lunedì 23 dicembre 2019

KATRIN, LA SUA STORIA



KATRIN, LA SUA STORIA

parte sessantadue





Sir Jacob era in evidente imbarazzo e la giovane non faceva niente per metterlo a proprio agio. Era ora di mettere in chiaro che lei non era una marionetta.
Si sedette al suo piccolo tavolo e fece cenno al suo ospite di fare altrettanto. Voglio sapere quali sono i programmi per i prossimi mesi. Gli chiese. L’uomo fece un sospiro di sollievo. Prendo la valigia e la metto al corrente, lady Katrin.
Ci vollero solo pochi minuti perché tornasse. Prese la chiave che portava al collo e aprì la valigia. Ben ordinati c’erano documenti, fogli, cartelle varie e alcune borse di denaro.
Lei rimaneva in silenzio e in attesa che quello finisse di leggere e si decidesse a parlare.
Come le ho già comunicato, lady Katrin, fra una settimana partiremo. Andremo a visitare le tre compagnie di navigazione e consocerà i responsabili dei vari settori. L’uomo alzò lo sguardo sulla ragazza che non aveva cambiato espressione. Continui. Gli ordinò. Ci vorranno tre mesi. Poi in aprile faremo sosta nella grande metropoli e lì sarà ospite di vari lord della città, e… stava continuando a illustrare il programma quando Katrin lo interruppe.
Per quanto riguarda le compagnie di navigazione mi servirà un solo mese, non intendo diventare contabile di commercio marittimo, poi andremo nella capitale e non sarò ospite di nessun lord, provvederà a prendere in affitto un appartamento idoneo alle mie necessità. Mi metterà in contatto con i banchieri e i notai che seguono gli interessi di mio nonno e ci rimarrò fino all’estate. Ora può continuare. Gli disse aspettando di sentire il seguito.
Sir Jacob inghiottì e prese nota di quello che gli era stato richiesto. Suo nonno vuole che lei partecipi a tutte le manifestazioni mondane della capitale, fino alla fine dell’anno. Aggiunse.
In pratica dovrò restare nella capitale per tutto l’anno. Ho capito bene? Volle sapere.
Sì, lady Katrin. Ha capito bene. Le rispose.
E nei mesi che mi separano dal ritorno, per il mio compleanno, cosa è previsto? Gli domandò.
E’ previsto un viaggio oltremare. Viaggerà per un paio di mesi e si farà una formazione sulle usanze straniere. In aprile tornerà in patria, ripasserà dalla capitale a verificare le sue conoscenze e poi potrà tornare a casa. Le disse tutto d’un fiato.
 Katrin rimase assorta a valutare quello che aveva appena saputo. Non le piaceva per niente il programma che avrebbe dovuto seguire. Non amava la mondanità e tutto quello che ne conseguiva ma aveva fatto una promessa a suo nonno.
Anche il viaggio oltre mare non la intrigava per niente. A cosa le serviva? Quello che aveva capito era che suo nonno aveva dato più importanza alla mondanità che al resto.
 Passare un anno nella capitale e seguire tutti gli avvenimenti mondani era più faticoso che imparare regole bancarie e leggi notarili. Fece un sorriso a Jacob.
Può prendere nota, per favore sir Jacob? Gli chiese con estrema gentilezza.
L’uomo era pronto a scrivere quello che la lady desiderava.
Quando saremo nella capitale mi farà visitare cinque proprietà dalle quali scegliere dove mi sistemerò per tutto l’anno. Voglio un cavallo per me, un cortile abbastanza grande e un salone dove possa allenarmi, voglio essere messa al corrente in anticipo di ogni impegno e voglio essere io a decidere quello che farò. Lei osservava la mano tramante che prendeva nota di tutto. Nel frattempo non voglio essere ospite di nessuno, trovi in fretta quello che le ho chiesto.
L’uomo alzò lo sguardo, inghiottì di nuovo prima di parlare. Lei sa, lady Katrin che dovrò informare suo nonno dei cambiamenti che mi ha richiesto, vero?
Certamente, sir Jacob. Quando comunicherà le mie richieste a lord Sheppard dica che non sono negoziabili, lui capirà. Adesso mi serve una borsa di monete. Gli disse allungando lo sguardo nella valigia.
Il sovrintendente prese una borsa dalla valigia e la posò sul tavolo. Di nuovo inghiottì prima di chiederle a cosa le serve, lady Katrin? Io devo dare conto a lord Sheppard. Era davvero in imbarazzo.
Scriva semplicemente che gliel’ho chiesto io. Gli rispose.
Ora può andare e chiedere a missis Elisabeth di venire da me. Se Jacob avesse conosciuto il padre di Katrin avrebbe detto che era la sua copia perfetta. Raccolse le sue carte, chiuse la valigia, fece un inchino e uscì ben sapendo che le cose sarebbero state più difficoltose da quel momento in poi. Quella ragazza non era manovrabile come gli era stato prospettato, non ci aveva messo molto a far valere il suo rango e la sua volontà. Trovò Elisabeth poco distante e riferì il messaggio.
Katrin era ancora seduta quando la sua assistente personale entrò. Ha bisogno di me, lady Katrin? Chiese con un certo disappunto.
Voglio parlarle proprio di questo, missis Elisabeth. Io non le piaccio e lei non piace a me, quando saremo nella capitale lei sarà libera di tornare al castello o dove vuole, mi troverò un’altra assistente personale, non mi serve un cane da guardia, per questo ci sono già le mie guardie del corpo. Il viso della donna si sbiancava mano a mano che assimilava quello che le veniva detto.
Io sono stata scelta da lord Sheppard, solo lui può togliermi l’incarico. Le rispose altezzosa.
La richiesta a mio nonno è già partita, riceverà sue notizie molto presto e, spero che con la risposta possa arrivare un’altra assistente che sia più gradevole di lei. Nel frattempo è libera da ogni incombenza. Le rispose.
Missis Elisabeth uscì impettita.
Katrin sospirò, finalmente si sentiva più leggera e, anche se non del tutto, più padrona della sua vita.



immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti

Nessun commento:

Posta un commento