KATRIN, la sua storia
parte ventiquattro/venticinque
Faticosamente,
lord Sheppard si alzò e aprì uno scomparto segreto, prendendo una cartella.
Riprese
posto sulla sua poltrona. Qui c’è ogni
cosa che riguarda lord Semple e il matrimonio con tua madre. Ci sono un sacco
di cavilli che lui ha firmato senza fermarsi a leggere o a riflettere, ma mia
figlia e tu lo avete reso molto ricco, e non è ancora finita. In poche
parole le spiegò la sostanza del contratto. Lui
ha bisogno di te per raggiungere il suo scopo e prendersi tutta l’eredità. Ora
conosci ogni cosa. Le disse posando la sua mano sulla cartella. Vuoi leggere le carte? Le chiese. Katrin
osservava gli occhi tristi di suo nonno e ci vide soltanto amore. Non mi serve, nonno, mi basta la tua parola,
a me non interessano i tuoi averi, voglio solo essere libera di andarmene da
casa mia, ma sono ancora troppo giovane per farlo e lui risulta pur sempre mio
padre. Gli rispose.
Lo so, piccola mia, lo so, per questo
ho studiato un piano. Ora vai da Eloine, ha aspettato tutti questi anni per
poterti rivedere, sta morendo e la renderesti molto felice se la perdonassi,
lei non ci è riuscita, ha bisogno che glielo dica tu stessa. Manderò un servitore
da tuo padre e gli farò sapere che sei mia ospite in quanto sono malato,
chiederò di mandare la tua istitutrice con le tue cose, te ne andrai solo
quando avremo discusso di tutto e lo vorrai tu. Io ti voglio bene, Katrin. Aggiunse con gli occhi lucidi.
Katrin si
alzò e lo abbracciò. Posso ancora
chiamarti nonno? Gli chiese.
Tu sei la mia nipote adorata, non
dimenticarlo mai. Rispose
restituendole l’abbraccio.
Una
cameriera l’accompagnò nella stanza di Eloine. La vecchia respirava a fatica ma
la sentì entrare ed aprì gli occhi, le sorrise mentre piangeva silenziosamente.
Katrin si sedette accanto al letto e le prese la mano fra le sue. Ora so la verità, Eloine. Sono stata molto
arrabbiata con te per avermi abbandonata, ma ora ho capito quanto ti sia costato
e quanta sofferenza hai passato in questi anni. Mi sei mancata immensamente, e
voglio che tu sappia che tutta la mia rabbia era dettata solo dall’amore che
avevo per te e che credevo tradito. Abbiamo sofferto entrambe per la perdita
della donna che amavamo ed è giunto il momento di lasciarla riposare in pace e
pensare al futuro. Ti voglio bene, Eloine, te ne ho sempre voluto. Si
abbracciarono piangendo, cercando di infondersi tutto quell’amore sprecato in
quegli anni. Lord Semple la pagherà molto
cara. Le bisbigliò nell’orecchio. Ora
riposa, io rimango qui con te. Le tenne la mano per alcune ore, fino a che
la vecchia spalancò gli occhi, guardò quel viso tanto amato, sorrise e spirò.
Katrin non
riuscì a trattenere le lacrime e pianse come se il mondo fosse finito in quel
giorno. Suo nonno le osservava dalla porta e le lasciò sole.
Giuro sulla tua tomba e quella di mia
madre che gliela farò pagare. Si asciugò gli occhi e raggiunse suo nonno che l’aspettava
fuori.
Furono
giorni tristi quelli del funerale, l’aveva appena ritrovata e se ne era già
andata, era ancora sola. Sara era arrivata insieme a due guardie del castello
che furono rimandate indietro.
Iniziava
maggio e le cose sarebbero cambiate. Lei era già cambiata. Nella sua stanza,
distesa sul letto dopo il funerale ripensava a quello che aveva saputo.
