lunedì 10 febbraio 2020

KATRIN, LA SUA STORIA


KATRIN, LA SUA STORIA

parte novantacinque






Aprile si presentò con le prime gemme sui rami degli alberi e rare timide primule che spuntavano dalle macchie di muschio.
Mancavano ventiquattro giorni al matrimonio e tutto era predisposto. L’appartamento era arredato, la cappella del castello era pronta per essere ripulita ed addobbata, tutto era pronto.
Lord Sheppard, Katrin e Robin stavano cenando insieme. Il fuoco nel camino faceva da sottofondo alla loro felicità.
Il vecchio signore guardava i due fidanzati con occhi benevoli ed era felice di quello che vedeva.
Siete pronti, miei cari? Chiese loro, ben sapendo la risposta.
Certo nonno, mi sembra che i giorni che mancano non passino mai. Rispose stringendo la mano di Robin.
Eh, mia cara! Sapessi quanto ti capisco. La mia amata Katrin ti somigliava molto, è venuta fra le mie braccia, nella mia vita portando tutta la felicità che poteva. Ah se potesse essere qui ora! Me la ricordi ogni giorno. Le disse con gli occhi lucidi.
Finita la cena si sedettero alla scrivania e lord Sheppard prese una cartella di documenti.Questa è la parte più noiosa della questione, ma non per questo meno importante. E’ giusto che siate a conoscenza di quello che c’è scritto prima di sottoscrivere. Vi lascio tutto il tempo che volete, io mi ritiro. Ci vediamo domani. Disse alzandosi e baciando la testa di Katrin. Il soldato lo accompagnò alla porta e si salutarono.
Era una bella pila di documenti e ogni foglio portava il rigo per la firma di entrambi.
Ci aspetta un lungo lavoro, amore mio se vogliamo poter raggiungere il letto prima di domattina. Le disse Robin.
Allora cominciamo. Gli rispose.
Robin alzò un sopracciglio. Non si aspettava che la sua fidanzata volesse leggere davvero tutti i documenti, e questo lo innervosiva.
Katrin iniziò a leggere sotto lo sguardo attento di Robin. Sentendo lo sguardo su di lei, dopo poche righe smise di leggere e alzò il viso. Qualcosa non va, Robin? Tu non leggi? Gli chiese.
Io mi fido di tuo nonno, non ho bisogno di leggere i documenti. So altrettanto bene che non riuscirei a comprendere ogni riga ma sono altrettanto sicuro che ogni parola scritta su quei fogli sia soltanto per il tuo bene e il tuo interesse. Le rispose. Prese i fogli che aveva davanti e cominciò a mettere la sua firma nello spazio segnato.
Katrin gli bloccò la mano. Possiamo leggere insieme ed io ti spiegherò quello che non capisci, ho affrontato ore di lezione per capire queste cose, è un piacere per me mettere anche te al corrente. Lo informò.
Ci vorranno ore. Disse lui. Mi sembra tempo sprecato, tempo che potremmo passare in modo diverso, nella tua camera, davanti al fuoco. Aggiunse accarezzandole il viso.
Lei rimase assorta per qualche secondo. Sai cosa ti dico? A me non importa niente di tutto questo, non me ne è mai importato. Raccolse i fogli, mise frettolosamente la sua firma dopo quella di Robin. Alla fine li raccolse tutti e li riordinò nella cartella. La ripose nel cassetto della scrivania del nonno e, preso sottobraccio Robin andarono nella sua stanza.
Furono settimane frenetiche quelle che separavano la data del matrimonio. Carrozze con regali erano già arrivate, il vescovo era già loro ospite e parlava ogni giorno con i futuri sposi.
La settimana che portava alla data del ventiquattro aprile cominciò baciata dal sole tiepido della primavera.
Il castello era tutto un fermento, la servitù aveva lavorato con dedizione perché tutto potesse essere pronto e perfetto, alcuni ospiti erano già arrivati e Katrin era emozionata più che mai.
Canticchiava mentre la cameriera più esperta le stava acconciando i capelli, stavano provando varie acconciature prima di scegliere quella più adatta. Suo nonno le aveva regalato il diadema di lapislazzulo che la sua amata Katrin aveva indossato il giorno del loro matrimonio. Lei si era commossa quando gliel’aveva donata raccontandole a chi apparteneva e il valore che aveva per lui. Sarebbe passata di sposa in sposa come simbolo di amore e di felicità.
Stava ammirando allo specchio l’ultima opera della cameriera ed era proprio soddisfatta. Le consegnò il diadema e si incastonò a meraviglia nella nuvola di capelli e boccoli.
Questa mi piace molto, Lena, grazie, sarà perfetta con l’abito. Disse alla cameriera. Mancavano ancora tre giorni e tutto era pronto. Si sciolse i capelli e riprese la sua solita treccia, nessuno doveva conoscere niente fino al momento prestabilito.
Scese felice le scale e si bloccò quando raggiunse il salone. Suo padre con Susan e Cristofer erano appena arrivati. Lord Semple le andò incontro e le baciò la mano. Sei bellissima, figlia mia. Le disse con fare ironico.
Grazie, padre. Benvenuti. Si rivolse anche agli altri. Arrivarono le cameriere e gli ospiti furono accompagnati nei loro alloggi. Prima di salire le scale, lord Semple si voltò e raggiunse Katrin. Sei sempre la figlia di nessuno. Le bisbigliò all’orecchio. Felice di esserlo. Gli rispose con disprezzo.Hai firmato tutti i documenti, dolcezza? Le bisbigliò all’orecchio. E poi raggiunse sua moglie.

immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti

Nessun commento:

Posta un commento