KATRIN, LA SUA STORIA
parte novantacinque
Aprile si
presentò con le prime gemme sui rami degli alberi e rare timide primule che
spuntavano dalle macchie di muschio.
Mancavano
ventiquattro giorni al matrimonio e tutto era predisposto. L’appartamento era
arredato, la cappella del castello era pronta per essere ripulita ed addobbata,
tutto era pronto.
Lord
Sheppard, Katrin e Robin stavano cenando insieme. Il fuoco nel camino faceva da
sottofondo alla loro felicità.
Il vecchio
signore guardava i due fidanzati con occhi benevoli ed era felice di quello che
vedeva.
Siete pronti, miei cari? Chiese loro, ben sapendo la risposta.
Certo nonno, mi sembra che i giorni
che mancano non passino mai. Rispose stringendo la mano di Robin.
Eh, mia cara! Sapessi quanto ti
capisco. La mia amata Katrin ti somigliava molto, è venuta fra le mie braccia,
nella mia vita portando tutta la felicità che poteva. Ah se potesse essere qui
ora! Me la ricordi ogni giorno. Le disse con gli occhi lucidi.
Finita la
cena si sedettero alla scrivania e lord Sheppard prese una cartella di
documenti.Questa è la parte più noiosa
della questione, ma non per questo meno importante. E’ giusto che siate a
conoscenza di quello che c’è scritto prima di sottoscrivere. Vi lascio tutto il
tempo che volete, io mi ritiro. Ci vediamo domani. Disse alzandosi e
baciando la testa di Katrin. Il soldato lo accompagnò alla porta e si
salutarono.
Era una
bella pila di documenti e ogni foglio portava il rigo per la firma di entrambi.
Ci aspetta un lungo lavoro, amore mio
se vogliamo poter raggiungere il letto prima di domattina. Le disse Robin.
Allora cominciamo. Gli rispose.
Robin alzò
un sopracciglio. Non si aspettava che la sua fidanzata volesse leggere davvero
tutti i documenti, e questo lo innervosiva.
Katrin
iniziò a leggere sotto lo sguardo attento di Robin. Sentendo lo sguardo su di
lei, dopo poche righe smise di leggere e alzò il viso. Qualcosa non va, Robin? Tu non leggi? Gli chiese.
Io mi fido di tuo nonno, non ho
bisogno di leggere i documenti. So altrettanto bene che non riuscirei a
comprendere ogni riga ma sono altrettanto sicuro che ogni parola scritta su
quei fogli sia soltanto per il tuo bene e il tuo interesse. Le rispose. Prese i fogli che aveva
davanti e cominciò a mettere la sua firma nello spazio segnato.
Katrin gli
bloccò la mano. Possiamo leggere insieme
ed io ti spiegherò quello che non capisci, ho affrontato ore di lezione per
capire queste cose, è un piacere per me mettere anche te al corrente. Lo
informò.
Ci vorranno ore. Disse lui. Mi sembra tempo sprecato, tempo che potremmo passare in modo diverso,
nella tua camera, davanti al fuoco. Aggiunse accarezzandole il viso.
Lei rimase
assorta per qualche secondo. Sai cosa ti
dico? A me non importa niente di tutto questo, non me ne è mai importato. Raccolse
i fogli, mise frettolosamente la sua firma dopo quella di Robin. Alla fine li
raccolse tutti e li riordinò nella cartella. La ripose nel cassetto della
scrivania del nonno e, preso sottobraccio Robin andarono nella sua stanza.
Furono
settimane frenetiche quelle che separavano la data del matrimonio. Carrozze con
regali erano già arrivate, il vescovo era già loro ospite e parlava ogni giorno
con i futuri sposi.
La settimana
che portava alla data del ventiquattro aprile cominciò baciata dal sole tiepido
della primavera.
Il castello
era tutto un fermento, la servitù aveva lavorato con dedizione perché tutto
potesse essere pronto e perfetto, alcuni ospiti erano già arrivati e Katrin era
emozionata più che mai.
Canticchiava
mentre la cameriera più esperta le stava acconciando i capelli, stavano
provando varie acconciature prima di scegliere quella più adatta. Suo nonno le
aveva regalato il diadema di lapislazzulo che la sua amata Katrin aveva
indossato il giorno del loro matrimonio. Lei si era commossa quando gliel’aveva
donata raccontandole a chi apparteneva e il valore che aveva per lui. Sarebbe
passata di sposa in sposa come simbolo di amore e di felicità.
Stava
ammirando allo specchio l’ultima opera della cameriera ed era proprio
soddisfatta. Le consegnò il diadema e si incastonò a meraviglia nella nuvola di
capelli e boccoli.
Questa mi piace molto, Lena, grazie,
sarà perfetta con l’abito. Disse alla cameriera. Mancavano ancora tre giorni e tutto era pronto. Si
sciolse i capelli e riprese la sua solita treccia, nessuno doveva conoscere
niente fino al momento prestabilito.
Scese felice
le scale e si bloccò quando raggiunse il salone. Suo padre con Susan e
Cristofer erano appena arrivati. Lord Semple le andò incontro e le baciò la
mano. Sei bellissima, figlia mia. Le
disse con fare ironico.
Grazie, padre. Benvenuti. Si rivolse anche agli altri.
Arrivarono le cameriere e gli ospiti furono accompagnati nei loro alloggi.
Prima di salire le scale, lord Semple si voltò e raggiunse Katrin. Sei sempre la figlia di nessuno. Le
bisbigliò all’orecchio. Felice di
esserlo. Gli rispose con disprezzo.Hai
firmato tutti i documenti, dolcezza? Le bisbigliò all’orecchio. E poi
raggiunse sua moglie.
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