mercoledì 20 gennaio 2021

MISHA

 MISHA

parte ventidue



“Kloriana è, anzi era la regina di tutte le streghe, tutte noi discendiamo dai suoi insegnamenti. Anche lei è cresciuta oltre il portale, era il capo indiscusso di tutto il Popolo che era là. Era rispettata, nessuno avrebbe mai immaginato quello che poi sarebbe successo.” Sospirò prima di continuare. “Una notte uscì, come facciamo spesso anche noi e incontrò qualcuno, non scoprimmo mai chi fosse. Fu il primo indizio, ma non volemmo farci caso. Da quel momento lei è cambiata, perfino il suo fisico, il suo viso cambiò. Il suo modo di fare subì una drastica trasformazione , e ancora nessuno di noi volle vedere quello che avevamo davanti agli occhi. Non potevamo credere che la nostra maestra, la nostra Regina potesse essere contro di noi, le sue figlie e sorelle e, soprattutto contro ogni creatura che aveva sempre difeso. Fu quando, con un gesto inconsulto diede fuoco al villaggio degli gnomi e li incenerì tutti, tranne quelli che in quel momento erano assenti. Fu questo che ci costrinse ad aprire gli occhi e ad accettare che lei non era più la stessa. Non fu necessario nemmeno cacciarla, se ne andò portando con sé il libro dei nostri incantesimi segreti, quello che doveva passare a colei che le sarebbe succeduta. Nessuna di noi l’ha più rivista, né sentita. Usò, e lo fa tutt’ora degli incantesimi forti e terribili, quelli che erano ben custoditi nel libro. Da allora nessuno degli abitanti al di là del portale è mai riuscito ad andare oltre un certo livello, non siamo in grado di superare la magia che ha messo in essere.” Le raccontò.

“E tu speri che io ci riesca?” Sospirò Misha.

“No, non lo spero, ne sono sicura! Tu sei l’unica che può riuscirci. Lei ormai sa già che tu non discendi dalla stirpe delle streghe e questo la rende sicura, quello che non sa è ciò che ti abbiamo fatto diventare. Ha negli gnomi i suoi più acerrimi nemici, ma tutti non vedono l’ora di vederla distrutta, troverai in noi, in ogni momento i migliori alleati che potrai avere: streghe, fate, folletti, ninfe, gnomi e tanta gente che ti vuole bene.” Le disse ancora.

“Io non so da che parte cominciare. E’ un essere che penetra nel corpo e nella mente, non credo sia facile nasconderle qualcosa. Ha in mano il potere del regno e non so cosa ne voglia fare.” Rispose sconfortata.

“Lo capirai, e troverai il modo di porre fine a tutto. Lo so per certo, o non saresti qui. Devi salvare il principe, devi salvare i bambini, devi distruggere il posto dove li tengono, devi fare in modo che più nessun carro torni ai villaggi a prelevare i figli di tutte quelle brave persone, tutto dipende solo da te.”La rassicurò.

“Tu poni troppa fiducia in me, io non ne ho così tanta.”Si rammaricò.

“Ti sembra poco quello che hai scoperto ed ottenuto in così poco tempo? Abbi fiducia, noi ti seguiamo ma ti devo confessare che ci sono certi momenti che sfuggi al controllo, ci sono dei posti dove non riusciamo ad arrivare. Fuori dalle mura ci sarà sempre qualcuno pronto a intervenire a qualsiasi tuo richiamo. Noi tutte ti proteggiamo ma non possiamo agire oltre il limite che lei ha posto. Nessuna di noi sarebbe mai potuta entrare come hai fatto tu, ci avrebbe scoperto e chissà cosa ci avrebbe fatto. Tu sei il suo punto debole, la rendi sicura e la troppa sicurezza diventa debolezza se non conosci bene chi hai di fronte. Trova il modo, Misha. Il tempo dei prossimi carri si avvicina, ancora solo cinque mesi e altri bambini verranno tolti alle loro famiglie, fa in modo che più nessuno debba soffrire, disintegra il suo potere e ogni barriera cadrà, noi potremo arrivare e cambiare le sorti del nostro mondo. Siamo tutti nelle tue mani.” Finì di dirle.

Le diede una leggera carezza ed ognuna tornò indietro.

