martedì 26 febbraio 2019

ESTERINA


ESTERINA

P. DUE






Adesso la timidezza mi è passata. “Lo sai vero che ti amo? Che per stare con te sto rischiando molto? E tu, mi ami anche tu?”

I suoi occhi parlano prima delle parole: “Ti amo Esterina, ma non sarà facile questo nostro amore. A volte ho paura di chiederti troppo. Siamo troppo diversi, e non so se potrà bastare la forza del nostro amore per arrivare dove vogliamo noi. “

Lo so anch’io che non sarà facile. Si tratta solo di avere la forza, e di aspettare la mia maggiore età; poi sarà sicuramente diverso. La strada è molto lunga e ci saranno molte, moltissime insidie, ma io sono pronta a superarle tutte perché so che il mio amore è forte e sincero. Sono molto giovane, ma mi conosco, io sono sicura di farcela, ma lui?

Lo guardo dritto negli occhi, gli prendo le mani e gli dico “dobbiamo scambiarci una promessa solenne, promessa che nessuno potrà sciogliere, come fosse un giuramento sacro, io ti prometto che qualunque cosa accada ti aspetterò, dovessi aspettare fino alla morte!”

Alberto mi stringe le mani e ripete “se è quello che vuoi, ti prometto e ti giuro sul mio cuore che qualunque cosa accada io sarò sempre tuo! Ricorda bene queste parole mia piccola Esterina, il mio cuore e il mio amore saranno sempre per te, qualunque cosa la vita ci riservi.”

Un timidissimo bacio a sfiorarci le labbra e poi devo tornare a casa. Il mio cuore esulta, ci siamo scambiati la promessa della vita e niente e nessuno potrà cambiarla.

“Ricordati la mia promessa e tu mantieni la tua, ora siamo uniti per sempre nei nostri cuori.” Prendo la bicicletta e lentamente pedalo verso casa.

Il fiume non mi canta più dolcemente come prima, il sole non è più così caldo come prima e un brivido mi penetra la mente. Dovrei essere felice, allora che cos’è che si insinua nei miei pensieri?

Non voglio tristezze a farmi compagnia. Ricomincio a cantare e vado verso casa con un dolce calore nel cuore. “Ti amo mio adorato Alberto, ti amo e non posso farci niente, nessuno può cambiare il mio sentimento, sarà così fino alla morte.” Questi sono i pensieri che riempiono la mia mente.

Mi sembra di essere l’eroina di sdolcinati romanzetti rosa, ma mi sento talmente felice che ho la forza per abbattere chiunque osi mettersi contro il mio amore. E ancora non so quanta davvero me ne servirà.

Un sonoro schiaffo appena varco la soglia di casa. Mia madre non è mai stata tenera, ma stavolta ha calcato la mano. Non faccio in tempo a riprendermi che mi prendo un altro manrovescio. I miei lunghi capelli ondeggiano come sospesi nell’aria. Porto entrambe le mani al viso che scotta come fossi stata toccata da braci ardenti. Il dolore è acuto e forte, e dagli occhi cominciano a scendere copiose lacrime, più di rabbia che di dolore.

“Sembri una sgualdrina! Guardati. Con quei capelli sciolti e spettinati si capisce benissimo dove sei stata. Quel maledetto Alberto, gli faccio passare la voglia di importunarti, e a te, d’ora in poi, è proibito prendere la bicicletta. Voglio sempre sapere dove vai e con chi stai. Ti devi dimenticare di quel mentecatto. Tu sei una Celerini, e ti accompagnerai con chi decide la tua famiglia, non con il figlio di un muratore. Sali e ricomponiti. Non scendere a cena, vai direttamente a letto e non presentarti fino a domani mattina a colazione. Parlerò con tuo padre e decideremo cosa fare.”

Salgo di corsa le scale, non voglio sentire altro. Come ha fatto mia madre a sapere del nostro incontro? Possibile che sia così trasparente che tutti riescono a leggermi nella mente? Ho il viso in fiamme, mi serve dell’acqua fresca, ho paura che i segni delle sue dita rimarranno a lungo a segnare le mie guance.
Mi sdraio sul letto e mi asciugo le lacrime. Premo un panno umido sul viso e aspetto che mi passi il dolore. Non so se è più forte il dolore sul viso o quello nel cuore. Il mio piccolo cuore, così colmo di amore ed ora così pieno di rabbia! “Ti odio mamma, ti odio anche se so che è peccato, ma non mi piegherai!”

E mentre ripenso alla mano di Alberto sul mio cuore e rivedo il suo viso mentre ci scambiamo la nostra promessa, mi addormento ancora vestita e con i capelli ancora sciolti e liberi come voglio essere io.

foto dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti

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