KATRIN, LA SUA STORIA
parte quarantacinque
Cavalcarono
in silenzio e raggiunsero il loro boschetto preferito. Ormai sapevano che era
il luogo dove si confidavano e presero posto nel solito modo.
Robin attese,
osservandola in silenzio col suo solito sorriso sulle labbra. La conosceva
molto bene e sapeva come comportarsi con lei.
Katrin
sospirò. Quei due stanno cercando
documenti e denaro ma non riescono a trovarli. Cristofer se la prende con sua
madre e vuole che si dia da fare per farsi sposare. Quello che non capisco è
che non so quanto lui sappia. Miss Susan vorrebbe che acconsentissi al suo
corteggiamento, eppure sa che è mio fratellastro.
Sono persone con l’acqua alla gola,
con niente da perdere e tutto da guadagnare. Disse Robin. Io
so dove tiene i documenti e parecchi valori tuo padre. Una cameriera lo ha
sorpreso mentre richiudeva una cassaforte, ce ne sono tre nel suo studio, vuoi
che le apriamo? Le chiese.
Non mi interessano i suoi averi. Gli rispose alzandosi e raggiungendo
il cavallo.
Ripresero a
cavalcare e lanciare frecce. Katrin era davvero brava e superò il suo maestro
nella caccia. Raccolsero le loro prede e tornarono al castello, in cucina
avrebbero saputo cosa farne.
L’estate
passò senza portare avvenimenti di rilievo. L’autunno si era presentato freddo
e piovoso, l’unica cosa che i contadini avevano salvato era la legna per
riscaldarsi, ma di cibo ne avevano davvero poco.
Era il primo
giorno di novembre e la neve fece la sua prima apparizione. Katrin non aveva
più rivisto suo padre e i suoi ospiti si tenevano alla larga, anche se spesso
si accorgeva di essere osservata da Cristofer.
Il fuoco nel
camino scoppiettava mentre Rosie rammendava. Quasi si spaventarono quando
sentirono bussare alla porta.
Cristofer
entrò e fece un inchino ironico. Questa
sera è invita a cena, miss Katrin. Non si faccia troppo aspettare. Le disse
con un sorriso ambiguo.
Vuole che le prepari un bel vestito,
miss Katrin? Le
chiese Rosie. Nemmeno per sogno. Le
rispose.
Il solito cameriere
arrivò per accompagnarla. Entrò nel salotto di suo padre, e come l’ultima volta
vide il tavolo apparecchiato e il carrello delle vivande già pronto.
Buonasera, padre. Signora, Cristofer.
Si rivolse con
estrema cortesia ai presenti.
Susan teneva
la mano stretta sotto il braccio di suo padre e sorrideva con una splendida
luce negli occhi.
Cristofer
preparò quattro bicchieri di vino e li pose sul tavolo. Katrin alzò un
sopracciglio in attesa di conoscere il motivo dell’invito.
Finalmente
suo padre si decise a parlare. Abbiamo
una bella notizia da comunicarti, miss Susan ed io abbiamo deciso di sposarci. Le
disse con fare soddisfatto.
Sono felice per te, padre. A quando
la cerimonia? Gli
chiese senza degnare di uno sguardo la donna.
Abbiamo, anzi la mia dolce futura
sposa ha programmato ogni cosa. L’ultima domenica del mese verrà il frate per
celebrare il nostro matrimonio, sei la prima a saperlo e spero di avere la tua
approvazione, anche se non mi serve. Le disse con la gioia che gli sprizzava dagli occhi.
Miss Susan
prese il calice e altrettanto fecero gli altri. Brindiamo al nostro amore, al nostro futuro di felicità. Disse.
Presero
posto a tavola. Fu una cena che fece venire la nausea a Katrin. Il modo di
comportarsi di miss Susan era davvero stucchevole. Povero lord Semple, ti sei
tirato in seno una vipera, pensò.
La notizia
delle prossime nozze si propagò veloce come un fulmine in tutto il territorio.
I preparativi erano frenetici, miss Susan dava ordini a tutti e anche se la
cerimonia era programmata per pochi intimi voleva portate e pietanze
sopraffine. Cristofer si godeva il momento, aspettando di poter disporre anche
lui di quello che gli serviva.
Lord
Sheppard accettò l’invito e Katrin fu felice di averlo al castello per un paio
di giorni.
Tutto si
svolse senza intoppi. Gli sposi erano raggianti mentre brindavano al loro
futuro.
Katrin
accompagnò suo nonno nella camera che gli era stata assegnata, sarebbe
ripartito il giorno dopo. Che ne pensi,
nonno? Gli chiese abbracciandolo.
Penso che lord Semple avrà vita dura,
non immagina nemmeno quanto! Lascerò che si goda la luna di miele prima di
intervenire. Le
rispose. Tu stai bene, piccola? Le
chiese accarezzandole i capelli come quando era bambina. Sto bene, nonno, ma non vedo l’ora di andarmene da qui, questa non è
casa mia. Gli rispose. Ci vediamo
domani, faremo colazione insieme prima che tu te ne vada. Gli diede un
bacio sulla guancia e tornò nella sua stanza.
Rosie stava
sistemando la legna per il camino e Robin era seduto nella sua poltroncina. E vissero felici e contenti, come nelle
fiabe. Disse sarcastico il soldato.
Che ci fa qui? Gli chiese. Mi ha fatto entrare miss Rosie. Le rispose.
La neve
cadeva silenziosa e tutto era già ricoperto col suo candore. Godiamoci questi momenti di pace. Disse
Katrin.
immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti
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