Si svegliò ancora prima che il gallo cantasse. Fuori era ancora buio e le strade erano tornate silenziose. Ancora pochi giorni e anche novembre sarebbe passato, si avvicinava a grandi passi il gelo invernale e lei sapeva che sarebbe stato un inverno più freddo del solito. Ridiede fiamma al camino e si preparò per l’arrivo di Kara.

Si mise davanti alla piccola finestra con la tazza di latte caldo fra le mani. Ripensò a quello che era successo nella notte, alle richieste che le aveva fatto Moliniana e, ancora una volta si chiese come avrebbe fatto a portare a buon fine ogni cosa. Se tutto fosse andato bene, quella sera il capitano sarebbe venuto a cena e lei decise che era venuto il momento di fidarsi di lui. Sospirò mentre la porta si apriva e Kara entrò con una ventata di aria fredda e umida.

Si misero sedute entrambe davanti al camino.

“Cosa ti cruccia, ragazza medicina?” Le chiese la donna.

Lei la osservò, le sorrise ma non le disse niente, non doveva essere coinvolta in ciò che stava facendo, era troppo pericoloso.

I primi rumori del giorno arrivarono sopiti. Le due donne prepararono la sacca con le medicine, si coprirono bene e cominciarono il giro delle famiglie che avevano bisogno delle cure.

Fu una giornata dura, come previsto molti uomini avevano bisogno di tisane contro il vomito e dolori vari, la baldoria dell’investitura del nuovo re, come previsto aveva lasciato strascichi.

Rientrarono che era già buio. Le giornate erano molto corte e la gente non rimaneva fuori  più del necessario.

Misha preparò la cena e attese il capitano, sapeva che sarebbe venuto. Aprì la porta ancora prima che quello bussasse e gli offrì una tisana bollente da bere davanti al camino, per riscaldarsi.

Erano seduti a tavola, avevano terminato la cena e sorseggiavano un boccale di vino.

“Come sta il principe, Helmut?” Gli chiese.

“Lui sta bene, le celle hanno ripreso a riempirsi e c’è sempre molto lavoro da fare.” Le rispose.

Ci furono alcuni attimi di silenzio. Gli occhi di Misha penetrano in quelli del capitano, affondarono fino alla profondità della sua mente, aveva bisogno di essere sicura, se si fosse sbagliata tutto sarebbe finito in quell’istante, e non avrebbe potuto fare più niente, né per il principe, né per i bambini e le loro famiglie. Ora che conosceva i veri poteri di Kloriana era diffidente, poteva essere una trappola, ma con i dubbi non si va da nessuna parte, doveva fidarsi anche del suo istinto.

“Cosa mi ha fatto?” Le chiese Helmut.

“Ho scandagliato la sua mente, capitano. Ora può scandagliare la mia.” Gli rispose.

Gli prese la mano e l’appoggiò al centro della fronte. Chiusero gli occhi e Misha permise all’uomo di scoprire chi veramente lei fosse, da dove veniva, i poteri che aveva. Mise a nudo la sua anima e attese.

Ci vollero parecchi minuti prima che lei, con delicatezza togliesse la mano del capitano dalla propria fronte.

L’uomo aprì gli occhi e fu come se la vedesse per la prima volta.

“Ora sa tutto, capitano, sono nelle sue mani.” Gli disse.

L’uomo era ancora sopraffatto da quello che aveva scoperto.

“Finalmente posso parlare con lei di quello che veramente sono venuta a fare. Se lei mi tradirà, per me non ci sarà futuro, nemmeno per il principe. Posso contare sulla sua lealtà?” Gli chiese in attesa della sua risposta.

“Io sono leale al vero principe ereditario, così come lo sono e lo sarò per lei. E’ molto pericoloso quello che vuole fare ma le giuro che mi avrà al suo fianco, così come l’ho giurato al principe. Da dove vuole cominciare, ragazza medicina?” Le rispose.

Nemmeno lei aveva le idee chiare, ma l’obiettivo principale rimaneva la salvezza dei bambini e la fine dei loro rapimenti.

“Cosa sa della cava sommersa?” Gli chiese senza preamboli.

L’uomo corrucciò la fronte in cerca di notizie che si fossero nascoste nella sua mente, ma era chiaro che ne sapeva poco o niente.

Romanzo di Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati - immagine dalla pagina di fb di Elfi, fate e mondo incantato

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