CAMILLA
P. OTTO
Fu Lorna, come sempre, a
cominciare il discorso.
“Fra due settimane ci sarà un ricevimento
all’ambasciata francese e siamo state invitate e tu verrai con noi, avremo
bisogno di te che conosci la lingua. Sarà una cena e un ballo in onore della
figlia del console francese e ci sarà tutta la nobiltà inglese. Domani andremo
insieme a vedere per i vestiti che ci servono, vogliamo essere le più eleganti
e tu dovrai essere la più bella!”
Fu una settimana molto
indaffarata. Prima di trovare quello che cercavano per loro e per me visitammo
sartorie e boutique di tutta la città finchè non trovarono ciò che le
soddisfaceva.
Per la prima volta nella mia
vita indossai un abito senza spalline e molto scollato e lasciai sciolti i
capelli contro ogni etichetta del caso. Così vollero loro due, dovevano pur
fare qualcosa per stupire. Loro erano splendide in abiti riccamente lavorati
(fin troppo!) bastone da passeggio con manico d’oro e gioielli che non avevo
mai visto. I loro abiti erano identici, solo il colore variava e facevano
proprio una strana e bella coppia di vecchie stravaganti. In mezzo a quella
gente così compunta, raffinata e snob non passavano inosservate. Io al loro
fianco, con i lunghi capelli castani sciolti sulle spalle nude, completavo il
quadro.
Non passammo inosservate.
Molte persone vennero a salutarle, a omaggiarle, a chiedere consigli per
associazioni benefiche e loro, godevano di ogni complimento che ricevevano
sorridendo a tutti.
Si avvicinò il console
inglese, anche se ora svolgeva compiti di consulenza per vari ministeri veniva
sempre considerato console. Aveva svolto il suo lavoro di diplomatico in vari paesi
del mondo, e la competenza acquisita lo faceva uno dei maggiori esperti di
politica estera. Loro lo conoscevano bene e si intrattennero alcuni minuti a
parlare. Mi chiamarono e quando li raggiunsi venni presentata e il console mi
diede il suo biglietto. Mi disse di andarlo a trovare che aveva una proposta da
farmi. Ringraziai con garbo e accompagnai le mie amiche al buffet.
Cominciarono le danze e
anch’io venni invitata da vari cavalieri a ballare.
Non ne conoscevo nessuno ma
mi comportai gentilmente con tutti.
Ebbi molti complimenti,
ricevetti molti inviti, ma li rifiutati tutti: quello non era il mio mondo e
sapevo che non poteva essere per me. Mi divertii moltissimo e, quando
rientrammo a casa, ero stanca ma felice. Le due sorelle si scambiavano sguardi
e sorrisetti complici che, per il momento non riuscii a decifrare.
Fu uno sforzo tremendo essere
in piedi per la colazione delle sette il giorno dopo, ma Lorna e Linda erano
perfette, come ogni mattina.
Le mie giornate procedevano
come al solito. Ero molto impegnata fra lo studio e la compagnia delle due
sorelle. Ricevevano molti inviti e a loro piaceva molto essere al centro
dell’attenzione. Io facevo di tutto per rimanere defilata, ma loro non me lo
permettevano. Mi presentavano ai loro conoscenti come un’amica e, come tale,
venivo accettata. Ero molto fortunata ad avere Lorna e Linda come protettrici.
Erano passate due settimane
dal ballo all’ambasciata e decisi di andare dal console a sentire cosa aveva da
propormi. Presi appuntamento e al giorno stabilito mi presentai nel suo
lussuoso ufficio.
Il console, Lord Bird, mi
accolse calorosamente e prendemmo insieme un the. Si informò discretamente
sulle mie abitudini, le mie capacità, i miei desideri. Alla fine mi accorsi che
gli avevo praticamente raccontato tutta la mia vita senza nemmeno rendermene
conto. Era talmente piacevole parlare con questo gentiluomo. Mi disse che
conosceva da tantissimi anni le sorelle Lorna e Linda e che era legato loro da
profonda e sincera amicizia.
“Bene signorina Camilla, che intenzioni ha per il suo
futuro?” Mi chiese.
“Non ho ancora deciso niente, ma mi piacerebbe
rimanere qui, dovrò darmi da fare e trovarmi un lavoro.” Gli risposi con tutta la grazia che conoscevo.
“Che direbbe di lavorare per me?” Continuò.
“Che ne sarei onorata, ma non ho particolari
qualifiche.”
“Oh, non si deve preoccupare, lei ha proprio tutto
quello che serve: gentilezza, educazione, buona creanza, conoscenza
dell’etichetta e discrezione. Lorna e Linda hanno fatto proprio un bel lavoro con
lei, ma con lei hanno trovato terreno fertile da coltivare come desideravano.”
“Quando avrà terminato i corsi di lingue si presenti
da me, intanto cerchi di procurare tutti i documenti che le possono servire, ci
vediamo fra un paio di mesi, saluti le signorine da parte mia e a presto.” Aggiunse col suo sorriso che doveva aver conquistato
molte donne.
Uscii da quell’incontro quasi
volando e tornai di corsa a casa.
Le sorelle mi stavano
aspettando e vollero sapere ogni particolare. Ero davvero fortunata, avevo
davanti un futuro “elettrizzante” che mi aspettava.
immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti
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