Ora il
disprezzo per suo padre si era trasformato in odio, non era suo padre e
sembrava che il suo desiderio di non essere sua figlia fosse stato esaudito. Si
chiedeva chi fossero i suoi genitori ma sapeva bene che non lo avrebbe mai
scoperto. Chissà cosa li aveva spinti a liberarsi di lei, sicuramente la
povertà o le minacce del lord, non aveva importanza, dopo tutto era stata
fortunata, era stata molto amata e lo era tutt’ora. Rivide il volto segnato di
suo nonno e tutto l’amore che provava per lei, doveva essere davvero molto
sincero se nonostante tutta quella storia lui non aveva smesso di amarla, anzi
sembrava che l’affetto fra loro fosse aumentato. Lei lo aveva sempre amato ed
ora aveva la prova che era immensamente ricambiata per quello che era, qualunque
fossero le sue origini, sì era stata fortunata e perdonò i suoi veri genitori.
Rimase poco
nella sua stanza, non era abituata a stare inattiva. Come faceva spesso, si
legò la spada al fianco e uscì nel grande cortile. Molte persone erano
indaffarate con i loro compiti e le osservava in quella limpida giornata di
sole. Un solo attimo e i suoi sensi si acuirono sentendo istintivamente il
pericolo che si avvicinava. Aveva la mano sull’elsa della spada e, con gesto
repentino la sfoderò girandosi di scatto ad affrontare il nemico, chiunque
fosse.
I suoi occhi
si riempirono di gioia quando vide di chi si trattava, Alfred era di fronte a
lei con la spada pronta e lei fece il primo affondo. Non ci sei riuscito a cogliermi di sorpresa. Gli disse mentre
duellavano come se le loro vite dipendessero da quella tenzone. E lei, miss Katrin sta diventando troppo
brava. Le rispose senza perdere la concentrazione. Ho avuto un buon maestro. Gli disse di rimando. Questo è vero, ma non le ha ancora insegnato
tutto. Le rispose. Vuoi fare una gara
con l’arco? Lo derise lei. Duellavano mentre lord Sheppard li guardava
divertito dalla finestra del suo studio, sapeva di averla fatta felice con il
ritorno di Alfred. Osservava i duellanti e si rendeva conto di quanto brava
fosse sua nipote. L’aveva osservata per tutto il tempo e doveva dare atto a
lord Semple che aveva fatto un gran bel lavoro con Katrin, sapeva comportarsi
da signora come altrettanto sapeva comportarsi da selvaggia. Sapeva che presto
l’avrebbe cercato per conoscere i suoi piani, ma per ora desiderava soltanto
vederla felice.
L’estate si
avvicinava e anche il suo quindicesimo compleanno. Suo padre aveva scritto a
lord Sheppard per chiedergli di rimandare a casa Katrin ma lui aveva rifiutato
adducendo la scusa della poca salute.
Katrin era
serena come non lo era mai stata. Ora conosceva la verità sulle sue origini,
sul matrimonio dei suoi “genitori” e aspettava la chiamata di suo nonno per
sapere cosa doveva fare. Ma non aveva fretta. Passava le sue giornate con Sara
e Alfred per le lezioni ma quello che più amava erano i pranzi e le cene in
famiglia, suo nonno, zio Donald, suo cugino Paul. Dopo tutti i pasti solitari a
casa sua ora le sembrava di essere finalmente arrivata in una vera famiglia.
Suo zio e suo cugino conoscevano la verità e anche con loro non era cambiato
niente.
Arrivò anche
il giorno del suo compleanno, quindici anni e una bellezza mozzafiato, un
fisico ben proporzionato adatto ad abiti da cerimonia e indumenti da
maschiaccio.
La festa era
stata organizzata all’aperto. Una lunga tavolata con cibi e bevande e tutti gli
abitanti del castello erano stati invitati. C’erano anche tanti bambini e fu
davvero una festa bellissima.
Alfred le
aveva regalato un arco nuovo, più grande, con delle incisioni in una lingua
antica che le spiegò volevano dire tu sei
invincibile.
Sara le
diede il cuscino ricamato che lei non aveva più voluto finire.
Zio e cugino
le porsero una splendida sella intarsiata.
Lord
Sheppard la osservava aspettando il suo momento. Dio quanto era felice di amare
quella ragazza! Era seduto e aspettò il momento più opportuno e battè il suo
bastone per attrarre l’attenzione. Ho
anch’io un regalo per la mia nipote preferita. Vuoi venire a prenderlo, mia
cara? Disse con gli occhi lucidi.
