KATRIN, LA SUA STORIA
parte centoundici
La carovana
viaggiava spedita per quanto fosse possibile. I primi tre
giorni furono allietati dal bel tempo, ma poi cominciò a piovere. Sul carro
Katrin stava scomoda ma non si era mai lamentata. Ormai tutti erano a
conoscenza della sua presenza ma nessuno aveva fatto né domande né obiezioni,
se il loro capo aveva preso quella decisone, al momento opportuno sapevano che
li avrebbe messi tutti al corrente.
La pioggia
batteva sul telone con un rumore che Katrin non aveva mai sentito, sembrava una
musica che invogliava a dormire, accompagnava i suoi pensieri che non erano
volti al passato ma al suo futuro.
Cinque
giorni erano trascorsi e la carovana si accingeva a lasciare le terre di lord
Sheppard. La pioggia non aveva smesso di cadere, a volte leggera a volte quasi
tempestosa. Il carro di Marcus era il quinto della fila e si accorse del
rallentamento.
Uno degli
uomini sui carri davanti lo raggiunse. Capo,
c’è un assembramento di soldati e perquisiscono tutti. E’ meglio se vieni là. Disse
ritornando veloce alla sua postazione.
Marion, prendi le redini e non ti
muovere finchè non torno. Disse alla moglie e, con un balzo scese da cassetta per raggiungere il
carro che guidava la carovana.
La pioggia
crebbe di intensità e tutti erano piuttosto nervosi. Sui primi tre carri
c’erano solo sacchi di farina e granaglie e i soldati pretendevano di
infilzarli per cercare imboscati.
Fermi! Tuonò Marcus. Quello è il cibo che sfamerà la mia gente per l’inverno, cibo che ci
siamo ampiamente guadagnati. Se avete un briciolo di cervello salite pure a
controllare e vi renderete conto che nessuno può nascondersi sotto quintali di
roba, ma se solo rovinate un sacco di prezioso cibo io vi infilzerò, quanto è
vero iddio! Li sfidò sfoderando la sua spada e mettendosi davanti a tutta
la sua gente.
Quello che
comandava accettò di ispezionare i carri e si rese conto della verità che aveva
detto Marcus.
Pioveva
talmente forte che i soldati, nonostante avessero copricapi e mantelli pesanti
non riuscivano a tenere aperti gli occhi e i cavalli davano segni di
impazienza, ma avevano ordini tassativi: nessun carro, nessuna persona poteva
lasciare la terra di lord Sheppard senza essere controllato.
Fate pure il vostro dovere, io torno
al mio carro. Disse
loro Marcus.
I soldati
ripreso la loro ispezione e presto sarebbero giunti anche al carro di Marcus.
Marion si
distese sotto pesanti coperta e coprì col suo corpo quello di Katrin che si
sentiva soffocare. Il fagotto delle armi era stato messo nello scompartimento
sotto il carro insieme agli attrezzi da lavoro.
Tre soldati
raggiunsero Marcus che fece loro cenno di entrare e controllare. I tre, alla
vista della donna distesa ebbero un momento di incertezza. E’ mia moglie, da alcuni giorni non sta bene, aspetta un bambino e
preferirei che non la faceste alzare, controllate pure dove volete. Disse
con estrema sicurezza.
I tre
soldati non entrarono ma osservarono attentamente in ogni angolo non trovando
niente di insolito, avevano ancora vari carri da controllare e non vedevano
l’ora di arrivare al cambio di turno.
Ci misero
solo pochi minuti, poi salutarono e passarono ai carri che lentamente
avanzavano sotto una pioggia scrosciante.
Marcus
incitò i due cavalli e il carro riprese la marcia raggiungendo gli altri che
aspettavano di ricongiungersi con tutti e riprendere la strada che era ancora
lunga.
Ci vollero
due ore prima che potessero essere fuori dal territorio pericoloso e,
finalmente Katrin potè rialzarsi e respirare con maggior leggerezza.
Per quanti giorni ancora dovremo
viaggiare prima di arrivare a destinazione? Chiese Katrin.
Se tutto va bene ci arriveremo entro
il venti di settembre, tutto dipende dal tempo e se il passo non è sommerso
dalla troppa pioggia, allora saremmo rallentati ma solo di qualche giorno. Ci
siamo abituati, bambina. Le rispose Marion.
Ogni giorno
era un estenuante viaggio fatto di sobbalzi, di caldo, di freddo di cibo
scadente e di notti insonni, ma nessuno si lamentava e men che meno Katrin.
Finalmente
giunsero in vista del passo della grande montagna che, fortunatamente era
libero. Si fermarono e si riposarono prima di iniziare la salita, sapevano che
sarebbe stata dura e difficoltosa me che poi avrebbero raggiunto il loro
villaggio e i loro cari, erano euforici, il viaggio e i mesi di duro lavoro e
di lontananza erano giunti al termine.
Faceva
freddo ed erano tutti intorno al fuoco, consumavano il loro pasto bevendo vino
caldo.
Marcus
aspettò che tutti finissero, poi prese per mano Katrin e si alzò.
Vi presento Kate, la nostra ospite
che ha bisogno della nostra protezione. Starà con noi fino a quando vorrà e noi
la tratteremo come una di noi. Garantisco io personalmente per lei e mi aspetto
che sia trattata con ogni riguardo. Non era di molte parole, aveva detto quello che serviva e
sapeva che non c’era bisogno di aggiungere altro.
Marion
raggiunse il marito e prese la mano di Katrin. Kate ha bisogno che nessuno sappia dove sta, confido che ognuno di voi
tenga la bocca chiusa. Marion non era molto diplomatica ma era rispettata
in quanto era la moglie del capo e persona generosa che non si tirava mai
indietro quando c’era qualcuno da aiutare, prodiga di consigli e amava davvero
la sua gente.
Grazie. Non vi farò pentire di avermi
aiutata. Aggiunse
Katrin.
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