lunedì 8 febbraio 2021

MISHA

MISHA

parte trentaquattro 



Kloriana cercò di prendere fra le braccia la ragazza per gettarla nelle fiamme quando quella si raddrizzò in piedi e agguantò i bordi freddi del braciere. Quel gesto colse di sorpresa sia la strega che le fiamme che urlarono all’unisono. Con uno sforzo enorme, prendendo le ultime forze che le erano rimaste, Misha mise le mani sotto il braciere e prese il libro, e con l’ultimo soffio di energia lo gettò ai piedi di Boris. Il sorriso soddisfatto le illuminò il viso e la strega, rabbiosa le graffiò il viso.

“Adesso è la fine per te, mentre io sono ancora viva. Te l’avevo detto che non avresti potuto battermi!” Misha si afflosciò a terra. Sentiva il suo respiro che diventava sempre più difficoltoso, vide Boris raccogliere il libro, sapeva che di più non avrebbe potuto fare, ma ce l’aveva fatta. L’energia usata per arrivare fino lì e per tenere testa alla potenza di Kloriana l’aveva sfinita prima di quanto credesse. Ma era felice e si perse in un mondo ovattato col sorriso sul viso.

La strega la osservava, sapeva che le rimaneva poco da vivere e aspettava che esalasse l’ultimo respiro. Era seduta sul pavimento vicino alla ragazza morente e osserva il petto che sempre più lentamente si alzava e si abbassava, aveva usato un potente veleno, talmente potente che le aveva staccato l’unghia.

Boris prese la rincorsa e raccolse l’unghia viola, la impugnò come fosse un pugnale e la conficcò nella nuca della strega. Kloriana non si era accorta dello gnomo talmente era presa dalla ragazza. Lui le si parò davanti e vedeva quei grandi occhi pieni di stupore e di dolore. Svelto come un fulmine staccò un’altra unghia e gliela conficcò dritta al centro della gola, e la strega rimase immobile, non poteva più muoversi, soltanto la morte l’avrebbe liberata dal dolore e dalla sofferenza che sentiva.

Lo gnomo rimase ad osservarla. “Te l’avevo giurato, strega maledetta che ti avrei ucciso. Finalmente il mondo si è liberato di te. Di questo posto non esiste più niente e più niente vi sorgerà. Ho liberato i bambini e poi libereremo il vero principe, i tuoi piani terminano qui e nessuno si ricorderà di te in futuro.”

Con la forza dei suoi possenti muscoli la sollevò, era davvero leggera e da buon lanciatore la fiondò dritta nel centro del braciere a nutrire le fiamme che si alzarono e in pochi minuti della strega rimaneva solo un fumo grigio che, si spense insieme alle fiamme lasciando un fondo maleodorante. Il braciere era finalmente spento.

Boris aveva le lacrime agli occhi. Adesso aveva un enorme dilemma. Si avvicinò al corpo di Misha e ascoltò il cuore che ancora  batteva, era sicuro che se la portava fuori in fretta Moliniana avrebbe potuto fare qualcosa, ma la ragazzina gli aveva estorto un giuramento. Una sua lacrima bagnò il viso della ragazza, poi si alzò e fece quello che doveva fare.

Prese il braciere facendo attenzione che nemmeno un granello di polvere cadesse a terra e corse verso il cratere che si stava richiudendo. La lava verde era già colata e lui fece appena in tempo a gettare in quel fondo il braciere con tutto quello che conteneva. In pochi attimi la terra si richiuse e fu come se nulla fosse mai esistito. Uno sguardo veloce, niente era rimasto in piedi. Avevano portato a termine la missione.

L’ordine ricevuto era che doveva andarsene in fretta, senza voltarsi indietro, ma questo, proprio non poteva accettarlo. Mentre le mura dell’alloggio di Kloriana cominciavano a crollare lui entrò e corse dove Misha giaceva praticamente morta. Non si fermò nemmeno un istante, si caricò in spalla la ragazza e uscì di corsa fra le fiamme e il fumo che avevano invaso tutto. Senza la magia di Kloriana la distruzione si stava compiendo.