Katrin lo
raggiunse. Chiudi gli occhi, piccola. E
lei obbedì. Passarono alcuni interminabili secondi. Ora puoi aprirli. Le disse il vecchio lord con voce emozionata.
Un cofanetto
contenente una bellissima parure d’oro e pietre preziose e un rotolo di carta.
Questo apparteneva a tua nonna, la
mia splendida moglie ed è giusto che oggi passi a te. E qui, disse mostrando il documento, c’è un atto di proprietà. Leggilo e dimmi
cosa ne pensi. Katrin era quasi senza fiato, il dono di suo nonno, sanciva
una volta di più la sua appartenenza alla famiglia Sheppard. Srotolò il foglio
e lo lesse. Era l’atto di proprietà di una tenuta poco lontana dal castello,
fintanto che non fosse diventata maggiorenne o sposata aveva zio Donald come
tutore.
Katrin
piangeva senza ritegno. Nonno, è troppo! Le
disse mentre lo abbracciava. Il pittore invitato all’evento prendeva schizzi
velocemente per poi immortalare quella giornata che sarebbe stata
indimenticabile per tutti.
La festa
continuò fino a che le stelle fecero capolino.
Non dimenticherò mai questa giornata. Pensò Katrin prima di
addormentarsi.
Era esattamente
il primo di luglio quando suo nonno la invitò nel suo studio.
Quando
Katrin arrivò vide che insieme a suo nonno c’erano zio e cugino.
Siediti Katrin. La invitò. Finalmente ho ricevuto anche l’ultimo rapporto che aspettavo, quello
che mi serviva prima di parlarti. Ho vari informatori in giro che raccolgono
notizie per me. Essere al corrente di quello che succede è indispensabile per
chi è nella mia posizione. Aggiunse sorridendo vedendo l’espressione del
suo viso.
Noi Sheppard siamo molto ricchi,
qualcuno dice che lo siamo più del re ma non è così. La nostra ricchezza viene
da molto lontano, i nostri avi hanno saputo far fruttare i loro talenti e tuo
zio Donald ed io, ed ora anche Paul abbiamo aumentato di molto la nostra
ricchezza. E’ giusto che tu lo sappia, non abbiamo mai rubato niente a nessuno
e abbiamo sempre fatto molta beneficenza. Tuo padre mira ad ottenere tutto
questo, sa che buona parte della mia eredità passerà a te e lui non si
accontenterà della ricchezza che abbiamo regalato anche a lui, conosciamo il
suo vero scopo. Il
vecchio lord fece una pausa passando la mano sull’ultimo rapporto che aveva
ricevuto.
Attese solo
qualche attimo prima di riprendere a parlare.
Quando tua madre accettò di sposare
lord Semple io sapevo che lui aveva un’amante, una donna che amava davvero,
forse l’unica che gli abbia mai conquistato il cuore. Gli ordinai di
allontanarla dal castello o non avrei acconsentito alle nozze, e lui non ci
pensò nemmeno un attimo a cacciarla preferendo la ricchezza all’amore. Quello
che non sapeva, e che ancora non sa è che miss Susan aspettava un figlio suo
quando se ne andò. Per non morire di stenti acconsentì a sposare un vecchio
benestante che diede il suo nome al figlio che nacque. Ora quel ragazzo,
Cristofer ha vent’anni e il vecchio Arthur è morto da circa un anno. Avrebbero
potuto vivere agiatamente molto a lungo se il ragazzo non avesse il vizio del
gioco ed ora sono sul lastrico. Il lord fece una pausa. Katrin si chiese dove volesse
arrivare suo nonno e rimase compostamente in attesa di conoscere tutto il
racconto.
Perché ti racconto tutto questo?
Perché miss Susan ha deciso di tornare da lord Semple e metterlo al corrente
che ha un figlio, vuole sposarlo e fargli riconoscere il ragazzo per poter
avere la sua completa eredità. Le informazioni che ho su di lei dicono che si
tratta di una donna che ottiene sempre ciò che vuole, che non si fa scrupolo
per ottenerlo ed è disperata. Noi dobbiamo fare in modo di togliere a lord
Semple quello che non gli appartiene, che ha avuto con l’inganno. Per questo mi
servi tu, te la senti?
Nonno, non vedo l’ora di farlo! Gli rispose già battagliera.
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