KATRIN, LA SUA STORIA
parte settantasei
Si stava
beatamente rilassando nella vasca da bagno circondata da vapori profumati che impregnavano
tutta la stanza. La sua cameriera aspettava col telo caldo che lei uscisse
dall’acqua. Katrin teneva gli occhi chiusi e rivedeva le gare che aveva
terminato. In troppi non avevano ancora capito che non dovevano sottovalutarla,
era stato questo l’errore che aveva commesso il suo avversario. Sentì bussare e
sir Jacob entrò senza alzare lo sguardo e si sedette dove non poteva vederla.
C’è una novità per la gara con l’arco
di domani, lady Katrin. Ci sarà sfida solo fra lei e lord Mason, nessuno degli
altri è in grado di compete con lei. Ho già parlato coi giudici e abbiamo
combinato le manche di domani. Vuole conoscerle? Le chiese ben sapendo la risposta.
Non mi serve e vorrei che anche il
mio avversario non ne venisse a conoscenza, che soddisfazione ci sarebbe altrimenti?
Gli rispose.
Le verrà presentato durante la cena e
avrete modo di confrontarvi, se lo desiderate. Aggiunse l’uomo.
Katrin aprì
gli occhi e osservò il suo arco, le sue frecce, fatte appositamente per le sue
braccia da ragazza. Non aveva la forza di un uomo ma arco e frecce erano la sua
specialità.
Comunque andrà io sono soddisfatta.
Non pensavo di vincere la gara della spada, è stato un colpo di fortuna per me
che il mio avversario si sia distratto. Glielo ripeto, sir Jacob, chi mi
sottovaluta commette un grande errore. Gli disse mentre usciva dalla vasca e si avvolgeva nel telo
caldo.
Jacob rimase
immobile immerso nei suoi pensieri. Orami conosceva piuttosto bene quella
ragazza e, ogni giorno che passava imparava a stimarla sempre di più. Era anche
molto preoccupato, il suo compito era tenerla lontana dalla residenza Sheppard
fino al suo diciottesimo compleanno. Fin’ora ci era riuscito, soprattutto
perché Katrin nutriva profondo amore e fiducia in suo nonno. Lui non osava
pensare cosa sarebbe successo se lady Katrin avesse conosciuto il vero motivo
che c’era dietro tutto questo, ma era sicuro che prima o poi lei lo avrebbe
scoperto e nessuno, proprio nessuno avrebbe potuto fermare la sua collera. Un
brivido gli passò lungo la schiena. Si alzò. Vado a prepararmi, ci vediamo nel salone e devo dire, lady Katrin che
ha un sacco di ammiratori e ammiratrici, e se lo merita.
Nel salone
era tutto un chiacchiericcio. Dame e cavalieri avevano scommesso e nessuno si
aspettava davvero che lady Katrin potesse vincere. Quelli che avevano scommesso
su di lei erano raggianti.
Katrin
raggiunse il tavolo dei partecipanti alle gare e li salutò. Fu accolta con
brindisi e tanti complimenti.
Al tavolo
dei giudici, il responsabile chiese un attimo di silenzio. Signore e signori, domani c’è la gara finale, arco e frecce e vi
presento i due contendenti. Lord Mason e lady Katrin si contenderanno in dieci manche
la vittoria dell’ultima gara. Ogni manche avrà un punteggio e alla fine vincerà
chi ha conquistato maggior punti. Nessuno dei due sfidanti conosce quello che
sarà la gara, potete fare le vostre scommesse e che vinca il o la migliore. Disse
alzando il calice.
Fu una
serata davvero divertente. Lady Katrin rispondeva a tutte le domande che molte
fanciulle le facevano, le mostravano il loro pugnale e facevano il tifo per
lei. Jacob non le toglieva gli occhi di dosso e osservava quanto fosse parca
nel bere e nel mangiare, non usciva mai dai binari che lei stessa si era
creata.
Lord Mason
era un uomo non giovanissimo come gli altri contendenti, un provetto cacciatore
che usava arco e frecce fin da quando era bambino. Sarà una bella gara, domani, lady Katrin, so quanto è brava in questo
sport e sarà una contesa che divertirà entrambi. E’ un onore per me avere
questo privilegio. Le disse facendole un educato inchino.
Grazie lord Mason. Sarà un
divertimento anche per tutti i presenti e non vedo l’ora di confrontarmi con
lei, anch’io so quanto sia bravo in questo ambito e non sarà facile vincere, ma
quello che conta è il divertimento. Gli rispose restituendogli l’inchino.
La serata
continuò fra balli e libagioni ma Katrin non toccò altro che il minimo
indispensabile, sapeva che aveva davanti una giornata intensa. Jacob vide che
si stava annoiando e la raggiunse. Vuole
ritirarsi, lady Katrin? Le chiese educatamente. Non vedo l’ora di coricarmi, sono davvero stanca. Gli rispose. Lui
le porse il braccio e l’accompagnò nella sua stanza. Ci penso io, lady Katrin a scusarla con gli ospiti. Le disse mentre
le apriva la porta.
Finalmente
era sola, o quasi. La sua cameriera la raggiunse e l’aiutò a spogliarsi. La
congedò e si mise a letto, aveva bisogno di riposare, il suo avversario le
avrebbe dato del fino da torcere e non era affaticato come lei.
Chiuse gli
occhi e si addormentò subito. Sognò suo nonno, Robin e che le dava indicazioni
e poi fu solo buio e silenzio.
Si svegliò
al profumo del cibo che la sua cameriera le aveva portato. Come consuetudine
Jacob la raggiunse per fare colazione insieme. E’ pronta, lady Katrin? Le chiese. Lei gli sorrise, si vedeva che
era stanca ma anche molto eccitata.
Si preparò
con pantaloni e giubba. Si fece fare una treccia e si mise intorno alla testa
una sottile striscia di cuoio (avrebbe dato inizio ad un’altra moda). Mise la
faretra a spalle, contò venti frecce, agguantò l’arco, prese un gran sospiro e
scese le scale in compagnia di Jacob.
Nessuno
avrebbe mai immaginato che quei nobili fossero già svegli e pronti così presto.
I giudici
chiamarono a sé i contendenti e diedero indicazioni per la prima gara.
Si
cominciava e Katrin era elettrizzata.
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