KATRIN, LA SUA STORIA
parte ottantaquattro
Altre coppie
si unirono ai padroni di casa e iniziarono a danzare.
Su un lungo
tavolo erano posti regali e biglietti. Katrin era radiosa, di una bellezza che
nessuno avrebbe potuto immaginare. In quei lunghi due anni il suo corpo era
maturato, il suo viso sapeva mostrare emozioni, il suo sorriso era incantevole
e la sua felicità era palese a tutti.
Danzava con
chiunque glielo chiedesse. Suo nonno le si avvicinò e la “rubò” al suo
cavaliere. Vieni, mia cara, mangiamo
qualcosa e riposati un po’, la notte è ancora lunga. Le disse
accompagnandola al buffet.
Stava
parlando con un gruppo di signori e signore quando si sentì sfiorare il
braccio. Col sorriso stampato in viso si girò e fu con grande fatica che
mantenne la calma. Cristofer, suo padre e Susan le stavano sorridendo. Lei non
sapeva che fossero stati invitati.
Lord Semple
le prese la mano. E’ un piacere
rivederti, Katrin. Puoi concedere un ballo anche a tuo padre? Le chiese con
un sorriso piuttosto ambiguo.
Lei avrebbe
voluto rifiutare. Lanciò uno sguardo a suo nonno che le fece un cenno di
consenso. Pose il bicchiere e seguì suo padre sulla pista da ballo.
Per alcuni
secondi danzarono in silenzio cercando di mantenere un contegno consono
all’occasione. Hai avuto molta fortuna,
figlia mia. Le bisbigliò senza farsi sentire da altri.
Io non sono tua figlia, o lo hai
dimenticato? Gli
rispose sempre mantenendo il sorriso.
Gli occhi
dell’uomo si rabbuiarono. Non aveva perdonato al vecchio lord l’imbroglio che
gli aveva perpetrato, e lo rodeva il fatto che quella figlia di nessuno godesse
delle ricchezze che dovevano essere sue.
Lord Semple
strinse le labbra per non risponderle quello che avrebbe voluto. Lord Sheppard
era stato chiaro quando gli aveva mandato l’invito e sapeva che con quel
vecchio lord non si poteva scherzare. Riprese il sorriso e terminò la danza
accompagnandola da suo nonno.
Lady Susan
le fece i complimenti e Cristofer la salutò con un inchino.
Lei sospirò
e si ricompose. Suo nonno le sorrise e riprese a godersi la serata.
Era notte
fonda ma la festa non accennava a scemare. Katrin era felice e anche stanca. Si
era appena seduta quando un perfetto sir Robin le si avvicinò chiedendole un
ballo. I suoi occhi rimasero incatenati a quelli del soldato, era davvero
bellissimo e lei capì di esserne innamorata.
Danzò con
lui senza dire una parola e lui rispettò il suo silenzio.
Prima di
lasciarla le bisbigliò lady Katrin la sua
bellezza è travolgente, credo che abbia conquistato molti cuori stasera. Le
baciò la mano e uscì.
Finalmente
la festa volgeva al termine, l’alba era quasi sbocciata insieme al profumo di
rose che arrivava dal giardino. Molti ospiti si erano già ritirati e i
camerieri cominciavano a sistemare.
Lei si
sedette ad osservare. Bellissimi fiori ornavano il salone, sul tavolo dei regali
erano posati pacchi e pacchetti, ma soprattutto si soffermò sul ballo con
Robin. L’aveva turbata rendersi conto che quello che aveva sospettato nel mesi
precedenti fosse la realtà, lei non sapeva come comportarsi, tutto era
cambiato, aveva tanto desiderato rivederlo ma ora desiderava solo stargli alla
larga. Aveva bisogno di capire, ma il suo cuore lo aveva già fatto per lei.
Sospirando
si alzò e raggiunse la sua stanza. Colette si destò immediatamente e l’aiutò a
togliersi il bellissimo abito.
Sprofondò
nel soffice materasso, chiuse gli occhi e nei suoi sogni ci fu solo Robin.
Si svegliò
di primo pomeriggio. Si preparò da sola e uscì per raggiungere le stalle.
Suo nonno le
aveva regalato una cavalla purosangue e lei non vedeva l’ora di fare la sua
conoscenza.
Entrò nel
box e cominciò a parlare. Devo darti un
nome, mia dolcissima amica. Le diceva mentre l’accarezzava. Animale e
ragazza si piacquero immediatamente. Lei ripensò a Vento, a Lampo ed ora a
questo splendore.
Perché non la chiama “Alba”? Robin l’aveva raggiunta senza che lei
se ne accorgesse. E’ un nome che le si
addice, è l’inizio di qualcosa di nuovo. Aggiunse mantenendosi serio.
Katrin
rimase in silenzio per alcuni attimi. E’
un bel nome, e davvero simboleggia un nuovo inizio, questa volta ascolterò il
suo consiglio. Le rispose.
Che ne dice, lady Katrin se scappiamo
per una cavalcata? E
così dicendo raggiunse anche lui il suo cavallo e partirono al galoppo.
Fra loro era
sempre competizione ma quel giorno Robin fu un vero “cavaliere” e questo la
stupì.
Katrin fece
conoscenza con Alba mentre il capitano rimaneva dietro di lei.
La ragazza
fermò la cavalla e aspettò che Robin la raggiungesse. Come mai tanta gentilezza oggi, sir Robin? gli chiese, diretta come
sempre.
Lui sorrise.
Non ci si abitui, lady Katrin, è solo per
oggi, la vedo piuttosto affaticata e non voglio infierire. Le rispose come
sempre beffardo.
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