giovedì 30 gennaio 2020

KATRIN, LA SUA STORIA


KATRIN, LA SUA STORIA

parte ottantotto






Nella fretta di uscire non aveva preso le sue armi e se ne dispiacque.
Sir Robin, sono uscita disarmata, per oggi mi conceda solo una semplice e piacevole cavalcata. Gli disse seria.
Non si preoccupi, lady Katrin, sono troppo stanco per combattere con lei. Le rispose con un cipiglio serio che non gli aveva mai visto.
Era un pomeriggio assolato di fine luglio e loro guidavano i propri cavalli con lentezza. Robin la raggiunse e le rimase al fianco senza parlare.
Qualcosa non va, sir Robin? Ho visto il nonno piuttosto preoccupato; ed ora lei ha perso la parola. Gli chiese con una certa ansia.
Lord Sheppard aveva innumerevoli impegni e non è più un giovanotto, si è stancato parecchio ma non ci sono stati problemi. Le rispose cercando di sorridere.
Raggiunsero una verde radura circondata da alberi frondosi, uno dei posti che Katrin amava frequentare, scesero da cavallo e si sedettero, come facevano sempre con la schiena appoggiata ad un tronco stando di fronte e a debita distanza.
Per un po’ rimasero in silenzio.
Non vuole raccontarmi niente del suo viaggio, lady Katrin? Le chiese il capitano.
Non c’è molto da raccontare, come le ho già detto è stato noioso e faticoso, tranne quando ho conosciuto lord Mason e la sua famiglia, loro mi mancano, nessuno è mai riuscito a farmi stare bene come loro. Gli rispose malinconica.
Pareva che ci fosse imbarazzo fra di loro, cosa che non era mai successa prima, ma la giovane Katrin ora era una donna, con le sue esperienze, i suoi pensieri nascosti, le sue aspettative. Gli sarebbe piaciuto penetrare quella cortina che l’avvolgeva da quando era tornata.
In questi due anni mi è mancata, lady Katrin. Mi è mancata la sua vitalità e la sua spontaneità. Sono doti difficili da trovare, soprattutto il suo essere sincera fino all’eccesso. Le disse senza staccare lo sguardo dal suo viso.
Ed io che pensavo che finalmente poteva essere libero dall’impegno che aveva con me! Le posso dire, sir Robin che i suoi insegnamenti hanno prodotto molti frutti e le ho mandato pensieri di ringraziamento. Tutto mi è mancato di questo posto, anche lei sir Robin. Gli rispose con un sorriso.
Sul viso dell’uomo spuntò il solito sorriso beffardo. Lo sapevo che le ero mancato. Disse stemperando il momento troppo serio.
Vorrei tanto sapere cosa ha in mente mio nonno per me. Ancora non ho capito il vero motivo per il quale mi ha mandata via per due anni. Ho viaggiato, conosciuto gente, studiato, ma a cosa mi serve? Disse quasi più a se stessa. Era la domanda che le penetrava ogni giorno nella mente, Jacob non le aveva risposto, si fidava di Robin, per questo lo aveva detto anche a lui.
Lord Sheppard ha una mente molto sveglia, non fa mai niente senza motivo e sono sicuro che al momento opportuno le dirà ogni suo piano. Abbia fiducia in lui. Le rispose il soldato.
Mi fido ciecamente di lui. Disse convinta.
Robin si rialzò e le andò vicino. Si sedette di fianco a lei e, con estrema gentilezza le prese una mano. I loro volti erano vicini e i loro occhi rispecchiavano la bellezza del posto e il viso l’uno dell’altra. Lei è molto bella, lady Katrin, glielo avranno detto in tanti e, se avessi il rango necessario chiederei a suo nonno di poterla corteggiare. Disse tutto d’un fiato. Ma ho paura che se lo scoprisse, se scoprisse che provo qualcosa per lei non esiterebbe ad allontanarmi. Aggiunse.
Katrin non sapeva cosa rispondere. La sua mano era ghiacciata in quella del soldato che se la portò alle labbra e la baciò delicatamente.
Non spetta a mio nonno scegliere l’uomo che sposerò, e lui lo sa perfettamente. Il mio cuore apparterrà solo all’uomo che riuscirà a conquistarmi, e nessuno potrà mettersi fra me e colui che sceglierò. Si impegni un po’ di più, sir Robin, non si sa mai. Gli disse civettuola. Corse al cavallo e lo lasciò a terra. Forse si era spinta un po’troppo oltre, una ragazza non risponde come aveva fatto lei al primo che le fa la corte, ma desiderava con tutta se stessa lasciargli una speranza, lui ancora non lo sapeva ma il suo cuore era già suo da tanto tempo.
Katrin si stava preparando per cenare con suo nonno. Non era riuscita a togliersi dalla mente quello che Robin e lei si erano detti. Cosa intendeva il soldato quando le aveva detto che le piaceva? Che le era mancata? Poteva essere una dichiarazione d’amore? Se di questo si trattava era davvero una ben strana dichiarazione e lei non sapeva come comportarsi. Non era esperta in cose amorose, in tutta la sua vita aveva provato solo affetto per poche persone, l’unica persona che amava con tutto il cuore era suo nonno, ma era ben diverso dal sentimento che provava per Robin. E se fosse giunta al punto in cui avrebbe dovuto scegliere fra i due? Cosa avrebbe fatto? Era davanti allo specchio e Colette era uscita. Si osservava e vedeva una ragazza come tante, con la fortuna di avere un nonno come lord Sheppard. Rimase a fissarsi mentre la sua mente elaborava i suoi sentimenti, si portò la mano al cuore. Lei non aveva dubbi: avrebbe sempre e solo seguito il suo cuore.
Sospirò, consapevole che qualcosa di nuovo e importante stava entrando nella sua vita. Aveva compiuto diciotto anni e non era più una bambina, aveva già scelto, ora bisogna solo capire come procedere.
Arrivo, nonno. Pensò prima di uscire dalla sua stanza e raggiungerlo per la cena.


immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti

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