lunedì 23 marzo 2020

EMETIADES VI RACCONTA UNA STORIA


EMETIADES VI RACCONTA UNA STORIA



Oggi è tornata Emetiades. La sento qui in casa con me mentre il silenzio riempie tutte le stanze. Anche fuori è silenzio, soltanto alcuni merli cantano le loro melodie mentre sulla strada passano ambulanze con le sirene spiegate.
Mi sono sempre chiesta come hanno fatto, tutte le persone che ho conosciuto e non, a superare il periodo della guerra; come hanno fatto a mettere da parte la paura e continuare ad andare avanti e sopportare bombe e sacrifici.
Ora, ogni volta che sento la sirena è come se una bomba cadesse vicino a casa. Ora conosco il dolore di veder portar via i tuoi cari e non vederli più se non in una anfora chiusa. E ogni istante mi chiedo chi ci ha portato a questo punto.
E’ qui che lei, Emetiades, oggi si fa sentire più di ogni altro giorno. Mi conosce e sa quando ho bisogno di sostegno, sa quando è il momento di ricordarmi il motivo per il quale sono qui e da quanto tempo mi hanno preparata proprio per questo.
Le sue lunghe dita fredde si posano sui miei capelli puliti, li ho lavati e la lunga striscia di grigio che separa il biondo che di solito mi distingue mi fa ricordare che il tempo passa, che sono ancora viva e che devo esserlo ancora.
Vieni, Umana Aliena (lei mi chiama sempre così) è ora di farci un viaggio.
Appare tutto irreale, ma so che non lo è.
Il nostro viaggio è iniziato ed io non so nemmeno come. Mi accorgo di essere molto in alto ed io, che di solito alzo gli occhi al cielo, adesso li devo abbassare per osservare.
Guarda giù, Umana Aliena, guarda, quello è il Pianeta Terra, stavo per dire il tuo Pianeta ma tu non sei di quel posto. Da qui puoi osservare e fare domande, oppure ascoltarmi, come a volte ti dimentichi di fare.
Vedi quanti colori? Senti quante grida? Annusi le emozioni? Tu sei nata con queste doti particolari ed io ti sono stata messa al fianco per insegnartene altre. Tu sai quante entità ti amano e ti proteggono, ma non è di questo che oggi voglio parlarti. Sul Pianeta Terra è in atto una terribile guerra, da tanti anni; una guerra combattuta senza bombe: una lotta cruenta fra il Bene e il Male, dove i grigi rettiliani, tronfi del loro potere e della loro sicumera, si sono resi conto che non riescono a debellare il Bene.
Se tu ora fossi sulla Terra ed alzassi gli occhi non vedresti niente, per questo ti ho portata quassù, da qui puoi vedere tutto.
Oltre le scie, che da laggiù tolgono la possibilità di osservare il cielo fin dove l’occhio umano può riuscire c’è tutto quello che stai osservando. Vedo che stai ricordando quello che ti è stato messo nell’Anima prima di tornare sul Pianeta, ebbene, ora parla tu, e se dovessi sbagliare qualcosa, ti correggerò.
La guardo e so che mi sta sorridendo anche se il suo viso così particolare non cambia mai espressione, ho imparato a leggere nel profondo dei suoi occhi solo perché è lei stessa che me lo permette, e perché sa chi sono.
Quello che vedo è spaventoso. Ci sono vari livelli e su ognuno c’è una guerra.
Sul livello più vicino alla Terra ci sono migliaia di macchine volanti di un metallo così grigio che la luce del sole fa vedere solo il loro scintillio. Si combattono da tempo immemorabile, mentre i Terrestri nemmeno se ne accorgono. Continenti contro altri continenti, uomini contro altri uomini, ognuno vuole superare l’altro per il possesso di beni e ricchezze e nessuno ancora è riuscito a sopraffare l’altro. Più gli anni passano e più queste macchine volanti diventano sempre più tecnologiche, più terribili e mentre loro combattono, i terrestri, ignari ne pagano le conseguenze con malattie, carestie, manipolazioni climatiche, terremoti, inquinamento…
A differenza di quello che succede sulla Terra, dove tutti combattono contro tutti, vedo armi che sulla Terra nessuno ha mai visto, solo gli addetti ai lavori e chi comanda il mondo ne è a conoscenza. Guerre sul Pianeta e Guerre sul primo livello vicino alla Terra.
Come può migliorare il Pianeta se è circondato da tanto Odio e Cattiveria? Come può l’Uomo comune fare qualcosa per migliorarlo?
Noi, persone che percepiamo anche il più piccolo soffio di piuma stiamo male e, finché non riusciamo a trovare un appiglio veniamo trascinate in un baratro dove non si può respirare. Dio! Quante volte ho invidiato la massa che non si accorge di niente e che continua senza pensieri la propria vita. Ma una cosa l’ho imparata, cara Emetiades, che prima o poi a tutti, la vita presenta il conto.
Non voglio uscire dal seminato, ma non posso nemmeno sottrarmi ai miei sentimenti, alle mie sensazioni che sono ancora molto Umane.
Osservo quel groviglio di lotte e di morte mentre il cuore mi lacrima sangue, non posso fare proprio niente per rimediare TUTTO E’ COME DEVE ESSERE fino a che l’Uomo Terrestre non avrà compreso il vero significato della Vita.
La mano di Emetiades mi risolleva il viso, devo smaltire il dolore che provo alla vista di tanta distruzione e mi immergo nel suo sguardo così limpido.
