farle vedere nello specchio dello stagno. Il giorno che si riconoscerà
specchiandosi, sapremo che la meta sarà raggiunta.” Lo informò. “Siamo
soddisfatte di come lei, sire si sta comportando, non deve essere facile.” Gli
disse accompagnandolo fuori.
“Conosce la
strada, ormai, sire. Vada con calma e si goda la bellezza di questo posto, non
lo potrà fare mai più una volta che sarà uscito.” Gli disse prima di
allontanarsi.
L’elfo lo
seguiva senza essere visto ma il re sapeva che era lì.
Il re
camminava su un sentiero ricoperto di tenero muschio, mentre uccelli variopinti
cantavano leggeri nell’aria tiepida. Si chiese se in quel posto le stagioni
fossero le stesse del suo mondo. Si fermò ad osservare le foglie appuntite e
rosso fuoco di un albero che non aveva mai visto. Era tutto così diverso,
perfino l’aria che si respirava lasciava un che di dolce in bocca.
Sentì Misha
cantare e gli si allargò il cuore. Alcuni uccelli piccoli e variopinti le
stavano intorno e intonavano con lei le note di una musica allegra. Si fermò ad osservarla e lo stomaco gli si
strinse dalla preoccupazione. Desiderava ardentemente che tutto finisse nel
migliore dei modi, che potesse portarla con sé, ma aveva anche il terrore che
alla fine, non ottenesse niente. Inspirò profondamente e la raggiunse.
Misha si
accorse di lui e gli corse incontro con un gran sorriso. “Io ti riconosco! Ma
non ricordo il tuo nome.” Gli disse
sfiorandogli il viso con una carezza.
“Hai
ragione, Michelle, non mi sono presentato, sono William, e sono un principe.”
Le rispose.
“Cos’è un
principe?” Gli domandò prendendolo per mano e andando verso lo stagno.
Il re
cominciò a parlarle di un principe rinchiuso in prigione da una strega cattiva
e di una fanciulla che gli faceva visita. Le raccontò della vita fuori dal
portale e lei non si perdeva una parola.
“E’ quella
fanciulla che stai cercando?” Gli chiese.
“Sì, è
proprio lei. La devo ringraziare. Sai una volta mi disse sono quella che ti salverà ed ha mantenuto la promessa. Vorrei che lo sapesse che mi ha salvato.”Aggiunse
stringendole la mano.
Trascorsero
così la prima settimana, passeggiate, racconti, e Misha ogni giorno si
ricordava di lui, del suo nome, delle storie che le raccontava, ed era felice
di questo. Stare vicino a lui la rendeva leggera, e qualcosa al centro del suo
petto cominciava a muoversi.
Anche quel
giorno i due erano in riva allo stagno. Stranamente in silenzio. Il viso di
Misha era serio e concentrato mentre si specchiava nell’acqua limpida. Nella
sua mente un vortice di pensieri, immagini, ricordi, le facevano vorticare sensazioni
ed emozioni. Erano le emozioni che stava
rincorrendo, che voleva raggiungere.
Si alzò in
piedi seguita dal re. Aveva il fiato corto, come se avesse corso e guardava lo stagno,
gli alberi, tutto quello che la circondava. Si avvicinò al re e gli rimase di
fronte. Lo osservava e con la mano gentile gli sfiorava il viso, gli
accarezzava i capelli mentre i suoi occhi chiedevano aiuto e dalla sua bocca
non usciva un suono.
William
rimaneva immobile, cercando di capire quale fosse la mossa giusta da fare. Ora
la mano fresca di Misha gli sfiorava le labbra. Lui gliela prese e lasciò un
tenero bacio proprio al centro del palmo e glielo richiuse. L’espressione
incredula di lei era qualcosa che gli feriva il cuore. Da otto giorni le stava
accanto, aveva visto dei progressi, ma il tempo scorreva inesorabile e lui, lui
non resistette. La prese fra le braccia e la baciò sulla bocca. Prima con
delicatezza e poi con tutto l’amore e la passione che provava e che così a
lungo aveva trattenuto.
In principio
Misha non capì, poi qualcosa le esplose nel petto e il ricordo di un altro
bacio le salì al cuore, qualcosa si stava squarciando e, prima che potesse
capire cosa fosse cadde svenuta, pallida da sembrare morta.
L’elfo si
precipitò al suo fianco e di corsa arrivò anche Moliniana e Boris che
trasportarono la ragazza nella sua stanza.
Cosa ho fatto? Pensò il re.
“Sei
semplicemente un uomo innamorato.” Gli rispose l’elfo. “Io al tuo posto lo avrei
fatto prima.” Aggiunse. “Vieni, andiamo a sentire come vanno le cose.” E si
incamminarono.
Romanzo di Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati - immagine dalla pagina di fb di Elfi, fate e mondo incantato
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