IL SEGRETO DELLA LUNA
parte ventotto
“Cosa ti
passa per la mente?” Gli chiese la vecchia Cincia. “Qualunque cosa tu stia
pensando attieniti al piano iniziale, non commettere errori, abbiamo tutto il
tempo che ci serve!”
Sembrava
proprio che gli avesse letto nella mente.
“Hai
ragione, è meglio se domani sera tieni a casa Rufus fino al mio ritorno.”
E andarono a
dormire
Capitolo tredici
Era il
giorno del plenilunio di agosto e faceva molto caldo. Gastone sistemò il suo
lavoro in modo da potersi liberare per andare a casa. Ermete era venuto a
controllare come proseguiva e non trovando niente da obiettare se ne era
tornato al fresco di casa sua.
La sera
aveva appena tinto di azzurro scuro il cielo quando Gastone arrivò a casa.
Trovò del cibo sul tavolo e Cincia che lo aspettava. Mangiarono in silenzio e,
lasciato il cane alla sua amica uscì.
Aprì il
lucchetto ed entrò nel suo casotto. Aveva già preparato tutto, si cambiò, prese
la borsa a tracolla, controllò di avere il coltello e uscì che il buio non
aveva ancora oscurato tutto.
Non
abbandonando mai la sua prudenza arrivò al limitare del prato e strisciò fino
al passaggio del muro di cinta del convento. Si era già vestito di scuro,
infilò il coltello nel calzino e lasciò la borsa nascosta sotto un masso. Entrò
senza indugi e, conoscendo ormai la strada si mise dietro la cassapanca e
attese cercando di rilassare muscoli e respiro.
Passò del
tempo prima che sentisse il rumore di zoccoli e passi. Immaginò quelli che
entravano, si vestivano col mantello e si incappucciavano, non capiva per quale
motivo dovevano nascondersi il viso visto che si conoscevano bene tutti quanti.
Erano tutti
ai loro posti e la cerimonia inizio come al solito.
“Siamo pronti per il sacrificio del prossimo
plenilunio. La ragazza è stata individuata ed è sorvegliata. Non ci saranno
ritardi o ripensamenti, abbiamo bisogno del Sangue di Vergine per continuare la
nostra esistenza e la nostra usanza. Non intendo porre ai voti la questione,
resta deciso. Ora passiamo ad altro. So che NUMERO TRE ha rischiato di mettere
a repentaglio la nostra segretezza dopo la morte di sua nipote ma so pure che
ora tutto è a posto. Non devo ricordare a nessuno di NOI che abbiamo fatto un
giuramento e quello che comporta NON rispettarlo. NUMERO QUATTRO hai qualcosa
da riferire?”
“Ho controllato personalmente i
chiodi e sono sicuro che sono stati fatti da una persona molto capace, non ne
ho mai visti di simili qui nella zona e voi sapete che passa tutto da me.”
“NUMERO DUE, PUOI PARLARE.”
“Vi ho detto tante volte che dobbiamo
aumentare la sorveglianza sulle nostre proprietà e sulle nostre famiglie. Ormai
tutti conoscono il mio modo di controllare ciò che mi appartiene e voi dovete
fare altrettanto senza dare troppo nell’occhio o destereste dei sospetti. Non
ho altro da aggiungere.”
“NUMERO TRE, PUOI PARLARE”
“Ho capito la lezione e non succederà
più. Ho già iniziato ad assumere delle guardie, la morte di mia nipote mi ha
dato una buona scusa per farlo, ma io voglio che sia trovato il colpevole. Non
deve rimanere impunito chi ha fatto questo a me. Io non tollero che la passi liscia!”
“NUMERO QUATTRO, PUOI PARLARE.”
“Io non ho di queste preoccupazioni.
Sono un semplice fabbro e ho due figli grandi e grossi, mia figlia non corre
pericoli e nessuno sospetta che possa avere un tesoro nascosto.”
“NUMERO CINQUE, PUOI PARLARE.”
“Anch’io non ho nessun problema.”
“NUMERO SEI, PUOI PARLARE.”
“Ormai non ho più niente da perdere,
mia figlia è stata ammazzata e vorrei anch’io scoprire il colpevole, mi rimetto
a voi per decidere come fare.”
“NUMERO SETTE, PUOI PARLARE.”
“Io mi sento al sicuro.”
“NUMERO OTTO, PUOI PARLARE.”
“Io non ho niente da dire.”
Ci furono
lunghi minuti di silenzio, poi la sacerdotessa si alzò.
“Io, Sacerdotessa dei Cavalieri della
Terra Feconda stabilisco quanto segue:
Il prossimo plenilunio sarà dedicato
al Sacrificio del Sangue Vergine, sapete bene cosa comporta, nella riunione del
plenilunio di ottobre dovremo presentarci con i libri contabili e i resoconti
delle nostre attività, ci sarà la discussione per il programma dell’anno che è
in divenire. Inutile ricordarvi che non sono ammessi imbrogli, anche questo
sapete bene cosa comporta. Siete pregati di tenere un comportamento di basso
profilo all’avvicinarsi del Sacrificio, nessun sospetto deve essere possibile.
Ora c’è qualcuno che vuole aggiungere qualcosa?”
“NUMERO TRE, COSA VUOI DIRE?
“Voglio il permesso di assumere
investigatori per scoprire l’assassino di mia nipote!”
“Permesso non accordato!”
“Ma…”
“Io, Sacerdotessa dei Cavalieri della
Terra Feconda ho dato le mie risposte e le mie direttive. C’è qualcuno che non
le condivide?”
Ci furono attimi di silenzio
assoluto.
“Dichiaro chiusa la riunione e chi
vuole può approfittare delle camere del convento.”
Gastone
sentì rumori vari ma nessuno parlò. Lui aveva avuto la conferma che cercava.
Come la volta precedente aspettò che tutti se ne fossero andati e sgaiattolò
fuori. La notte era rischiarata da una luna bellissima e contornata da tante stelle
cadenti. Non si fermò ad osservare quella meraviglia, riprese la sua sacca e,
così come era venuto se ne andò.
Cincia era
sveglia. Alzò un sopracciglio e Gastone assentì. Si erano capiti, il fabbro
sarebbe stato il prossimo.
romanzo di Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati
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