mercoledì 22 gennaio 2020

KATRIN, LA SUA STORIA



KATRIN, LA SUA STORIA

parte ottantadue





Di nuovo era sul veliero che la riportava verso casa. L’umore non era come quello di tre mesi prima, la spagna le era piaciuta davvero molto e aveva passato quel tempo in completo relax. La famiglia Mason la trattava come una di loro e si dispiaceva molto al pensiero che presto non li avrebbe più visti.
Da un lato era triste, ma dall’altro era elettrizzata al pensiero che mancava poco al suo rientro a casa, nella sua vera famiglia.
I gemelli erano allegri come sempre e, quando sbarcarono si salutarono con la promessa di rivedersi al più presto.
Katrin e il suo seguito rientrarono nella villa che presto avrebbero lasciato.
Missis Colette aveva parecchio da fare nell’organizzare le giornate della sua padrona. Aveva ordini precisi sia da lady Katrin che da sir Jacob.
Aprile si presentò con un sole tiepido e una temperatura molto piacevole. La stagione teatrale era iniziata e Katrin aveva ritrovato tutti i vecchi conoscenti. Il suo colorito leggermente abbronzato spiccava in mezzo a tutte le giovinette presenti. Lei sorrideva a tutti, era gentile e aveva già cominciato a organizzare i bagagli per il ritorno a casa.
Era felice, finalmente stava terminando quel lungo periodo di lontananza. Diede disposizione che si organizzasse una splendida festa di saluto per tutte le persone che aveva conosciuto. Sir Jacob era molto indaffarato e l’ultimo sabato di maggio aprirono le porte agli invitati.
Una splendida festa all’aperto, non aveva dimenticato nessuno, aveva invitato la sarta, i contabili, tutti quelli che aveva conosciuto.
Una particolare accoglienza la riservò alla famiglia Mason e, quando alla fine si salutarono Katrin e Olivia piansero mentre si abbracciavano.
Si scambiarono promesse, baciò i gemelli che avevano occhi tristissimi. Lasciò per loro una lettera di ringraziamento e un regalo per ognuno di loro.
Tutto passò in un soffio e si ritrovò a varcare il cancello della dimora della città mentre le carrozze prendevano la strada di casa, finalmente dopo la lunga lontananza.
Sir Jacob viaggiava con lei e missis Colette. La osservava e vedeva nei suoi occhi una luce che le mancava da tempo. La sua assistente aveva accettato di seguirla al castello di lord Sheppard.
E’ felice, lady Katrin? Le chiese Jacob.
Non lo sono mai stata così tanto. Finalmente posso tornare a casa, riabbracciare mio nonno e sentirmi finalmente in famiglia. Gli rispose.
E lei che farà, sir Jacob? Gli chiese di rimando.
Lui sorrise e gli si illuminarono gli occhi. Io tornerò alla mia tenuta, “Tenuta Jacob” e potrò finalmente coronare il mio sogno d’amore e sposare Rose. Il nome della tenuta non è il mio, ma del mio bisnonno che l’ha creata con tanti sacrifici. Suo nonno, lord Sheppard è stato molto generoso per il lavoro che ho svolto con lei, lady Katrin e potrò continuare ad ingrandire la proprietà. Si trova a sud del castello Sheppard, molto a sud e, se mai ne avesse occasione, passi a trovarci, conoscerà Rose, mia madre, mio fratello e sarà un vero onore per noi. Le rispose.
Katrin rimase in silenzio. Aveva avuto vicino quell’uomo tranquillo e gentile per così tanto tempo che ora faceva fatica ad accettare che se ne andasse. Mi mancherà molto, sir Jacob, non può immaginare quanto. E tolse lo sguardo per non far vedere gli occhi lucidi.
Viaggiarono per una settimana. Il tempo si era mantenuto al bello e mancavano poche ore per raggiungere il castello Sheppard.
Ha qualche progetto, lady Katrin? Le chiese gentilmente Jacob.
Lei rimase pensierosa. Non avrebbe mai confessato a nessuno quanto si sentiva in pensiero. La lontananza era stata lunga, lei si era istruita per quanto aveva potuto, aveva perfino imparato a parlare lo spagnolo. Alzò lo sguardo sull’uomo che aveva di fronte. Non so cosa mio nonno abbia in serbo per me. Per adesso sono solo felice di essere a casa. Gli rispose.
Sir Jacob si sporse dal suo sedile e, cosa che non aveva mai fatto le prese le mani e le strinse fra le sue. Avvicinò il suo viso a quello splendido di Katrin e le bisbigliò: lady Katrin, voglio che lei sappia che in qualunque momento, per qualsiasi circostanza, per ogni evenienza che le si possa presentare in casa mia troverà sempre qualcuno che le vuole bene. Lasciò che lei assimilasse quanto le aveva detto e non aggiunse altro. Le baciò educatamente le mani e si ritirò nel suo angolo.
Katrin era perplessa dalle parole che aveva appena udito, ma la voce del cocchiere che avvisava di essere in vista del castello Sheppard le fece dimenticare l’accaduto.
Si sporse dal finestrino e quando vide la sua casa cominciò a piangere senza nemmeno rendersene conto. Due anni era stata lontana, due anni lunghi e intensi, senza i suoi affetti.
Passarono oltre il portone e raggiunsero l’entrata principale. La carrozza si arrestò e Katrin non aspettò che il cocchiere l’aiutasse a scendere. Aveva visto suo nonno che sorrideva e l’aspettava e, come aveva fatto tanto tempo prima gli volò letteralmente fra le braccia.
Bentornata, mia cara. Le disse mentre l’abbracciava.
Sono qui, nonno, finalmente sono qui con te. Gli rispose stringendolo forte.

immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti

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