martedì 14 gennaio 2020

KATRIN, LA SUA STORIA


KATRIN, LA SUA STORIA

parte settantasei






Si stava beatamente rilassando nella vasca da bagno circondata da vapori profumati che impregnavano tutta la stanza. La sua cameriera aspettava col telo caldo che lei uscisse dall’acqua. Katrin teneva gli occhi chiusi e rivedeva le gare che aveva terminato. In troppi non avevano ancora capito che non dovevano sottovalutarla, era stato questo l’errore che aveva commesso il suo avversario. Sentì bussare e sir Jacob entrò senza alzare lo sguardo e si sedette dove non poteva vederla.
C’è una novità per la gara con l’arco di domani, lady Katrin. Ci sarà sfida solo fra lei e lord Mason, nessuno degli altri è in grado di compete con lei. Ho già parlato coi giudici e abbiamo combinato le manche di domani. Vuole conoscerle? Le chiese ben sapendo la risposta.
Non mi serve e vorrei che anche il mio avversario non ne venisse a conoscenza, che soddisfazione ci sarebbe altrimenti? Gli rispose.
Le verrà presentato durante la cena e avrete modo di confrontarvi, se lo desiderate. Aggiunse l’uomo.
Katrin aprì gli occhi e osservò il suo arco, le sue frecce, fatte appositamente per le sue braccia da ragazza. Non aveva la forza di un uomo ma arco e frecce erano la sua specialità.
Comunque andrà io sono soddisfatta. Non pensavo di vincere la gara della spada, è stato un colpo di fortuna per me che il mio avversario si sia distratto. Glielo ripeto, sir Jacob, chi mi sottovaluta commette un grande errore. Gli disse mentre usciva dalla vasca e si avvolgeva nel telo caldo.
Jacob rimase immobile immerso nei suoi pensieri. Orami conosceva piuttosto bene quella ragazza e, ogni giorno che passava imparava a stimarla sempre di più. Era anche molto preoccupato, il suo compito era tenerla lontana dalla residenza Sheppard fino al suo diciottesimo compleanno. Fin’ora ci era riuscito, soprattutto perché Katrin nutriva profondo amore e fiducia in suo nonno. Lui non osava pensare cosa sarebbe successo se lady Katrin avesse conosciuto il vero motivo che c’era dietro tutto questo, ma era sicuro che prima o poi lei lo avrebbe scoperto e nessuno, proprio nessuno avrebbe potuto fermare la sua collera. Un brivido gli passò lungo la schiena. Si alzò. Vado a prepararmi, ci vediamo nel salone e devo dire, lady Katrin che ha un sacco di ammiratori e ammiratrici, e se lo merita.
Nel salone era tutto un chiacchiericcio. Dame e cavalieri avevano scommesso e nessuno si aspettava davvero che lady Katrin potesse vincere. Quelli che avevano scommesso su di lei erano raggianti.
Katrin raggiunse il tavolo dei partecipanti alle gare e li salutò. Fu accolta con brindisi e tanti complimenti.
Al tavolo dei giudici, il responsabile chiese un attimo di silenzio. Signore e signori, domani c’è la gara finale, arco e frecce e vi presento i due contendenti. Lord Mason e lady Katrin si contenderanno in dieci manche la vittoria dell’ultima gara. Ogni manche avrà un punteggio e alla fine vincerà chi ha conquistato maggior punti. Nessuno dei due sfidanti conosce quello che sarà la gara, potete fare le vostre scommesse e che vinca il o la migliore. Disse alzando il calice.
Fu una serata davvero divertente. Lady Katrin rispondeva a tutte le domande che molte fanciulle le facevano, le mostravano il loro pugnale e facevano il tifo per lei. Jacob non le toglieva gli occhi di dosso e osservava quanto fosse parca nel bere e nel mangiare, non usciva mai dai binari che lei stessa si era creata.
Lord Mason era un uomo non giovanissimo come gli altri contendenti, un provetto cacciatore che usava arco e frecce fin da quando era bambino. Sarà una bella gara, domani, lady Katrin, so quanto è brava in questo sport e sarà una contesa che divertirà entrambi. E’ un onore per me avere questo privilegio. Le disse facendole un educato inchino.
Grazie lord Mason. Sarà un divertimento anche per tutti i presenti e non vedo l’ora di confrontarmi con lei, anch’io so quanto sia bravo in questo ambito e non sarà facile vincere, ma quello che conta è il divertimento. Gli rispose restituendogli l’inchino.
La serata continuò fra balli e libagioni ma Katrin non toccò altro che il minimo indispensabile, sapeva che aveva davanti una giornata intensa. Jacob vide che si stava annoiando e la raggiunse. Vuole ritirarsi, lady Katrin? Le chiese educatamente. Non vedo l’ora di coricarmi, sono davvero stanca. Gli rispose. Lui le porse il braccio e l’accompagnò nella sua stanza. Ci penso io, lady Katrin a scusarla con gli ospiti. Le disse mentre le apriva la porta.
Finalmente era sola, o quasi. La sua cameriera la raggiunse e l’aiutò a spogliarsi. La congedò e si mise a letto, aveva bisogno di riposare, il suo avversario le avrebbe dato del fino da torcere e non era affaticato come lei.
Chiuse gli occhi e si addormentò subito. Sognò suo nonno, Robin e che le dava indicazioni e poi fu solo buio e silenzio.
Si svegliò al profumo del cibo che la sua cameriera le aveva portato. Come consuetudine Jacob la raggiunse per fare colazione insieme. E’ pronta, lady Katrin? Le chiese. Lei gli sorrise, si vedeva che era stanca ma anche molto eccitata.
Si preparò con pantaloni e giubba. Si fece fare una treccia e si mise intorno alla testa una sottile striscia di cuoio (avrebbe dato inizio ad un’altra moda). Mise la faretra a spalle, contò venti frecce, agguantò l’arco, prese un gran sospiro e scese le scale in compagnia di Jacob.
Nessuno avrebbe mai immaginato che quei nobili fossero già svegli e pronti così presto.
I giudici chiamarono a sé i contendenti e diedero indicazioni per la prima gara.
Si cominciava e Katrin era elettrizzata.

immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti

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