Correva, per quanto potevano le sue corte gambe e il fardello che portava, ma non lo avrebbe abbandonato, non lo avrebbe mai fatto. L’elfo dalla lancia appuntita lo raggiunse e gli fece strada. Anche i rovi che circondavano la cava avevano preso fuoco e senza l’aiuto dell’elfo non avrebbe saputo trovare la strada. Aveva gli occhi pieni di lacrime, di fumo, di polvere e la stanchezza si faceva sentire ma mai lasciò la presa sul suo prezioso fardello.

Finalmente vide Moliniana e le sue sorelle, insieme alle fate, le raggiunse e prima di cadere svenuto riuscì a sollevare il corpo di Misha e consegnarlo a loro. Poi fu tutto buio.

Boris si risvegliò nel suo letto. Alcuni gnomi lo sorvegliavano e un leggero aroma profumato aleggiava nella sua stanza.

Faticosamente si mise seduto e cercò di schiarirsi le idee. Una tazza di liquido bollente gli fu portato alla bocca, aveva un cattivo odore ma lo ingurgitò tutto d’un fiato, e finalmente anche la sua mente cominciò a schiarirsi.

“la ragazza medicina?”Chiese.

“Vieni, ti porto da lei.” Gli rispose lo gnomo aiutandolo ad alzarsi, ma Boris lo allontanò. “Ce la faccio da solo!” Gli disse.

Al di qua del portale niente era mutato, tutto era pace, armonia, dolcezza, eppure si percepiva qualcosa di diverso, una sensazione di tristezza che non c’era mai stata.

Raggiunsero il piccolo villaggio delle streghe ed entrarono nella loro capanna della forza della magia.

Al centro, sdraiata su un materasso morbido giaceva Misha, immobile.

Boris si avvicinò e Moliniana gli si affiancò.

“La ragazza medicina non è morta, e questo è merito tuo.” Sospirò la strega.

“A me sembra morta, sono passati alcuni giorni da quando l’ho trascinata fuori dalle macerie, perché non si è ancora svegliata?” Le chiese burbero.

“Perché non sappiamo come fare.” Aggiunse afflitta Moliniana.

Boris alzò il suo sguardo su di lei, incredulo. “Siete le streghe più potenti che ci siano, avete anche il libro degli incantesimi, com’è possibile che non sappiate come fare?” Rispose alterato.

“Non sappiamo che veleno abbia usato Kloriana, nessuno di noi lo conosce. Abbiamo provato tutto quello che è nelle nostre conoscenze, ma non c’è niente da fare.” Rispose tristemente quella che ora era, a tutti gli effetti, la regina delle streghe.

“Avete studiato il libro degli incantesimi?” Non si arrendeva lo gnomo.

“Purtroppo il libro è stato usato fino alla penultima pagina, e tutto si è cancellato. Una volta usati quegli incantesimi, sono talmente potenti che non sono ripetibili. Si è salvata solo l’ultima pagina, ma non ci aiuta. Abbiamo solo una possibilità.” Lo informò.

“Dimmi cosa possiamo fare e noi lo faremo!”Le rispose Boris.

“L’ultima pagina del libro ci consente di avere tanti fogli bianchi che non si sono dissolti, se avesse usato anche quella non sarebbe rimasto niente del libro. Su quella pagina c’è un incantesimo tremendo che avrebbe usato per prendere il posto del re, per questo lo ha tenuto. Ora il libro è in un posto molto particolare, per rigenerarsi e riprendere tutto quello che si è cancellato, ma … non sappiamo quanto tempo servirà. Misha è viva ma in un limbo dal quale non sappiamo se riuscirà a tornare. Noi tutte la accudiremo e faremo in modo che un giorno, chissà, riusciremo a riportarla da noi.” Gli disse con grande tristezza.

Boris era più corrucciato che mai. “Possibile che in questo posto, dove tutto è sempre stato possibile non si riesca a fare di più?”

“Anche noi abbiamo dei limiti, non possiamo ottenere tutto ciò che vogliamo. Tu hai già fatto tanto a riportarla da noi disubbidendo ai tuoi ordini. Hai fatto bene, ora dobbiamo solo aspettare.” Disse allo gnomo.

“Voglio restare un po’ con lei.” Disse sedendosi vicino alla ragazza.

“Certamente, e sarai il benvenuto ogni volta che vorrai.” Gli rispose uscendo.

Romanzo di Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati - immagine dalla pagina di fb di Elfi, fate e mondo incantato.

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