martedì 12 novembre 2019

KATRIN, la sua storia


KATRIN, la sua storia

parte trentaquattro






La cena sarebbe stata servita nel salotto più ampio e non in quello privato dello studio del lord.
Katrin varcò il corridoio e fu accolta da un cameriere che l’accompagnò. La ragazza si stampò un sorriso e varcò la soglia.
Suo padre e Susan erano in piedi davanti alla finestra, lei gli teneva il braccio appoggiato al suo, mentre Cristofer aveva l’aria annoiata e sbuffava aspettando di potersi sedere a tavola.
I due si voltarono ma la donna non mollò il braccio dell’uomo che l’accompagnò al tavolo e le sistemò la sedia.
Cristofer prese posto di fronte al lord e Katrin al suo fianco di fronte a Susan.
E’ un piacere essere di nuovo fra queste mura. Quanti bei ricordi! Squittì la donna guardando sognante il volto del suo ospite. Lord Semple gongolava, non era più abituato da tempo ad essere adulato, soltanto Miriam riusciva a risollevargli il morale, ma questa era una storia molto diversa.
Il cameriere servì la prima portata e li lasciò.
Katrin, questa dolce donna è missis Susan Goltreet e quello è suo figlio Cristofer. La signora è una mia vecchia amica da poco rimasta vedova. Con suo figlio sarà nostra ospite e spero che si trovi bene con noi. Le disse suo padre.
Katrin sorrise alla donna. Benvenuta in questa casa, missis Susan, e benvenuto a lei, sir Cristofer. Il ragazzo non aveva ancora detto una parola e rispose solo con un cenno della testa.
La cena proseguì fra sospiri languidi e sorrisetti fra i due ex amanti e Katrin non vedeva l’ora di potersene andare. Osservava, per quanto poteva anche Cristofer. Era innegabile la somiglianza con suo padre, aveva un bel viso ma un corpo già appesantito dal troppo cibo e poco movimento. I suoi denti erano già scuri per i troppi sigari e molto presto avrebbe perso anche i capelli. Poteva risultare piacevole se solo si fosse sforzato di sorridere ma rimaneva cocciutamente in silenzio mangiando voracemente.
Katrin, mia cara perché domani non fai fare un giro a mio figlio e gli mostri i dintorni? Sono sicura che potreste fare amicizia e lui adora andare a cavallo. Le chiese senza mai smettere di sorridere.
Domani non mi è possibile, ma troverò un giorno più adatto per essere libera e dargli tutta la mia attenzione. Le rispose sempre sorridendo. Susan si indispettì ma non lo diede a vedere. Quella ragazza era la figlia del lord e bisognava trattarla adeguatamente, almeno per ora. Non le piaceva la sua troppa libertà e il fatto che suo padre non fosse intervenuto per obbligarla la fece infuriare, ma non smise mai di sorridere. Ringraziò la ragazza e tornò a fare le sue moine al lord.
Hai una gran bella ragazza, mio caro. Lo lusingò.
La cena riprese. Katrin aveva tutto il tempo di osservare la donna che le sedeva di fronte. Sudava sotto il trucco pesante. I capelli avrebbero avuto bisogno di una mano esperta e le rughe erano visibili agli occhi e al collo. Doveva essere stata una vera bellezza, e ancora lo era, ma doveva aver patito varie ristrettezze e si notava anche dall’abito. Cristofer, invece era agghindato di tutto punto, anche le mani erano curate nonostante fossero scurite dai troppi sigari. Katrin non faticava ad accorgersi che il ragazzo aveva un’indole egocentrica ed egoistica, bastava osservare come si serviva dei pezzi migliori dal piatto di portata, di come sbuffasse e sicuramente avrebbe voluto essere altrove.
Katrin gli rivolse la parola. Cosa fa nella vita, sir Cristofer?
Sua madre non perdeva nemmeno una parola. Ho aiutato mio padre fino a che è rimasto in vita. Niente di particolare. E chiuse il discorso.
C’è qualcosa che ama fare? Insistette la ragazza. Io, per esempio ho imparato a duellare, a difendermi, sto imparando l’arte della guerra e della difesa, e le buone maniere da tenere in società. Aggiunse.
Mi sto riprendendo dal dolore del lutto e dalla perdite della nostre proprietà. Rispose riprendendo a mangiare.
Avete perso tutto? Chiese mostrando falso interesse.
Susan intervenne. Mia cara, non tutti sono ricchi come tuo padre e tuo nonno e noi avevamo ben poco, abbiamo dovuto vendere tutto, mio marito aveva fatto dei debiti e noi siamo persone oneste, li abbiamo ripagati tutti.
Non avete più niente? Nemmeno un posto dove vivere? Un lavoro per mantenervi? E come pensate di tirare avanti? Le chiese Katrin fissandole gli occhi in viso.
Katrin! Sono nostri ospiti e le tue sono domande inopportune. Ora puoi tornare nella tua stanza e spero che in futuro ti comporti meglio o te la vedrai con me. La rimproverò suo padre.
Katrin si alzò, Cristofer non le spostò la sedia e lei gli diede un calcio. Mi scusi sir Cristofer, sono inciampata. Buona continuazione. Girò loro le spalle e uscì.
Sapeva di aver osato troppo ma non riusciva a sopportare tutta quella falsità e l’ambiguità di quella gente. Suo padre era un idiota e si sarebbe fatto conquistare con estrema facilità, ma con lei non ci sarebbero riusciti.
Sentì la porta aprirsi e i passi di Cristofer che la raggiunse. Posso accompagnarla, miss Katrin? Le chiese in modo educato.
Lei si fermò e aspettò che la raggiungesse. Il ragazzo aveva un sorriso che lei imparò a odiare fin da quel momento. Le do un consiglio, sir Cristofer, non mi giunga alle spalle o potrebbe essere infilzato, non mi serve protezione in casa mia, né fuori di qui. Voi non mi piacete ed io non devo piacere a voi, crede che non conosca il vero motivo del vostro arrivo? Io non sono mio padre, sono la nipote di lord Sheppard, non dimenticatelo mai!
Lo lasciò esterrefatto e raggiunse la sua stanza. Era stata calma, aveva sorriso e si era comportata bene.


immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti

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