ESTERINA
PRIMO CAPITOLO
E’ quasi estate ed è una giornata magnifica.
Mentre pedalo in riva al “mio” fiume, sciolgo le trecce e lascio liberi i miei
lunghi capelli dorati. Il sole mi scalda il viso e tutte le mie lentiggini
colorate; e la gonna si alza e mi lascia scoperte le ginocchia. Sono
sicuramente “peccaminosa” come direbbe mia madre, ma mi sento tanto libera e
felice. Non c’è nessuno che mi può vedere e canto un motivetto allegro e di
moda. Mi sembra di sentire gli uccellini che seguono il mio canto, ed il
profumo dell’aria porta quasi i colori dell’iride.
Sono felice.
E come potrei non esserlo? Ho un appuntamento! Un appuntamento con l’amore, il
mio amore: Alberto.
Il mio giovane cuore si unisce al mio canto, e
non voglio pensare a cosa succederebbe se i miei genitori mi scoprissero.
Mi chiamo Esterina, ho 15 anni. Ho un fratello
più grande, Alfredo, ed i miei genitori sono molto severi con me. Siamo
benestanti, non ci manca niente, ma io non mi occupo di queste cose, mi piace
essere come sono.
Fra poco, dopo la prossima ansa del fiume,
dovrei vederlo. Sono già emozionata. Il solo pensiero di stargli vicino mi fa
sentire il coro degli angeli. Lo so, sono una inguaribile romantica, ma alla
mia età come è possibile non esserlo? Intanto pedalo più veloce e i miei
capelli sembrano rami frondosi che si piegano al vento.
Abbiamo scelto un posto nascosto, nessuno lo
deve sapere. Alberto non fa parte del mondo che i miei genitori vogliono farmi
frequentare. Lui è il figlio di un semplice muratore. Ha una famiglia numerosa
e chiassosa e vivono in un borgo con tante altre famiglie. Da loro c’è sempre
movimento, urla, bambini che giocano, a volte adulti che litigano, insomma
sembra un mondo fatto apposta per loro.
Io, invece, vivo in un grande cascinale. Non ci
sono altre famiglie ma ci sono molti lavoranti.
E’ meglio se non penso a casa mia, perché mi
figuro la faccia di mia madre se mi vedesse in questo momento. La cancello dai
miei pensieri e corro verso Alberto.
Adesso lo vedo e sento la sua voce cantare la
mia stessa canzone.
Lo raggiungo e lascio la bicicletta. Mentre mi
avvicino e lui mi sorride mi sembra di ritornare la timida bambina di un tempo.
Tutti i pensieri, tutti i desideri che ho espresso su di lui, scompaiono e
lasciano il posto ai nostri sguardi silenziosi.
Ci sediamo sotto la pianta del gelso e non
riusciamo a parlare. Siamo improvvisamente timidi e consci del nostro
isolamento e del nostro sentimento.
Per me è la prima cotta. Non so se Alberto ne
abbia avute in precedenza. Lui ha tre anni più di me e non conosco niente del
suo passato.
“Ciao
Ester, sei bellissima!” Lo sa che mi arrabbio se mi chiama così, e lui lo
fa apposta.
Io non riesco a spiccicare parola e lui sorride
come se riuscisse a leggermi nella mente.
“Ciao
Alberto, chiamami Esterina, lo sai che non mi piace l’altro nome, mi ricorda
troppo mia nonna, ed io non voglio assomigliarle nemmeno nel nome”.
Intanto cerco nella mia mente un argomento
qualsiasi per iniziare la conversazione, non voglio fare la figura della sprovveduta.
Dopotutto ho studiato, ho anche fatto alcuni viaggi, ma quando sono vicina a
lui non riesco a sgarbugliare i pensieri.
Intanto Alberto mi sorride e mi prende la mano,
la porta alle labbra e mi dà un caldissimo bacio!
E ride divertito. “La tua faccia è diventata del colore delle tue lentiggini. Esterina, è
solo un piccolo bacio; e tu, quando me ne darai uno?”
Allora mi faccio coraggio e anch’io gli prendo
la mano, la porto sul cuore e gli dico “ti
amo”. Ora il mio cuore parla per me, non ho bisogno di aggiungere altre
parole. Lo vedo diventare improvvisamente serio. Toglie la mano dal mio cuore e
sboccia in una carezza. E mentre io mi sciolgo al sapore inebriante di questo
sentimento, vedo passare sul suo bel viso un miscuglio di emozioni.
Io non ho mai detto a nessuno parole d’amore,
lui lo sa e ne sembra intimorito, ma io lo amo, lo amo davvero e, pur di stare
con lui, pur di poter vivere insieme a lui, sono disposta a tutto.
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