MISHA
parte trentaquattro
Kloriana
cercò di prendere fra le braccia la ragazza per gettarla nelle fiamme quando
quella si raddrizzò in piedi e agguantò i bordi freddi del braciere. Quel gesto
colse di sorpresa sia la strega che le fiamme che urlarono all’unisono. Con uno
sforzo enorme, prendendo le ultime forze che le erano rimaste, Misha mise le
mani sotto il braciere e prese il libro, e con l’ultimo soffio di energia lo
gettò ai piedi di Boris. Il sorriso soddisfatto le illuminò il viso e la
strega, rabbiosa le graffiò il viso.
“Adesso è la
fine per te, mentre io sono ancora viva. Te l’avevo detto che non avresti
potuto battermi!” Misha si afflosciò a terra. Sentiva il suo respiro che
diventava sempre più difficoltoso, vide Boris raccogliere il libro, sapeva che
di più non avrebbe potuto fare, ma ce l’aveva fatta. L’energia usata per
arrivare fino lì e per tenere testa alla potenza di Kloriana l’aveva sfinita prima
di quanto credesse. Ma era felice e si perse in un mondo ovattato col sorriso
sul viso.
La strega la
osservava, sapeva che le rimaneva poco da vivere e aspettava che esalasse
l’ultimo respiro. Era seduta sul pavimento vicino alla ragazza morente e
osserva il petto che sempre più lentamente si alzava e si abbassava, aveva
usato un potente veleno, talmente potente che le aveva staccato l’unghia.
Boris prese
la rincorsa e raccolse l’unghia viola, la impugnò come fosse un pugnale e la
conficcò nella nuca della strega. Kloriana non si era accorta dello gnomo
talmente era presa dalla ragazza. Lui le si parò davanti e vedeva quei grandi
occhi pieni di stupore e di dolore. Svelto come un fulmine staccò un’altra
unghia e gliela conficcò dritta al centro della gola, e la strega rimase
immobile, non poteva più muoversi, soltanto la morte l’avrebbe liberata dal
dolore e dalla sofferenza che sentiva.
Lo gnomo
rimase ad osservarla. “Te l’avevo giurato, strega maledetta che ti avrei
ucciso. Finalmente il mondo si è liberato di te. Di questo posto non esiste più
niente e più niente vi sorgerà. Ho liberato i bambini e poi libereremo il vero
principe, i tuoi piani terminano qui e nessuno si ricorderà di te in futuro.”
Con la forza
dei suoi possenti muscoli la sollevò, era davvero leggera e da buon lanciatore
la fiondò dritta nel centro del braciere a nutrire le fiamme che si alzarono e
in pochi minuti della strega rimaneva solo un fumo grigio che, si spense
insieme alle fiamme lasciando un fondo maleodorante. Il braciere era finalmente
spento.
Boris aveva
le lacrime agli occhi. Adesso aveva un enorme dilemma. Si avvicinò al corpo di
Misha e ascoltò il cuore che ancora
batteva, era sicuro che se la portava fuori in fretta Moliniana avrebbe
potuto fare qualcosa, ma la ragazzina gli aveva estorto un giuramento. Una sua lacrima
bagnò il viso della ragazza, poi si alzò e fece quello che doveva fare.
Prese il
braciere facendo attenzione che nemmeno un granello di polvere cadesse a terra
e corse verso il cratere che si stava richiudendo. La lava verde era già colata
e lui fece appena in tempo a gettare in quel fondo il braciere con tutto quello
che conteneva. In pochi attimi la terra si richiuse e fu come se nulla fosse
mai esistito. Uno sguardo veloce, niente era rimasto in piedi. Avevano portato
a termine la missione.
L’ordine
ricevuto era che doveva andarsene in fretta, senza voltarsi indietro, ma questo,
proprio non poteva accettarlo. Mentre le mura dell’alloggio di Kloriana
cominciavano a crollare lui entrò e corse dove Misha giaceva praticamente morta.
Non si fermò nemmeno un istante, si caricò in spalla la ragazza e uscì di corsa
fra le fiamme e il fumo che avevano invaso tutto. Senza la magia di Kloriana la
distruzione si stava compiendo.
Correva, per
quanto potevano le sue corte gambe e il fardello che portava, ma non lo avrebbe
abbandonato, non lo avrebbe mai fatto. L’elfo dalla lancia appuntita lo
raggiunse e gli fece strada. Anche i rovi che circondavano la cava avevano
preso fuoco e senza l’aiuto dell’elfo non avrebbe saputo trovare la strada.
