lunedì 16 dicembre 2019

KATRIN, LA SUA STORIA


KATRIN, LA SUA STORIA

parte cinquantasette






Erano giorni felici quelli che trascorse prima della partenza. Mancava ancora una settimana, il suo guardaroba era stato sistemato in due bauli e tutto era pronto per cominciare.
Robin la vide seduta sotto un grande salice. Si fermò ad osservarla, era assorta e, sicura di non essere vista aveva lasciato che il suo viso riflettesse le sue emozioni. Lui le si sedette accanto e lei lo osservò, seria come non lo era mai stata.
Qualcosa la preoccupa, lady Katrin? Le chiese gentilmente.
La ragazza aprì gli occhi e per alcuni istanti osservò il viso di Robin. Era davvero un bel ragazzo, anzi ormai era un uomo anche se non aveva perso il suo modo spesso sbarazzino e beffardo di prendersi gioco di lei. Sospirò. Tutto mi preoccupa. Non voglio deludere mio nonno ma credo che lui nutra più fiducia di me nelle mie capacità. Tutto questo non posso negare che mi turba. Gli rispose.
Lei sarà una grande lady, io la conosco bene e so di cosa è capace. Lei sa lottare e conosce la differenza fra il bene e il male. Ha sofferto, e questo le sarà di aiuto quando toccherà a lei prendere le redini di quello che l’aspetta. Suo nonno non si sbaglia sul suo conto, e nemmeno io. Lei è troppo in gamba per lasciarsi sopraffare dai dubbi, resti se stessa e tutto andrà per il meglio. La rincuorò.
Aveva bisogno di sentirselo dire. Robin le aveva sempre e solo detto la verità, sapeva che non avrebbe mai mentito, nemmeno per lei. Le verrà con noi? Farà parte della nostra scorta? Gli chiese.
Mi è stata fatta la proposta, nessuna richiesta ufficiale, sta a me decidere. Le rispose pensieroso.
Verrà? Gli chiese speranzosa.
Lui osservava quel viso perfetto che contro ogni etichetta era abbronzato dal sole, era una ragazza davvero fuori dal comune, avrebbe voluto accompagnarla ma sapeva che sarebbe stato difficile per lui stare a guardare mentre entrava in società, conosceva nobili e gentiluomini che le avrebbero fatto la corte, avrebbe fatto il suo ingresso in un mondo che a lui era precluso, lui era un soldato. L’affetto che provava per lei si stava trasformando in qualcosa di più profondo e non poteva permetterlo.
Non le ho mai mentito, lady Katrin e non lo farò nemmeno ora. Non verrò con voi, ma le prometto che quando tornerà io sarò ancora qui, l’aspetterò, vada a conoscere il suo nuovo mondo, non ha più bisogno di me. Le rispose cercando di mantenere un tono leggero.
 Mi mancherà la sua compagnia, sir Robin, mi mancherà lei. E diede sfogo alle lacrime.
Robin le prese la mano fra le sue, sapeva che la ragazza stava dando sfogo a quello che aveva trattenuto fino a quel momento, e che aveva scelto proprio lui per starle accanto in quel frangente. Lasciò che si asciugasse le lacrime e che riprendesse il controllo.
Si goda la sua nuova avventura, lady Katrin. Le disse mentre si allontanava.
E giunse anche il giorno della partenza.
I bauli erano stati caricati su una carrozza ed erano partiti il giorno prima.
La prima tappa di nonno e nipote sarebbe stata la residenza di città degli Sheppard. Mentre i cavalli trainavano la carrozza fuori dal castello, Katrin si sporse dal finestrino per un ultimo sguardo al posto dove aveva trascorso i più bei giorni della sua vita. Una freccia le saettò davanti al viso e si conficcò nel tronco di un albero, Robin le mandava il suo saluto.
Sospirò e si mise comoda, suo nonno le prese una mano e sorrise soddisfatto. Aveva davanti un periodo intenso e faticoso ma quanto era felice.
La residenza di città lasciò Katrin senza fiato. Circondata da un parco meraviglioso che in quel periodo dell’anno rimandava tutto il suo splendore.
Erano lì da alcuni giorni e lei li stava trascorrendo da sola, suo nonno era fuori e al suo ritorno avrebbe conosciuto i piani per i prossimi mesi.
Le mancava l’allenamento con Alfred e Robin, ma intanto si teneva in allenamento con arco e frecce. Il pensiero di Robin le fece nascere un certo malessere, lo sconforto di non averlo al suo seguito, ma la certezza che lo avrebbe rivisto al suo ritorno. Cercava di non farsi sopraffare dall’ansia per quello che l’aspettava e le parole che le aveva detto il soldato le riecheggiavano spesso, e ne traeva il coraggio che le serviva.
Era tutto nuovo per lei, ma sapeva come comportarsi in ogni situazione. Le lezioni che aveva sopportato fin da bambina ora le tornavano utili e lei aveva promesso al nonno che non lo avrebbe deluso.
Finalmente lord Sheppard fece ritorno. Katrin lo stava aspettando e lo accolse con un abbraccio. Il vecchio se la strinse al petto e le baciò i capelli. Non sarai mai troppo grande per un abbraccio. Le sussurrò.
Entrarono tenendosi per mano. Era ora di conoscere i particolari di quello che doveva fare, finalmente.
Si ritirarono nello studio del vecchio signore, presero un tè, aspettarono di essere lasciati soli.
E’ ora di iniziare, mia cara. Le disse con un gran sorriso.


immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti

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