venerdì 24 gennaio 2020

KATRIN, LA SUA STORIA


KATRIN, LA SUA STORIA

parte ottantaquattro






Altre coppie si unirono ai padroni di casa e iniziarono a danzare.
Su un lungo tavolo erano posti regali e biglietti. Katrin era radiosa, di una bellezza che nessuno avrebbe potuto immaginare. In quei lunghi due anni il suo corpo era maturato, il suo viso sapeva mostrare emozioni, il suo sorriso era incantevole e la sua felicità era palese a tutti.
Danzava con chiunque glielo chiedesse. Suo nonno le si avvicinò e la “rubò” al suo cavaliere. Vieni, mia cara, mangiamo qualcosa e riposati un po’, la notte è ancora lunga. Le disse accompagnandola al buffet.
Stava parlando con un gruppo di signori e signore quando si sentì sfiorare il braccio. Col sorriso stampato in viso si girò e fu con grande fatica che mantenne la calma. Cristofer, suo padre e Susan le stavano sorridendo. Lei non sapeva che fossero stati invitati.
Lord Semple le prese la mano. E’ un piacere rivederti, Katrin. Puoi concedere un ballo anche a tuo padre? Le chiese con un sorriso piuttosto ambiguo.
Lei avrebbe voluto rifiutare. Lanciò uno sguardo a suo nonno che le fece un cenno di consenso. Pose il bicchiere e seguì suo padre sulla pista da ballo.
Per alcuni secondi danzarono in silenzio cercando di mantenere un contegno consono all’occasione. Hai avuto molta fortuna, figlia mia. Le bisbigliò senza farsi sentire da altri.
Io non sono tua figlia, o lo hai dimenticato? Gli rispose sempre mantenendo il sorriso.
Gli occhi dell’uomo si rabbuiarono. Non aveva perdonato al vecchio lord l’imbroglio che gli aveva perpetrato, e lo rodeva il fatto che quella figlia di nessuno godesse delle ricchezze che dovevano essere sue.
Lord Semple strinse le labbra per non risponderle quello che avrebbe voluto. Lord Sheppard era stato chiaro quando gli aveva mandato l’invito e sapeva che con quel vecchio lord non si poteva scherzare. Riprese il sorriso e terminò la danza accompagnandola da suo nonno.
Lady Susan le fece i complimenti e Cristofer la salutò con un inchino.
Lei sospirò e si ricompose. Suo nonno le sorrise e riprese a godersi la serata.
Era notte fonda ma la festa non accennava a scemare. Katrin era felice e anche stanca. Si era appena seduta quando un perfetto sir Robin le si avvicinò chiedendole un ballo. I suoi occhi rimasero incatenati a quelli del soldato, era davvero bellissimo e lei capì di esserne innamorata.
Danzò con lui senza dire una parola e lui rispettò il suo silenzio.
Prima di lasciarla le bisbigliò lady Katrin la sua bellezza è travolgente, credo che abbia conquistato molti cuori stasera. Le baciò la mano e uscì.
Finalmente la festa volgeva al termine, l’alba era quasi sbocciata insieme al profumo di rose che arrivava dal giardino. Molti ospiti si erano già ritirati e i camerieri cominciavano a sistemare.
Lei si sedette ad osservare. Bellissimi fiori ornavano il salone, sul tavolo dei regali erano posati pacchi e pacchetti, ma soprattutto si soffermò sul ballo con Robin. L’aveva turbata rendersi conto che quello che aveva sospettato nel mesi precedenti fosse la realtà, lei non sapeva come comportarsi, tutto era cambiato, aveva tanto desiderato rivederlo ma ora desiderava solo stargli alla larga. Aveva bisogno di capire, ma il suo cuore lo aveva già fatto per lei.
Sospirando si alzò e raggiunse la sua stanza. Colette si destò immediatamente e l’aiutò a togliersi il bellissimo abito.
Sprofondò nel soffice materasso, chiuse gli occhi e nei suoi sogni ci fu solo Robin.
Si svegliò di primo pomeriggio. Si preparò da sola e uscì per raggiungere le stalle.
Suo nonno le aveva regalato una cavalla purosangue e lei non vedeva l’ora di fare la sua conoscenza.
Entrò nel box e cominciò a parlare. Devo darti un nome, mia dolcissima amica. Le diceva mentre l’accarezzava. Animale e ragazza si piacquero immediatamente. Lei ripensò a Vento, a Lampo ed ora a questo splendore.
Perché non la chiama “Alba”? Robin l’aveva raggiunta senza che lei se ne accorgesse. E’ un nome che le si addice, è l’inizio di qualcosa di nuovo. Aggiunse mantenendosi serio.
Katrin rimase in silenzio per alcuni attimi. E’ un bel nome, e davvero simboleggia un nuovo inizio, questa volta ascolterò il suo consiglio. Le rispose.
Che ne dice, lady Katrin se scappiamo per una cavalcata? E così dicendo raggiunse anche lui il suo cavallo e partirono al galoppo.
Fra loro era sempre competizione ma quel giorno Robin fu un vero “cavaliere” e questo la stupì.
Katrin fece conoscenza con Alba mentre il capitano rimaneva dietro di lei.
La ragazza fermò la cavalla e aspettò che Robin la raggiungesse. Come mai tanta gentilezza oggi, sir Robin? gli chiese, diretta come sempre.
Lui sorrise. Non ci si abitui, lady Katrin, è solo per oggi, la vedo piuttosto affaticata e non voglio infierire. Le rispose come sempre beffardo.
Lei girò la cavalla e fecero ritorno al castello.



immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti

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