venerdì 6 marzo 2020

KATRIN, LA SUA STORIA


KATRIN, LA SUA STORIA

parte centoquindici





Iniziarono con entusiasmo le lezioni pomeridiane. Era un piacere per Katrin e le tre donne imparavano velocemente, avevano tutte dei figli e avrebbero insegnato loro a leggere e scrivere, gli scaffali con i libri nel grande magazzino non dovevano più rimanere pieni di polvere.
Katrin non aveva mai visto un freddo come quello.Passò il mese di novembre e la sua pancia cresceva a dismisura, era come se in poche settimane fosse quasi raddoppiata. Faticava a stare in piedi a lungo, mangiava poco ma non si lamentava mai. Marta chiamò la loro guaritrice, Fiona molto esperta anche nel far nascere i bambini.
Fiona arrivò che era ora di pranzo e si sedette a tavola con loro. Osservava Katrin e, dopo aver pranzato la fece distendere sul letto.
Come ti senti, bambina? Le chiese quella strana vecchia.
Sono solo un po’ stanca e mi manca l’appetito, per il resto mi sento solo incinta. Le rispose.
Fiona cominciò a muovere con destrezza le mani sul ventre di Katrin, auscultò con l’orecchio appoggiato all’ombelico e rimase lì, ferma a lungo, troppo a lungo. Il cuore di Katrin cominciò a battere veloce dall’ansia che provava e la guaritrice se ne accorse. Tranquilla, bambina, va tutto bene. Le disse accarezzandole la mano.
Marta le osservava dalla porta e aspettava di sentire il responso.
Entra Marta, siediti con noi. La invitò Fiona.
Bambina, dentro di te battono due cuori, per questo la tua pancia è così cresciuta e tu sei così stanca, devi mangiare di più, e Marta si prenderà cura di te. Le disse sorridendo.
Due gemelli? Chiese Katrin spalancando gli occhi.
Le due donne le sorridevano. Dovrai solo riposare di più ma secondo i miei calcoli i tuoi bambini nasceranno prima della primavera, forse molto prima, essendo due non si è mai sicuri con la data. Sta tranquilla, bambina, ci sarò io con te e alcune delle donne più esperte del villaggio, andrà tutto bene. La tranquillizzò.
Si sedettero di nuovo al tavolo. Marta servì il tè col miele. Lo sguardo di Katrin era perso in pensieri solo suoi e le due donne la osservavano sorridendo.
Non ti devi preoccupare di nulla, bambina, presto scoprirai quello che succede nel nostro villaggio quando una donna aspetta un figlio, figurarsi addirittura due, evento molto raro nella nostra popolazione. La informò Fiona.
Il giorno dopo, Ashley e le altre due donne si presentarono ognuna con una sacca: indumenti per lei e per i nascituri, tutti puliti e ben tenuti che avrebbe restituito una volta finito di usarli. Ripresero le lezioni e Katrin era evidentemente emozionata da quel gesto.
Novembre passò con bufere di neve e donne che venivano a portare tutto quello che poteva servirle. Perfino una culla costruita apposta per gemelli, usata solo in rarissime occasioni, completa di tutto. Marcus e Marion vennero ad aiutare a metterla nella sua cameretta e lei si commuoveva come ogni volta che arrivava qualcuno a portare doni.
Stai facendo un grande lavoro, bambina. Due bambini sono un grande dono e sono felice per te, per Marta e anche per me, che sarò ancora qui quando nasceranno e ti terrò la mano fino a quando non li avrai attaccati al seno. Le disse Marion con gli occhi lucidi.
Dicembre e gennaio passarono fra lezioni e riposi forzati. In febbraio sospese le lezioni, era talmente ingombrante e sempre stanca che passava molto tempo a letto. Marta si prendeva amorevolmente cura di lei e la costringeva a nutrirsi, perfino lei sembrava ringiovanita da quando Katrin era arrivata, e ancora di più ora che nella sua casa sarebbero arrivati due bambini.
Non so ancora per quanto la mia pancia potrà resistere. Diceva a Marta ogni mattina. Marta le prendeva la mano. Tranquilla bambina, è tutto nella natura. Le rispondeva.
Febbraio aveva ricoperto di ghiaccio tutti i sentieri e la neve ancora non smetteva di cadere. Fiona passava ogni giorno a farle visita, c’erano altre donne che dovevano partorire nello stesso periodo, ma Katrin aveva un parto gemellare e, anche se non lo dava a vedere era preoccupata, non era semplice gestire un parto di quel genere, soprattutto essendo il primo per Katrin.
A fine febbraio Katrin non si alzava più dal letto. Marta provvedeva a lavarle il viso, a massaggiarle i piedi gonfi, a nutrirla. Le massaggiava il ventre con un unguento fatto apposta per aiutare la pelle e il parto, così diceva, ma ancora sembrava che i due pargoli non si decidessero a nascere.
Era una notte buia e tempestosa, come tutte quelle dell’inverno al villaggio. Marzo era appena iniziato e Marta sentì Katrin lamentarsi. La raggiunse immediatamente, ormai da alcune notti non dormiva tranquilla, si aspettava l’evento da un momento all’altro.
Che succede, bambina? Le chiese, ma era evidente che le doglie erano iniziate e le acque avevano bagnato il letto.
Vado a chiamare Fiona, faccio in un attimo. Le disse mettendosi il mantello e uscendo di corsa.
Sembrava passare un’eternità ma le doglie si erano attenuate. Il sudore colava dalla fronte di Katrin quando sentì aprirsi la porta.
Fiona le fu subito accanto, la spogliò e la visitò, mentre altre tre donne oltre a Marta erano arrivate per dare una mano.
Sei fortunata, bambina, non ci vorrà molto. Le disse mentre Katrin mandava un grido.


immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti

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