KATRIN, LA SUA STORIA
finale
Quella sera,
finito di cenare, mentre i gemelli giocavano davanti al fuoco, Katrin chiese a
Liam di sedersi con lei.
Ti ho visto oggi con quella
ragazzina, chi è? Gli
chiese dolcemente.
Si chiama Alice, ci conosciamo da
sempre. Le rispose
timido.
Mi piacerebbe conoscerla, se piace a
te deve essere una personcina davvero speciale. Gli disse sorridendo.
Anche Liam
le sorrise.
Oggi ho visto Robin. Iniziò. E Liam si adombrò subito.
L’ho visto per caso e non ci siamo
avvicinati, mi ha solo salutata con un cenno del capo. Questo mi ha fatto
riflettere. Tu sai che ho promesso di dire sempre la verità, sia a te che ai
miei figli, ma ora ho bisogno del tuo consiglio. Gli disse.
Non capisco, Kate, sono solo un
ragazzo. Le rispose.
Tu sei il mio ragazzo, serio e che ci
ama, per questo chiedo solo a te. Aggiunse.
Liam
aspettava di conoscere il seguito e rimase in silenzio.
Presto Peter e Sally cominceranno a
farmi le domande ed io non voglio mentire loro. Un padre ce l’hanno ed è giusto
che lo sappiano e lo conoscano, per questo ho deciso di incontrarmi con Robin e
ascoltarlo. Voglio farlo qui, in casa mia e voglio che tu sia presente, il tuo
giudizio sarà molto importante per me, te la senti? Gli chiese speranzosa.
E’ una grande responsabilità che mi
dai, Kate. Io non lo conosco e parto prevenuto, ti prometto che ascolterò
cercando di essere giusto e imparziale ma, ti prego, segui il tuo cuore, quello
non mente mai. Le
rispose.
Katrin era
meravigliata della saggezza di quel giovane uomo. E se lo facessimo già domani? Disse rimanendo in sospeso.
Rimasero in
silenzio, ognuno aveva pensieri che martellavano nella testa ma erano
assolutamente d’accordo che era una cosa da fare.
Vado da Marion e prendo accordi con
sir Robin per domani a pranzo. Liam uscì di corsa prima di ripensarci.
Katrin
trasse un lungo sospiro. Ora non si ritornava indietro, guardava i suoi figli
giocare felici e sapeva, dentro di lei sapeva che avevano bisogno di una
famiglia, ma lei, lei cosa voleva? Sospirò, lo avrebbe scoperto il giorno
successivo.
Fu una
mattinata piuttosto nervosa. Katrin aveva cucinato e Liam aveva preparato la
tavola. I gemelli erano davanti al fuoco e giocavano sereni.
Sentirono i
passi e poi bussare alla porta. Lo sguardo di Liam si soffermò sul viso di Katrin
che gli fece un cenno e lui andò ad aprire.
Robin entrò
e il suo sguardo fu prima catturato dal viso di sua moglie e poi si spostò sui
gemelli che curiosi avevano alzato lo sguardo su di lui prima di riprendere a
giocare.
Buon giorno, Katrin. Buon giorno
Liam. Disse
impacciato.
Katrin non
riusciva a parlare, un nodo le stringeva la gola. Mai avrebbe immaginato che
Robin sarebbe potuto essere lì, in quella casa, dopo tutto quel tempo.
Accomodati, è tutto pronto. Lo invitò. Chiamò i bambini e tutti
insieme si misero a tavola. I gemelli erano gli unici a loro agio e sorridevano
allo sconosciuto che non smetteva di guardarli.
Robin
osservava la sua famiglia, per la prima volta riunita e aveva gli occhi lucidi
dalla commozione. Avrebbe voluto abbracciare sua moglie, coccolare i suoi figli
ma si trattenne con estrema fatica.
Mentre
mangiavano soltanto i piccoli tenevano viva la casa. Robin non sapeva cosa
fare, Liam non lo mollava con lo sguardo e Katrin stava sistemando i bambini
per il sonnellino. Ci volle poco prima che tornasse e si sedesse.
Hai voluto vedermi, Katrin, e ti
ringrazio. Le disse.
Tu mi conosci, Robin e sai come la
penso. Niente nella mia vita può continuare nella menzogna, lo devo ai miei
figli, per questo, per loro ho accettato di incontrarti. Ora, se vuoi, puoi
spiegarti, noi ti ascoltiamo. Disse rivolgendosi anche a Liam.
Tu non conosci tutta la storia. Io
sapevo da tempo che ti eri innamorata di me, me lo hai fatto capire in tanti
modi, ma io non potevo ricambiare, tu eri Lady Katrin Semple Sheppard, ed io
solo un soldato. Ero al soldo della Cerchia e tuo nonno, lord Sheppard era uno
dei più influenti di loro. Aveva un piano che partiva già dalla tua nascita, e
quando scoprì che non eri sua nipote fece in modo che non si venisse mai a
sapere. Tu dovevi portare avanti i suoi piani. Aveva bisogno di te per avere
gli eredi che servivano alla Cerchia e per questo era disposto a tutto. Quando
si accorse del tuo interesse per me ne fu molto contrariato e mi mandò a
chiamare. Mi disse chiaramente che non avrebbe mai approvato la nostra unione,
a meno che non avessi obbedito alle richieste della Cerchia, che erano quelle
che lui stesso aveva suggerito. Per questo fosti allontanata, per darmi modo di
entrare nei ranghi che spettano ad un appartenente della Cerchia, e fu tuo
nonno che si diede da fare per riuscirci. Che tu ci creda o no, tutto quello
che ho fatto l’ho fatto solo per poterti sposare, per poter essere degno di
Lady Katrin. Terminò
sottovoce.
