KATRIN, LA SUA STORIA
parte novantadue
I giorni che
seguirono parevano fluttuare. Katrin si stava riprendendo dall’infreddatura che
aveva preso e suo nonno veniva ogni giorno a trovarla.
Colette era
felice per la sua padrona, era da tempo che aveva capito i suoi sentimenti e
quelli del soldato, ci era voluta una spinta per fare in modo che si
dichiarassero.
Ottobre
stava finendo e Katrin si era ripresa del tutto. Era una mattina fredda e lei
stava aspettando Robin nel salone per fare un po’ di allenamento. Il soldato
era in ritardo e non era da lui.
Venne
raggiunta da uno dei camerieri di suo nonno e le chiese di seguirlo. Rinfoderò
la spada e, senza cambiarsi d’abito lo seguì.
Bussò alla
porta dello studio ed entrò. Suo nonno era seduto dietro la sua grande
scrivania e Robin sulla poltrona dall’altro lato.
Entra, Katrin, accomodati. Le fece segno di prendere posto sulla
poltrona a fianco di Robin.
Lei guardava
dall’uno all’altro senza sapere cosa aspettarsi. Dentro di lei nasceva una
forza incredibile, mentre prendeva posto mille pensieri le passavano nella
mente ma solo uno era importante: il suo sentimento per Robin, e per lui era
disposta a contrastare anche suo nonno. Il vecchio lord vide lo sguardo di sua
nipote che cambiava di espressione, aveva sempre saputo che era un osso duro, lo
aveva dimostrato in molte circostanze.
Il silenzio
si protraeva e Katrin faticava a tenere a freno la lingua, aspettava di sapere
cosa fosse successo. Istintivamente mise la mano sull’elsa della spada, si
stava spazientando e alzò lo sguardo fiero e limpido su lord seduto di fronte a
lei.
Rilassati, Katrin, nessuno qui ti
vuol fare del male. Le
disse con calma.
La ragazza
spostò lo sguardo su Robin e il soldato prese la parola. Ho chiesto la sua mano a suo nonno, lady Katrin. Qualcuno lo ha
informato dei nostri sentimenti e non è stato possibile tergiversare oltre.
Avrei preferito essere presente,
visto che la cosa mi riguarda. Rispose piccata.
Non funziona così, mia cara. Ci vuole
il mio permesso per poterti corteggiare. Disse senza cambiare espressione il vecchio lord.
Mi pareva che fossimo d’accordo,
nonno. Io seguo il mio cuore e tu controlli che chi ha preso il mio cuore sia
degno di tua nipote. Cosa c’è che non va in sir Robin? Volle sapere.
Non c’è niente che non va, mia cara.
Ma ci sono alcune regole che hai il dovere di rispettare, ed io sono qui per
questo. Le rispose. Sei proprio sicura della tua scelta? Aggiunse
dopo una breve pausa.
Lo sono, nonno, e non da oggi. Gli rispose senza indugio.
Il vecchio
lord sospirò. Sir Robin gode della mia
massima fiducia, so che è un uomo onesto, di questo ho la certezza, così come
sono certo che il suo comportamento in tutti questi anni è stato eccellente,
ma… tu sei una lady e potrebbero esserci dei problemi. Le disse.
Katrin
rimase in silenzio solo per pochi attimi. Tu
sai benissimo, nonno, così come lo sa sir Robin che io non sono una lady e che
non mi importa niente di essere ricca, te l’ho sempre detto, e se per seguire
il mio cuore dovrò rinunciare a tutto non esiterò a farlo. Su questo punto sono
sempre stata sincera, con tutti. Non aveva distolto lo sguardo da suo nonno
mentre gli rispondeva.
Mi rendo conto che sei determinata,
mia cara, così come lo è stato sir Robin quando mi ha parlato del suo
sentimento. Gli affari sono importanti, ma lo è anche l’amore, puoi non crederci
ma anch’io sono stato follemente innamorato e so come ci si sente. Per questo
ho voluto parlare ad entrambi. Io posso benedire la vostra unione ma mi serve
qualcosa in cambio. Disse
tenendoli sulle spine.
Gli affari Sheppard devono continuare
anche dopo la mia morte e voglio la certezza, la vostra parola che ciò avvenga.
Tu, mia cara hai una cultura che non è sufficiente per portarli avanti tutti e
dovrai dividere l’ingrato compito con tuo marito, sarà lui che dovrà assumersi
le maggiori responsabilità, sarà lui l’uomo che dovrà apparire anche se dietro
tua indicazione. E’ un mondo maschile e tu non avresti la forza di fare quello
che serve.In pratica, mia cara, dovrai lasciare il palcoscenico a lui mentre tu
dovrai essere solo una comparsa, anche se avrai potere decisionale immenso. In
tanti penseranno che ti sposa per interesse, un semplice soldato che prende la
nipote di un lord non ha mai vita facile. Io ci sarò finchè vivo a supportare
entrambi, ma voi siete in grado di farlo? Chiese severo.
E quale sarebbe l’alternativa? Gli chiese Katrin.
L’alternativa è molto semplice, mia
cara. Ci sono vari giovanotti che sono più preparati di voi messi insieme, lord
e figli di lord con esperienza e conoscenze già accreditate. Le rispose.
Ne sono convita, nonno, ma io voglio
l’amore. Disse
perentoria.
Il vecchio
sospirò. Li osservava e una valanga di pensieri gli passavano nella mente. Sua
nipote non avrebbe esitato a rinunciare a tutto, lo sapeva bene.
Lasciò
passare interminabili minuti mentre li osservava.
Eh sia! Disse con un sospiro. Avete la mia benedizione.
Katrin gli
volò fra le braccia e lo strinse a sé. Non
te ne pentirai, nonno. Gli disse mentre fra i due uomini passava uno sguardo complice.
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