venerdì 19 giugno 2020

IL SEGRETO DELLA LUNA


IL SEGRETO DELLA LUNA

parte ventotto






“Cosa ti passa per la mente?” Gli chiese la vecchia Cincia. “Qualunque cosa tu stia pensando attieniti al piano iniziale, non commettere errori, abbiamo tutto il tempo che ci serve!”
Sembrava proprio che gli avesse letto nella mente.
“Hai ragione, è meglio se domani sera tieni a casa Rufus fino al mio ritorno.”
E andarono a dormire

Capitolo tredici
Era il giorno del plenilunio di agosto e faceva molto caldo. Gastone sistemò il suo lavoro in modo da potersi liberare per andare a casa. Ermete era venuto a controllare come proseguiva e non trovando niente da obiettare se ne era tornato al fresco di casa sua.
La sera aveva appena tinto di azzurro scuro il cielo quando Gastone arrivò a casa. Trovò del cibo sul tavolo e Cincia che lo aspettava. Mangiarono in silenzio e, lasciato il cane alla sua amica uscì.
Aprì il lucchetto ed entrò nel suo casotto. Aveva già preparato tutto, si cambiò, prese la borsa a tracolla, controllò di avere il coltello e uscì che il buio non aveva ancora oscurato tutto.
Non abbandonando mai la sua prudenza arrivò al limitare del prato e strisciò fino al passaggio del muro di cinta del convento. Si era già vestito di scuro, infilò il coltello nel calzino e lasciò la borsa nascosta sotto un masso. Entrò senza indugi e, conoscendo ormai la strada si mise dietro la cassapanca e attese cercando di rilassare muscoli e respiro.
Passò del tempo prima che sentisse il rumore di zoccoli e passi. Immaginò quelli che entravano, si vestivano col mantello e si incappucciavano, non capiva per quale motivo dovevano nascondersi il viso visto che si conoscevano bene tutti quanti.
Erano tutti ai loro posti e la cerimonia inizio come al solito.
 “Siamo pronti per il sacrificio del prossimo plenilunio. La ragazza è stata individuata ed è sorvegliata. Non ci saranno ritardi o ripensamenti, abbiamo bisogno del Sangue di Vergine per continuare la nostra esistenza e la nostra usanza. Non intendo porre ai voti la questione, resta deciso. Ora passiamo ad altro. So che NUMERO TRE ha rischiato di mettere a repentaglio la nostra segretezza dopo la morte di sua nipote ma so pure che ora tutto è a posto. Non devo ricordare a nessuno di NOI che abbiamo fatto un giuramento e quello che comporta NON rispettarlo. NUMERO QUATTRO hai qualcosa da riferire?”
“Ho controllato personalmente i chiodi e sono sicuro che sono stati fatti da una persona molto capace, non ne ho mai visti di simili qui nella zona e voi sapete che passa tutto da me.”
“NUMERO DUE, PUOI PARLARE.”
“Vi ho detto tante volte che dobbiamo aumentare la sorveglianza sulle nostre proprietà e sulle nostre famiglie. Ormai tutti conoscono il mio modo di controllare ciò che mi appartiene e voi dovete fare altrettanto senza dare troppo nell’occhio o destereste dei sospetti. Non ho altro da aggiungere.”
“NUMERO TRE, PUOI PARLARE”
“Ho capito la lezione e non succederà più. Ho già iniziato ad assumere delle guardie, la morte di mia nipote mi ha dato una buona scusa per farlo, ma io voglio che sia trovato il colpevole. Non deve rimanere impunito chi ha fatto questo a me. Io non tollero che la passi liscia!”
“NUMERO QUATTRO, PUOI PARLARE.”
“Io non ho di queste preoccupazioni. Sono un semplice fabbro e ho due figli grandi e grossi, mia figlia non corre pericoli e nessuno sospetta che possa avere un tesoro nascosto.”
“NUMERO CINQUE, PUOI PARLARE.”
“Anch’io non ho nessun problema.”
“NUMERO SEI, PUOI PARLARE.”
“Ormai non ho più niente da perdere, mia figlia è stata ammazzata e vorrei anch’io scoprire il colpevole, mi rimetto a voi per decidere come fare.”
“NUMERO SETTE, PUOI PARLARE.”
“Io mi sento al sicuro.”
“NUMERO OTTO, PUOI PARLARE.”
“Io non ho niente da dire.”
Ci furono lunghi minuti di silenzio, poi la sacerdotessa si alzò.
“Io, Sacerdotessa dei Cavalieri della Terra Feconda stabilisco quanto segue:
Il prossimo plenilunio sarà dedicato al Sacrificio del Sangue Vergine, sapete bene cosa comporta, nella riunione del plenilunio di ottobre dovremo presentarci con i libri contabili e i resoconti delle nostre attività, ci sarà la discussione per il programma dell’anno che è in divenire. Inutile ricordarvi che non sono ammessi imbrogli, anche questo sapete bene cosa comporta. Siete pregati di tenere un comportamento di basso profilo all’avvicinarsi del Sacrificio, nessun sospetto deve essere possibile. Ora c’è qualcuno che vuole aggiungere qualcosa?”
“NUMERO TRE, COSA VUOI DIRE?
“Voglio il permesso di assumere investigatori per scoprire l’assassino di mia nipote!”
“Permesso non accordato!”
“Ma…”
“Io, Sacerdotessa dei Cavalieri della Terra Feconda ho dato le mie risposte e le mie direttive. C’è qualcuno che non le condivide?”
Ci furono attimi di silenzio assoluto.
“Dichiaro chiusa la riunione e chi vuole può approfittare delle camere del convento.”
Gastone sentì rumori vari ma nessuno parlò. Lui aveva avuto la conferma che cercava. Come la volta precedente aspettò che tutti se ne fossero andati e sgaiattolò fuori. La notte era rischiarata da una luna bellissima e contornata da tante stelle cadenti. Non si fermò ad osservare quella meraviglia, riprese la sua sacca e, così come era venuto se ne andò.
Cincia era sveglia. Alzò un sopracciglio e Gastone assentì. Si erano capiti, il fabbro sarebbe stato il prossimo.


romanzo di Milena Ziletti - diritti e proprietà a lei riservati

Nessun commento:

Posta un commento