KATRIN, LA SUA STORIA
parte ottantotto
Nella fretta
di uscire non aveva preso le sue armi e se ne dispiacque.
Sir Robin, sono uscita disarmata, per
oggi mi conceda solo una semplice e piacevole cavalcata. Gli disse seria.
Non si preoccupi, lady Katrin, sono
troppo stanco per combattere con lei. Le rispose con un cipiglio serio che non gli aveva mai visto.
Era un
pomeriggio assolato di fine luglio e loro guidavano i propri cavalli con
lentezza. Robin la raggiunse e le rimase al fianco senza parlare.
Qualcosa non va, sir Robin? Ho visto
il nonno piuttosto preoccupato; ed ora lei ha perso la parola. Gli chiese con una certa ansia.
Lord Sheppard aveva innumerevoli
impegni e non è più un giovanotto, si è stancato parecchio ma non ci sono stati
problemi. Le rispose
cercando di sorridere.
Raggiunsero
una verde radura circondata da alberi frondosi, uno dei posti che Katrin amava
frequentare, scesero da cavallo e si sedettero, come facevano sempre con la
schiena appoggiata ad un tronco stando di fronte e a debita distanza.
Per un po’
rimasero in silenzio.
Non vuole raccontarmi niente del suo
viaggio, lady Katrin? Le chiese il capitano.
Non c’è molto da raccontare, come le
ho già detto è stato noioso e faticoso, tranne quando ho conosciuto lord Mason
e la sua famiglia, loro mi mancano, nessuno è mai riuscito a farmi stare bene
come loro. Gli
rispose malinconica.
Pareva che
ci fosse imbarazzo fra di loro, cosa che non era mai successa prima, ma la
giovane Katrin ora era una donna, con le sue esperienze, i suoi pensieri
nascosti, le sue aspettative. Gli sarebbe piaciuto penetrare quella cortina che
l’avvolgeva da quando era tornata.
In questi due anni mi è mancata, lady
Katrin. Mi è mancata la sua vitalità e la sua spontaneità. Sono doti difficili
da trovare, soprattutto il suo essere sincera fino all’eccesso. Le disse senza staccare lo sguardo
dal suo viso.
Ed io che pensavo che finalmente
poteva essere libero dall’impegno che aveva con me! Le posso dire, sir Robin
che i suoi insegnamenti hanno prodotto molti frutti e le ho mandato pensieri di
ringraziamento. Tutto mi è mancato di questo posto, anche lei sir Robin. Gli rispose con un sorriso.
Sul viso
dell’uomo spuntò il solito sorriso beffardo. Lo sapevo che le ero mancato. Disse stemperando il momento troppo
serio.
Vorrei tanto sapere cosa ha in mente
mio nonno per me. Ancora non ho capito il vero motivo per il quale mi ha
mandata via per due anni. Ho viaggiato, conosciuto gente, studiato, ma a cosa
mi serve? Disse
quasi più a se stessa. Era la domanda che le penetrava ogni giorno nella mente,
Jacob non le aveva risposto, si fidava di Robin, per questo lo aveva detto
anche a lui.
Lord Sheppard ha una mente molto
sveglia, non fa mai niente senza motivo e sono sicuro che al momento opportuno
le dirà ogni suo piano. Abbia fiducia in lui. Le rispose il soldato.
Mi fido ciecamente di lui. Disse convinta.
Robin si
rialzò e le andò vicino. Si sedette di fianco a lei e, con estrema gentilezza
le prese una mano. I loro volti erano vicini e i loro occhi rispecchiavano la
bellezza del posto e il viso l’uno dell’altra. Lei è molto bella, lady Katrin, glielo avranno detto in tanti e, se
avessi il rango necessario chiederei a suo nonno di poterla corteggiare. Disse
tutto d’un fiato. Ma ho paura che se lo scoprisse,
se scoprisse che provo qualcosa per lei non esiterebbe ad allontanarmi. Aggiunse.
Katrin non
sapeva cosa rispondere. La sua mano era ghiacciata in quella del soldato che se
la portò alle labbra e la baciò delicatamente.
Non spetta a mio nonno scegliere
l’uomo che sposerò, e lui lo sa perfettamente. Il mio cuore apparterrà solo
all’uomo che riuscirà a conquistarmi, e nessuno potrà mettersi fra me e colui
che sceglierò. Si impegni un po’ di più, sir Robin, non si sa mai. Gli disse civettuola. Corse al
cavallo e lo lasciò a terra. Forse si era spinta un po’troppo oltre, una
ragazza non risponde come aveva fatto lei al primo che le fa la corte, ma
desiderava con tutta se stessa lasciargli una speranza, lui ancora non lo
sapeva ma il suo cuore era già suo da tanto tempo.
Katrin si
stava preparando per cenare con suo nonno. Non era riuscita a togliersi dalla
mente quello che Robin e lei si erano detti. Cosa intendeva il soldato quando
le aveva detto che le piaceva? Che le era mancata? Poteva essere una dichiarazione
d’amore? Se di questo si trattava era davvero una ben strana dichiarazione e
lei non sapeva come comportarsi. Non era esperta in cose amorose, in tutta la
sua vita aveva provato solo affetto per poche persone, l’unica persona che
amava con tutto il cuore era suo nonno, ma era ben diverso dal sentimento che
provava per Robin. E se fosse giunta al punto in cui avrebbe dovuto scegliere
fra i due? Cosa avrebbe fatto? Era davanti allo specchio e Colette era uscita.
Si osservava e vedeva una ragazza come tante, con la fortuna di avere un nonno
come lord Sheppard. Rimase a fissarsi mentre la sua mente elaborava i suoi
sentimenti, si portò la mano al cuore. Lei non aveva dubbi: avrebbe sempre e
solo seguito il suo cuore.
Sospirò,
consapevole che qualcosa di nuovo e importante stava entrando nella sua vita.
Aveva compiuto diciotto anni e non era più una bambina, aveva già scelto, ora
bisogna solo capire come procedere.
Arrivo, nonno. Pensò prima di uscire dalla sua
stanza e raggiungerlo per la cena.
immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti
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