Aveva gli occhi pieni di lacrime, di fumo, di polvere e la stanchezza si faceva
sentire ma mai lasciò la presa sul suo prezioso fardello.
Finalmente
vide Moliniana e le sue sorelle, insieme alle fate, le raggiunse e prima di
cadere svenuto riuscì a sollevare il corpo di Misha e consegnarlo a loro. Poi
fu tutto buio.
Boris si
risvegliò nel suo letto. Alcuni gnomi lo sorvegliavano e un leggero aroma
profumato aleggiava nella sua stanza.
Faticosamente
si mise seduto e cercò di schiarirsi le idee. Una tazza di liquido bollente gli
fu portato alla bocca, aveva un cattivo odore ma lo ingurgitò tutto d’un fiato,
e finalmente anche la sua mente cominciò a schiarirsi.
“la ragazza
medicina?”Chiese.
“Vieni, ti
porto da lei.” Gli rispose lo gnomo aiutandolo ad alzarsi, ma Boris lo
allontanò. “Ce la faccio da solo!” Gli disse.
Al di qua
del portale niente era mutato, tutto era pace, armonia, dolcezza, eppure si
percepiva qualcosa di diverso, una sensazione di tristezza che non c’era mai
stata.
Raggiunsero
il piccolo villaggio delle streghe ed entrarono nella loro capanna della forza
della magia.
Al centro,
sdraiata su un materasso morbido giaceva Misha, immobile.
Boris si
avvicinò e Moliniana gli si affiancò.
“La ragazza
medicina non è morta, e questo è merito tuo.” Sospirò la strega.
“A me sembra
morta, sono passati alcuni giorni da quando l’ho trascinata fuori dalle
macerie, perché non si è ancora svegliata?” Le chiese burbero.
“Perché non
sappiamo come fare.” Aggiunse afflitta Moliniana.
Boris alzò
il suo sguardo su di lei, incredulo. “Siete le streghe più potenti che ci
siano, avete anche il libro degli incantesimi, com’è possibile che non sappiate
come fare?” Rispose alterato.
“Non
sappiamo che veleno abbia usato Kloriana, nessuno di noi lo conosce. Abbiamo
provato tutto quello che è nelle nostre conoscenze, ma non c’è niente da fare.”
Rispose tristemente quella che ora era, a tutti gli effetti, la regina delle
streghe.
“Avete
studiato il libro degli incantesimi?” Non si arrendeva lo gnomo.
“Purtroppo
il libro è stato usato fino alla penultima pagina, e tutto si è cancellato. Una
volta usati quegli incantesimi, sono talmente potenti che non sono ripetibili.
Si è salvata solo l’ultima pagina, ma non ci aiuta. Abbiamo solo una
possibilità.” Lo informò.
“Dimmi cosa
possiamo fare e noi lo faremo!”Le rispose Boris.
“L’ultima
pagina del libro ci consente di avere tanti fogli bianchi che non si sono
dissolti, se avesse usato anche quella non sarebbe rimasto niente del libro. Su
quella pagina c’è un incantesimo tremendo che avrebbe usato per prendere il
posto del re, per questo lo ha tenuto. Ora il libro è in un posto molto
particolare, per rigenerarsi e riprendere tutto quello che si è cancellato, ma
… non sappiamo quanto tempo servirà. Misha è viva ma in un limbo dal quale non
sappiamo se riuscirà a tornare. Noi tutte la accudiremo e faremo in modo che un
giorno, chissà, riusciremo a riportarla da noi.” Gli disse con grande
tristezza.
Boris era
più corrucciato che mai. “Possibile che in questo posto, dove tutto è sempre
stato possibile non si riesca a fare di più?”
“Anche noi
abbiamo dei limiti, non possiamo ottenere tutto ciò che vogliamo. Tu hai già
fatto tanto a riportarla da noi disubbidendo ai tuoi ordini. Hai fatto bene,
ora dobbiamo solo aspettare.” Disse allo gnomo.
“Voglio
restare un po’ con lei.” Disse sedendosi vicino alla ragazza.
“Certamente,
e sarai il benvenuto ogni volta che vorrai.” Gli rispose uscendo.
Romanzo di Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati - immagine dalla pagina di fb di Elfi, fate e mondo incantato.
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