Potevi dirmelo quando ho scoperto la
verità. Gli rispose.
E mi avresti creduto? Ormai avevo
perso la tua fiducia e quel giorno, l’ultimo incontro che abbiamo avuto nel
boschetto volevo parlartene ma ho capito che mi avresti odiato ancora di più,
proprio perché non avresti creduto alla storia. Ho deciso allora di aspettare
il momento giusto per chiarire ogni cosa ma tu sei scappata, ed io mi sono
dannato a cercarti, perfino Alfred mi ha scacciato in malo modo, nessuno sapeva
il motivo di quello che avevo fatto e non potevo dirlo a nessuno. Continuò.
Tu non sai quello che è successo
quando quelli della Cerchia hanno scoperto la tua fuga e che nessuno riusciva a
trovarti. Tuo nonno perse molto potere e divenne intrattabile con tutti, diede
a me la colpa di tutto, di non essere stato capace di domarti, sì, disse
proprio così: di domarti, quel vecchio non ti aveva mai conosciuta come me, io
sapevo che nessuno lo poteva fare, che sei sempre stata uno spirito libero e
testardo, hai messo a repentaglio la tua vita più di una volta là nella torre
ma non ti saresti mai arresa. Abbiamo rischiato la vita, Alfred ed io per
tirarti fuori, avevamo la certezza che non ne saresti usciva viva, non quella
volta.Aggiunse.
Io avevo un accordo con lord
Sheppard, quel bastardo che diceva di essere mio nonno e di amarmi: avrei avuto
l’ultima parola sulla scelta di mio marito. Disse Katrin.
Robin
sorrise tristemente. Posso capire che
allora tu fossi una ragazza ingenua ma, alla luce di quello che ora conosci,
pensi davvero che te lo avrebbe permesso? Tutto quello che ho fatto l’ho fatto
solo per te, per il tuo bene, per il mio amore per te, perché sapevo, lasciamelo
dire senza timore di sbagliare: soltanto io avrei potuto renderti felice. E
alcune lacrime gli bagnarono le guance.
Liam non
aveva perso una parola e sul volto di Katrin erano passati anni di ricordi e di
emozioni che avrebbe preferito dimenticare, ma sapeva che Robin aveva ragione,
suo nonno si era sempre servito di lei e non l’avrebbe mai lasciata libera, una
volta che avesse avuto dei figli lei sarebbe stata sua prigioniera per sempre o
le avrebbe tolto i figli.
Io ti amo, Katrin, ti amo davvero e
con tutto me stesso. Da quando mi hai sfidato e non ti sei arresa ho capito che
non eri una ragazza qualunque snob e viziata. Poi ho conosciuto la tua storia,
molto prima che tu me la raccontassi, non per niente sono stato un soldato e
una spia, e ho imparato ad amarti senza fartelo sapere o mi avrebbero
allontanato, non rientrava nei loro piani il nostro amore. Confessò.
Allungò la
mano sul tavolo e prese fra le sue quella di Katrin. Lei non la tolse mentre
lacrime liberatorie le scendevano copiose. Liam si alzò per lasciarli soli ma
Katrin gli fece cenno di restare.
E come puoi dire che ora siamo al
sicuro? Gli chiese.
Perché ho fatto una cosa che non si
aspettavano, e non hanno potuto rifiutare: ho rinunciato a tutti i beni e i
possedimenti di lord Sheppard che erano passati a me, in cambio della nostra
libertà. Ora non ho più niente tranne la mia spada, nemmeno il cavallo, e vivo
di carità in casa di persone che nemmeno conosco, sono qui davanti a te solo
col mio immenso amore. Le disse.
Il silenzio
calò come il buio di una notte senza luna. Katrin alzò il viso a incontrare
quello di Liam e vide che anche i suoi occhi erano lucidi. Le fece un piccolo
cenno e li lasciò da soli.
Hai rischiato la vita per tornare
qui. Gli disse.
Ho rischiato la mia inutile vita
senza di voi, siete la mia famiglia e non sarebbe stata vita che potevo vivere.
Le rispose.
Il
pomeriggio era arrivato e quasi passato. Liam mise della legna sul fuoco, vestì
i gemelli e uscì. Avevano bisogno di stare da soli e lui era felice perché
aveva capito che Katrin avrebbe riunito la sua famiglia, che meritava di essere
felice e lui di essere libero di lasciarla vivere per vivere lui stesso la
propria vita senza rimorsi.
Poco lontano
incontrò Marion che aspettava con aria pensosa. Va tutto bene, Marion. E sospirarono soddisfatti.
Non sarebbe
stato facile ricominciare, dovevano ripartire da zero, dimenticare il passato e
portare avanti soltanto il loro amore.
Posso abbracciarti, Katrin?
Lei si alzò
e lui fece altrettanto. Quasi timidamente la prese fra le braccia e la strinse
stretta sul suo cuore. Lasciò che si sfogasse in un pianto liberatorio e unì le
sue lacrime a quelle di lei.
Ti prometto, Katrin, amore mio che
non ci lasceremo più. Cercò la sua bocca e fu da quel bacio, che ripresero la loro vita, niente
aveva più importanza se non il loro futuro.
immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti
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