mercoledì 27 novembre 2019

KATRIN, LA SUA STORIA


KATRIN, LA SUA STORIA

parte quarantacinque






Cavalcarono in silenzio e raggiunsero il loro boschetto preferito. Ormai sapevano che era il luogo dove si confidavano e presero posto nel solito modo.
Robin attese, osservandola in silenzio col suo solito sorriso sulle labbra. La conosceva molto bene e sapeva come comportarsi con lei.
Katrin sospirò. Quei due stanno cercando documenti e denaro ma non riescono a trovarli. Cristofer se la prende con sua madre e vuole che si dia da fare per farsi sposare. Quello che non capisco è che non so quanto lui sappia. Miss Susan vorrebbe che acconsentissi al suo corteggiamento, eppure sa che è mio fratellastro.
Sono persone con l’acqua alla gola, con niente da perdere e tutto da guadagnare. Disse Robin. Io so dove tiene i documenti e parecchi valori tuo padre. Una cameriera lo ha sorpreso mentre richiudeva una cassaforte, ce ne sono tre nel suo studio, vuoi che le apriamo? Le chiese.
Non mi interessano i suoi averi. Gli rispose alzandosi e raggiungendo il cavallo.
Ripresero a cavalcare e lanciare frecce. Katrin era davvero brava e superò il suo maestro nella caccia. Raccolsero le loro prede e tornarono al castello, in cucina avrebbero saputo cosa farne.
L’estate passò senza portare avvenimenti di rilievo. L’autunno si era presentato freddo e piovoso, l’unica cosa che i contadini avevano salvato era la legna per riscaldarsi, ma di cibo ne avevano davvero poco.
Era il primo giorno di novembre e la neve fece la sua prima apparizione. Katrin non aveva più rivisto suo padre e i suoi ospiti si tenevano alla larga, anche se spesso si accorgeva di essere osservata da Cristofer.
Il fuoco nel camino scoppiettava mentre Rosie rammendava. Quasi si spaventarono quando sentirono bussare alla porta.
Cristofer entrò e fece un inchino ironico. Questa sera è invita a cena, miss Katrin. Non si faccia troppo aspettare. Le disse con un sorriso ambiguo.
Vuole che le prepari un bel vestito, miss Katrin? Le chiese Rosie. Nemmeno per sogno. Le rispose.
Il solito cameriere arrivò per accompagnarla. Entrò nel salotto di suo padre, e come l’ultima volta vide il tavolo apparecchiato e il carrello delle vivande già pronto.
Buonasera, padre. Signora, Cristofer. Si rivolse con estrema cortesia ai presenti.
Susan teneva la mano stretta sotto il braccio di suo padre e sorrideva con una splendida luce negli occhi.
Cristofer preparò quattro bicchieri di vino e li pose sul tavolo. Katrin alzò un sopracciglio in attesa di conoscere il motivo dell’invito.
Finalmente suo padre si decise a parlare. Abbiamo una bella notizia da comunicarti, miss Susan ed io abbiamo deciso di sposarci. Le disse con fare soddisfatto.
Sono felice per te, padre. A quando la cerimonia? Gli chiese senza degnare di uno sguardo la donna.
Abbiamo, anzi la mia dolce futura sposa ha programmato ogni cosa. L’ultima domenica del mese verrà il frate per celebrare il nostro matrimonio, sei la prima a saperlo e spero di avere la tua approvazione, anche se non mi serve. Le disse con la gioia che gli sprizzava dagli occhi.
Miss Susan prese il calice e altrettanto fecero gli altri. Brindiamo al nostro amore, al nostro futuro di felicità. Disse.
Presero posto a tavola. Fu una cena che fece venire la nausea a Katrin. Il modo di comportarsi di miss Susan era davvero stucchevole. Povero lord Semple, ti sei tirato in seno una vipera, pensò.
La notizia delle prossime nozze si propagò veloce come un fulmine in tutto il territorio. I preparativi erano frenetici, miss Susan dava ordini a tutti e anche se la cerimonia era programmata per pochi intimi voleva portate e pietanze sopraffine. Cristofer si godeva il momento, aspettando di poter disporre anche lui di quello che gli serviva.
Lord Sheppard accettò l’invito e Katrin fu felice di averlo al castello per un paio di giorni.
Tutto si svolse senza intoppi. Gli sposi erano raggianti mentre brindavano al loro futuro.
Katrin accompagnò suo nonno nella camera che gli era stata assegnata, sarebbe ripartito il giorno dopo. Che ne pensi, nonno? Gli chiese abbracciandolo.
Penso che lord Semple avrà vita dura, non immagina nemmeno quanto! Lascerò che si goda la luna di miele prima di intervenire. Le rispose. Tu stai bene, piccola? Le chiese accarezzandole i capelli come quando era bambina. Sto bene, nonno, ma non vedo l’ora di andarmene da qui, questa non è casa mia. Gli rispose. Ci vediamo domani, faremo colazione insieme prima che tu te ne vada. Gli diede un bacio sulla guancia e tornò nella sua stanza.
Rosie stava sistemando la legna per il camino e Robin era seduto nella sua poltroncina. E vissero felici e contenti, come nelle fiabe. Disse sarcastico il soldato.
Che ci fa qui? Gli chiese. Mi ha fatto entrare miss Rosie. Le rispose.
La neve cadeva silenziosa e tutto era già ricoperto col suo candore. Godiamoci questi momenti di pace. Disse Katrin.



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