giovedì 5 dicembre 2019

KATRIN, LA SUA STORIA


KATRIN, LA SUA STORIA

parte cinquanta






La carrozza si era già allontanata ma lord Semple era ancora incollato alla sua poltrona con lo sguardo fisso sui fogli. Non li aveva ancora toccati, cercava di assorbire quello che aveva appena saputo mantenendo una parvenza di calma.
Prese i fogli e cominciò a leggere. Cifre astronomiche perse al gioco, debiti addirittura con bordelli, con negozi di vario genere femminile, davvero non sapeva come reperire tutto quel denaro. Prese uno degli ultimi fogli e divenne paonazzo. Se aveva un piccolo dubbio che sua moglie potesse essere all’oscuro dei debiti di suo figlio, quell’ultimo conto da pagare gli toglieva ogni dubbio: il cavallo che aveva regalato al figlio era stato acquistato lasciando il debito da pagare. Un’ira tremenda lo pervase, in tutta la sua vita non si era mai sentito così: imbrogliato, umiliato da quella donna e da quel suo figlio bastardo che sosteneva fosse sangue del suo sangue. Era sicuro di essere diventato lo zimbello di tutto il circondario. Aveva passato la sua intera vita quasi nell’ombra per costruirsi un patrimonio che gli era costato, ma ora quel sacrificio era niente davanti a tutto questo.
Si alzò e andò alla finestra, cercando di calmare l’ira che lo permeava in ogni più piccola cellula del corpo. Suonò il campanelle e chiese al suo cameriere di accompagnare sua moglie e sir Cristofer da lui.
Arrivò per prima sua moglie, con un gran sorriso. Volevi vedermi, caro? Gli disse sfiorandole la guancia con un bacio. Lui non si mosse. Siediti! Le disse soltanto, e il sorriso le sparì dal viso. I passi di Cristofer annunciarono il suo arrivo. Osservò i due e capì che non c’era niente di buono nell’aria.
Siediti anche tu, vicino alla tua degna madre! Gli ordinò prendendo lui stesso posto sulla sua poltrona.
Li osservava e quelli erano inquieti, dopo l’avventura notturna di Cristofer non sapevano cosa aspettarsi, non ne avevano fatto parola col lord e lui ne era allo scuro.
Prese i fogli ben ordinati e li passò a sua moglie senza dire una parola. Mentre leggeva il colore spariva dal suo viso e sgranò gli occhi in faccia a suo figlio, anche lei non conosceva tutti i debito che aveva accumulato Cristofer. Con mani tremanti passò i fogli al figlio.
Lord Semple tamburellava con le dita sul ripiano della scrivania, in attesa che quelli parlassero.
Cristofer lesse in silenzio e restituì il tutto. E’ roba vecchia. Ebbe l’ardire di dire.
Ti giuro, caro, io non ne sapevo niente! Bofonchiò miss Susan.
Ne sei sicura, cara? Hai letto il penultimo figlio? Le rispose sarcastico mettendole sotto gli occhi il conto non pagato del cavallo che aveva regalato a suo figlio.
Ma eravamo d’accordo, mio caro. Avevo il tuo permesso! Gli rispose piccata.
Trattenendo a stento la rabbia il lord le rispose. Avevi il permesso di prendere uno dei miei cavalli, ce ne sono parecchi nelle scuderie, ma tu hai voluto strafare, e come dimostrano questi debiti devi essere abituata a farlo. La voce gli tremava e i due capirono che erano in pericolo.
Lady Susan si alzò e andò vicino a suo marito, cercando di blandirlo come faceva di solito. Gli pose la mano sulla spalla. Mio caro, il cavallo è un regalo per tuo figlio, nostro figlio. Gli disse.
Un ceffone la raggiunse in pieno viso tanto forte da mandarla a sbattere contro la libreria. Cristofer fece per alzarsi. Se ti azzardi a muoverti ti giuro che ti passo da parte a parte. E quello si rimise a sedere. Riprendi il tuo posto! Disse il lord a sua moglie.
Il silenzio si protraeva mentre i cuori di madre e figlio galoppavano.
Ho due settimane di tempo per saldare questi conti, dove credete che possa prendere questa cifra? Io non la posseggo! Tuonò. Da questo momento ci sono nuove regole che vi riguardano. Tu, disse puntando il dito verso sua moglie, ti trasferirai nell’appartamento con tuo figlio e non avrai più nessuna autorità in questa casa, se vorrai mangiare dovrai guadagnartelo. Tu, disse rivolto a Cristofer, lavorerai con i contadini e se il responsabile mi dirà che non hai reso a sufficienza salterai i pasti. Il cavallo ti viene requisito e non verrai più alla mia presenza se non sarò io stesso a chiamarti. Riprese fiato.
La sua voce tremava quando continuò. Mi avete imbrogliato, reso ridicolo davanti alla mia gente e ai miei simili. Ora capisco che era tutto programmato ma finisce qui.
Lady Susan trovò il coraggio di ribattere. Ma io sono tua moglie e lui è tuo figlio.
Lord Semple si alzò di scatto col viso alterato dall’ira, tanto che i due si presero per mano tremando come foglie al vento.
Io non ho più una moglie e non ho mai avuto un figlio con te. Sei ripudiata e mi darò da fare per farvi allontanare da casa mia. Non sono uno sprovveduto come voi pensate, io sono un lord con gli agganci giusti e, se volessi vi farei sparire senza lasciare traccia, e non è certo che non lo faccia. Ora toglietevi dalla mia vista prima che ci ripensi e vi butti in strada come straccioni. Disse loro con una voce e uno sguardo che diceva che non stava scherzando.
Susan prese la mano di suo figlio, lo scosse violentemente per costringerlo a uscire. Prima di chiudersi la porta alle spalle il giovane si voltò. Cercò di dire qualcosa ma sua madre lo strattonò via. Aveva visto una furia omicida negli occhi di suo marito ed era consapevole che poteva fare ogni cosa che aveva detto.
Accompagnami a prendere le mie cose. Gli disse soltanto.

immagine dal web - diritti e proprietà di Milena Ziletti

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