C’era una
volta una Fata Sbadata. Era piccola, ingenua e sempre con la testa fra le
nuvole. Aveva il compito di aiutare i fiori a sbocciare.
In primavera
aveva molto lavoro e correva in ogni giardino con la sua bacchetta magica. Dove
passava lei tutti i fiori erano meravigliosi e profumati.
Un giorno
era intenta nel suo lavoro in un giardino bellissimo. Anche lei era estasiata
da tanta bellezza e splendore ,e rimaneva incantata a far fiorire tutti i fiori
colorati. Si divertiva un mondo a scegliere i colori e i profumi, e invitava
api e farfalle a farle compagnia e ad ammirare la sua opera.
Non si
accorse che, mentre si beava della sua bravura, il tempo passava e gli altri
giardini rimanevano senza fiori. Giocava con le farfalle colorate, cantava
insieme agli uccelli, si divertiva un mondo a cambiare spesso i colori ai
petali dei fiori.
Si accorse
troppo tardi di aver trascurato gli altri giardini che le erano stati affidati.
Corse in
fretta a compiere il suo dovere, ma ormai, la primavera era passata e l’estate
si stava già tingendo con i colori caldi del primo autunno.
La piccola
Fata Sbadata era disperata e non sapeva come rimediare alla sua leggerezza, e
chiese umilmente aiuto alle ninfe dei boschi.
Le ninfe
erano piuttosto arrabbiate, e decisero di darle una lezione.
La mandarono
in un giardino trascurato e pieno di rovi con l’ordine di rimetterlo a posto
prima dell’inverno.
La piccola
fata, a testa bassa e con la sua bacchetta in mano, cominciò a lavorare di gran
lena. Era talmente concentrata e determinata a portare a termine il compito che
le era stato affidato, che non si accorse di avere le mani ferite dai rovi
spinosi. Ma ci riuscì, e, mentre la bianca neve scendeva, dai rovi verdi
spuntarono bacche rosse, tante erano le piccole gocce di sangue che la Fata
Sbadata aveva lasciato là.
Nessuno
aveva mai visto, in inverno, colori così rossi in mezzo ad arbusti così verdi,
e vennero molte persone a raccoglierne per abbellire le loro case durante le
festività invernali.
Fu così, che
la Fata Sbadata venne perdonata e lei, mai più avrebbe trascurato il suo
lavoro. Imparò che c’è un tempo per ogni cosa, per lavorare, per giocare, per
riposare, ma che bisogna sempre compiere il proprio dovere.
Ora, la Fata
Sbadata, aspetta la fine dell’autunno per riposare e vi aspetta alla prima neve
del prossimo inverno per offrirvi un bellissimo ramo di agrifoglio.
immagine dal web - diritti e proprietà di Milena Ziletti
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