E’ inutile, Umana Aliena che tu continui a chiederti il perché di tutto questo, lo sai bene, ma ancora non lo hai accettato. Tu lo sai come sarà il futuro, così come sai quanto doloroso sarà arrivarci.
Non riesco a staccare gli occhi da quello che sta succedendo, sento la mano fredda di Emetiades che stringe la mia e sento la sua voce nella mia mente più dolce del solito e capisco.
Mentre la lotta fra quelle macchine volanti che riesco solo a intravedere continua, vedo arrivare, cinque grosse navi (non so nemmeno come definirle) e si posizionano ognuna dalla parte del proprio contendente. Ognuna di queste apre uno sportello e tutto si ferma, in attesa. E’ una sfida più grande delle solite. C’è una concentrazione che si taglia, ed io trattengo il fiato.
Devi guardare, Umana Aliena.
E’ una lotta psicologica fra ogni fazione in guerra, poi quasi contemporaneamente viene sganciata una piccolissima navicella e la lasciano cadere sulla Terra, e non è la prima volta che succede.
Osservo quelle navicelle che quasi galleggiano prima di raggiungere l’atmosfera terrestre, dove con una fiamma piccolissima si dissolvono e… il virus arriva sul Pianeta.
Tutti loro, a parole avevano garantito che non avrebbero mai usato armi batteriologiche, e tutti loro sapevano di mentire, infatti erano tutti pronti a distruggere l’Umanità per non cedere il posto a nessuno.
Ora capisci, Umana Aliena? E’ sempre la solita questione di potere e di essere più grande degli altri. Le persone che soffrono e muoiono sono solo effetti collaterali e a loro non interessa nulla. Cosa ne pensi?
Penso che tutti loro fossero d’accordo, che questa strage di esseri umani sia una strategia che hanno concordato da tempo, infatti, dalla loro azione contemporanea nello sganciare la navicella si capisce molto bene. Ora faranno finta di combattere il male che loro stessi hanno distribuito, faranno a gara a chi avrà più potere nel gestire la questione, maledetto “potere”.
E secondo te, quei capi di stato e grandi comandanti avrebbero progettato tutto questo?
Non loro, soltanto alcuni insieme ad altri che agiscono nell’ombra ma che sono molto potenti.
Tu lo sai, vero che possono porre fine alla pandemia quando vogliono?
Già, lo so, e questo mi rende il cuore tristissimo.
Senza aggiungere altro mi trasporta più in alto. Abbiamo sotto di noi vari livelli, dove guerre e battaglie si combattono con “armi” che proprio non conosco. Vedo che sono sempre di meno a combattere e aspetto una spiegazione.
Quello che vedi è un livello importante, sono rimaste due fazioni a combattersi e sono le peggiori. Nessuna di loro vuole desistere e diventa sempre più violenta e spietata. Hanno sopraffatto le altre ed ora è il loro duello finale: chi vincerà avrà il dominio completo sul Pianeta. E mentre qui si combattono fra di loro il Pianeta muore, perché è proprio là che si subiscono le conseguenze.
Mi accorgo di essere molto in alto e non capisco se sono in un altro universo o ancora a casa mia. Questi viaggi spesso mi confondono ma, alla fine risultano molto chiari.
Le due fazioni continuano a combattersi, non finirà ma questa atrocità?
Emetiades mi sorride con gli occhi.
Tranquilla, qui non può succederti nulla. Osserva e diffondi.
Flotte di navi aliene, che riconosco all’istante come casa mia sono immobili mentre altre più piccole sorvolano vari gruppi come a difenderli. Sono navicelle di esploratori che tornano dalle loro missioni e stanno trasmettendo ai loro capi.
Da tempo sono pronte ad intervenire per aiutare la Terra, e molte volte lo hanno fatto senza che nessuno (o pochi) se ne accorgessero. Osservano la lotta finale fra le due fazioni e aspettano.
Una cosa ricordo benissimo quando vivevo con loro: mi hanno raccontato una storia, la storia che avrei vissuto e che ora sto vivendo, e  mi hanno mostrato il finale.
Guardo Emetiades e aspetto di sapere se la posso raccontare e mi fa cenno di proseguire.
“C’era una volta un Pianeta bellissimo, che nel tempo ha subìto calamità e rinascite di ogni tipo, nessun umano le conosce tutte, ma il finale è sempre lo stesso: alla fine, anche dopo dolore, disperazione, morte, distruzione, catastrofi naturali, malattie, epidemie… ecco, alla fine il Male viene sempre sconfitto. Siccome siamo molto vicini alla sconfitta di quello che viene considerato il Male, ecco che prima di arrendersi vuole fare più stragi possibili. Non posso dire che non costerà caro, non è mai stato così, ogni guerra lascia milioni di cadaveri, ma questa volta molte fiammelle si alzano verso l’alto, dove i due contendenti stanno combattendo ancora e se riusciremo, con le nostre armi d’Amore a raggiungerli dimostrando di meritarci di vivere, le flotte aliene interverranno e ci daranno quell’aiuto che stanno aspettando di dare.”
Emetiades mi riprende per mano, mentre le sue dita si posano sui miei occhi. Mi parla nella sua lingua, è la benedizione del suo Popolo e dei Popoli Alieni che infonde su di me.
Fratelli Alieni, fratelli delle Stelle, è qui che si soffre, venite presto. E il silenzio di casa mia mi riaccoglie.


immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti

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